domenica 22 giugno 2025

Pienamente riuscita la manifestazione del 21 Giugno a Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo. (Video)

#StopRearmEurope Nessuna sosta, il Partito del Sud di nuovo in piazza a Roma oggi 21 giugno per dire NO al riarmo e alla terza guerra mondiale

Nel video le motivazioni della Partecipazione del Partito del Sud alla manifestazione unitaria di Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo, da parte del nostro Presidente nazionale Natale Cuccurese.

A seguire alcune foto della manifestazione

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I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, in più adesso vogliono cancellare anche i fondi del PNRR, una truffa di vecchia data, quei fondi che dovevano iniziare a colpare il gap Nord/Sud, fondi che già avevano iniziato a distogliere in mille rivoli pur di non mandarli nel Mezzogiorno.

Pertanto i fondi non proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali e che vedono un emergenza demografica drammatica e che secondo i dati forniti l’altro ieri dal ministro leghista Giorgetti, al Sud entro il 2050 potrebbero mancare all’appello 3,4 milioni di abitanti, che salgono a 7,9 milioni se si guarda al 2080. 

Guarda caso ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza in caso di guerra saranno per primi i meridionali ad essere interessati. 

I leghisti con le loro politiche antimeridionali in solo trent'anni hanno risolto la Questione meridionale, con l’estinzione dei meridionali stessi infatti, fra emigrazione e prossima guerra il Sud sarà desertificato definitivamente, non ci sono più giovani…

Ma poi un esercito europeo poi dovrebbe rispondere alle direttive di #UrsulavonderLeyen? 

Chi deciderà la politica estera e quindi quella militare e con quale mandato popolare visto che anche il Parlamento europeo è un’appendice afona? E poi sulla base di quale costituzione?

Per il Mezzogiorno il riarmo europeo (sia che sia a favore degli Stati singoli o per formare un esercito europeo), avrebbe quindi tragiche conseguenza. Prosciugare i fondi destinati alle politiche di coesione, cioè di riequilibrio dei divari territoriali, sociali e occupazionali sarebbe il colpo forse definitivo ad ogni speranza di riscatto del Sud. 

Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai più poveri e dai Sud, Italia ed Europa, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra. Questa non è più la nostra Europa. 

Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo, siamo qui per questo!












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#StopRearmEurope Nessuna sosta, il Partito del Sud di nuovo in piazza a Roma oggi 21 giugno per dire NO al riarmo e alla terza guerra mondiale

Nel video le motivazioni della Partecipazione del Partito del Sud alla manifestazione unitaria di Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo, da parte del nostro Presidente nazionale Natale Cuccurese.

A seguire alcune foto della manifestazione

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I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, in più adesso vogliono cancellare anche i fondi del PNRR, una truffa di vecchia data, quei fondi che dovevano iniziare a colpare il gap Nord/Sud, fondi che già avevano iniziato a distogliere in mille rivoli pur di non mandarli nel Mezzogiorno.

Pertanto i fondi non proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali e che vedono un emergenza demografica drammatica e che secondo i dati forniti l’altro ieri dal ministro leghista Giorgetti, al Sud entro il 2050 potrebbero mancare all’appello 3,4 milioni di abitanti, che salgono a 7,9 milioni se si guarda al 2080. 

Guarda caso ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza in caso di guerra saranno per primi i meridionali ad essere interessati. 

I leghisti con le loro politiche antimeridionali in solo trent'anni hanno risolto la Questione meridionale, con l’estinzione dei meridionali stessi infatti, fra emigrazione e prossima guerra il Sud sarà desertificato definitivamente, non ci sono più giovani…

Ma poi un esercito europeo poi dovrebbe rispondere alle direttive di #UrsulavonderLeyen? 

Chi deciderà la politica estera e quindi quella militare e con quale mandato popolare visto che anche il Parlamento europeo è un’appendice afona? E poi sulla base di quale costituzione?

Per il Mezzogiorno il riarmo europeo (sia che sia a favore degli Stati singoli o per formare un esercito europeo), avrebbe quindi tragiche conseguenza. Prosciugare i fondi destinati alle politiche di coesione, cioè di riequilibrio dei divari territoriali, sociali e occupazionali sarebbe il colpo forse definitivo ad ogni speranza di riscatto del Sud. 

Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai più poveri e dai Sud, Italia ed Europa, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra. Questa non è più la nostra Europa. 

Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo, siamo qui per questo!












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mercoledì 18 giugno 2025

Disarmare il nostro Paese, l’Europa e il Mondo



Comunicato del comitato organizzatore del 21 giugno Stop Rearm Europe - con invito alla diffusione

Abbiamo superato le 440 adesioni al corteo che il 21 giugno partirà da Piazzale Ostiense alle 14:00 per finire al Colosseo. E cresce di ora in ora la partecipazione, da tutta Italia e da Roma.
Siamo una marea di persone e organizzazioni che da sempre e ogni giorno lottano per disarmare il nostro Paese, l'Europa e il mondo, per fermare tutte le guerre e i conflitti, le occupazioni, le ingiustizie, lo sfruttamento, il patriarcato, la repressione, per la democrazia, il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e climatica e la pace. Ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi strumenti.
Ma questo è un momento troppo tragico e pericoloso. E per fermare i mostri della guerra, del genocidio, del riarmo, dell'autoritarismo, per impedire la guerra globale abbiamo bisogno di unire le forze, mettere insieme ciò che ci unisce, riconoscerci gli uni con gli altri e lottare insieme. Lo stiamo facendo, e ogni giorno si aggiunge un tassello.
Nei giorni scorsi il cardinale Matteo Zuppi, nella sua introduzione alla sessione straordinaria del Consiglio Episcopale permanente della CEI, ha ribadito il "no" della Chiesa Cattolica a tutti i livelli al piano Rearm Europe. Una presa di posizione molto importante, per la nostra lotta.
Sempre ieri, il movimento delle donne iraniane "Donna Vita Libertà" ha annunciato la sua partecipazione al nostro corteo per dire che la guerra di Israele all'Iran non è in loro nome. Lo grideremo insieme in piazza, il loro "not in my name" è anche il nostro.
Dalla campagna Unsilence Gaza di Barcellona, che fa parte della campagna europea Stop Rearm Europe di cui la nostra convergenza ne è una componente, ci è arrivato un audio di 4 minuti, registrato da un ingegnere del suono palestinese, con il rumore delle bombe su Gaza. E su quel suono, al Colosseo faremo un gigantesco die-in sdraiandoci a terra.
La Rete No Bavaglio per la libera informazione realizzerà durante la manifestazione un media center itinerante, che fornirà la diretta del corteo, in collegamento con radio, media e social. Artisti e artiste ci stanno regalando loro opere per aiutare la comunicazione per la manifestazione.
Non c'è lo spazio per nominare tutte le adesioni, le collaborazioni, tutto l'impegno che sta costruendo questa coalizione. E' un'impresa collettiva, partecipata, dal basso.
La nostra coalizione è dall'inizio aperta a chi si riconosce nei suoi contenuti, nel metodo, negli obiettivi. Ma la convergenza è una libera scelta responsabile, e ovviamente non può essere imposta a nessuno. Sabato a Roma ci sarà anche un altro corteo, frutto di un percorso diverso, che esprime una differente sensibilità e collocazione. E' una decisione che rispettiamo. E in ogni caso, il 21 giugno a Roma si alzeranno forti tante voci contro la guerra, il riarmo e la guerra.
Lo stesso accadrà in altre parti d'Europa, nelle iniziative legate alla campagna Stop Rearm Europe. Lo stesso sta accadendo in questo periodo in tante mobilitazioni sociali, politiche e sindacali, dalle iniziative territoriali contro la guerra a quelle per Gaza, dagli scioperi sindacali agli embarghi contro le armi dei portuali in Europa e in Italia.
Sono tutte espressioni, anche diverse, di una lotta necessaria in questi giorni drammatici e nella prossima fase.
Fermiamo la guerra, il riarmo, il genocidio e l'autoritarismo. Fermiamo Israele e la guerra mondiale.
Il corteo del 21 giugno è solo l'inizio di un percorso lungo che faremo insieme per fare da argine collettivo alla follia di questo mondo ingiusto e sbagliato.

Ci vediamo a Porta S. Paolo il 21 giugno alle ore 14
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Comunicato del comitato organizzatore del 21 giugno Stop Rearm Europe - con invito alla diffusione

Abbiamo superato le 440 adesioni al corteo che il 21 giugno partirà da Piazzale Ostiense alle 14:00 per finire al Colosseo. E cresce di ora in ora la partecipazione, da tutta Italia e da Roma.
Siamo una marea di persone e organizzazioni che da sempre e ogni giorno lottano per disarmare il nostro Paese, l'Europa e il mondo, per fermare tutte le guerre e i conflitti, le occupazioni, le ingiustizie, lo sfruttamento, il patriarcato, la repressione, per la democrazia, il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e climatica e la pace. Ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi strumenti.
Ma questo è un momento troppo tragico e pericoloso. E per fermare i mostri della guerra, del genocidio, del riarmo, dell'autoritarismo, per impedire la guerra globale abbiamo bisogno di unire le forze, mettere insieme ciò che ci unisce, riconoscerci gli uni con gli altri e lottare insieme. Lo stiamo facendo, e ogni giorno si aggiunge un tassello.
Nei giorni scorsi il cardinale Matteo Zuppi, nella sua introduzione alla sessione straordinaria del Consiglio Episcopale permanente della CEI, ha ribadito il "no" della Chiesa Cattolica a tutti i livelli al piano Rearm Europe. Una presa di posizione molto importante, per la nostra lotta.
Sempre ieri, il movimento delle donne iraniane "Donna Vita Libertà" ha annunciato la sua partecipazione al nostro corteo per dire che la guerra di Israele all'Iran non è in loro nome. Lo grideremo insieme in piazza, il loro "not in my name" è anche il nostro.
Dalla campagna Unsilence Gaza di Barcellona, che fa parte della campagna europea Stop Rearm Europe di cui la nostra convergenza ne è una componente, ci è arrivato un audio di 4 minuti, registrato da un ingegnere del suono palestinese, con il rumore delle bombe su Gaza. E su quel suono, al Colosseo faremo un gigantesco die-in sdraiandoci a terra.
La Rete No Bavaglio per la libera informazione realizzerà durante la manifestazione un media center itinerante, che fornirà la diretta del corteo, in collegamento con radio, media e social. Artisti e artiste ci stanno regalando loro opere per aiutare la comunicazione per la manifestazione.
Non c'è lo spazio per nominare tutte le adesioni, le collaborazioni, tutto l'impegno che sta costruendo questa coalizione. E' un'impresa collettiva, partecipata, dal basso.
La nostra coalizione è dall'inizio aperta a chi si riconosce nei suoi contenuti, nel metodo, negli obiettivi. Ma la convergenza è una libera scelta responsabile, e ovviamente non può essere imposta a nessuno. Sabato a Roma ci sarà anche un altro corteo, frutto di un percorso diverso, che esprime una differente sensibilità e collocazione. E' una decisione che rispettiamo. E in ogni caso, il 21 giugno a Roma si alzeranno forti tante voci contro la guerra, il riarmo e la guerra.
Lo stesso accadrà in altre parti d'Europa, nelle iniziative legate alla campagna Stop Rearm Europe. Lo stesso sta accadendo in questo periodo in tante mobilitazioni sociali, politiche e sindacali, dalle iniziative territoriali contro la guerra a quelle per Gaza, dagli scioperi sindacali agli embarghi contro le armi dei portuali in Europa e in Italia.
Sono tutte espressioni, anche diverse, di una lotta necessaria in questi giorni drammatici e nella prossima fase.
Fermiamo la guerra, il riarmo, il genocidio e l'autoritarismo. Fermiamo Israele e la guerra mondiale.
Il corteo del 21 giugno è solo l'inizio di un percorso lungo che faremo insieme per fare da argine collettivo alla follia di questo mondo ingiusto e sbagliato.

Ci vediamo a Porta S. Paolo il 21 giugno alle ore 14

lunedì 16 giugno 2025

FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense)
FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE
NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO
Mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 420 in Italia
Appuntamento sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 420 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea
StopRearmEurope, che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
COMUNICATO UNITARIO
È promossa da centinaia di reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno aderito all’appello europeo Stop Rearm Europe. Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.
In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra. Vuole preparare la cittadinanza e le nuove generazioni alla guerra. Mentre l’UE e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina. E sono complici di Israele che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese.
La maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata.
La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione.
Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé.
La manifestazione del 21 giugno sarà una convergenza di tanti soggetti, culture, identità. Tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti, per la democrazia nel nostro paese. Sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. È l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione.
Costruiremo la manifestazione del 21 giugno con un percorso nazionale e locale che prevede:
la partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 31 maggio contro il decreto sicurezza promossa da A pieno regime
il voto per i referendum dell’8 e il 9 giugno
coinvolgimento dei comitati territoriali e coordinamento sui territori mobilitazione permanente per Gaza e la Palestina in questi giorni sempre più drammatici iniziative locali diffuse nel quadro della mobilitazione italiana ed europea
ordini del giorno per gli Enti Locali sui temi della mobilitazione valorizzazione di appelli, vertenze e iniziative specifiche di aderenti e coordinamenti
appelli del mondo della cultura, dell’informazione, della ricerca tutte le forme possibili di coinvolgimento delle persone e delle comunità locali.



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MANIFESTAZIONE NAZIONALE

ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense)
FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE
NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO
Mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 420 in Italia
Appuntamento sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 420 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea
StopRearmEurope, che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
COMUNICATO UNITARIO
È promossa da centinaia di reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno aderito all’appello europeo Stop Rearm Europe. Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.
In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra. Vuole preparare la cittadinanza e le nuove generazioni alla guerra. Mentre l’UE e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina. E sono complici di Israele che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese.
La maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata.
La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione.
Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé.
La manifestazione del 21 giugno sarà una convergenza di tanti soggetti, culture, identità. Tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti, per la democrazia nel nostro paese. Sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. È l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione.
Costruiremo la manifestazione del 21 giugno con un percorso nazionale e locale che prevede:
la partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 31 maggio contro il decreto sicurezza promossa da A pieno regime
il voto per i referendum dell’8 e il 9 giugno
coinvolgimento dei comitati territoriali e coordinamento sui territori mobilitazione permanente per Gaza e la Palestina in questi giorni sempre più drammatici iniziative locali diffuse nel quadro della mobilitazione italiana ed europea
ordini del giorno per gli Enti Locali sui temi della mobilitazione valorizzazione di appelli, vertenze e iniziative specifiche di aderenti e coordinamenti
appelli del mondo della cultura, dell’informazione, della ricerca tutte le forme possibili di coinvolgimento delle persone e delle comunità locali.



giovedì 29 maggio 2025

STOP AL MASSACRO IN CORSO A GAZA! IL PARTITO DEL SUD ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE UNITARIA DEL 7 GIUGNO A ROMA

Comunicato Stampa

Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra e a maggior ragione contro il massacro indiscriminato dei palestinesi a Gaza, sventolando solo la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo le precedenti manifestazioni per la Pace degli ultimi mesi Roma, che ci hanno visto fra i protagonisti, sabato 7 giugno saremo ancora a Roma per la manifestazione unitaria indetta col fine di fermare il massacro in corso a Gaza e i crimini del governo Netanyahu. Abbiamo letto la piattaforma in 11 punti proposta da PD-M5S-AVS e la condividiamo, per cui abbiamo aderito alla manifestazione come meridionalisti progressisti.

E’doveroso per noi partecipare a ogni manifestazione per la Pace e a maggior ragione contro il massacro indiscriminato della popolazione palestinese, anche al fine di dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste del Governo Meloni ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione.

Fermare subito il massacro in corso sotto gli occhi del mondo e l’invio di armi fra Italia a Israele, riconoscere lo Stato di Palestina nei territori del 1967, sanzionare Israele e condannare l’invasione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano, che oltre a bombardare indiscriminatamente i civili palestinesi li ha privati di cibo, acqua, medicinali. Contestualmente chiediamo il rilascio immediato e totale degli ostaggi israeliani. Queste le poche e semplici parole d’ordine.

Vi sono già stati oltre 60.000 morti palestinesi a Gaza, la maggior parte bambini: è giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

L’appuntamento quindi è a Roma sabato 7 giugno, anche per lanciare un messaggio al Governo Italiano che fino ad ora, fra ipocrisie e opacità, ha tenuto una linea a dir poco ambigua se non di sostegno al governo Netanyahu.

 

Natale Cuccurese

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud






 

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Comunicato Stampa

Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra e a maggior ragione contro il massacro indiscriminato dei palestinesi a Gaza, sventolando solo la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo le precedenti manifestazioni per la Pace degli ultimi mesi Roma, che ci hanno visto fra i protagonisti, sabato 7 giugno saremo ancora a Roma per la manifestazione unitaria indetta col fine di fermare il massacro in corso a Gaza e i crimini del governo Netanyahu. Abbiamo letto la piattaforma in 11 punti proposta da PD-M5S-AVS e la condividiamo, per cui abbiamo aderito alla manifestazione come meridionalisti progressisti.

E’doveroso per noi partecipare a ogni manifestazione per la Pace e a maggior ragione contro il massacro indiscriminato della popolazione palestinese, anche al fine di dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste del Governo Meloni ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione.

Fermare subito il massacro in corso sotto gli occhi del mondo e l’invio di armi fra Italia a Israele, riconoscere lo Stato di Palestina nei territori del 1967, sanzionare Israele e condannare l’invasione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano, che oltre a bombardare indiscriminatamente i civili palestinesi li ha privati di cibo, acqua, medicinali. Contestualmente chiediamo il rilascio immediato e totale degli ostaggi israeliani. Queste le poche e semplici parole d’ordine.

Vi sono già stati oltre 60.000 morti palestinesi a Gaza, la maggior parte bambini: è giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

L’appuntamento quindi è a Roma sabato 7 giugno, anche per lanciare un messaggio al Governo Italiano che fino ad ora, fra ipocrisie e opacità, ha tenuto una linea a dir poco ambigua se non di sostegno al governo Netanyahu.

 

Natale Cuccurese

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud






 

domenica 4 maggio 2025

STOP AL RIARMO EUROPEO, SI ALLA PACE!

 Comunicato Stampa

 Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra, sventolando la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo le precedenti manifestazioni per la Pace del 15 Marzo a Roma in Piazza Barberini e del 5 Aprile, sempre a Roma al corteo per dire no al riarmo e per la Pace lungo i Fori Imperiali, che ci hanno visto fra i protagonisti, sabato 10 maggio saremo sempre a Roma in Piazza del Pantheon per la manifestazione organizzata da Stop Rearm Europe a cui da tempo abbiamo aderito come meridionalisti progressisti.

E’ doveroso per noi partecipare a ogni manifestazione per la Pace al fine di dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste in corso ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione. Fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari a favore del welfare: poche e semplici le parole d’ordine.

Il Sud poi da Rearm Europe, ma anche dalla creazione di un esercito europeo, ne uscirebbe con le ossa rotte soprattutto per due motivi:

1)I soldi per il progetto Rearm Europe (o della creazione di un esercito europeo… non cambia la sostanza) verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture, etc. Il tutto a vantaggio dei grandi gruppi industriali, tutti o quasi del Nord Italia ed Europa.

2) Ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza: in caso di guerra saranno soprattutto i figli del Sud ad essere coinvolti e a versare il sangue in maggior percentuale.

È giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

E se la Ue, nata per evitare nuove guerre, dopo aver rinunciato da sempre ad ogni azione politica per favorire una trattativa usa solo toni bellicisti, resta per noi il dovere di cercare in ogni modo di evitare una Terza Guerra Mondiale, per consegnare ai nostri figli un futuro degno di essere vissuto.

L’appuntamento quindi è a Roma sabato 10 Maggio alle ore 10,00 in Piazza del Pantheon.

 

Natale Cuccurese Presidente nazionale,

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud

 



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 Comunicato Stampa

 Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra, sventolando la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo le precedenti manifestazioni per la Pace del 15 Marzo a Roma in Piazza Barberini e del 5 Aprile, sempre a Roma al corteo per dire no al riarmo e per la Pace lungo i Fori Imperiali, che ci hanno visto fra i protagonisti, sabato 10 maggio saremo sempre a Roma in Piazza del Pantheon per la manifestazione organizzata da Stop Rearm Europe a cui da tempo abbiamo aderito come meridionalisti progressisti.

E’ doveroso per noi partecipare a ogni manifestazione per la Pace al fine di dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste in corso ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione. Fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari a favore del welfare: poche e semplici le parole d’ordine.

Il Sud poi da Rearm Europe, ma anche dalla creazione di un esercito europeo, ne uscirebbe con le ossa rotte soprattutto per due motivi:

1)I soldi per il progetto Rearm Europe (o della creazione di un esercito europeo… non cambia la sostanza) verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture, etc. Il tutto a vantaggio dei grandi gruppi industriali, tutti o quasi del Nord Italia ed Europa.

2) Ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza: in caso di guerra saranno soprattutto i figli del Sud ad essere coinvolti e a versare il sangue in maggior percentuale.

È giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

E se la Ue, nata per evitare nuove guerre, dopo aver rinunciato da sempre ad ogni azione politica per favorire una trattativa usa solo toni bellicisti, resta per noi il dovere di cercare in ogni modo di evitare una Terza Guerra Mondiale, per consegnare ai nostri figli un futuro degno di essere vissuto.

L’appuntamento quindi è a Roma sabato 10 Maggio alle ore 10,00 in Piazza del Pantheon.

 

Natale Cuccurese Presidente nazionale,

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud

 



giovedì 3 aprile 2025

NO ALLA GUERRA E AL RIARMO SEMPRE!

 Comunicato Stampa

Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra, sventolando esclusivamente la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo la manifestazione del 15 Marzo a Roma in Piazza Barberini, che ci ha visto fra i protagonisti, aderiamo alla chiamata del Movimento 5 Stelle e saremo presenti con una nostra delegazione anche il 5 Aprile, sempre a Roma in Piazza Vittorio Emanuele II dalle ore 13,00, per partecipare al corteo per dire no al riarmo e per la Pace lungo i Fori Imperiali.

I pacifisti vogliono fermare la guerra, i guerrafondai vogliono vincere la guerra come precondizione per fermarla. Su questo crinale corre la demarcazione tra chi opera per la pace e chi parla di pace ma concretamente alimenta la guerra. Per sciogliere  questo nodo è doveroso partecipare a ogni manifestazione per dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste in corso ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione. Fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari a favore del welfare: poche e semplici le parole d’ordine.

Il Sud poi da Rearm Europe, ma anche dalla creazione di un esercito europeo, ne uscirebbe con le ossa rotte soprattutto per due motivi:

1) I soldi per il progetto Rearm Europe (o della creazione di un esercito europeo… non cambia) verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture, etc. Il tutto a vantaggio dei grandi gruppi industriali, tutti o quasi del Nord Italia ed Europa.

2) Ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza: in caso di guerra saranno soprattutto i figli del Sud ad essere coinvolti e a versare il sangue in maggior percentuale.

È giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

E se la Ue, nata per evitare nuove guerre, dopo aver rinunciato da sempre ad ogni azione politica per favorire una trattativa usa solo toni bellicisti, resta per noi il dovere di cercare in ogni modo di evitare una Terza Guerra Mondiale, per consegnare ai nostri figli un futuro degno di essere vissuto.

 

Natale Cuccurese 

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud






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 Comunicato Stampa

Il Partito del Sud da sempre aderisce e invita a partecipare a tutte le manifestazioni indette contro la guerra, sventolando esclusivamente la bandiera della pace. Quello che infatti chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.

Per cui dopo la manifestazione del 15 Marzo a Roma in Piazza Barberini, che ci ha visto fra i protagonisti, aderiamo alla chiamata del Movimento 5 Stelle e saremo presenti con una nostra delegazione anche il 5 Aprile, sempre a Roma in Piazza Vittorio Emanuele II dalle ore 13,00, per partecipare al corteo per dire no al riarmo e per la Pace lungo i Fori Imperiali.

I pacifisti vogliono fermare la guerra, i guerrafondai vogliono vincere la guerra come precondizione per fermarla. Su questo crinale corre la demarcazione tra chi opera per la pace e chi parla di pace ma concretamente alimenta la guerra. Per sciogliere  questo nodo è doveroso partecipare a ogni manifestazione per dare finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste in corso ma ripudia la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione. Fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari a favore del welfare: poche e semplici le parole d’ordine.

Il Sud poi da Rearm Europe, ma anche dalla creazione di un esercito europeo, ne uscirebbe con le ossa rotte soprattutto per due motivi:

1) I soldi per il progetto Rearm Europe (o della creazione di un esercito europeo… non cambia) verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture, etc. Il tutto a vantaggio dei grandi gruppi industriali, tutti o quasi del Nord Italia ed Europa.

2) Ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza: in caso di guerra saranno soprattutto i figli del Sud ad essere coinvolti e a versare il sangue in maggior percentuale.

È giunta l’ora di dire basta a tutto questo!

E se la Ue, nata per evitare nuove guerre, dopo aver rinunciato da sempre ad ogni azione politica per favorire una trattativa usa solo toni bellicisti, resta per noi il dovere di cercare in ogni modo di evitare una Terza Guerra Mondiale, per consegnare ai nostri figli un futuro degno di essere vissuto.

 

Natale Cuccurese 

a nome del Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud






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mercoledì 12 marzo 2025

DICIAMOLO FORTE E CHIARO: L’EUROPA DI URSULA È NEMICA DEL SUD…

Di Natale Cuccurese

I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali.

Sull’onda emotiva di una emergenza bellica creata ad arte Ursula von der Leyen ha previsto un piano di guerra di 800 miliardi di euro, il Rearm Europe. Anche il nome è infausto, visto che richiama lo stesso piano di riarmo messo in atto novanta anni fa in Germania dai nazisti. 

La domanda che sorge spontanea è una: ma chi le paga queste armi, visto che oltretutto i Paesi virtuosi del Nord Europa, a partire dall’Olanda, non vogliono fare debito comune? Proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web? NO. 

I soldi verranno sottratti ai più poveri, cioè cancellando i fondi di coesione europea e con nuove tasse e austerità, con bollette ancora più alte, sottratti a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... 

Soldi che poi saranno sperperati in burocrazie, a favore di acquisti di strumenti di morte dalle lobby delle armi, in gran parte americane, in mille rivoli tutti ugualmente volti alla guerra, alla distruzione, al massacro. Tutto svolto in modo ademocratico e verticistico. 

Il progetto Rearm Europe, così come similmente un progetto di difesa europea, significherà la morte del Sud Italia, che diventerà un deserto senza opportunità in breve tempo. Questa non è più la nostra Europa. Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo. 

Ecco perché come Partito del Sud saremo, con le sole bandiere della Pace, sabato 15 marzo a Roma in piazza Barberini, a difesa dei diritti del Mezzogiorno, per una Europa del lavoro, dello sviluppo dei territori, dei diritti di tutti, della Pace fra i popoli!




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Di Natale Cuccurese

I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali.

Sull’onda emotiva di una emergenza bellica creata ad arte Ursula von der Leyen ha previsto un piano di guerra di 800 miliardi di euro, il Rearm Europe. Anche il nome è infausto, visto che richiama lo stesso piano di riarmo messo in atto novanta anni fa in Germania dai nazisti. 

La domanda che sorge spontanea è una: ma chi le paga queste armi, visto che oltretutto i Paesi virtuosi del Nord Europa, a partire dall’Olanda, non vogliono fare debito comune? Proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web? NO. 

I soldi verranno sottratti ai più poveri, cioè cancellando i fondi di coesione europea e con nuove tasse e austerità, con bollette ancora più alte, sottratti a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... 

Soldi che poi saranno sperperati in burocrazie, a favore di acquisti di strumenti di morte dalle lobby delle armi, in gran parte americane, in mille rivoli tutti ugualmente volti alla guerra, alla distruzione, al massacro. Tutto svolto in modo ademocratico e verticistico. 

Il progetto Rearm Europe, così come similmente un progetto di difesa europea, significherà la morte del Sud Italia, che diventerà un deserto senza opportunità in breve tempo. Questa non è più la nostra Europa. Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo. 

Ecco perché come Partito del Sud saremo, con le sole bandiere della Pace, sabato 15 marzo a Roma in piazza Barberini, a difesa dei diritti del Mezzogiorno, per una Europa del lavoro, dello sviluppo dei territori, dei diritti di tutti, della Pace fra i popoli!




domenica 8 ottobre 2023

Contro ogni tipo di autonomia differenziata. Per la pace, il reddito e il salario”: il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti in piazza alla manifestazione del 7 ottobre a Roma immagini e video




 











Contro ogni tipo di autonomia differenziata. Per la pace, il reddito e il salario”: il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti in piazza alla manifestazione del 7 ottobre a Roma

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Contro ogni tipo di autonomia differenziata. Per la pace, il reddito e il salario”: il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti in piazza alla manifestazione del 7 ottobre a Roma

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martedì 3 ottobre 2023

IL 7 OTTOBRE A ROMA CONTRO OGNI TIPO DI AUTONOMIA DIFFERENZIATA, PER LA PACE, PER IL REDDITO ED IL SALARIO

 COMUNICATO STAMPA


Il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti ha aderito e partecipa alla manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, perchè ne condivide le rivendicazioni.

Siamo da sempre contro l’Autonomia differenziata che spaccherà il Paese confliggendo con il patto di solidarietà della nostra Costituzione. Un provvedimento che accrescerà ulteriormente le disuguaglianze, oltretutto senza nessun dibattito pubblico.Un provvedimento che distruggerà quel che resta del patto nazionale di cittadinanza che fino a oggi era chiamato a rispondere alle disuguaglianze sociali, a vigilare sul nostro patrimonio collettivo a garantire i diritti dei cittadini, gli stessi, per tutti. 

Per la Pace: la guerra sarà ancora una volta pagata soprattutto dai figli del Sud, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra.Non dimentichiamo poi che ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. 

Per il salario ed il reddito: basta paghe da fame, basta sfruttamento, basta precarietà. Tutti meccanismi utili solo ad ingrassare multinazionali e prenditori collusi con l’attuale mala-politica. Siamo favorevoli ad un Reddito minimo garantito che permetta a chi è in povertà di poter vivere. 


Partecipiamo tutti alla manifestazione del 7 ottobre, a difesa dei valori e dei principi della Costituzione del ‘48, mai realmente applicata integralmente, ed oggi ancora sotto attacco da chi vorrebbe stravolgerla ulteriormente con il presidenzialismo

CDN del Partito del Sud-Meridionalisti Progressistitito che permetta a chi è in povertà di poter vivere. 




L'appuntamento per la manifestazione: concentramento alle 12.45 a Piazzale dei Partigiani, davanti alla stazione Ostiense.





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 COMUNICATO STAMPA


Il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti ha aderito e partecipa alla manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, perchè ne condivide le rivendicazioni.

Siamo da sempre contro l’Autonomia differenziata che spaccherà il Paese confliggendo con il patto di solidarietà della nostra Costituzione. Un provvedimento che accrescerà ulteriormente le disuguaglianze, oltretutto senza nessun dibattito pubblico.Un provvedimento che distruggerà quel che resta del patto nazionale di cittadinanza che fino a oggi era chiamato a rispondere alle disuguaglianze sociali, a vigilare sul nostro patrimonio collettivo a garantire i diritti dei cittadini, gli stessi, per tutti. 

Per la Pace: la guerra sarà ancora una volta pagata soprattutto dai figli del Sud, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra.Non dimentichiamo poi che ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. 

Per il salario ed il reddito: basta paghe da fame, basta sfruttamento, basta precarietà. Tutti meccanismi utili solo ad ingrassare multinazionali e prenditori collusi con l’attuale mala-politica. Siamo favorevoli ad un Reddito minimo garantito che permetta a chi è in povertà di poter vivere. 


Partecipiamo tutti alla manifestazione del 7 ottobre, a difesa dei valori e dei principi della Costituzione del ‘48, mai realmente applicata integralmente, ed oggi ancora sotto attacco da chi vorrebbe stravolgerla ulteriormente con il presidenzialismo

CDN del Partito del Sud-Meridionalisti Progressistitito che permetta a chi è in povertà di poter vivere. 




L'appuntamento per la manifestazione: concentramento alle 12.45 a Piazzale dei Partigiani, davanti alla stazione Ostiense.





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venerdì 20 gennaio 2023

OPPONIAMOCI ALLO SPACCA-ITALIA

Il 29 gennaio parteciperemo come Partito del Sud all’Assemblea nazionale di Roma indetta dal Tavolo NO Autonomia Differenziata, al fine di organizzare, insieme, la mobilitazione in difesa dell’unità della Repubblica nata dalla Resistenza e dell’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini da Sud a Nord.





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Il 29 gennaio parteciperemo come Partito del Sud all’Assemblea nazionale di Roma indetta dal Tavolo NO Autonomia Differenziata, al fine di organizzare, insieme, la mobilitazione in difesa dell’unità della Repubblica nata dalla Resistenza e dell’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini da Sud a Nord.





mercoledì 28 dicembre 2022

VISIONI MERIDIONALISTE…(VIDEO)

 Manifestazione NO Autonomia Differenziata

Roma 21 dicembre 2022
Il lucido e condivisibile intervento di VALENTINO ROMANO per il Partito del Sud e la Carta di Venosa
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 Manifestazione NO Autonomia Differenziata

Roma 21 dicembre 2022
Il lucido e condivisibile intervento di VALENTINO ROMANO per il Partito del Sud e la Carta di Venosa

giovedì 22 dicembre 2022

IL PARTITO DEL SUD A ROMA, CON IL TAVOLO NAZIONALE CONTRO OGNI FORMA DI AUTONOMIA DIFFERENZIATA




Il Partito del Sud - Meridionalisti Progressisti presente con i suoi rappresentanti (fra cui in foto Antonio Luongo, Andrew Notarnicola) e con l'intervento del suo dirigente, lo scrittore Valentino Romano, al presidio al Pantheon a Roma, organizzata dal Tavolo No Autonomia Differenziata in occasione della discussione in Parlamento della Legge di Bilancio.

Realtà sociali, sindacali e forze politiche, insieme, per chiedere il ritiro della bozza di legge Calderoli, dell’art. 143 della Legge di Bilancio e la cancellazione del comma 3 dell’art 116 della Costituzione.

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CONTRO OGNI AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Di Antonio Luongo

Ieri siamo stati presenti a Roma, col Partito del Sud, per far sentire la nostra voce e fermare la furia leghista e secessionista.
Per noi ha preso parola lo scrittore Valentino Romano.
Nonostante la data prenatalizia, abbiamo raccolto sotto il "No alla secessione dei ricchi" tantissime sigle e associazioni.
Tutti in difesa dell'Unità di Italia e per le pari opportunità per tutte le Regioni.
Abbiamo ufficialmente chiesto lo stralcio dell'articolo 143 dalla legge di bilancio, quello che rispolvera il contentino dei LEP, ma senza premesse economiche, destinato a fare da foglia di fico per il progetto nordista di Calderoli. Inoltre abbiamo ribadito la necessita di non toccare il reddito di cittadinanza in questo momento storico, azzardo politico che rischia di mandare in crisi tantissime famiglie.
Noi c'eravamo e su questi aspetti ci saremo sempre senza distinguo o tentennamenti, finché i cittadini meridionali non apriranno gli occhi e prenderanno in mano il loro destino!























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Il Partito del Sud - Meridionalisti Progressisti presente con i suoi rappresentanti (fra cui in foto Antonio Luongo, Andrew Notarnicola) e con l'intervento del suo dirigente, lo scrittore Valentino Romano, al presidio al Pantheon a Roma, organizzata dal Tavolo No Autonomia Differenziata in occasione della discussione in Parlamento della Legge di Bilancio.

Realtà sociali, sindacali e forze politiche, insieme, per chiedere il ritiro della bozza di legge Calderoli, dell’art. 143 della Legge di Bilancio e la cancellazione del comma 3 dell’art 116 della Costituzione.

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CONTRO OGNI AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Di Antonio Luongo

Ieri siamo stati presenti a Roma, col Partito del Sud, per far sentire la nostra voce e fermare la furia leghista e secessionista.
Per noi ha preso parola lo scrittore Valentino Romano.
Nonostante la data prenatalizia, abbiamo raccolto sotto il "No alla secessione dei ricchi" tantissime sigle e associazioni.
Tutti in difesa dell'Unità di Italia e per le pari opportunità per tutte le Regioni.
Abbiamo ufficialmente chiesto lo stralcio dell'articolo 143 dalla legge di bilancio, quello che rispolvera il contentino dei LEP, ma senza premesse economiche, destinato a fare da foglia di fico per il progetto nordista di Calderoli. Inoltre abbiamo ribadito la necessita di non toccare il reddito di cittadinanza in questo momento storico, azzardo politico che rischia di mandare in crisi tantissime famiglie.
Noi c'eravamo e su questi aspetti ci saremo sempre senza distinguo o tentennamenti, finché i cittadini meridionali non apriranno gli occhi e prenderanno in mano il loro destino!























 
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