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I sud del mondo hanno tutti in comune il medesimo destino, sono stati conquistati, sfruttati depredati e abbandonati a loro stessi. Il partito del sud è convinto che la solidarietà e l'accoglienza siano un dovere perchè ogni essere umano ha diritto a vivere una vita dignitosa

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martedì 24 dicembre 2024
Auguri di buon Natale e buone feste a tutti dal Partito del Sud!
sabato 30 marzo 2024
BUONA PASQUA DAL PARTITO DEL SUD!
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua! Per questa Pasqua si alzi forte da tutti noi un messaggio di Pace.
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua! Per questa Pasqua si alzi forte da tutti noi un messaggio di Pace.
domenica 9 aprile 2023
BUONA PASQUA DAL PARTITO DEL SUD!
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua!
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua!
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
sabato 24 dicembre 2022
AUGURI DI BUON NATALE E DI BUONE FESTE DAL PARTITO DEL SUD!
Auguri di buon Natale e di buone festività a tutte e a tutti!
Auguri di buon Natale e di buone festività a tutte e a tutti!
giovedì 3 marzo 2022
IL BLA, BLA, BLA IPOCRITA DELLA GUERRA.
Di Bruno Pappalardo
Si torna a parlare di “pace nel mondo”, insomma di pacifismo, di movimenti arcobaleno, cortei colorati ovunque,… . Oggi, con le stesse parole di ieri, siamo capaci di dire anche: aboliamo la “Fame nel Mondo, oppure” aiutiamoli a casa loro” di salviniana memoria. Utopia? Molto meno di quanto state per leggere qui, ora!
Ad esempio, è possibile cancellare oggi, il consumismo smisurato? I Mercati finanziari, la Globalizzazione? Questa è la vera Utopia! Beh, si questa è proprio grossa…!
Di Bruno Pappalardo
Si torna a parlare di “pace nel mondo”, insomma di pacifismo, di movimenti arcobaleno, cortei colorati ovunque,… . Oggi, con le stesse parole di ieri, siamo capaci di dire anche: aboliamo la “Fame nel Mondo, oppure” aiutiamoli a casa loro” di salviniana memoria. Utopia? Molto meno di quanto state per leggere qui, ora!
Ad esempio, è possibile cancellare oggi, il consumismo smisurato? I Mercati finanziari, la Globalizzazione? Questa è la vera Utopia! Beh, si questa è proprio grossa…!
giovedì 24 febbraio 2022
IL PARTITO DEL SUD SI SCHIERA PER LA PACE CONTRO OGNI TIPO DI CONFLITTO
venerdì 31 dicembre 2021
Buon 2022 dal Partito del Sud!
venerdì 24 dicembre 2021
AUGURI DI BUONE FESTE DAL PARTITO DEL SUD!
Auguri di buone festività a tutti!
Auguri di buone festività a tutti!
sabato 3 aprile 2021
BUONA PASQUA DAL PARTITO DEL SUD!
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua!
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
A tutte e a tutti Auguri di Buona Pasqua!
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
giovedì 31 dicembre 2020
Buon 2021 dal Partito del Sud!
Buon 2021 a tutt@!
Buon 2021 a tutt@!
giovedì 24 dicembre 2020
AUGURI DI BUON NATALE DAL PARTITO DEL SUD
Auguri di buon Natale e buone feste a tutti !
In un anno angoscioso e drammatico come è stato questo 2020 l'invito è a non arrendersi.Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
Auguri di buon Natale e buone feste a tutti !
In un anno angoscioso e drammatico come è stato questo 2020 l'invito è a non arrendersi.Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
martedì 8 dicembre 2020
08/12/2007 - 08/12/2020 Il Partito del Sud compie tredici anni. BUON COMPLEANNO AL PARTITO DEL SUD !!
Il giorno 08/12/2007 nella sala congressi dell'Hotel Serapo di Gaeta veniva fondato il Partito del Sud.
Nei tredici anni dalla fondazione il Partito del Sud è sempre stato presente ogni anno, con il proprio simbolo, a elezioni nazionali, europee, regionali, provinciali e comunali; oltre a convegni, volantinaggi, trasmissioni televisive locali e nazionali, videoconferenze, comizi, dibattiti e tante altre manifestazioni.
BUON COMPLEANNO E CENTO DI QUESTI GIORNI AL PARTITO DEL SUD !!
Il giorno 08/12/2007 nella sala congressi dell'Hotel Serapo di Gaeta veniva fondato il Partito del Sud.
Nei tredici anni dalla fondazione il Partito del Sud è sempre stato presente ogni anno, con il proprio simbolo, a elezioni nazionali, europee, regionali, provinciali e comunali; oltre a convegni, volantinaggi, trasmissioni televisive locali e nazionali, videoconferenze, comizi, dibattiti e tante altre manifestazioni.
BUON COMPLEANNO E CENTO DI QUESTI GIORNI AL PARTITO DEL SUD !!
mercoledì 17 giugno 2020
Il sonno della ragione genera (statue di) mostri
Che sia finalmente arrivato il momento di rimuovere dal panorama delle città del sud le statue dedicate agli uomini simbolo di una colonizzazione e da quelle dell’intero paese da quelli simbolo del fascismo…?! Se è vero, come è vero, che le “statue della vergogna” celebrano il passato, ipotecando il presente, iniziamo a rimuovere quelle dei colonizzatori venuti alla conquista del Sud grazie al “Risorgimento della monarchia sabauda”.
Quello che fu fatta passare per unificazione o addirittura liberazione e altro non fu che una guerra coloniale di conquista dove nei fatti si usarono le stesse logiche distruttive e strategie predatorie (che al Sud ancora oggi permangono) poi replicate in Etiopia qualche decennio dopo. Unica differenza nel 1860 non usarono l’iprite, ma solo perché al tempo non esisteva…
Statue che non sono pericolose perché ricordano una guerra civile dell’Ottocento, ma perché legittimano la centralità del razzismo e del colonialismo padano al Sud, ancora oggi portati ad esempio a scuola, nel terzo millennio.
E con esse permangono di pari livello titolazioni e statue a personaggi invischiati o addirittura responsabili di atrocità e deportazioni legate al fascismo. Non è possibile che ancora oggi vi siano strade, statue, dedicate a chi firmó le leggi razziali nel 1938, come Vittorio Emanuel III, insieme all’obelisco di Mussolini a Roma, al monumento ad Affile al maresciallo Graziani. Addirittura a Cassino nel 2018 si è deciso di dedicare una stele ai paracadutisti tedeschi delle SS che in quella zona avevano combattuto. Sono solo alcuni esempi di una lunga serie vergognosa.
E come è possibile che al Sud via siano toponimi dedicati a chi come Nino Bixio massacró i contadini a Bronte, a quel criminale di guerra di Cialdini che infierì sui cittadini di Gaeta e brució interi paesi. Come è possibile che via sia tutt’oggi aperto a Torino un “museo Cesare Lombroso” con resti umani di uomini che avevano combattuto per la propria terra, retrocessi a briganti dalla storiografia colonizzatrice, e le cui spoglie sono esposte oggi alle scolaresche in visita, quasi a voler inculcare sin da piccoli l’orrore e il disprezzo verso il meridionale descritto, grazie alle teorie lombrosiane, come geneticamente inferiore.
Una nazione civile avrebbe da tempo chiuso quel museo dell’orrore. Come è possibile che lo stesso Lombroso abbia una statua, oltretutto d’aspetto inquietante, in quel di Verona. All’uomo che teorizzò l’eugenetica italiana, teorie poi riprese e sviluppate dal nazismo. È ora di finirla con la propaganda dei colonizzatori venuti dal Nord che non solo hanno portato il Sud allo stadio attuale di crisi e miseria, ma che ancora insistono nel depredarlo senza posa, mai sazi, e a raccontare le solite menzogne sul Sud e sulla sua presunta inferiorità.
Ora politicanti separatisti vorrebbero continuare con le ruberie nel nome del “Regionalismo”, non a caso, figlio minore del nazionalismo. Siamo alla sublimazione di quel “ razzismo di Stato”, dall’unità stella polare di ogni governo in carica, che oggi mira a sganciare la colonia interna Mezzogiorno, dopo averla ben sfruttata e privata di diritti teoricamente garantiti dalla Costituzione, dal treno delle Regioni ricche padane che, come da desiderata europei, non devono perdere l’aggancio con le altre Regioni ricche del Nord Europa in un ipotetico e virtuoso traino, prima di creare una Europa a due velocità.
Alcuni “difensori”, spesso interessati, replicano con la tesi che i gesti di alcuni di questi “grandi uomini” destinatari di statue e toponimi a imperitura memoria, andrebbero contestualizzate al periodo storico in cui hanno vissuto. Eppure molti si opposero in quegli stessi anni al fascismo e al razzismo conquistatore, scelsero, furono partigiani, si opposero agli oppressori fascisti e razzisti, proprio nello stesso contesto. Il problema è che spesso chi ne rivendica le opere e i gesti falsifica la storia nei dettagli meno edificanti.
Vedasi il caso di Montanelli, il giornalista che dichiarò in un’intervista a Le Figaro nel febbraio del 1960 “Ah! La Sicilia! Voi avete l’Algeria, noi abbiamo la Sicilia. Ma voi non siete obbligati a dire agli algerini che sono francesi. Noi, circostanza aggravante, siamo obbligati ad accordare ai siciliani la qualità di italiani”. Lo stesso che si vantava sulle reti Rai, ed in articoli vari, di avere abusato di una minorenne locale durante il suo servizio militare in Eritrea.
La discussione sulle statue non è oziosa o secondaria, perché in realtà si sta discutendo del presente, non del passato, ci sono molte persone nella storia italiana degli oppressi che non hanno statue, non si capisce perché lasciare come esempio ai posteri proprio le statue degli oppressori, dei carnefici, dei razzisti , dei corrotti, dei criminali, dei corruttori, dei pedofili.
Non c’è bisogno di guardare fino agli USA, non c’è bisogno di guardare fino all’America Latina, guardiamo in casa nostra e al putrido racconto razzista che i media italici fanno quotidianamente, ancora oggi ogni giorno, sul Sud e non solo. Quello che è accaduto nell’ultima emergenza basta e avanza per descrivere un Paese dove il razzismo e il fascismo si respirano sempre più opprimenti e immondi nell’aria.
Attiviamoci per rimuovere statue e toponimi della vergogna partendo dalle città del Sud, attiviamoci in tutta Italia per rimuovere la cappa sovranista che si prepara ad opprimere di nuovo l’Italia.
Fonte : Transform!italia
Che sia finalmente arrivato il momento di rimuovere dal panorama delle città del sud le statue dedicate agli uomini simbolo di una colonizzazione e da quelle dell’intero paese da quelli simbolo del fascismo…?! Se è vero, come è vero, che le “statue della vergogna” celebrano il passato, ipotecando il presente, iniziamo a rimuovere quelle dei colonizzatori venuti alla conquista del Sud grazie al “Risorgimento della monarchia sabauda”.
Quello che fu fatta passare per unificazione o addirittura liberazione e altro non fu che una guerra coloniale di conquista dove nei fatti si usarono le stesse logiche distruttive e strategie predatorie (che al Sud ancora oggi permangono) poi replicate in Etiopia qualche decennio dopo. Unica differenza nel 1860 non usarono l’iprite, ma solo perché al tempo non esisteva…
Statue che non sono pericolose perché ricordano una guerra civile dell’Ottocento, ma perché legittimano la centralità del razzismo e del colonialismo padano al Sud, ancora oggi portati ad esempio a scuola, nel terzo millennio.
E con esse permangono di pari livello titolazioni e statue a personaggi invischiati o addirittura responsabili di atrocità e deportazioni legate al fascismo. Non è possibile che ancora oggi vi siano strade, statue, dedicate a chi firmó le leggi razziali nel 1938, come Vittorio Emanuel III, insieme all’obelisco di Mussolini a Roma, al monumento ad Affile al maresciallo Graziani. Addirittura a Cassino nel 2018 si è deciso di dedicare una stele ai paracadutisti tedeschi delle SS che in quella zona avevano combattuto. Sono solo alcuni esempi di una lunga serie vergognosa.
E come è possibile che al Sud via siano toponimi dedicati a chi come Nino Bixio massacró i contadini a Bronte, a quel criminale di guerra di Cialdini che infierì sui cittadini di Gaeta e brució interi paesi. Come è possibile che via sia tutt’oggi aperto a Torino un “museo Cesare Lombroso” con resti umani di uomini che avevano combattuto per la propria terra, retrocessi a briganti dalla storiografia colonizzatrice, e le cui spoglie sono esposte oggi alle scolaresche in visita, quasi a voler inculcare sin da piccoli l’orrore e il disprezzo verso il meridionale descritto, grazie alle teorie lombrosiane, come geneticamente inferiore.
Una nazione civile avrebbe da tempo chiuso quel museo dell’orrore. Come è possibile che lo stesso Lombroso abbia una statua, oltretutto d’aspetto inquietante, in quel di Verona. All’uomo che teorizzò l’eugenetica italiana, teorie poi riprese e sviluppate dal nazismo. È ora di finirla con la propaganda dei colonizzatori venuti dal Nord che non solo hanno portato il Sud allo stadio attuale di crisi e miseria, ma che ancora insistono nel depredarlo senza posa, mai sazi, e a raccontare le solite menzogne sul Sud e sulla sua presunta inferiorità.
Ora politicanti separatisti vorrebbero continuare con le ruberie nel nome del “Regionalismo”, non a caso, figlio minore del nazionalismo. Siamo alla sublimazione di quel “ razzismo di Stato”, dall’unità stella polare di ogni governo in carica, che oggi mira a sganciare la colonia interna Mezzogiorno, dopo averla ben sfruttata e privata di diritti teoricamente garantiti dalla Costituzione, dal treno delle Regioni ricche padane che, come da desiderata europei, non devono perdere l’aggancio con le altre Regioni ricche del Nord Europa in un ipotetico e virtuoso traino, prima di creare una Europa a due velocità.
Alcuni “difensori”, spesso interessati, replicano con la tesi che i gesti di alcuni di questi “grandi uomini” destinatari di statue e toponimi a imperitura memoria, andrebbero contestualizzate al periodo storico in cui hanno vissuto. Eppure molti si opposero in quegli stessi anni al fascismo e al razzismo conquistatore, scelsero, furono partigiani, si opposero agli oppressori fascisti e razzisti, proprio nello stesso contesto. Il problema è che spesso chi ne rivendica le opere e i gesti falsifica la storia nei dettagli meno edificanti.
Vedasi il caso di Montanelli, il giornalista che dichiarò in un’intervista a Le Figaro nel febbraio del 1960 “Ah! La Sicilia! Voi avete l’Algeria, noi abbiamo la Sicilia. Ma voi non siete obbligati a dire agli algerini che sono francesi. Noi, circostanza aggravante, siamo obbligati ad accordare ai siciliani la qualità di italiani”. Lo stesso che si vantava sulle reti Rai, ed in articoli vari, di avere abusato di una minorenne locale durante il suo servizio militare in Eritrea.
La discussione sulle statue non è oziosa o secondaria, perché in realtà si sta discutendo del presente, non del passato, ci sono molte persone nella storia italiana degli oppressi che non hanno statue, non si capisce perché lasciare come esempio ai posteri proprio le statue degli oppressori, dei carnefici, dei razzisti , dei corrotti, dei criminali, dei corruttori, dei pedofili.
Non c’è bisogno di guardare fino agli USA, non c’è bisogno di guardare fino all’America Latina, guardiamo in casa nostra e al putrido racconto razzista che i media italici fanno quotidianamente, ancora oggi ogni giorno, sul Sud e non solo. Quello che è accaduto nell’ultima emergenza basta e avanza per descrivere un Paese dove il razzismo e il fascismo si respirano sempre più opprimenti e immondi nell’aria.
Attiviamoci per rimuovere statue e toponimi della vergogna partendo dalle città del Sud, attiviamoci in tutta Italia per rimuovere la cappa sovranista che si prepara ad opprimere di nuovo l’Italia.
Fonte : Transform!italia
venerdì 1 maggio 2020
Buon Primo Maggio!
domenica 12 aprile 2020
BUONA PASQUA DAL PARTITO DEL SUD!
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.”
(Pablo Neruda)
martedì 31 dicembre 2019
Buon Anno dal Partito del Sud!
martedì 24 dicembre 2019
AUGURI DI BUON NATALE DAL PARTITO DEL SUD
Un augurio particolare a tutti gli amici del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Un momento per riflettere e pensare che pur nascendo in una mangiatoia si può cambiare il mondo. Non arrendiamoci !
Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
Un augurio particolare a tutti gli amici del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Un momento per riflettere e pensare che pur nascendo in una mangiatoia si può cambiare il mondo. Non arrendiamoci !
Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
martedì 1 gennaio 2019
L’ANNO CHE È APPENA INIZIATO E CHE VERRÀ
La prima reazione che ho avuto è stata quella che ti viene sempre di pancia, quella che sale su senza che neanche ti impegni più di tanto: la rabbia.
La solita rabbia che prende noi meridionali quando un giorno si e l’altro pure sei preso nel fuoco incrociato dei luoghi comuni e dell’arte del far diventare le vittime i veri colpevoli. E allora ti viene voglia di protestare, di mettere in risalto quanto sei offeso, di cercare di far capire, anche ai meridionali infatuati dai nuovi conquistadores, che forse è meglio capire ciò che è stato o non è stato fatto al sud e per il sud nel corso di questi decenni e nel corso di questi ultimi mesi.
A riflettere bene però, se vogliamo cambiare qualcosa e vogliamo che l’anno appena iniziato sia migliore di quello che si è chiuso, dobbiamo cominciare a pretendere ciò che ci è dovuto e non più solo segnalare ciò che non va.
Partiamo dal primo presupposto: il nostro Paese ha una Costituzione, questa va applicata, non può essere più un fatto che rientra solo “negli auspici” (gergo politichese che odio). La Costituzione della Repubblica Italiana va applicata, non solo nella scellerata parte che ci obbliga al “pareggio di bilancio”, ma in tutte le sue ben più nobili parti.
Cominciando dal suo articolo 2 che recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Non ci può essere una Repubblica che sostiene i cittadini in base al PIL della loro regione e al loro gettito fiscale. Non ci può essere una Repubblica che “investe” risorse dove “conviene” non dove c’è bisogno. Non ci può essere una Repubblica che non aspiri a rendere “uguali” tutti i suoi cittadini e a concedere loro tutto il necessario (servizi – infrastrutture – istruzione – sanità – opportunità), nel luogo in cui si trovano per poter competere, ma soprattutto per poter dire, con pari dignità, di essere italiani, europei, mediterranei. Non prima gli italiani, ma prima l’uomo, con la sua dignità e il suo valore in quanto persona.
“La Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Quante volte, ogni santissimo giorno, questo principio viene tradito ?
Tra l’altro il famoso mantra: “prima gli italiani”, mi fa venire in mente una domanda semplice semplice: “Quali italiani ?”
Quelli del SUD in che percentuale hanno diritto di vedere soddisfatti i “diritti” garantiti dalla Costituzione ? Ci siamo infilati in una spirale che vede, per assurdo, politica, media, intellettuali, cittadini, preoccupati per il futuro dei “fratelli” più ricchi e non per quelli che da sempre vengono considerati una zavorra.
Ci siamo presi le nostre colpe di meridionali e ce le continuiamo a prendere:
Non essere capaci di pretendere delle politiche che portino il sud al passo del Paese
Non aver mai preteso di poter scegliere una classe dirigente veramente in grado di modificare le sorti del nostro territorio
Aver sempre accettato le mance che le segreterie politiche hanno di tanto in tanto concesso a questo a quel territorio senza mai un disegno di sviluppo, sempre con un disegno, nella migliore delle ipotesi, di tappare questa o quella falla…
Aver sempre accettato che diagnosi e cura per questa terra siano decise da altre parti, in modo paternalistico e sempre come una concessione che la parte più ricca del Paese concede alla parte improduttiva dello stesso (per restare nei luoghi comuni).
Abbiamo concesso di venire a dirci che il reddito di cittadinanza (misura che non mi fa impazzire) sia stato concesso a “quella parte del Paese che non ci piace” (ha detto un importante esponente leghista del governo), a noi praticamente…
Abbiamo concesso alla criminalità e al malaffare di parlare a nostro nome e a far emergere questo lato del sud e non i mille altri lati positivi (complice anche una certa stampa)
Non abbiamo sostenuto mai abbastanza le centinaia di vittime di mafia e soprattutto chi lotta (e muore) contro le mafie, per altro quasi tutti meridionali
Non stiamo ancora valorizzando le grandi esperienze amministrative e di gestione del territorio presenti al Sud, una su tutte: Napoli.
Abbiamo concesso di distruggere il nostro essere mediterranei e aperti alle contaminazioni da secoli. Abbiamo fatto distruggere il modello Riace.
Stiamo facendo consumare le grandissime risorse naturali della Sicilia senza che essa ne abbia vantaggi.
Abbiamo sempre accettato la nostra presunta “minorità”. Una litania che nelle nostre famiglie spesso spinge (per disperazione) i giovani ad andare a cercare fortuna lontano.
Concediamo che strade, autostrade e ferrovie siano ancora una specie di regalo che ci viene concesso e non un diritto in un Paese che si dice uguale.
Che i nostri pendolari viaggino ancora in condizioni subumane
Stiamo accettando che opere tipo: Tampa Rossa, TAP, Cerano, Ilva, l’eolico e il fotovoltaico selvaggio, le decine di centrali a carbone, a gas e altro ancora siano considerati gli investimenti dello Stato a favore del Sud e non il consumo del territorio meridionale a favore di chi è veramente energivoro e non solo.
Accettiamo supinamente assurde classifiche stilate da quotidiani che non sono la Bibbia, e che ci relegano sempre e comunque agli ultimi posti, guardando solo ai risultati e non a quanto viene investito sui nostri territori, rispetto a quelli virtuosi.
Subiamo supinamente l’attacco alle nostre Università e alla nostra cultura senza alzare mai una voce in dissenso.
Mi fermo qui, anche se riprenderò questi discorsi anche a breve. Qui non si tratta più di lamentarsi, segnalare, sperare.
L’anno che verrà non ispira in me “una speranza”, ma determinazione: O lavoro a pretendere che per questa terra e i suoi abitanti siano garantiti i diritti previsti dalla Carta Costituzionale, oppure non avrebbe senso un qualsiasi tipo d’impegno.
O coloro i quali sono che fanno politica (per me me a sinistra) capiscono che mettere mano a risolvere la “questione dello svantaggio procurato al meridione”, oppure non ha senso pensare di lavorare a progetti general generici.
Un campo che vuole combattere per abbattere le diseguaglianze non può non vedere o far finta di non vedere che quella tra nord e sud è una diseguaglianza che viene sancita giorno dopo giorno, anno dopo anno, con leggi di investimento inique e mai attente al sud. Purtroppo al Sud ci sono ultimi più ultimi di altri, proprio grazie a queste politiche.
Andiamo quindi oltre la denuncia, passiamo alla proposta e pretendiamo risposte, altrimenti “l’Anno che verrà” sarà un altro anno che è passato.
Buon Anno !
Michele Dell’Edera
Vicepresidente nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
La prima reazione che ho avuto è stata quella che ti viene sempre di pancia, quella che sale su senza che neanche ti impegni più di tanto: la rabbia.
La solita rabbia che prende noi meridionali quando un giorno si e l’altro pure sei preso nel fuoco incrociato dei luoghi comuni e dell’arte del far diventare le vittime i veri colpevoli. E allora ti viene voglia di protestare, di mettere in risalto quanto sei offeso, di cercare di far capire, anche ai meridionali infatuati dai nuovi conquistadores, che forse è meglio capire ciò che è stato o non è stato fatto al sud e per il sud nel corso di questi decenni e nel corso di questi ultimi mesi.
A riflettere bene però, se vogliamo cambiare qualcosa e vogliamo che l’anno appena iniziato sia migliore di quello che si è chiuso, dobbiamo cominciare a pretendere ciò che ci è dovuto e non più solo segnalare ciò che non va.
Partiamo dal primo presupposto: il nostro Paese ha una Costituzione, questa va applicata, non può essere più un fatto che rientra solo “negli auspici” (gergo politichese che odio). La Costituzione della Repubblica Italiana va applicata, non solo nella scellerata parte che ci obbliga al “pareggio di bilancio”, ma in tutte le sue ben più nobili parti.
Cominciando dal suo articolo 2 che recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Non ci può essere una Repubblica che sostiene i cittadini in base al PIL della loro regione e al loro gettito fiscale. Non ci può essere una Repubblica che “investe” risorse dove “conviene” non dove c’è bisogno. Non ci può essere una Repubblica che non aspiri a rendere “uguali” tutti i suoi cittadini e a concedere loro tutto il necessario (servizi – infrastrutture – istruzione – sanità – opportunità), nel luogo in cui si trovano per poter competere, ma soprattutto per poter dire, con pari dignità, di essere italiani, europei, mediterranei. Non prima gli italiani, ma prima l’uomo, con la sua dignità e il suo valore in quanto persona.
“La Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Quante volte, ogni santissimo giorno, questo principio viene tradito ?
Tra l’altro il famoso mantra: “prima gli italiani”, mi fa venire in mente una domanda semplice semplice: “Quali italiani ?”
Quelli del SUD in che percentuale hanno diritto di vedere soddisfatti i “diritti” garantiti dalla Costituzione ? Ci siamo infilati in una spirale che vede, per assurdo, politica, media, intellettuali, cittadini, preoccupati per il futuro dei “fratelli” più ricchi e non per quelli che da sempre vengono considerati una zavorra.
Ci siamo presi le nostre colpe di meridionali e ce le continuiamo a prendere:
Non essere capaci di pretendere delle politiche che portino il sud al passo del Paese
Non aver mai preteso di poter scegliere una classe dirigente veramente in grado di modificare le sorti del nostro territorio
Aver sempre accettato le mance che le segreterie politiche hanno di tanto in tanto concesso a questo a quel territorio senza mai un disegno di sviluppo, sempre con un disegno, nella migliore delle ipotesi, di tappare questa o quella falla…
Aver sempre accettato che diagnosi e cura per questa terra siano decise da altre parti, in modo paternalistico e sempre come una concessione che la parte più ricca del Paese concede alla parte improduttiva dello stesso (per restare nei luoghi comuni).
Abbiamo concesso di venire a dirci che il reddito di cittadinanza (misura che non mi fa impazzire) sia stato concesso a “quella parte del Paese che non ci piace” (ha detto un importante esponente leghista del governo), a noi praticamente…
Abbiamo concesso alla criminalità e al malaffare di parlare a nostro nome e a far emergere questo lato del sud e non i mille altri lati positivi (complice anche una certa stampa)
Non abbiamo sostenuto mai abbastanza le centinaia di vittime di mafia e soprattutto chi lotta (e muore) contro le mafie, per altro quasi tutti meridionali
Non stiamo ancora valorizzando le grandi esperienze amministrative e di gestione del territorio presenti al Sud, una su tutte: Napoli.
Abbiamo concesso di distruggere il nostro essere mediterranei e aperti alle contaminazioni da secoli. Abbiamo fatto distruggere il modello Riace.
Stiamo facendo consumare le grandissime risorse naturali della Sicilia senza che essa ne abbia vantaggi.
Abbiamo sempre accettato la nostra presunta “minorità”. Una litania che nelle nostre famiglie spesso spinge (per disperazione) i giovani ad andare a cercare fortuna lontano.
Concediamo che strade, autostrade e ferrovie siano ancora una specie di regalo che ci viene concesso e non un diritto in un Paese che si dice uguale.
Che i nostri pendolari viaggino ancora in condizioni subumane
Stiamo accettando che opere tipo: Tampa Rossa, TAP, Cerano, Ilva, l’eolico e il fotovoltaico selvaggio, le decine di centrali a carbone, a gas e altro ancora siano considerati gli investimenti dello Stato a favore del Sud e non il consumo del territorio meridionale a favore di chi è veramente energivoro e non solo.
Accettiamo supinamente assurde classifiche stilate da quotidiani che non sono la Bibbia, e che ci relegano sempre e comunque agli ultimi posti, guardando solo ai risultati e non a quanto viene investito sui nostri territori, rispetto a quelli virtuosi.
Subiamo supinamente l’attacco alle nostre Università e alla nostra cultura senza alzare mai una voce in dissenso.
Mi fermo qui, anche se riprenderò questi discorsi anche a breve. Qui non si tratta più di lamentarsi, segnalare, sperare.
L’anno che verrà non ispira in me “una speranza”, ma determinazione: O lavoro a pretendere che per questa terra e i suoi abitanti siano garantiti i diritti previsti dalla Carta Costituzionale, oppure non avrebbe senso un qualsiasi tipo d’impegno.
O coloro i quali sono che fanno politica (per me me a sinistra) capiscono che mettere mano a risolvere la “questione dello svantaggio procurato al meridione”, oppure non ha senso pensare di lavorare a progetti general generici.
Un campo che vuole combattere per abbattere le diseguaglianze non può non vedere o far finta di non vedere che quella tra nord e sud è una diseguaglianza che viene sancita giorno dopo giorno, anno dopo anno, con leggi di investimento inique e mai attente al sud. Purtroppo al Sud ci sono ultimi più ultimi di altri, proprio grazie a queste politiche.
Andiamo quindi oltre la denuncia, passiamo alla proposta e pretendiamo risposte, altrimenti “l’Anno che verrà” sarà un altro anno che è passato.
Buon Anno !
Michele Dell’Edera
Vicepresidente nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
Buon 2019 !
Il nostro Partito intende proseguire nella strada tracciata della ricerca di sinergie con quei soggettiche, per visione e strategia politica, sono più vicini ai nostri ideali meridionalisti progressisti-gramsciani e con cui confermiamo di voler continuare a collaborare sinergicamente al fine di creare, anche in Europa, un fronte popolare coeso, inclusivo, serio e credibile, sulle orme di quella mobilitazione popolare che così bene ha figurato in occasione dell'ultimo Referendum Costituzionale.
In altre parole ci attende, come già l'anno scorso, un 2019 ancora di duro lavoro se vogliamo sempre più e meglio definire la nostra missione politica che, partendo da una proposta inclusiva, possa portare la nostra visione politica e con essa le reali necessità di sviluppo e crescita di tutto il Sud, in quell'ottica di riscatto non revanscista che sola può aiutarci, in connessione con le forze sane e non oscurantiste, per superare nel Paese quei pregiudizi che ne hanno ormai avvelenato l'anima e che solo se superati porteranno ad una nuova alba di progresso che tutti auspichiamo per il bene comune. L'auspicio è che questo 2019 possa portarci a compiere un ulteriore balzo in avanti, anche di consapevolezza, come singoli e come Partito.
Un augurio particolare a tutta la comunità del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti amici che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Buon Anno!
Natale Cuccurese
Presidente nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
Il nostro Partito intende proseguire nella strada tracciata della ricerca di sinergie con quei soggettiche, per visione e strategia politica, sono più vicini ai nostri ideali meridionalisti progressisti-gramsciani e con cui confermiamo di voler continuare a collaborare sinergicamente al fine di creare, anche in Europa, un fronte popolare coeso, inclusivo, serio e credibile, sulle orme di quella mobilitazione popolare che così bene ha figurato in occasione dell'ultimo Referendum Costituzionale.
In altre parole ci attende, come già l'anno scorso, un 2019 ancora di duro lavoro se vogliamo sempre più e meglio definire la nostra missione politica che, partendo da una proposta inclusiva, possa portare la nostra visione politica e con essa le reali necessità di sviluppo e crescita di tutto il Sud, in quell'ottica di riscatto non revanscista che sola può aiutarci, in connessione con le forze sane e non oscurantiste, per superare nel Paese quei pregiudizi che ne hanno ormai avvelenato l'anima e che solo se superati porteranno ad una nuova alba di progresso che tutti auspichiamo per il bene comune. L'auspicio è che questo 2019 possa portarci a compiere un ulteriore balzo in avanti, anche di consapevolezza, come singoli e come Partito.
Un augurio particolare a tutta la comunità del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti amici che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Buon Anno!
Natale Cuccurese
Presidente nazionale Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti
lunedì 24 dicembre 2018
Auguri di buon Natale e buone feste a tutti !
Come sempre un pensiero particolare a tutta la comunità del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Un momento per riflettere e pensare che pur nascendo in una mangiatoia si può cambiare il mondo con parole di pace, equità e tolleranza.
Non arrendiamoci !
Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud
Come sempre un pensiero particolare a tutta la comunità del Partito del Sud, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tanti che ci seguono sui social network, ai meridionalisti e alle loro famiglie.
Un momento per riflettere e pensare che pur nascendo in una mangiatoia si può cambiare il mondo con parole di pace, equità e tolleranza.
Non arrendiamoci !
Natale Cuccurese
Presidente Nazionale Partito del Sud