domenica 22 giugno 2025

Pienamente riuscita la manifestazione del 21 Giugno a Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo. (Video)

#StopRearmEurope Nessuna sosta, il Partito del Sud di nuovo in piazza a Roma oggi 21 giugno per dire NO al riarmo e alla terza guerra mondiale

Nel video le motivazioni della Partecipazione del Partito del Sud alla manifestazione unitaria di Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo, da parte del nostro Presidente nazionale Natale Cuccurese.

A seguire alcune foto della manifestazione

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I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, in più adesso vogliono cancellare anche i fondi del PNRR, una truffa di vecchia data, quei fondi che dovevano iniziare a colpare il gap Nord/Sud, fondi che già avevano iniziato a distogliere in mille rivoli pur di non mandarli nel Mezzogiorno.

Pertanto i fondi non proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali e che vedono un emergenza demografica drammatica e che secondo i dati forniti l’altro ieri dal ministro leghista Giorgetti, al Sud entro il 2050 potrebbero mancare all’appello 3,4 milioni di abitanti, che salgono a 7,9 milioni se si guarda al 2080. 

Guarda caso ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza in caso di guerra saranno per primi i meridionali ad essere interessati. 

I leghisti con le loro politiche antimeridionali in solo trent'anni hanno risolto la Questione meridionale, con l’estinzione dei meridionali stessi infatti, fra emigrazione e prossima guerra il Sud sarà desertificato definitivamente, non ci sono più giovani…

Ma poi un esercito europeo poi dovrebbe rispondere alle direttive di #UrsulavonderLeyen? 

Chi deciderà la politica estera e quindi quella militare e con quale mandato popolare visto che anche il Parlamento europeo è un’appendice afona? E poi sulla base di quale costituzione?

Per il Mezzogiorno il riarmo europeo (sia che sia a favore degli Stati singoli o per formare un esercito europeo), avrebbe quindi tragiche conseguenza. Prosciugare i fondi destinati alle politiche di coesione, cioè di riequilibrio dei divari territoriali, sociali e occupazionali sarebbe il colpo forse definitivo ad ogni speranza di riscatto del Sud. 

Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai più poveri e dai Sud, Italia ed Europa, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra. Questa non è più la nostra Europa. 

Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo, siamo qui per questo!












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#StopRearmEurope Nessuna sosta, il Partito del Sud di nuovo in piazza a Roma oggi 21 giugno per dire NO al riarmo e alla terza guerra mondiale

Nel video le motivazioni della Partecipazione del Partito del Sud alla manifestazione unitaria di Roma contro il Rearm Europe, la guerra, il genocidio e l'autoritarismo, da parte del nostro Presidente nazionale Natale Cuccurese.

A seguire alcune foto della manifestazione

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I soldi per il progetto Rearm Europe verranno sottratti ai fondi di coesione europea, a scuola, sanità, welfare, istruzione, università, pensioni, in più adesso vogliono cancellare anche i fondi del PNRR, una truffa di vecchia data, quei fondi che dovevano iniziare a colpare il gap Nord/Sud, fondi che già avevano iniziato a distogliere in mille rivoli pur di non mandarli nel Mezzogiorno.

Pertanto i fondi non proverranno dalla tassazione dei grandi capitali finanziari, dalla tassazione dei più ricchi con una patrimoniale, dai giganti del web. I soldi verranno sottratti ai più poveri, verranno sottratti alle regioni del Sud Italia ed Europa che si vedranno private di importanti misure per sostenere progetti imprenditoriali, tecnologie, infrastrutture... alle regioni del Sud che già sono da decenni sottofinanziate dai governi nazionali e che vedono un emergenza demografica drammatica e che secondo i dati forniti l’altro ieri dal ministro leghista Giorgetti, al Sud entro il 2050 potrebbero mancare all’appello 3,4 milioni di abitanti, che salgono a 7,9 milioni se si guarda al 2080. 

Guarda caso ai giorni nostri l’Esercito italiano è composto dal 72% di cittadini del Mezzogiorno, contro un dato demografico del 34% di cittadini residenti, ovvia conseguenza anche della cronica scarsità di occasioni di lavoro nel Mezzogiorno. Logica conseguenza in caso di guerra saranno per primi i meridionali ad essere interessati. 

I leghisti con le loro politiche antimeridionali in solo trent'anni hanno risolto la Questione meridionale, con l’estinzione dei meridionali stessi infatti, fra emigrazione e prossima guerra il Sud sarà desertificato definitivamente, non ci sono più giovani…

Ma poi un esercito europeo poi dovrebbe rispondere alle direttive di #UrsulavonderLeyen? 

Chi deciderà la politica estera e quindi quella militare e con quale mandato popolare visto che anche il Parlamento europeo è un’appendice afona? E poi sulla base di quale costituzione?

Per il Mezzogiorno il riarmo europeo (sia che sia a favore degli Stati singoli o per formare un esercito europeo), avrebbe quindi tragiche conseguenza. Prosciugare i fondi destinati alle politiche di coesione, cioè di riequilibrio dei divari territoriali, sociali e occupazionali sarebbe il colpo forse definitivo ad ogni speranza di riscatto del Sud. 

Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai più poveri e dai Sud, Italia ed Europa, mentre la Costituzione è ancora una volta disattesa, così come accade per l’art. 11, quello che dice che l’Italia ripudia la guerra. Questa non è più la nostra Europa. 

Questo attacco contro le basi minime della democrazia va contrastato, democraticamente, in ogni modo, siamo qui per questo!












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