giovedì 25 maggio 2023

MEZZOGIORNO: FONDI EUROPEI E SQUILIBRI TERRITORIALI (VIDEO)


Mercoledì 24 maggio dalla pagina di transform.Italia

Presiede Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud
- Con relazioni di Paola Boffo e Andrea Amato








 

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Mercoledì 24 maggio dalla pagina di transform.Italia

Presiede Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud
- Con relazioni di Paola Boffo e Andrea Amato








 

domenica 21 maggio 2023

MEZZOGIORNO: FONDI EUROPEI E SQUILIBRI TERRITORIALI

 

Mercoledì 24 maggio alle 17,30 in diretta dalla pagina di transform.Italia

Presiede Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud
- Con relazioni di Paola Boffo e Andrea Amato




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Mercoledì 24 maggio alle 17,30 in diretta dalla pagina di transform.Italia

Presiede Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud
- Con relazioni di Paola Boffo e Andrea Amato




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giovedì 11 maggio 2023

MARANO CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE VENERDI 12 MAGGIO DALLE 18,30

Vi aspettiamo per la CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE VENERDI 12 MAGGIO DALLE 18,30 in piazza Escriva' ( alle spalle della sede del Comune centrale) . Non mancate riempiamo la piazza di entusiasmo e forza di cambiamento.

Saranno presenti i candidati del Partito del Sud nella lista "Stefania Fanelli Sindaco": Silvana Fumo, Andrea Balia e Francesco Luongo



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Vi aspettiamo per la CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE VENERDI 12 MAGGIO DALLE 18,30 in piazza Escriva' ( alle spalle della sede del Comune centrale) . Non mancate riempiamo la piazza di entusiasmo e forza di cambiamento.

Saranno presenti i candidati del Partito del Sud nella lista "Stefania Fanelli Sindaco": Silvana Fumo, Andrea Balia e Francesco Luongo



mercoledì 10 maggio 2023

Vicenza Giovedì 11 maggio dalle ore 17, evento conclusivo della campagna elettorale della Lista LA COMUNE



Giovedì 11 maggio dalle ore 17 alle 23 all'Esedra di Campo Marzio, viale Roma, Vicenza, avrà luogo l'evento conclusivo della nostra campagna elettorale che vedrà la presenza di Annarita SIMONE, candidata Sindaca per LA COMUNE, Marta COLLOT, portavoce nazionale di Potere al Popolo, Natale CUCCURESE, presidente nazionale del Partito del Sud, Mauro ALBORESI, segretario del Partito Comunista Italiano, Maurizio ACERBO, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, intervengono anche i candidati e le candidate della lista LA COMUNE, e rappresentanti delle organizzazioni sindacali vicentine. 

Gli interventi sono alternati con proposte musicali, dalle ore 22 musiche e testi di ADRIANA. Coordinano l'evento Silvia Stocchetti, della Direzione Nazionale del PRC, e Irene Rui, del Comitato Politico Regionale della Rifondazione Comunista. 



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Giovedì 11 maggio dalle ore 17 alle 23 all'Esedra di Campo Marzio, viale Roma, Vicenza, avrà luogo l'evento conclusivo della nostra campagna elettorale che vedrà la presenza di Annarita SIMONE, candidata Sindaca per LA COMUNE, Marta COLLOT, portavoce nazionale di Potere al Popolo, Natale CUCCURESE, presidente nazionale del Partito del Sud, Mauro ALBORESI, segretario del Partito Comunista Italiano, Maurizio ACERBO, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, intervengono anche i candidati e le candidate della lista LA COMUNE, e rappresentanti delle organizzazioni sindacali vicentine. 

Gli interventi sono alternati con proposte musicali, dalle ore 22 musiche e testi di ADRIANA. Coordinano l'evento Silvia Stocchetti, della Direzione Nazionale del PRC, e Irene Rui, del Comitato Politico Regionale della Rifondazione Comunista. 



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martedì 9 maggio 2023

VICENZA FILIPPO ROMEO, LA COMUNE, FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Sono residente a Vicenza da più di 20 anni, dopo essere emigrato da Reggio Calabria per mancanza di lavoro. Sono dipendente di Poste Italiane e svolgo attività sindacale di categoria. Sogno una Italia più giusta dove i giovani non sono più costretti ad emigrare e dove noi meridionali non saremo più considerati cittadini di serie B. Per questo da anni sono impegnato con i meridionalisti progressisti del Partito del Sud, schierati da sempre contro l'Autonomia differenziata di Calderoli che vuole ratificare per legge differenze e discriminazioni territoriali non solo fra Nord e Sud del Paese ma anche all'interno dei singoli territori. Lotto per un Paese più giusto e solidale così come voleva Gramsci e come sancito dalla Costituzione nata dalla Resistenza, quella del '48. Sono a favore dei beni comuni, dell'acqua pubblica e di un welfare diffuso e accessibile a tutti, a partire dalle categorie più svantaggiate.

FILIPPO ROMEO, 54 anni

Dal Giornale di Vicenza


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Sono residente a Vicenza da più di 20 anni, dopo essere emigrato da Reggio Calabria per mancanza di lavoro. Sono dipendente di Poste Italiane e svolgo attività sindacale di categoria. Sogno una Italia più giusta dove i giovani non sono più costretti ad emigrare e dove noi meridionali non saremo più considerati cittadini di serie B. Per questo da anni sono impegnato con i meridionalisti progressisti del Partito del Sud, schierati da sempre contro l'Autonomia differenziata di Calderoli che vuole ratificare per legge differenze e discriminazioni territoriali non solo fra Nord e Sud del Paese ma anche all'interno dei singoli territori. Lotto per un Paese più giusto e solidale così come voleva Gramsci e come sancito dalla Costituzione nata dalla Resistenza, quella del '48. Sono a favore dei beni comuni, dell'acqua pubblica e di un welfare diffuso e accessibile a tutti, a partire dalle categorie più svantaggiate.

FILIPPO ROMEO, 54 anni

Dal Giornale di Vicenza


ELEZIONI AMMINISTRAZIONI DEL 14 E 15 MAGGIO: A MARANO VOTA I CANDIDATI DEL PARTITO DEL SUD!

Di Bruno Pappalardo

I nostri candidati: (Partito del Sud) Andrea BALIA e Silvana FUMO
Si dice che la politica sia quell’arte del governare. Un concetto eccelso se si ritiene che questa attività sia destinata per gli altri,…ovvero alla comunità per risolvere con la propria passione civile, ogni problema dell’esistenza essenzialmente quelli di ordine sociale, …ma poi, scopriamo disillusi, che non è propriamente così. Siamo proprio noi a dire che sono tutti ladri, furfanti, corrotti, collusi et cetera,…
Proprio per questo motivo, che più del 50% ( c.a 60%) degli italiani, in questi ultimi anni, ha disertato le urne. Ma è giusto così???
Beh, se crediamo che non frequentando più le urne elettorali, saremmo capaci di dare una sonora lezione ai politici,…beh, allora siamo ancora più illusi di quelli che votano.
Le lobby finanziarie, le congreghe di potere, della politica e delle mafie, vogliono proprio che, questa nostra assenza, sia persistente, endemica e sempre più calante verso il basso. Vogliono, appunto, che i cittadini non arrivino affatto ai seggi,… e semmai anche influenzando, suggestionando le loro scelte per portare voti alle loro cricche di amici degli amici.
Allora non abbiamo speranze? …che si fa? C’è una alternativa?
Bisogna partire dal basso e cernere col crogiolo dell’onestà e con libertà, le persone da preferire e interrogare la propria coscienza di cittadino. Selezionare le competenze, le vocazioni dei singoli che hanno dimostrato, con il loro impegno di integrità, … in passato e ora, nelle professioni, quelle virtù umane e morali - quindi non occasionali - ma funzionali e sistematiche, nell’ostinato desiderio di “compiere” e di “fare” ogni cosa per il profitto della comunità di appartenenza!
Sta accadendo a Marano ( NA) con le liste per le prossime amministrative. Gente nuova sta proponendosi per salvare quei luoghi.
Ci provano con la lista STEFANIA FANELLI (Sinistra Italiana) candidata SINDACA.
Un rilievo, un dettaglio non da poco,…molte donne e tutte in gamba!!!! Tra queste la nostra amica e compagna SILVANA FUMO.
…e, poi mai ultimo, il mitico Andrea BALIA






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Di Bruno Pappalardo

I nostri candidati: (Partito del Sud) Andrea BALIA e Silvana FUMO
Si dice che la politica sia quell’arte del governare. Un concetto eccelso se si ritiene che questa attività sia destinata per gli altri,…ovvero alla comunità per risolvere con la propria passione civile, ogni problema dell’esistenza essenzialmente quelli di ordine sociale, …ma poi, scopriamo disillusi, che non è propriamente così. Siamo proprio noi a dire che sono tutti ladri, furfanti, corrotti, collusi et cetera,…
Proprio per questo motivo, che più del 50% ( c.a 60%) degli italiani, in questi ultimi anni, ha disertato le urne. Ma è giusto così???
Beh, se crediamo che non frequentando più le urne elettorali, saremmo capaci di dare una sonora lezione ai politici,…beh, allora siamo ancora più illusi di quelli che votano.
Le lobby finanziarie, le congreghe di potere, della politica e delle mafie, vogliono proprio che, questa nostra assenza, sia persistente, endemica e sempre più calante verso il basso. Vogliono, appunto, che i cittadini non arrivino affatto ai seggi,… e semmai anche influenzando, suggestionando le loro scelte per portare voti alle loro cricche di amici degli amici.
Allora non abbiamo speranze? …che si fa? C’è una alternativa?
Bisogna partire dal basso e cernere col crogiolo dell’onestà e con libertà, le persone da preferire e interrogare la propria coscienza di cittadino. Selezionare le competenze, le vocazioni dei singoli che hanno dimostrato, con il loro impegno di integrità, … in passato e ora, nelle professioni, quelle virtù umane e morali - quindi non occasionali - ma funzionali e sistematiche, nell’ostinato desiderio di “compiere” e di “fare” ogni cosa per il profitto della comunità di appartenenza!
Sta accadendo a Marano ( NA) con le liste per le prossime amministrative. Gente nuova sta proponendosi per salvare quei luoghi.
Ci provano con la lista STEFANIA FANELLI (Sinistra Italiana) candidata SINDACA.
Un rilievo, un dettaglio non da poco,…molte donne e tutte in gamba!!!! Tra queste la nostra amica e compagna SILVANA FUMO.
…e, poi mai ultimo, il mitico Andrea BALIA






LA TRUFFA DEL PNRR (19) ”…siete pronti per nuovi sacrifici? Ce lo chiede l’Europa…"


Di Natale Cuccurese*

Passato anche questo Primo Maggio, fra aulici proclami e buoni propositi dimenticati il giorno dopo, come sempre conditi da chiacchiere a vuoto, restano i problemi sempre più gravi per dipendenti, disoccupati e pensionati.
L’inflazione, contrariamente alle ottimistiche previsioni dei geni incompresi al governo dell'Italia e della Ue, cresce e continua mordere i salari svalutandoli giorno dopo giorno. Utile ricordare sempre che in Italia i salari già prima della crisi erano più bassi che nel 1990, mentre il tasso di disoccupazione in Italia con “la media del pollo” è pari al 7,9%, ma con grandi differenze a livello geografico.
Ad esempio nelle regioni settentrionali è appena il 4,7%, mentre al Sud raggiunge i picchi più alti, come in Campania (17,7%), Calabria (16%) e Sicilia (14,6%).
I giovani (under 25) sono nettamente più colpiti dalla disoccupazione rispetto a tutte le altre fasce d’età, così come le donne registrano un tasso di disoccupazione più alto rispetto agli uomini. Poi fra i cortigiani di Stato c’è anche chi ha la faccia tosta di stupirsi per la continua fuga di “cervelli” all’estero alla ricerca di un lavoro con un salario decente.

Il lavoro è “indice di dignità”, dice giustamente Mattarella. Ma intanto il governo ha dedicato il Primo maggio all’approvazione di un decreto anti-lavoratori che allarga le maglie del precariato, che promuove contratti a termine, voucher, regala sussidi alle imprese e che taglia il sostegno pubblico alla povertà.
Mentre per le morti sul lavoro, non si può più parlare di fatalità, ma di strage. L’allarme è lanciato dall’Inail: meno incidenti ma più morti Nel primo trimestre del 2023 le vittime sono state 196, il 3,7% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Quando sentirete politicanti e giornalisti di regime magnificare l’aumento del Pil italiano “sopra le stime” pensate che per i “Salari, l’Italia è ultima in Europa. Le retribuzioni aumentano del 2,2% mentre l’inflazione è all’8,2%" (La Stampa).
L’aumento del Pil è fatto strangolando, sfruttando e spremendo il sangue di milioni di dipendenti, poveri e pensionati a solo vantaggio di pochi oligarchi di stato e prenditori. Un Governo che anziché combattere la povertà combatte i poveri, a partire da quelli del Mezzogiorno, azzerando il welfare, e i lavoratori, con contratti precari e con meno garanzie.
Nella “Truffa del Pnrr” mancava il gatto che si morde la coda, ma con le nuove regole partorite il 26 aprile dalla Commissione europea a proposito di revisione del Patto (Pacco) di stabilità è stato posto rimedio: gli investimenti del Pnrr NON risultano esentati nella valutazione dei conti pubblici, imponendo così una rigorosa revisione della spesa pubblica, compresi gli investimenti. In altre parole, tanto per cambiare, presto altri sacrifici e altre manovre lacrime e sangue seguite da privatizzazioni pervasive sempre e solo a vantaggio di pochi oligarchi.
La Ue ci sta così preparando l’ennesima stagione a base di tagli (tranne che per la spesa in armi) e sacrifici, ma tutto questo a fronte di cosa? Di più disoccupazione, tagli al welfare e miseria…???
I politicanti di centro-sinistra-destra del “ce lo chiede l’Europa” sapevano benissimo la direzione che avrebbero tenuto i Paesi “frugali” del Nord Europa, ma hanno tentato l'azzardo, speranzosi in un futuro accomodamento con la Commissione (che ora si sta purtroppo risolvendo un ulteriore "incaprettamento" fatto di sacrifici ai danni sempre e solo noi di cittadini), ma presi dall'ansia di accaparrare più denaro possibile non se ne sono preoccupati. Ora i risultati sono che i fondi sono bloccati e siamo alla trattativa con il cappello in mano da parte del governo.

L’esempio che giunge addirittura dalla in Lombardia, terra promessa della presunta Locomotiva di ricchezza, è lampante e sintomatico di questo stato di cose: è boom di poveri e diseguaglianze. Uno studio dell'OVeR sfata il mito della locomotiva d’Italia. Una ricchezza che, come in Europa, si distribuisce in maniera disomogenea, gonfiando ulteriormente le tasche di chi già ne possiede una buona parte e continuando a tenere ai margini alcune categorie. Mentre solo nella tassazione viene prima il Sud. È sconfortante la mappa delle tasse sulle imprese tracciata dalla Cna, la maggiore confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Da questo quadro risulta che nel 2022 una piccola attività di Agrigento ha avuto bisogno di lavorare oltre un mese in più per far fronte al carico fiscale rispetto a una di Bolzano.
In generale, dalla cartina dell’Italia emerge una maggiore concentrazione dei valori più alti di tassazione nell’Italia centro-meridionale. “Nei territori del Paese dove i servizi sono peggiori si pagano più tasse e di questo bisogna andare a discutere con chi ci governa anche sui territori.
Fatta salva l’assoluta solidarietà verso i cittadini di ogni latitudine e luogo della nostra disgraziata penisola, malamente unita, non si può essere altrettanto solidali verso gran parte della classe dirigente settentrionale (più gli “zio Tom” meridionali) che proprio in questi giorni sta mostrando tutto il livore e l’odio antimeridionale di cui è capace continuano pervicacemente a sostenere lo Spacca-Italia di Calderoli fino ad arrivare al taglio delle scuole: al Sud in tre anni meno 330 istituti!
Sono 500 gli istituti a rischio. L’università italiana - motore di sviluppo e di minori diseguaglianze sociali - soffre specie al Centro-Sud degli effetti cumulativi dei tagli e delle scelte dell’ultimo decennio. Nel disinteresse di larga parte della politica, che addirittura si appresta a normare per legge la “secessione dei ricchi” con la creazione di cittadini e Università di serie A al Nord e di serie B al Sud.
Altro che Autonomia differenziata, qui è a forte rischio l’unità nazionale.
Calderoli alza ancora di più la posta e non solo sottrae le Regioni alla sovranità del Parlamento, ma quelle del Nord si apprestano anche a fissare le aliquote e a trattenere il 90% del gettito fiscale sul territorio, come anticipato nei giorni scorsi dal “Messaggero”. Sarebbe una vera e propria secessione di fatto, l’obiettivo storico della Lega verrebbe così raggiunto con la divisione dell’Italia in micro-feudi e avviando in breve tempo la balcanizzazione del Paese.

In questi stessi giorni giunge la condivisibile proposta della nuova Segretaria del Pd Schlein che ha affermato, parlando di Ue che: “Le tasse si pagano dove si fanno i profitti”.
Giustissimo, ricordo però che quello che è giusto applicare fra Stati dell'Unione Europea deve valere anche e a maggior ragione fra le Regioni italiane a proposito di Federalismo fiscale.
Si taglierebbero così gli artigli di leghisti e protoleghisti a proposito di aziende che producono al Sud ma hanno sede legale al Nord o peggio ancora di aziende del Sud che spostano la sede legale al Nord, o di aziende del Sud e del Nord che spostano la sede legale in paradisi fiscali Ue.
Sarà un caso ma da questo orecchio i Paesi "frugali e virtuosi" del Nord Europa non ci sentono, così come i territori padani della “Locomotiva”, chissà perchè...

(*) Presidente del Partito del Sud

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Di Natale Cuccurese*

Passato anche questo Primo Maggio, fra aulici proclami e buoni propositi dimenticati il giorno dopo, come sempre conditi da chiacchiere a vuoto, restano i problemi sempre più gravi per dipendenti, disoccupati e pensionati.
L’inflazione, contrariamente alle ottimistiche previsioni dei geni incompresi al governo dell'Italia e della Ue, cresce e continua mordere i salari svalutandoli giorno dopo giorno. Utile ricordare sempre che in Italia i salari già prima della crisi erano più bassi che nel 1990, mentre il tasso di disoccupazione in Italia con “la media del pollo” è pari al 7,9%, ma con grandi differenze a livello geografico.
Ad esempio nelle regioni settentrionali è appena il 4,7%, mentre al Sud raggiunge i picchi più alti, come in Campania (17,7%), Calabria (16%) e Sicilia (14,6%).
I giovani (under 25) sono nettamente più colpiti dalla disoccupazione rispetto a tutte le altre fasce d’età, così come le donne registrano un tasso di disoccupazione più alto rispetto agli uomini. Poi fra i cortigiani di Stato c’è anche chi ha la faccia tosta di stupirsi per la continua fuga di “cervelli” all’estero alla ricerca di un lavoro con un salario decente.

Il lavoro è “indice di dignità”, dice giustamente Mattarella. Ma intanto il governo ha dedicato il Primo maggio all’approvazione di un decreto anti-lavoratori che allarga le maglie del precariato, che promuove contratti a termine, voucher, regala sussidi alle imprese e che taglia il sostegno pubblico alla povertà.
Mentre per le morti sul lavoro, non si può più parlare di fatalità, ma di strage. L’allarme è lanciato dall’Inail: meno incidenti ma più morti Nel primo trimestre del 2023 le vittime sono state 196, il 3,7% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Quando sentirete politicanti e giornalisti di regime magnificare l’aumento del Pil italiano “sopra le stime” pensate che per i “Salari, l’Italia è ultima in Europa. Le retribuzioni aumentano del 2,2% mentre l’inflazione è all’8,2%" (La Stampa).
L’aumento del Pil è fatto strangolando, sfruttando e spremendo il sangue di milioni di dipendenti, poveri e pensionati a solo vantaggio di pochi oligarchi di stato e prenditori. Un Governo che anziché combattere la povertà combatte i poveri, a partire da quelli del Mezzogiorno, azzerando il welfare, e i lavoratori, con contratti precari e con meno garanzie.
Nella “Truffa del Pnrr” mancava il gatto che si morde la coda, ma con le nuove regole partorite il 26 aprile dalla Commissione europea a proposito di revisione del Patto (Pacco) di stabilità è stato posto rimedio: gli investimenti del Pnrr NON risultano esentati nella valutazione dei conti pubblici, imponendo così una rigorosa revisione della spesa pubblica, compresi gli investimenti. In altre parole, tanto per cambiare, presto altri sacrifici e altre manovre lacrime e sangue seguite da privatizzazioni pervasive sempre e solo a vantaggio di pochi oligarchi.
La Ue ci sta così preparando l’ennesima stagione a base di tagli (tranne che per la spesa in armi) e sacrifici, ma tutto questo a fronte di cosa? Di più disoccupazione, tagli al welfare e miseria…???
I politicanti di centro-sinistra-destra del “ce lo chiede l’Europa” sapevano benissimo la direzione che avrebbero tenuto i Paesi “frugali” del Nord Europa, ma hanno tentato l'azzardo, speranzosi in un futuro accomodamento con la Commissione (che ora si sta purtroppo risolvendo un ulteriore "incaprettamento" fatto di sacrifici ai danni sempre e solo noi di cittadini), ma presi dall'ansia di accaparrare più denaro possibile non se ne sono preoccupati. Ora i risultati sono che i fondi sono bloccati e siamo alla trattativa con il cappello in mano da parte del governo.

L’esempio che giunge addirittura dalla in Lombardia, terra promessa della presunta Locomotiva di ricchezza, è lampante e sintomatico di questo stato di cose: è boom di poveri e diseguaglianze. Uno studio dell'OVeR sfata il mito della locomotiva d’Italia. Una ricchezza che, come in Europa, si distribuisce in maniera disomogenea, gonfiando ulteriormente le tasche di chi già ne possiede una buona parte e continuando a tenere ai margini alcune categorie. Mentre solo nella tassazione viene prima il Sud. È sconfortante la mappa delle tasse sulle imprese tracciata dalla Cna, la maggiore confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Da questo quadro risulta che nel 2022 una piccola attività di Agrigento ha avuto bisogno di lavorare oltre un mese in più per far fronte al carico fiscale rispetto a una di Bolzano.
In generale, dalla cartina dell’Italia emerge una maggiore concentrazione dei valori più alti di tassazione nell’Italia centro-meridionale. “Nei territori del Paese dove i servizi sono peggiori si pagano più tasse e di questo bisogna andare a discutere con chi ci governa anche sui territori.
Fatta salva l’assoluta solidarietà verso i cittadini di ogni latitudine e luogo della nostra disgraziata penisola, malamente unita, non si può essere altrettanto solidali verso gran parte della classe dirigente settentrionale (più gli “zio Tom” meridionali) che proprio in questi giorni sta mostrando tutto il livore e l’odio antimeridionale di cui è capace continuano pervicacemente a sostenere lo Spacca-Italia di Calderoli fino ad arrivare al taglio delle scuole: al Sud in tre anni meno 330 istituti!
Sono 500 gli istituti a rischio. L’università italiana - motore di sviluppo e di minori diseguaglianze sociali - soffre specie al Centro-Sud degli effetti cumulativi dei tagli e delle scelte dell’ultimo decennio. Nel disinteresse di larga parte della politica, che addirittura si appresta a normare per legge la “secessione dei ricchi” con la creazione di cittadini e Università di serie A al Nord e di serie B al Sud.
Altro che Autonomia differenziata, qui è a forte rischio l’unità nazionale.
Calderoli alza ancora di più la posta e non solo sottrae le Regioni alla sovranità del Parlamento, ma quelle del Nord si apprestano anche a fissare le aliquote e a trattenere il 90% del gettito fiscale sul territorio, come anticipato nei giorni scorsi dal “Messaggero”. Sarebbe una vera e propria secessione di fatto, l’obiettivo storico della Lega verrebbe così raggiunto con la divisione dell’Italia in micro-feudi e avviando in breve tempo la balcanizzazione del Paese.

In questi stessi giorni giunge la condivisibile proposta della nuova Segretaria del Pd Schlein che ha affermato, parlando di Ue che: “Le tasse si pagano dove si fanno i profitti”.
Giustissimo, ricordo però che quello che è giusto applicare fra Stati dell'Unione Europea deve valere anche e a maggior ragione fra le Regioni italiane a proposito di Federalismo fiscale.
Si taglierebbero così gli artigli di leghisti e protoleghisti a proposito di aziende che producono al Sud ma hanno sede legale al Nord o peggio ancora di aziende del Sud che spostano la sede legale al Nord, o di aziende del Sud e del Nord che spostano la sede legale in paradisi fiscali Ue.
Sarà un caso ma da questo orecchio i Paesi "frugali e virtuosi" del Nord Europa non ci sentono, così come i territori padani della “Locomotiva”, chissà perchè...

(*) Presidente del Partito del Sud

Elezioni comunali di Vicenza: Votate i candidati del Partito del Sud!

Elezioni comunali di Vicenza Votate i candidati del Partito del Sud: Filippo Romeo e Rita Romeo, per una Vicenza antirazzista, solidale ed accogliente. Lista “La Comune” per Annarita Simone Sindaca!










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Elezioni comunali di Vicenza Votate i candidati del Partito del Sud: Filippo Romeo e Rita Romeo, per una Vicenza antirazzista, solidale ed accogliente. Lista “La Comune” per Annarita Simone Sindaca!










mercoledì 3 maggio 2023

LA TRUFFA DEL PNRR (18) ”…a lunghi passi verso il definitivo sacco del Sud…"



Di Natale Cuccurese*

Il ministro Fitto ammette le difficoltà a centrare i target Pnrr della quarta rata. Difficile che si creeranno i 260mila posti attesi negli asili nido entro il 2025, difficile, anzi impossibile, uscire dalla gabbia illogica spesa storica e vedere nascere qualche asilo al Sud. Entro un mese ci sarà un quadro preciso di tutti i ritardi del Pnrr: Palazzo Chigi sta infatti raccogliendo i documenti per la relazione semestrale al Parlamento. Fitto spera così di poter dimostrare le responsabilità diffuse che stanno rallentando l’attuazione del Piano. Esponenti del governo e della maggioranza dicono tutto e il contrario di tutto, ma il governo comunque ancora non adempie al suo principale dovere: trasmettere al Parlamento la relazione sullo stato di attuazione.


Ormai è evidente a tutti, almeno a quelli che hanno ancora un minimo di onestà intellettuale, che quella del PNRR è solo una enorme truffa, ordita ai danni dell’Italia tutta e del Mezzogiorno in particolare, da parte di succubi politicanti italiani senza vergogna e dai Paesi “frugali” del Nord Europa ben consapevoli del fatto che per l’Italia e per il Sud Italia in particolare, dopo oltre un decennio di tagli e spending review, come ho più volte spiegato nelle puntate precedenti, sarebbe stato impossibile riuscire a rispettare i tempi stringenti impostici dalla Commissione Ue per la presentazione dei progetti e per la loro realizzazione definitiva entro il 2026. Mentre già mercati e agenzie di rating internazionali agitano lo spettro dello Spread e del debito pubblico italiano insostenibile.

Così il Mezzogiorno beffato non riceverà nemmeno il (già ridotto) 40% dei fondi totali promesso dal precedente governo. Arriverà poco o nulla. Nell'ottica dell'Autonomia differenziata e della visione di destra del governo, tutto o quasi andrà a chi ha già e chi non ha nulla riceverà. Non a caso i governatori e i sindaci del Nord da oltre un anno chiedono di poter disporre di tutti i fondi disponibili, per poi o fallire miseramente, come Sala che a Milano che ha “perso” 12 milioni del Pnrr perché non sa dove mettere i 300mila alberi che si era impegnato piantare o per tentare di sprecarli in stadi (Firenze e Venezia). Non sono ostacoli piovuti dal cielo quelli che frenano il Pnrr, ma sono evidenze che erano facilmente prevedibili sin dalla nascita del piano. Gli ostacoli erano insiti nel Pnrr.
Nessuno ovviamente ricorda che I fondi del Pnrr dovevano servivano a colmare il divario economico ed infrastrutturale tra le 2 Italie, Nord/Sud.
Ed è proprio per iniziare a colmare questa vergogna che la Ue aveva concesso all’Italia la più alta somma di prestiti fra tutti i Paesi Ue.
Ma come da prassi italiana si è preferito sottrarre i soldi ai territori del Mezzogiorno per tentare di destinarli alla ristrutturazione dello stadio di Firenze (o di Venezia), per poi vedersi bocciare la proposta dalla Commissione Ue che ha giudicato «L'area del Franchi non degradata» e negato i relativi fondi. La cosa più ridicola è che Comisso (presidente della Fiorentina) voleva già da tempo fare a sue spese uno stadio nuovo, ma gli è stato impedito dal Comune di Firenze che preferisce un restyling del vecchio stadio Franchi. Invece di consentire ai privati di investire soldi si preferisce dilapidare soldi pubblici, in larga parte teoricamente destinati al Sud. Giustamente la UE ha detto no.

L’altra presa in giro del governo dei sovranisti senza sovranità, è che parlano di aiuti per aumentare la natalità (ovviamente non c’è nessuna copertura, solo slogan) e poi tagliano su casa, sanità, pensioni e asili nido. Così che mentre in Italia negli ultimi 20 anni la popolazione straniera è più che triplicata, passando da 1,5 milioni a 5,1 milioni (9% della popolazione totale) nello stesso periodo gli italiani costretti a emigrare, a partire dai giovani in modo preponderante dal Mezzogiorno per mancanza di opportunità lavorative e welfare sotto i livelli minimi accettabili causa Razzismo di Stato, sono più che raddoppiati arrivando a 6 milioni. Mentre, contemporaneamente, questo governo opera attivamente per ratificare al più presto l’Autonomia differenziata…

In questo caso il Mezzogiorno ha già dato: causa applicazione della spesa storica gli asili non ci sono mai stati, sulla sanità hanno già tagliato da anni tutto il tagliabile commissariando intere Regioni e adesso hanno appena approvato il Ddl Calderoli per cancellare definitivamente, con l’autonomia differenziata, anche solo la speranza di ricevere qualche fondo statale in un Paese in cui i meridionali sono da sempre solo cittadini di serie C. Di questo i cittadini (forse in questa situazione sarebbe meglio chiamarli sudditi) meridionali dovrebbero iniziare a prenderne atto e cambiare nelle urne il loro voto, fino ad oggi in misura preponderante sempre a vantaggio del centrosinistradestra consociativista che opera ad esclusivo vantaggio del Nord del Paese.

Basti pensare che la scorsa settimana un incidente ferroviario ha letteralmente spaccato l'Italia a metà per ore, ma l’Italia anche per quanto riguarda le infrastrutture è spaccata da sempre in due e Salvini, ora ministro dei trasporti, dovrebbe spiegare perché il suo partito è sempre stato in prima fila nella richieste di investire sempre e solo al Nord, con recita il suo slogan “prima il nord”…
In Europa non c’è Paese in cui l’Alta Velocità ferroviaria non si sia sviluppata equamente fra Nord e Sud, Est e Ovest. Non c’è da nessuna parte uno scandalo dettato dal razzismo di Stato come quello italiano. E se da Milano a Torino c’è un treno da 300 Km all’ora ogni 30 minuti, la velocità media dei treni al Sud è di 65 chilometri orari, spesso a binario unico.
Perché al Sud le ferrovie si devono costruire con fondi europei e al Nord con fondi italiani, cioè anche con le tasse e i biglietti pagati dai viaggiatori meridionali? E come mai i fondi europei non si aggiungono alla spesa nazionale come dovrebbero? Dal 2000 al 2017, gli investimenti delle Ferrovie dello Stato non solo non hanno mai raggiunto al Sud il livello medio del 45% indicato a suo tempo per iniziare un minimo di riequilibrio, ma non hanno mai nemmeno sfiorato il 34%, pari alla percentuale della popolazione meridionale, attestandosi sul 20% con l’80% destinato ai territori della “Locomotiva “. Addirittura Trenitalia investe e costruisce Ferrovie all’estero, ma non nel Mezzogiorno e noi paghiamo…
Dagli anni ‘50 a oggi, la spesa nazionale per lo sviluppo del Sud è scesa ulteriormente. Dimenticando che il miracolo economico italiano si è avuto quando con la Cassa del Mezzogiorno si è incluso il Sud nello sviluppo, confermando che l’unica maniera per crescere è includere il Sud, non escluderlo. Che il motore del Paese puó essere anche il Sud. Ora per predare ancora e disintegrare il Paese arriva l’Autonomia differenziata. Tutto il resto sono chiacchiere, razzismo e furti di Stato da parte dei soliti politicanti del centrosinistradestra, anche del Sud, con la testa rivolta esclusivamente a Nord…

Bisognerebbe fare come in Francia, ma qui in Italia e nel Mezzogiorno nessuno o quasi protesta e queste sono le conseguenze…

(*) Presidente del Partito del Sud


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Di Natale Cuccurese*

Il ministro Fitto ammette le difficoltà a centrare i target Pnrr della quarta rata. Difficile che si creeranno i 260mila posti attesi negli asili nido entro il 2025, difficile, anzi impossibile, uscire dalla gabbia illogica spesa storica e vedere nascere qualche asilo al Sud. Entro un mese ci sarà un quadro preciso di tutti i ritardi del Pnrr: Palazzo Chigi sta infatti raccogliendo i documenti per la relazione semestrale al Parlamento. Fitto spera così di poter dimostrare le responsabilità diffuse che stanno rallentando l’attuazione del Piano. Esponenti del governo e della maggioranza dicono tutto e il contrario di tutto, ma il governo comunque ancora non adempie al suo principale dovere: trasmettere al Parlamento la relazione sullo stato di attuazione.


Ormai è evidente a tutti, almeno a quelli che hanno ancora un minimo di onestà intellettuale, che quella del PNRR è solo una enorme truffa, ordita ai danni dell’Italia tutta e del Mezzogiorno in particolare, da parte di succubi politicanti italiani senza vergogna e dai Paesi “frugali” del Nord Europa ben consapevoli del fatto che per l’Italia e per il Sud Italia in particolare, dopo oltre un decennio di tagli e spending review, come ho più volte spiegato nelle puntate precedenti, sarebbe stato impossibile riuscire a rispettare i tempi stringenti impostici dalla Commissione Ue per la presentazione dei progetti e per la loro realizzazione definitiva entro il 2026. Mentre già mercati e agenzie di rating internazionali agitano lo spettro dello Spread e del debito pubblico italiano insostenibile.

Così il Mezzogiorno beffato non riceverà nemmeno il (già ridotto) 40% dei fondi totali promesso dal precedente governo. Arriverà poco o nulla. Nell'ottica dell'Autonomia differenziata e della visione di destra del governo, tutto o quasi andrà a chi ha già e chi non ha nulla riceverà. Non a caso i governatori e i sindaci del Nord da oltre un anno chiedono di poter disporre di tutti i fondi disponibili, per poi o fallire miseramente, come Sala che a Milano che ha “perso” 12 milioni del Pnrr perché non sa dove mettere i 300mila alberi che si era impegnato piantare o per tentare di sprecarli in stadi (Firenze e Venezia). Non sono ostacoli piovuti dal cielo quelli che frenano il Pnrr, ma sono evidenze che erano facilmente prevedibili sin dalla nascita del piano. Gli ostacoli erano insiti nel Pnrr.
Nessuno ovviamente ricorda che I fondi del Pnrr dovevano servivano a colmare il divario economico ed infrastrutturale tra le 2 Italie, Nord/Sud.
Ed è proprio per iniziare a colmare questa vergogna che la Ue aveva concesso all’Italia la più alta somma di prestiti fra tutti i Paesi Ue.
Ma come da prassi italiana si è preferito sottrarre i soldi ai territori del Mezzogiorno per tentare di destinarli alla ristrutturazione dello stadio di Firenze (o di Venezia), per poi vedersi bocciare la proposta dalla Commissione Ue che ha giudicato «L'area del Franchi non degradata» e negato i relativi fondi. La cosa più ridicola è che Comisso (presidente della Fiorentina) voleva già da tempo fare a sue spese uno stadio nuovo, ma gli è stato impedito dal Comune di Firenze che preferisce un restyling del vecchio stadio Franchi. Invece di consentire ai privati di investire soldi si preferisce dilapidare soldi pubblici, in larga parte teoricamente destinati al Sud. Giustamente la UE ha detto no.

L’altra presa in giro del governo dei sovranisti senza sovranità, è che parlano di aiuti per aumentare la natalità (ovviamente non c’è nessuna copertura, solo slogan) e poi tagliano su casa, sanità, pensioni e asili nido. Così che mentre in Italia negli ultimi 20 anni la popolazione straniera è più che triplicata, passando da 1,5 milioni a 5,1 milioni (9% della popolazione totale) nello stesso periodo gli italiani costretti a emigrare, a partire dai giovani in modo preponderante dal Mezzogiorno per mancanza di opportunità lavorative e welfare sotto i livelli minimi accettabili causa Razzismo di Stato, sono più che raddoppiati arrivando a 6 milioni. Mentre, contemporaneamente, questo governo opera attivamente per ratificare al più presto l’Autonomia differenziata…

In questo caso il Mezzogiorno ha già dato: causa applicazione della spesa storica gli asili non ci sono mai stati, sulla sanità hanno già tagliato da anni tutto il tagliabile commissariando intere Regioni e adesso hanno appena approvato il Ddl Calderoli per cancellare definitivamente, con l’autonomia differenziata, anche solo la speranza di ricevere qualche fondo statale in un Paese in cui i meridionali sono da sempre solo cittadini di serie C. Di questo i cittadini (forse in questa situazione sarebbe meglio chiamarli sudditi) meridionali dovrebbero iniziare a prenderne atto e cambiare nelle urne il loro voto, fino ad oggi in misura preponderante sempre a vantaggio del centrosinistradestra consociativista che opera ad esclusivo vantaggio del Nord del Paese.

Basti pensare che la scorsa settimana un incidente ferroviario ha letteralmente spaccato l'Italia a metà per ore, ma l’Italia anche per quanto riguarda le infrastrutture è spaccata da sempre in due e Salvini, ora ministro dei trasporti, dovrebbe spiegare perché il suo partito è sempre stato in prima fila nella richieste di investire sempre e solo al Nord, con recita il suo slogan “prima il nord”…
In Europa non c’è Paese in cui l’Alta Velocità ferroviaria non si sia sviluppata equamente fra Nord e Sud, Est e Ovest. Non c’è da nessuna parte uno scandalo dettato dal razzismo di Stato come quello italiano. E se da Milano a Torino c’è un treno da 300 Km all’ora ogni 30 minuti, la velocità media dei treni al Sud è di 65 chilometri orari, spesso a binario unico.
Perché al Sud le ferrovie si devono costruire con fondi europei e al Nord con fondi italiani, cioè anche con le tasse e i biglietti pagati dai viaggiatori meridionali? E come mai i fondi europei non si aggiungono alla spesa nazionale come dovrebbero? Dal 2000 al 2017, gli investimenti delle Ferrovie dello Stato non solo non hanno mai raggiunto al Sud il livello medio del 45% indicato a suo tempo per iniziare un minimo di riequilibrio, ma non hanno mai nemmeno sfiorato il 34%, pari alla percentuale della popolazione meridionale, attestandosi sul 20% con l’80% destinato ai territori della “Locomotiva “. Addirittura Trenitalia investe e costruisce Ferrovie all’estero, ma non nel Mezzogiorno e noi paghiamo…
Dagli anni ‘50 a oggi, la spesa nazionale per lo sviluppo del Sud è scesa ulteriormente. Dimenticando che il miracolo economico italiano si è avuto quando con la Cassa del Mezzogiorno si è incluso il Sud nello sviluppo, confermando che l’unica maniera per crescere è includere il Sud, non escluderlo. Che il motore del Paese puó essere anche il Sud. Ora per predare ancora e disintegrare il Paese arriva l’Autonomia differenziata. Tutto il resto sono chiacchiere, razzismo e furti di Stato da parte dei soliti politicanti del centrosinistradestra, anche del Sud, con la testa rivolta esclusivamente a Nord…

Bisognerebbe fare come in Francia, ma qui in Italia e nel Mezzogiorno nessuno o quasi protesta e queste sono le conseguenze…

(*) Presidente del Partito del Sud


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sabato 29 aprile 2023

MARANO (NA) MANIFESTAZIONE CON I CANDIDATI DEL PARTITO DEL SUD NELLA LISTA "STEFANIA FANELLI SINDACO"

Ieri 28 aprile 2023 in localita' Torre Caracciolo (Marano) secondo evento per l'elezione di Stefania Fanelli Sindaco con la partecipazione di Josi Della Ragione (Sindaco di Bacoli) con la sua lista "Free" a sostegno. Presente Stefano Ioffredo (Sinistra Italiana).

Partito del Sud presente con i candidati nella lista "Stefania Fanelli Sindaco" :Silvana Fumo, Andrea Balia e Francesco Luongo










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Ieri 28 aprile 2023 in localita' Torre Caracciolo (Marano) secondo evento per l'elezione di Stefania Fanelli Sindaco con la partecipazione di Josi Della Ragione (Sindaco di Bacoli) con la sua lista "Free" a sostegno. Presente Stefano Ioffredo (Sinistra Italiana).

Partito del Sud presente con i candidati nella lista "Stefania Fanelli Sindaco" :Silvana Fumo, Andrea Balia e Francesco Luongo










 
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