giovedì 9 maggio 2024

Il candidato meridionalista Cuccurese: “Mafie da sempre primo nemico del Sud, firmato l’appello di Avviso Pubblico e Libera”

Come candidato alle prossime elezioni del Parlamento Europeo, con AVS (Allenza Verdi Sinistra Italiana), nella Circoscrizione Meridionale, ho convintamente sottoscritto l’appello rivolto ai candidati da parte di Avviso Pubblico e Libera. Attraverso questo Appello (https://www.avvisopubblico.it/…/Appello-ai-candidati.pdf) si chiede di dichiarare pubblicamente in campagna elettorale il rifiuto dei voti e di altre forme di sostegno da parte di chi opera e vive nella criminalità organizzata e di dire come si finanziano le campagne elettorali, per ricostruire quel senso di fiducia con la cittadinanza che si va sempre più sfilacciando. Appello quanto mai opportuno viste anche le vicende di questi ultimi giorni“. Questo quanto dichiarato da Natale Cuccurese, presidente del Partito del Sud e candidato meridionalista alle prossime europee nelle liste di AVS.  

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese



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Come candidato alle prossime elezioni del Parlamento Europeo, con AVS (Allenza Verdi Sinistra Italiana), nella Circoscrizione Meridionale, ho convintamente sottoscritto l’appello rivolto ai candidati da parte di Avviso Pubblico e Libera. Attraverso questo Appello (https://www.avvisopubblico.it/…/Appello-ai-candidati.pdf) si chiede di dichiarare pubblicamente in campagna elettorale il rifiuto dei voti e di altre forme di sostegno da parte di chi opera e vive nella criminalità organizzata e di dire come si finanziano le campagne elettorali, per ricostruire quel senso di fiducia con la cittadinanza che si va sempre più sfilacciando. Appello quanto mai opportuno viste anche le vicende di questi ultimi giorni“. Questo quanto dichiarato da Natale Cuccurese, presidente del Partito del Sud e candidato meridionalista alle prossime europee nelle liste di AVS.  

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese



giovedì 22 settembre 2022

Elezioni, Piera Aiello di Unione Popolare: “Sono qui per il processo Grimilde”. VIDEO




Nei giorni scorsi in città la testimone di giustizia e membro della Commissione parlamentare antimafia. E’ candidata con De Magistris

REGGIO EMILIA – Piera Aiello è una testimone di giustizia. Ha denunciato gli assassini del marito, ammazzato nel 1991 davanti a lei in Sicilia e ha iniziato a collaborare con la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino. Fino al 2018 ha vissuto con un’altra identità. In quell’anno è stata eletta parlamentare con i 5 Stelle, ma è uscita dal Movimento nel 2020.

Componente della commissione Giustizia e della Commissione parlamentare antimafia, ora è candidata con ‘Unione popolare’ l’alleanza che fa capo all’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. ‘Sono qui per la ripresa del processo Grimilde- spiega- e perchè anche a Reggio si diceva che la mafia non esiste invece è il contrario, Unione popolare vuole giustizia per la gente’

A Reggio nei giorni scorsi per sostenere i candidati sul nostro territorio e sta girando l’Italia per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica in campagna elettorale il tema delle infiltrazioni. ‘La devastante crisi che colpisce le famiglie e le aziende, il fiume di risorse in arrivo con il PNRR rischiano di aumentare l’azione criminale fra usura e taglieggiamento’ ha detto.

 ‘E’ importante andare a votare a prescindere da chi si voti, noi siamo gente del popolo’

Unione Popolare con De Magistris, unisce Rifondazione Comunista, Potere al popolo e Partito del Sud. Sul nostro territorio sono candidati Paola Varesi dell’Istituto Cervi, capolista nel collegio plurinominale del Senato; il segretario regionale di Rifondazione, Stefano Lugli; Natale Cuccurese, candidato all’uninominale a Reggio e Alberto Montelaghi, operaio di Casalgrande.

Capolista nel collegio plurinominale della Camera è Andrea Bui, membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo.

Fonte: Reggioonline




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Nei giorni scorsi in città la testimone di giustizia e membro della Commissione parlamentare antimafia. E’ candidata con De Magistris

REGGIO EMILIA – Piera Aiello è una testimone di giustizia. Ha denunciato gli assassini del marito, ammazzato nel 1991 davanti a lei in Sicilia e ha iniziato a collaborare con la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino. Fino al 2018 ha vissuto con un’altra identità. In quell’anno è stata eletta parlamentare con i 5 Stelle, ma è uscita dal Movimento nel 2020.

Componente della commissione Giustizia e della Commissione parlamentare antimafia, ora è candidata con ‘Unione popolare’ l’alleanza che fa capo all’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. ‘Sono qui per la ripresa del processo Grimilde- spiega- e perchè anche a Reggio si diceva che la mafia non esiste invece è il contrario, Unione popolare vuole giustizia per la gente’

A Reggio nei giorni scorsi per sostenere i candidati sul nostro territorio e sta girando l’Italia per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica in campagna elettorale il tema delle infiltrazioni. ‘La devastante crisi che colpisce le famiglie e le aziende, il fiume di risorse in arrivo con il PNRR rischiano di aumentare l’azione criminale fra usura e taglieggiamento’ ha detto.

 ‘E’ importante andare a votare a prescindere da chi si voti, noi siamo gente del popolo’

Unione Popolare con De Magistris, unisce Rifondazione Comunista, Potere al popolo e Partito del Sud. Sul nostro territorio sono candidati Paola Varesi dell’Istituto Cervi, capolista nel collegio plurinominale del Senato; il segretario regionale di Rifondazione, Stefano Lugli; Natale Cuccurese, candidato all’uninominale a Reggio e Alberto Montelaghi, operaio di Casalgrande.

Capolista nel collegio plurinominale della Camera è Andrea Bui, membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo.

Fonte: Reggioonline




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martedì 13 settembre 2022

TUTTI SI DIMENTICANO DELLA MAFIA, TRANNE UNIONE POPOLARE…


"Tutti si dimenticano della mafia È ovunque e va all’assalto del Pnrr"

La deputata Piera Aiello, candidata per Unione Popolare, ieri era in città per il suo tour elettorale "I soldi in arrivo sono tanti e la criminalità organizzata li sta puntando da tempo: serve massima attenzione"


Di Rosaria Napodano

"Trent’anni fa mi dicevano vieni al Nord perché la mafia non c’ é. Tutti pensavano che fossi pazza a dire il contrario, poi si sono resi conto che la mafia è ovunque, pure qui al Nord". Questa è la premessa di Piera Aiello, candidata siciliana del partito Unione Popolare di Luigi De Magistris, ieri mattina a Reggio per il suo tour elettorale.

Sin dalle prime battute del suo discorso, si riallaccia al lungo passato di lotta alla mafia. Infatti Aiello, deputata parlamentare ed ex 5 stelle, è nota ai fatti di cronaca per essere diventata testimone di giustizia dopo aver denunciato gli assassini del marito, il boss Nicola Atria, sancendo da allora l’inizio della sua collaborazione con polizia e magistratura. E proprio su questi temi si è espressa ieri a Reggio, al Chiostro della Ghiara in via Guasco, dove si è svolta la conferenza stampa dedicata alla campagna elettorale del partito Unione Popolare. Nella terra di Aemilia e del processo Grimilde, ripreso proprio ieri, Piera Aiello ha voluto porre l’accento sull’esigenza della lotta alla criminalità organizzata come punto essenziale del suo programma elettorale.

"Siamo gli unici– commenta Aiello– a parlare di mafia. Gli altri partiti si sono dimenticati di questo problema, che esiste ed è ovunque". A supporto della sua tesi Aiello porta l’esempio dei fondi del Pnrr, considerandoli una risorsa fortemente a rischio: "L’accesso ai soldi del Pnrr è troppo semplice, bisognerebbe mettere dei paletti per impedire che li usi la mafia, che ormai li punta da un po’. Ci sono state anche aziende che, durante la pandemia, hanno avuto problemi economici seri e si sono esposte alle estorsioni della criminalità organizzata. Su questi temi ho scritto anche una lettera a Mario Draghi, ma, purtroppo, non ho mai ricevuto risposte".

Presenti all’evento anche i due candidati reggiani di Unione Popolare: Natale Cuccurese, consigliere comunale di Quattro Castella, candidato alla Camera nel collegio uninominale 03 (che comprende tutti i comuni di Reggio tranne Boretto, Brescello, Casalgrande e Castellarano) e Alberto Montelaghi, al terzo posto in lista, e candidato alla Camera nel collegio plurinominale 01 (Piacenza, Reggio e Parma). Entrambi prendendo spunto dal discorso della parlamentare hanno aggiunto alcuni riflessioni sull’argomento."La situazione è preoccupante– ammette Cuccurese– Crisi, Covid, aziende in difficoltà e, adesso, anche un’enorme speculazione sulle materie prime. Tutto ciò non fa che favorire perniciose infiltrazioni della criminalità organizzata. Questi temi dovrebbero trovare spazio ogni giorno, sia sui media e giornali che nei dibattiti politici, invece, ad oggi giacciono nel dimenticatoio". Anche Montelaghi non rinuncia a sottolineare quanto il problema sia radicato e diffuso nel tessuto sociale anche nel nostro territorio: "Io vengo dalla zone ceramiche e ne so qualcosa. La mafia s’insinua silenziosa e strisciante. Ma per riconoscerla bisogna smettere di pensare all’aspetto folkloristico del mafioso con coppola e lupara, adesso sono tutti colletti bianchi".

Fonte: Resto del Carlino-Reggio Emilia



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"Tutti si dimenticano della mafia È ovunque e va all’assalto del Pnrr"

La deputata Piera Aiello, candidata per Unione Popolare, ieri era in città per il suo tour elettorale "I soldi in arrivo sono tanti e la criminalità organizzata li sta puntando da tempo: serve massima attenzione"


Di Rosaria Napodano

"Trent’anni fa mi dicevano vieni al Nord perché la mafia non c’ é. Tutti pensavano che fossi pazza a dire il contrario, poi si sono resi conto che la mafia è ovunque, pure qui al Nord". Questa è la premessa di Piera Aiello, candidata siciliana del partito Unione Popolare di Luigi De Magistris, ieri mattina a Reggio per il suo tour elettorale.

Sin dalle prime battute del suo discorso, si riallaccia al lungo passato di lotta alla mafia. Infatti Aiello, deputata parlamentare ed ex 5 stelle, è nota ai fatti di cronaca per essere diventata testimone di giustizia dopo aver denunciato gli assassini del marito, il boss Nicola Atria, sancendo da allora l’inizio della sua collaborazione con polizia e magistratura. E proprio su questi temi si è espressa ieri a Reggio, al Chiostro della Ghiara in via Guasco, dove si è svolta la conferenza stampa dedicata alla campagna elettorale del partito Unione Popolare. Nella terra di Aemilia e del processo Grimilde, ripreso proprio ieri, Piera Aiello ha voluto porre l’accento sull’esigenza della lotta alla criminalità organizzata come punto essenziale del suo programma elettorale.

"Siamo gli unici– commenta Aiello– a parlare di mafia. Gli altri partiti si sono dimenticati di questo problema, che esiste ed è ovunque". A supporto della sua tesi Aiello porta l’esempio dei fondi del Pnrr, considerandoli una risorsa fortemente a rischio: "L’accesso ai soldi del Pnrr è troppo semplice, bisognerebbe mettere dei paletti per impedire che li usi la mafia, che ormai li punta da un po’. Ci sono state anche aziende che, durante la pandemia, hanno avuto problemi economici seri e si sono esposte alle estorsioni della criminalità organizzata. Su questi temi ho scritto anche una lettera a Mario Draghi, ma, purtroppo, non ho mai ricevuto risposte".

Presenti all’evento anche i due candidati reggiani di Unione Popolare: Natale Cuccurese, consigliere comunale di Quattro Castella, candidato alla Camera nel collegio uninominale 03 (che comprende tutti i comuni di Reggio tranne Boretto, Brescello, Casalgrande e Castellarano) e Alberto Montelaghi, al terzo posto in lista, e candidato alla Camera nel collegio plurinominale 01 (Piacenza, Reggio e Parma). Entrambi prendendo spunto dal discorso della parlamentare hanno aggiunto alcuni riflessioni sull’argomento."La situazione è preoccupante– ammette Cuccurese– Crisi, Covid, aziende in difficoltà e, adesso, anche un’enorme speculazione sulle materie prime. Tutto ciò non fa che favorire perniciose infiltrazioni della criminalità organizzata. Questi temi dovrebbero trovare spazio ogni giorno, sia sui media e giornali che nei dibattiti politici, invece, ad oggi giacciono nel dimenticatoio". Anche Montelaghi non rinuncia a sottolineare quanto il problema sia radicato e diffuso nel tessuto sociale anche nel nostro territorio: "Io vengo dalla zone ceramiche e ne so qualcosa. La mafia s’insinua silenziosa e strisciante. Ma per riconoscerla bisogna smettere di pensare all’aspetto folkloristico del mafioso con coppola e lupara, adesso sono tutti colletti bianchi".

Fonte: Resto del Carlino-Reggio Emilia



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giovedì 19 dicembre 2019

La mafia è il vero nemico del Mezzogiorno!

Un dibattito che infiamma gli animi: la mafia esisteva prima dell’Unità d’Italia o ha fatto la sua comparsa dopo?
In prossimità della tappa siciliana del “Laboratorio Sud”, organizzato da Left e transform! italia, con l’appuntamento di Catania del prossimo 20 Dicembre 2019, prima di proseguire il suo tour l’anno prossimo in altre Regioni del Sud ove esplorerà le svariate problematiche che attanagliano le nostre Regioni meridionali, analizziamo in questo articolo le radici di una delle principali cause della “Nuova Questione Meridionale”, la mafia o forse sarebbe meglio definirle le mafie, da sempre principali ostacolo della rinascita del Mezzogiorno. Mafie da debellare in un Sud che da sempre resiste ed una Sicilia che, come da titolo della tappa di Catania, “non si arrende” alle loro prevaricazioni.
Di Giovanni Maniscalco 
L’argomento, al di là delle discussioni sui social network che testimoniano un interesse sempre vivo e che coincidono che il revisionismo storico che negli ultimi anni ha portato il Sud Italia ad andare al di là delle verità ufficiali sul periodo del Risorgimento, è stato oggetto di studio da parte di molti storici e intellettuali siciliani. Ma non solo. Proprio sui media viene ricordata una intervista a Rocco Chinnici (magistrato ucciso con auto bomba): “Prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismodobbiamo brevemente, ma necessariamente, premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione non era mai esistita, in Sicilia. La mafia nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”.
Cosa voleva dire il fondatore del pool antimafia, che prima dell’Unità non c’era criminalità in Sicilia? Certamente no. Con ogni probabilità, voleva dire, e questo coinciderebbe con le analisi di tanti studiosi, che la mafia, così come l’abbiamo conosciuta, ha preso forma dopo il processo unitario. Che prima di allora c’erano  certamente esempi di prepotenza criminosa, ma non si poteva parlare di mafia intesa come organizzazione socio-politica. Non era neanche una prerogativa solo siciliana: nei Promessi sposi, Manzoni descrive personaggi che non è difficile oggi etichettare come ‘mafiosi’ ed è un romanzo storico e come tale ritrae la società milanese del 1600.
Tornando ai fatti risorgimentali, è nota l’alleanza tra Garibaldi e i picciotti siciliani, l’eccidio di Bronte ne è la prova più eclatante, e lo stesso Garibaldi scrisse nel suo diario:“E Francesco Crispi arruola chiunque: ladri, assassini, e criminali di ogni sorta, 11 maggio 1860”.
Insomma, come scrive Valerio Rizzo (storico), “non sarebbe corretto far partire la storia della criminalità organizzata dall’Unità d’Italia, in quanto già esistevano germi di prepotenze e piccole organizzazioni di derivazione feudale. Forse ciò che non si accetta è il fatto che tali germi siano stati innaffiati
Bene ha fatto  Ghezzi(storico) a ricordare la figura di Garibaldi. Ed io , anzi penso che noi di Garibaldi conosciamo ancora molto poco. Dovremmo saperne di più. Ciò che sappiamo di positivo e che è emerso molto bene nella relazione di Ghezzi, è soltanto un aspetto di questo eroe, di questo grande della Patria. Ma quello che dovremo conoscere è anche per quale motivo il progetto garibaldino dell’impresa dello Stato nazionale nel Mezzogiorno sia fallito.
Perché fallì allora e continua a fallire ancora oggi. C’è una spiegazione storica. Una è la mafia, ma non la sola che possa giustificare la condizione di insufficienza del Mezzogiorno rispetto alla storia nazionale e alle necessità che lo Stato ha di essere più avanzato, europeo. Cosa che di fatto non avviene.
Chi sono realmente i Mille? Ragazzi che si alzano una mattina e si imbarcano per fare la guerra ai Borbone? Sono giovani senza arte né parte? Militanti di circoli culturali? Hanno tutto l’ottimismo dei giovani, ma anche una visione letteraria della Sicilia. Per loro, questa, è la terra di Omero, di Ulisse, dei naufraghi di Troia. E’ la terra dei vulcani e dei Ciclopi, di Scilla e di Cariddi, della maga Circe e del canto irresistibile delle Sirene. E’ la terra dove Goethe cercava la bellezza, i colori, la classicità. Certamente sono ragazzi sui vent’anni, molto giovani, animati da un forte spirito patriottico. Ma la domanda che ci dobbiamo fare è se siano realmente consapevoli di quello che stanno facendo. Giovani come Ippolito Nievo, Giuseppe Bandi, Giuseppe Cesare Abba ed altri, ad un certo punto della loro impresa, si imbattono in situazioni che non sempre capiscono appieno o per le quali non sembrano mostrare un grande interesse. Mi riferisco, ad esempio, all’Editto garibaldino con il quale si concedono ai contadini le terre a condizione che si mettano al seguito delle battaglie che l’eroe dei due Mondi sta conducendo per liberare l’Italia. I contadini credono a quello che dice loro Garibaldi. Si mettono al suo seguito. Ma quando cominciano a rivendicare il loro diritto alla terra sono fucilati sotto i colpi dei plotoni di esecuzione di Nino Bixio. Cosa succede veramente?
Come dice Verga ci sono due visioni e due interpretazioni della libertà. Per i contadini è una cosa, per i baroni un’altra. I fatti di Bronte sono lo spartiacque di questa divaricazione. Bixio che cosa fa? Sceglie. Nella sua visione i contadini senza terra sono un ostacolo. Sceglie i baroni. Ci mette, con questa sua decisione, in condizione di capire che alla base della spedizione dei Mille c’è una vocazione di classe. Tendenzialmente borghese, come nello spirito repubblicano, ma di fatto, nello specifico della condizione meridionale, aristocratica. I fatti di Bronte ci dimostrano, se ci fossero ancora dubbi, che la rivoluzione del 1860, come dell’intero Risorgimento nazionale, fu al centro-Nord un processo di riscossa borghese, ma al Sud ebbe i caratteri di una reazione conservatrice e sanguinaria, filo aristocratica. Da qui cominciano le due Italie. E poco conta che a sostenere l’aristocrazia feudale fossero i filoborbonici o alcune forze legate al nascente Stato unitario. Tolti i Borbone e subentrati i Piemontesi, non ci fu nel Mezzogiorno un ribaltamento di classi sociali. I ricchi rimasero ricchi e i poveri, cioè i contadini, i mezzadri, i braccianti, i giornalieri, tornarono ad essere fatalmente più poveri. La struttura sociale feudale non mutò di una virgola. La questione è, dunque, questa. Cosa ha significato l’Unità d’Italia nelle azioni delle classi che l’hanno dominata e governata? Cosa ha rappresentato il mito dietro il quale si nascondeva qualcosa di diverso e di oscuro rispetto al semplice nazionalismo? 
Durante il fascismo la mafia continuò ad esistere e si trasformò. Non fu debellata, come racconta Cesare Mori, il “Prefetto di ferro”. Mori fece una lotta accanita contro il brigantaggio ma non contro i mafiosi che stavano dentro le Prefetture, le Questure, i palazzi dei Municipi, formando delle consorterie. Fece una guerra ai “pesci piccoli”. Quando arrivò ai “pesci grossi” lo stesso Mussolini lo fece destituire.
Dunque, la mafia la fa da padrona con uno Stato che è dall’altra parte della barricata. Gli Alleati, al loro arrivo in Sicilia, nel 1943, trovano questo fenomeno tutt’altro che debellato, e si chiedono il motivo per il quale in varie realtà esso sia abbastanza radicato. Non trovano più la mafia  del primissimo Novecento, ma la nuova mafia ricostruita tutta per intero sotto il fascismo, rafforzatasi nelle sue connessioni con il potere, soprattutto nelle grandi città. Una mafia solida, tanto che gli alleati la notano, la registrano, ne parlano nei loro rapporti. Ad esempio il capitano dell’Oss(servizio segreto inglese) Scotten la descrive minutamente e mette in rilievo il pericolo che rappresenta. Alla fine non può fare altro che  proporre al governo britannico una pacifica convivenza. La spia conosce la Sicilia, ci vive, ha le idee chiare e annota: “La mafia è un sistema di racket politico ai piani alti e di tipo criminale ai bassi livelli”. Ma anche: “La popolazione siciliana non crede che i Carabinieri o gli altri corpi di Polizia siano in grado di affrontare la mafia. Li ritiene corrotti, deboli e, in molti casi, in combutta con la stessa mafia”. Questo pensiero, di quella epoca, non esiste più nella mente dei Siciliani
Negli anni del dopo guerra in poi si è affermato un blocco di potere politico-mafioso-burocratico ed imprenditoriale che si è sempre più rafforzato utilizzando l’autonomia della regione Sicilia  e con il disinteresse, spesso complice, dei governi nazionali. Ma nonostante le difficoltà e le tragicità che presentano la lotta alla mafia, la maggioranza dei Siciliani crede che la mafia può e deve essere sconfitta, non dimenticando che si è opposto, (Magistrati; Forze di Polizia; Uomini Politici; Più di 40 Sindacalisti fra il 1944/48; Giornalisti; Imprenditori; Pubblici dipendenti; Lavoratori; ecc.)  per affermare i principi della democrazia, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, è stato ucciso dai killer mafiosi. La Sicilia e l’intero Mezzogiorno ha pagato un enorme tributo di sangue versato dai sui figli migliori per cercare di sconfiggere la bestia mafiosa. Questo tributo non è mai messo in particolare evidenza da media e politici, quasi a voler confermare stereotipi e discriminazioni. Solo sradicando le mafie che depredano ed insanguinano da decenni la Sicilia, il Sud e l’intero Paese può ripartire. 
Ecco perché è giusto dire che le mafie sono il vero nemico del Mezzogiorno, da combattere uniti e da debellare quanto prima.

Fonte: Transform






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Un dibattito che infiamma gli animi: la mafia esisteva prima dell’Unità d’Italia o ha fatto la sua comparsa dopo?
In prossimità della tappa siciliana del “Laboratorio Sud”, organizzato da Left e transform! italia, con l’appuntamento di Catania del prossimo 20 Dicembre 2019, prima di proseguire il suo tour l’anno prossimo in altre Regioni del Sud ove esplorerà le svariate problematiche che attanagliano le nostre Regioni meridionali, analizziamo in questo articolo le radici di una delle principali cause della “Nuova Questione Meridionale”, la mafia o forse sarebbe meglio definirle le mafie, da sempre principali ostacolo della rinascita del Mezzogiorno. Mafie da debellare in un Sud che da sempre resiste ed una Sicilia che, come da titolo della tappa di Catania, “non si arrende” alle loro prevaricazioni.
Di Giovanni Maniscalco 
L’argomento, al di là delle discussioni sui social network che testimoniano un interesse sempre vivo e che coincidono che il revisionismo storico che negli ultimi anni ha portato il Sud Italia ad andare al di là delle verità ufficiali sul periodo del Risorgimento, è stato oggetto di studio da parte di molti storici e intellettuali siciliani. Ma non solo. Proprio sui media viene ricordata una intervista a Rocco Chinnici (magistrato ucciso con auto bomba): “Prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismodobbiamo brevemente, ma necessariamente, premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione non era mai esistita, in Sicilia. La mafia nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”.
Cosa voleva dire il fondatore del pool antimafia, che prima dell’Unità non c’era criminalità in Sicilia? Certamente no. Con ogni probabilità, voleva dire, e questo coinciderebbe con le analisi di tanti studiosi, che la mafia, così come l’abbiamo conosciuta, ha preso forma dopo il processo unitario. Che prima di allora c’erano  certamente esempi di prepotenza criminosa, ma non si poteva parlare di mafia intesa come organizzazione socio-politica. Non era neanche una prerogativa solo siciliana: nei Promessi sposi, Manzoni descrive personaggi che non è difficile oggi etichettare come ‘mafiosi’ ed è un romanzo storico e come tale ritrae la società milanese del 1600.
Tornando ai fatti risorgimentali, è nota l’alleanza tra Garibaldi e i picciotti siciliani, l’eccidio di Bronte ne è la prova più eclatante, e lo stesso Garibaldi scrisse nel suo diario:“E Francesco Crispi arruola chiunque: ladri, assassini, e criminali di ogni sorta, 11 maggio 1860”.
Insomma, come scrive Valerio Rizzo (storico), “non sarebbe corretto far partire la storia della criminalità organizzata dall’Unità d’Italia, in quanto già esistevano germi di prepotenze e piccole organizzazioni di derivazione feudale. Forse ciò che non si accetta è il fatto che tali germi siano stati innaffiati
Bene ha fatto  Ghezzi(storico) a ricordare la figura di Garibaldi. Ed io , anzi penso che noi di Garibaldi conosciamo ancora molto poco. Dovremmo saperne di più. Ciò che sappiamo di positivo e che è emerso molto bene nella relazione di Ghezzi, è soltanto un aspetto di questo eroe, di questo grande della Patria. Ma quello che dovremo conoscere è anche per quale motivo il progetto garibaldino dell’impresa dello Stato nazionale nel Mezzogiorno sia fallito.
Perché fallì allora e continua a fallire ancora oggi. C’è una spiegazione storica. Una è la mafia, ma non la sola che possa giustificare la condizione di insufficienza del Mezzogiorno rispetto alla storia nazionale e alle necessità che lo Stato ha di essere più avanzato, europeo. Cosa che di fatto non avviene.
Chi sono realmente i Mille? Ragazzi che si alzano una mattina e si imbarcano per fare la guerra ai Borbone? Sono giovani senza arte né parte? Militanti di circoli culturali? Hanno tutto l’ottimismo dei giovani, ma anche una visione letteraria della Sicilia. Per loro, questa, è la terra di Omero, di Ulisse, dei naufraghi di Troia. E’ la terra dei vulcani e dei Ciclopi, di Scilla e di Cariddi, della maga Circe e del canto irresistibile delle Sirene. E’ la terra dove Goethe cercava la bellezza, i colori, la classicità. Certamente sono ragazzi sui vent’anni, molto giovani, animati da un forte spirito patriottico. Ma la domanda che ci dobbiamo fare è se siano realmente consapevoli di quello che stanno facendo. Giovani come Ippolito Nievo, Giuseppe Bandi, Giuseppe Cesare Abba ed altri, ad un certo punto della loro impresa, si imbattono in situazioni che non sempre capiscono appieno o per le quali non sembrano mostrare un grande interesse. Mi riferisco, ad esempio, all’Editto garibaldino con il quale si concedono ai contadini le terre a condizione che si mettano al seguito delle battaglie che l’eroe dei due Mondi sta conducendo per liberare l’Italia. I contadini credono a quello che dice loro Garibaldi. Si mettono al suo seguito. Ma quando cominciano a rivendicare il loro diritto alla terra sono fucilati sotto i colpi dei plotoni di esecuzione di Nino Bixio. Cosa succede veramente?
Come dice Verga ci sono due visioni e due interpretazioni della libertà. Per i contadini è una cosa, per i baroni un’altra. I fatti di Bronte sono lo spartiacque di questa divaricazione. Bixio che cosa fa? Sceglie. Nella sua visione i contadini senza terra sono un ostacolo. Sceglie i baroni. Ci mette, con questa sua decisione, in condizione di capire che alla base della spedizione dei Mille c’è una vocazione di classe. Tendenzialmente borghese, come nello spirito repubblicano, ma di fatto, nello specifico della condizione meridionale, aristocratica. I fatti di Bronte ci dimostrano, se ci fossero ancora dubbi, che la rivoluzione del 1860, come dell’intero Risorgimento nazionale, fu al centro-Nord un processo di riscossa borghese, ma al Sud ebbe i caratteri di una reazione conservatrice e sanguinaria, filo aristocratica. Da qui cominciano le due Italie. E poco conta che a sostenere l’aristocrazia feudale fossero i filoborbonici o alcune forze legate al nascente Stato unitario. Tolti i Borbone e subentrati i Piemontesi, non ci fu nel Mezzogiorno un ribaltamento di classi sociali. I ricchi rimasero ricchi e i poveri, cioè i contadini, i mezzadri, i braccianti, i giornalieri, tornarono ad essere fatalmente più poveri. La struttura sociale feudale non mutò di una virgola. La questione è, dunque, questa. Cosa ha significato l’Unità d’Italia nelle azioni delle classi che l’hanno dominata e governata? Cosa ha rappresentato il mito dietro il quale si nascondeva qualcosa di diverso e di oscuro rispetto al semplice nazionalismo? 
Durante il fascismo la mafia continuò ad esistere e si trasformò. Non fu debellata, come racconta Cesare Mori, il “Prefetto di ferro”. Mori fece una lotta accanita contro il brigantaggio ma non contro i mafiosi che stavano dentro le Prefetture, le Questure, i palazzi dei Municipi, formando delle consorterie. Fece una guerra ai “pesci piccoli”. Quando arrivò ai “pesci grossi” lo stesso Mussolini lo fece destituire.
Dunque, la mafia la fa da padrona con uno Stato che è dall’altra parte della barricata. Gli Alleati, al loro arrivo in Sicilia, nel 1943, trovano questo fenomeno tutt’altro che debellato, e si chiedono il motivo per il quale in varie realtà esso sia abbastanza radicato. Non trovano più la mafia  del primissimo Novecento, ma la nuova mafia ricostruita tutta per intero sotto il fascismo, rafforzatasi nelle sue connessioni con il potere, soprattutto nelle grandi città. Una mafia solida, tanto che gli alleati la notano, la registrano, ne parlano nei loro rapporti. Ad esempio il capitano dell’Oss(servizio segreto inglese) Scotten la descrive minutamente e mette in rilievo il pericolo che rappresenta. Alla fine non può fare altro che  proporre al governo britannico una pacifica convivenza. La spia conosce la Sicilia, ci vive, ha le idee chiare e annota: “La mafia è un sistema di racket politico ai piani alti e di tipo criminale ai bassi livelli”. Ma anche: “La popolazione siciliana non crede che i Carabinieri o gli altri corpi di Polizia siano in grado di affrontare la mafia. Li ritiene corrotti, deboli e, in molti casi, in combutta con la stessa mafia”. Questo pensiero, di quella epoca, non esiste più nella mente dei Siciliani
Negli anni del dopo guerra in poi si è affermato un blocco di potere politico-mafioso-burocratico ed imprenditoriale che si è sempre più rafforzato utilizzando l’autonomia della regione Sicilia  e con il disinteresse, spesso complice, dei governi nazionali. Ma nonostante le difficoltà e le tragicità che presentano la lotta alla mafia, la maggioranza dei Siciliani crede che la mafia può e deve essere sconfitta, non dimenticando che si è opposto, (Magistrati; Forze di Polizia; Uomini Politici; Più di 40 Sindacalisti fra il 1944/48; Giornalisti; Imprenditori; Pubblici dipendenti; Lavoratori; ecc.)  per affermare i principi della democrazia, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, è stato ucciso dai killer mafiosi. La Sicilia e l’intero Mezzogiorno ha pagato un enorme tributo di sangue versato dai sui figli migliori per cercare di sconfiggere la bestia mafiosa. Questo tributo non è mai messo in particolare evidenza da media e politici, quasi a voler confermare stereotipi e discriminazioni. Solo sradicando le mafie che depredano ed insanguinano da decenni la Sicilia, il Sud e l’intero Paese può ripartire. 
Ecco perché è giusto dire che le mafie sono il vero nemico del Mezzogiorno, da combattere uniti e da debellare quanto prima.

Fonte: Transform






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sabato 6 febbraio 2016

Il Sindaco Luigi de Magistris ha incontrato oggi Luigi Leonardi ed Andrea Balia del Partito del Sud.

INCONTRO CON LUIGI DE MAGISTRIS E LUIGI LEONARDI
( testimone di Giustizia, vittima e attore della lotta alla camorra),NOSTRO TESSERATO E CANDIDATO LISTA PARTITO DEL SUD PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DI NAPOLI - Andrea Balia
( Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud)
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La storia di Luigi Leonardi ben spiegata dalla Trasmissione " Le Iene" nella puntata andata in onda martedi scorso: http://www.video.mediaset.it/…/pecoraro-stritolato-dalla-ca…
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Il Sindaco Luigi de Magistris ha incontrato oggi Luigi Leonardi ed Andrea Balia del Partito del Sud. Ringraziamo il Sindaco de Magistris per la disponibilità e la consueta cortesia. D'altra parte il Partito del Sud ha messo da sempre al primo punto del suo programma proprio la lotta alle mafie e ai mafiosi, primi oppressori del Sud e dei suoi abitanti. Solo con la disfatta delle mafie il Sud potrà librarsi verso il futuro che gli compete.
Proprio la sensibilità da sempre dimostrata su questi argomenti da Luigi de Magistris, e la sua vicenda personale fatta di dura lotta contro mafie, consorterie, massonerie deviate e malaffare ci convinse già dalle precedenti elezioni comunali di Napoli nel 2011 a sostenerlo con la nostra lista. Oggi, se possibile ancora più convintamente di ieri, il Partito del Sud si appresta a sostenere ancora con la propria lista Luigi de Magistris alle prossime elezioni comunali di primavera.



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INCONTRO CON LUIGI DE MAGISTRIS E LUIGI LEONARDI
( testimone di Giustizia, vittima e attore della lotta alla camorra),NOSTRO TESSERATO E CANDIDATO LISTA PARTITO DEL SUD PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DI NAPOLI - Andrea Balia
( Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud)
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La storia di Luigi Leonardi ben spiegata dalla Trasmissione " Le Iene" nella puntata andata in onda martedi scorso: http://www.video.mediaset.it/…/pecoraro-stritolato-dalla-ca…
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Il Sindaco Luigi de Magistris ha incontrato oggi Luigi Leonardi ed Andrea Balia del Partito del Sud. Ringraziamo il Sindaco de Magistris per la disponibilità e la consueta cortesia. D'altra parte il Partito del Sud ha messo da sempre al primo punto del suo programma proprio la lotta alle mafie e ai mafiosi, primi oppressori del Sud e dei suoi abitanti. Solo con la disfatta delle mafie il Sud potrà librarsi verso il futuro che gli compete.
Proprio la sensibilità da sempre dimostrata su questi argomenti da Luigi de Magistris, e la sua vicenda personale fatta di dura lotta contro mafie, consorterie, massonerie deviate e malaffare ci convinse già dalle precedenti elezioni comunali di Napoli nel 2011 a sostenerlo con la nostra lista. Oggi, se possibile ancora più convintamente di ieri, il Partito del Sud si appresta a sostenere ancora con la propria lista Luigi de Magistris alle prossime elezioni comunali di primavera.



sabato 23 maggio 2015

“NON C’E PACE TRA GLI ULIVI”…!

di Bruno Pappalardo
Bianco, come la tua camicia sbottonata.
Forse aveva con risolutezza fatto scivolare la cravatta dal collo e avvoltolandola intorno alle dita suggerito a Francesca di ficcarla nella borsa. Bianca, …gli piaceva quella Croma,; Volle guidarla. 
Marrone come le aspre curve degli insubordinati corpi di ulivi intorno. “Non c’è pace fra gli ulivi!” dovette dirsi forse dopo il fragore.
Azzurro come quel cielo quel pomeriggio del 23 maggio 1992 a Capaci.
I tre colori delle auto irradiavano glauca luce, vita, spandevano anche l’afrore del bitume degli aridi asfalti.
Intorno il vento dei profumi, al vento del meriggio di quel spazio, il vento rimescolato da sereni gridi di verdi volti di contadini troppo stanchi che tornavano distante da quel luogo segreto.
Un cratere, rami subitamente neri, terra iridescente resa come largo lago di velo corvino. Brusca la l’interruzione. Marrone, verde, comando, lapilli, vampe, voragine antracite, crosta di profumi misto a carne bruciata. Dietro il giallo di un albero lontano il Rosso potente della disfatta.
Non era morto ma si lasciò andare poggiando la testa sul finestrino di guida.
Già, “ si lasciò andare tra la pace degli ulivi” . Era forse stanco o ferito a morte?
Suonò la vecchia campana?
Quel giorno mutò Roma?
Quel giorno mutammo tutti. …Vero? Tutti insieme a quella luce irriverberante polvere grumosa in quel cielo fosco? Cambiò l’Italia?
Diceva: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
Giunse dal Nord altro vento. L’oblio!
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di Bruno Pappalardo
Bianco, come la tua camicia sbottonata.
Forse aveva con risolutezza fatto scivolare la cravatta dal collo e avvoltolandola intorno alle dita suggerito a Francesca di ficcarla nella borsa. Bianca, …gli piaceva quella Croma,; Volle guidarla. 
Marrone come le aspre curve degli insubordinati corpi di ulivi intorno. “Non c’è pace fra gli ulivi!” dovette dirsi forse dopo il fragore.
Azzurro come quel cielo quel pomeriggio del 23 maggio 1992 a Capaci.
I tre colori delle auto irradiavano glauca luce, vita, spandevano anche l’afrore del bitume degli aridi asfalti.
Intorno il vento dei profumi, al vento del meriggio di quel spazio, il vento rimescolato da sereni gridi di verdi volti di contadini troppo stanchi che tornavano distante da quel luogo segreto.
Un cratere, rami subitamente neri, terra iridescente resa come largo lago di velo corvino. Brusca la l’interruzione. Marrone, verde, comando, lapilli, vampe, voragine antracite, crosta di profumi misto a carne bruciata. Dietro il giallo di un albero lontano il Rosso potente della disfatta.
Non era morto ma si lasciò andare poggiando la testa sul finestrino di guida.
Già, “ si lasciò andare tra la pace degli ulivi” . Era forse stanco o ferito a morte?
Suonò la vecchia campana?
Quel giorno mutò Roma?
Quel giorno mutammo tutti. …Vero? Tutti insieme a quella luce irriverberante polvere grumosa in quel cielo fosco? Cambiò l’Italia?
Diceva: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
Giunse dal Nord altro vento. L’oblio!

venerdì 30 gennaio 2015

Report Convegno Antimafia a Napoli dell'Associazione Caponnetto...



Convegno molto riuscito con grande partecipazione d'un folto e attento pubblico che ha riempito sala ed antisala. Tv e stampa presenti. 
Ottimo e lucido intervento del sindaco Luigi de Magistris che ha aperto i lavori rimarcando che gli strumenti per combattere la mafia, a parte l'utile apporto per l'anti corruzione d'una persona di qualità come Raffaele Cantone, esistono e vanno solo applicati con cura, attenzione e determinazione.
Sottolineata inoltre la non necessità di commissari speciali o figure taumaturgiche ma la validità d'un serio e costante lavoro degli organi preposti. Il sindaco ha portato il saluto della città e dell'amministrazione comunale e ha voluto fasi portavoce del suo convincimento che in questo momento il Sud ha le migliori competenze del territorio nazionale e sta svolgendo il lavoro più mirato in questa battaglia.
Presente il Partito del Sud con una sua delegazione, fra cui il Presidente Onorario Antonio Ciano,da sempre  iscritto e vicino all'Associazione Caponnetto.







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Convegno molto riuscito con grande partecipazione d'un folto e attento pubblico che ha riempito sala ed antisala. Tv e stampa presenti. 
Ottimo e lucido intervento del sindaco Luigi de Magistris che ha aperto i lavori rimarcando che gli strumenti per combattere la mafia, a parte l'utile apporto per l'anti corruzione d'una persona di qualità come Raffaele Cantone, esistono e vanno solo applicati con cura, attenzione e determinazione.
Sottolineata inoltre la non necessità di commissari speciali o figure taumaturgiche ma la validità d'un serio e costante lavoro degli organi preposti. Il sindaco ha portato il saluto della città e dell'amministrazione comunale e ha voluto fasi portavoce del suo convincimento che in questo momento il Sud ha le migliori competenze del territorio nazionale e sta svolgendo il lavoro più mirato in questa battaglia.
Presente il Partito del Sud con una sua delegazione, fra cui il Presidente Onorario Antonio Ciano,da sempre  iscritto e vicino all'Associazione Caponnetto.







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sabato 29 novembre 2014

Gli studenti a Latina, tutti uniti contro la Mafia

Gli studenti a Latina, tutti uniti contro la Mafia a difesa della giudice Lucia Aielli, minacciata di morte, gli studenti di Latina hanno manifestato la loro solidarietà alla Magistratura. 
I politici sono stati mandati in fondo al corteo. Giustamente. Le riprese sono di Antonio Ciano, Presidente Onorario del Partito del Sud


https://www.youtube.com/watch?v=j-dd2V4lApo&feature=youtu.be





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Gli studenti a Latina, tutti uniti contro la Mafia a difesa della giudice Lucia Aielli, minacciata di morte, gli studenti di Latina hanno manifestato la loro solidarietà alla Magistratura. 
I politici sono stati mandati in fondo al corteo. Giustamente. Le riprese sono di Antonio Ciano, Presidente Onorario del Partito del Sud


https://www.youtube.com/watch?v=j-dd2V4lApo&feature=youtu.be





venerdì 20 giugno 2014

Su "Il Garantista" oggi in edicola, il comunicato di solidarietà del PdelSUD a Guido Scarpino


Fonte: Il Garantista del 20 Giugno 2014 
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Fonte: Il Garantista del 20 Giugno 2014 

giovedì 19 giugno 2014

Il Partito del Sud esprime vicinanza e solidarietà al giornalista Guido Scarpino per il vile atto intimidatorio subito

                                               


                                                CIRCOLO PARTITO DEL SUD - LONGOBARDI



Spett.le Sig. Guido Scarpino
Spett.le redazione il Garantista


Il Partito del Sud nell’esprimere vicinanza e solidarietà all’amico e giornalista Guido Scarpino per l’atto intimidatorio subito, vuole stigmatizzare l’ennesimo attacco vile al vivere civile di questo nostro Sud sempre più frontiera e sempre più abbandonato.  Il PdelSUD esorta ad urlare l’ indignazione che tutti i Calabresi provano alla notizia di ogni atto simile nei confronti di chiunque e della libera stampa, auspicando che si riveli quella ribellione  sociale che brucia nel cuore di ogni uomo onesto del Sud.
                                                                                                      
 Longobardi lì 19/06/2014

Il Circolo del PdelSUD di Longobardi





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                                                CIRCOLO PARTITO DEL SUD - LONGOBARDI



Spett.le Sig. Guido Scarpino
Spett.le redazione il Garantista


Il Partito del Sud nell’esprimere vicinanza e solidarietà all’amico e giornalista Guido Scarpino per l’atto intimidatorio subito, vuole stigmatizzare l’ennesimo attacco vile al vivere civile di questo nostro Sud sempre più frontiera e sempre più abbandonato.  Il PdelSUD esorta ad urlare l’ indignazione che tutti i Calabresi provano alla notizia di ogni atto simile nei confronti di chiunque e della libera stampa, auspicando che si riveli quella ribellione  sociale che brucia nel cuore di ogni uomo onesto del Sud.
                                                                                                      
 Longobardi lì 19/06/2014

Il Circolo del PdelSUD di Longobardi





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sabato 7 giugno 2014

Solidarietà del Partito del Sud a Massimo Bray

IMG_20140606_114322Massimo Bray, pugliese, già Ministro nel Governo Letta, amante del bene comune, dell’arte e forte sostenitore della salvaguardia dei beni culturali a sud, e non solo a sud, è stato uno dei più forti sostenitori del salvataggio della Reggia di Carditello, autentico gioiello architettonico nella campagna casertana. E’ grazie a lui che il MIBAC, e quindi lo Stato, è tornato in possesso del sito. E’ grazie a lui che adesso è in atto un forte progetto di rilancio. Ebbene Massimo Bray ha ricevuto una missiva di minaccia affinché non si occupi più di Carditello. Massimo Bray vive sotto scorta. Dal Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud forte solidarietà a Massimo Bray e alla sua famiglia, condanna per un gesto che dimostra ancora una volta che le mafie sono il cancro da estirpare e il vero nemico per il rilancio delle nostre terre e solidarietà anche a tutti coloro che stanno lottando per portare Carditello ad essere il simbolo di quel sud che è traino e non peso per il nostro Paese, esempio e non vergogna di un’economia solidale che riparte.
IMG_20140606_111333
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IMG_20140606_114322Massimo Bray, pugliese, già Ministro nel Governo Letta, amante del bene comune, dell’arte e forte sostenitore della salvaguardia dei beni culturali a sud, e non solo a sud, è stato uno dei più forti sostenitori del salvataggio della Reggia di Carditello, autentico gioiello architettonico nella campagna casertana. E’ grazie a lui che il MIBAC, e quindi lo Stato, è tornato in possesso del sito. E’ grazie a lui che adesso è in atto un forte progetto di rilancio. Ebbene Massimo Bray ha ricevuto una missiva di minaccia affinché non si occupi più di Carditello. Massimo Bray vive sotto scorta. Dal Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud forte solidarietà a Massimo Bray e alla sua famiglia, condanna per un gesto che dimostra ancora una volta che le mafie sono il cancro da estirpare e il vero nemico per il rilancio delle nostre terre e solidarietà anche a tutti coloro che stanno lottando per portare Carditello ad essere il simbolo di quel sud che è traino e non peso per il nostro Paese, esempio e non vergogna di un’economia solidale che riparte.
IMG_20140606_111333

sabato 1 febbraio 2014

Report Convegno a Napoli "Oltre Ercolano - un modello valido per tutti" con l'Assessore alla Cultura Comune di Napoli Nino Daniele! Presente il Partito del Sud!


Folto e attento uditorio, ieri Venerdì 31/01/2014, nel salone dell'Istituto degli Studi Filosofici a Napoli per il Convegno "Oltre Ercolano - un modello valido per tutti" e la presentazione del libro "La camorra e l'antiracket" di Nino Daniele (Assessore alla Cultura del Comune di Napoli).
Introduttore e moderatore Tano Grasso, personaggio noto per il suo impegno nella lotta al racket e all'estorsione.

Intervento applaudito di Nino Daniele che ha ricordato la sua esperienza di sindaco ad Ercolano (Na) e la nascita dell'associazione antiracket, di cui a tutt'oggi è ancora presidente. Sottolineata la validità dell'esperienza da prendere a modello cui devono dare il loro sostegno tutte le associazioni civiche e partiti come il nostro.
Rimarcata inoltre l'importanza della cultura che deve essere parte integrante di questo attivismo.

Presente il Partito del Sud con Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale), Bruno Pappalardo (Presidente sez. Guido Dorso di Napoli) e Fabio Pascapè (Direttore Museo PAN di Napoli e Socio Onorario del PdelSUD).

Abbiamo espresso all'Assessore Daniele la nostra stima, condivisione e sostegno come da lui richiesto, ricevendo tra l'altro l'assicurazione dell'approvazione e dell'autorizzazione a giorni su importanti eventi/iniziative culturali da noi proposte, su cui daremo con soddisfazione a breve informazioni e calendarizzazione.






















Partito del Sud  -  Napoli



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Folto e attento uditorio, ieri Venerdì 31/01/2014, nel salone dell'Istituto degli Studi Filosofici a Napoli per il Convegno "Oltre Ercolano - un modello valido per tutti" e la presentazione del libro "La camorra e l'antiracket" di Nino Daniele (Assessore alla Cultura del Comune di Napoli).
Introduttore e moderatore Tano Grasso, personaggio noto per il suo impegno nella lotta al racket e all'estorsione.

Intervento applaudito di Nino Daniele che ha ricordato la sua esperienza di sindaco ad Ercolano (Na) e la nascita dell'associazione antiracket, di cui a tutt'oggi è ancora presidente. Sottolineata la validità dell'esperienza da prendere a modello cui devono dare il loro sostegno tutte le associazioni civiche e partiti come il nostro.
Rimarcata inoltre l'importanza della cultura che deve essere parte integrante di questo attivismo.

Presente il Partito del Sud con Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale), Bruno Pappalardo (Presidente sez. Guido Dorso di Napoli) e Fabio Pascapè (Direttore Museo PAN di Napoli e Socio Onorario del PdelSUD).

Abbiamo espresso all'Assessore Daniele la nostra stima, condivisione e sostegno come da lui richiesto, ricevendo tra l'altro l'assicurazione dell'approvazione e dell'autorizzazione a giorni su importanti eventi/iniziative culturali da noi proposte, su cui daremo con soddisfazione a breve informazioni e calendarizzazione.






















Partito del Sud  -  Napoli



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mercoledì 29 gennaio 2014

Venerdì, 31 Gennaio 2014, alle ore 17,30 all'Istituto degli Studi Filosofici a Napoli....

Presentazione del libro "La camorra e l'anti racket"

dell'Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele 

presenzierà il Partito del Sud

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Presentazione del libro "La camorra e l'anti racket"

dell'Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele 

presenzierà il Partito del Sud

mercoledì 16 ottobre 2013

Serata contro la camorra con l'attore Cavalli al PAN, per ricordare l'uccisione di Lino Romano. Presente e relatore Luigi de Magistris...presente anche il Partito del Sud!

Nel calendario degli eventi in memoria di Giancarlo Siani e contro la camorra, organizzati al PAN di Napoli, ieri sera Mercoledì 16/10/2013 alle 18,00, s'è tenuto un convegno con la presenza di esponenti di LIBERA, la performance dell'attore Gulio Cavalli (sotto scorta per minacce di Mafia e Camorra), un accalorato e applaudito intervento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Presente anche il PARTITO DEL SUD con suoi dirigenti campani. 
"Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato.
Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato."

Luigi de Magistris


Foto: Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato.









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Nel calendario degli eventi in memoria di Giancarlo Siani e contro la camorra, organizzati al PAN di Napoli, ieri sera Mercoledì 16/10/2013 alle 18,00, s'è tenuto un convegno con la presenza di esponenti di LIBERA, la performance dell'attore Gulio Cavalli (sotto scorta per minacce di Mafia e Camorra), un accalorato e applaudito intervento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Presente anche il PARTITO DEL SUD con suoi dirigenti campani. 
"Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato.
Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato."

Luigi de Magistris


Foto: Un anno fa l'uccisione di Lino Romano. Napoli non dimentica. Saremo sempre in prima fila nella battaglia contro la camorra e per la legalità, sempre vicini alle famiglie delle vittime innocenti del crimine organizzato.









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lunedì 14 ottobre 2013

BONIFICARE LA POLITICA, BONIFICARE IL TERRITORIO


Il convegno " Bonificare la Politica, Bonificare il Territorio è stato seguitissimo.
Organizzato dalla Associazione Antimafia A. Caponnetto e condotto da che Rita Pennarola, giornalista de "Le voci delle voci" ha dovuto faticare non poco per le tante voci in campo.

Sono intervenuti il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, Bruno Fiore, consigliere comunale di Fondi, Elvio Di cesare,Segretario della Caponnetto,Andrea Cinquegrani,direttore de"La Voce delle Voci"; Berbara Sargenti,,della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Antonio Esposito,presidente della seconda Sezione Penale della Cassazione; Aldo De Chiara,Giudice della Corte d'Appello di Salerno; Il gen. Segio Costa,Comandante del Corpo Forestale dello Stato; Lucio Variale, editore; Elio Veltri, ex parlamentare, ex sindaco di Pavia, scrittore; Guido Pollice, ex parlamentare e presidente del V.A.S; Marilena Natale, coraggiosa giornalista della "Gazzetta di Caserta"; Antonio Marfella, Oncologo;Fabio Pannozzo,responsabile del Registro Tumori di Latina.

Erano presenti in sala esponenti del PD,il M5stelle, dell'UDC di liste civiche,e del Partito del Sud.
Non abbiamo visto consiglieri della destra. Un vero peccato.

 
http://www.youtube.com/watch?v=CTVzes4gGOo&feature=youtu.be

 Il Sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo dà il benvenuto
http://www.youtube.com/watch?v=S5uaQoK-swA

 L'intervento di Bruno Fiore al Convegno Antimafia
http://www.youtube.com/watch?v=bnCkTIgsSeQ

 Grande intervento di Elvio Di Cesare al Convegno
http://www.youtube.com/watch?v=780mfGYav_s&feature=youtu.be

 Andrea Cinquegrani parla al convegno antimafia di Formia
http://www.youtube.com/watch?v=lu-83tFpJsI&feature=youtu.be

 Interessante intervento di Barbara Sargenti,Dir. Distrettuale Antimafia di Roma
http://www.youtube.com/watch?v=LaqiRujLBCU&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=3BUqudcZmng&feature=youtu.be

 Antonio Esposito, Presidente della Seconda Sezione Penale della Cassazione, a Formia


https://www.youtube.com/watch?v=V-eYn5OUdOc&feature=youtu.be

Antonio Ciano:  Il Dr. Antonio Esposito è Presidente Onorario della Prestigiosa Associazione Antimafia Antonino Caponnetto. Nella sua qualità di Presidente della seconda Sezione Penale della Cassazione ha portato a conclusione grandi processi. tra i quali quello a Silvio Berlusconi , condannato per Frode Fiscale. Marco Travaglio, su "IL Fatto Quotidiano ha scritto che" "...il senatore Silvio Berlusconi è tecnicamente un delinquente pregiudicato, da ieri si può anche aggiungere il perché: perché il sistema truffaldino che gli ha consentito per vent’anni di frodare il fisco gonfiando i prezzi dei film acquistati da Mediaset presso le major americane tramite intermediari occulti e fittizi, intascandone le plusvalenze sui conti esteri di società offshore create ad hoc dall’avvocato Mills, derubando il fisco e la sua stessa azienda per centinaia di milioni, anche dopo la quotazione in Borsa, anche mentre sedeva in Parlamento e addirittura a Palazzo Chigi, l’aveva “ideato”, “creato”, “organizzato” e “sviluppato” lui a partire dagli anni 80".
Noi aggiungiamo che il Dr. Antonio Esposito è persona colta, non appartiene ad alcuna corrente o associazione di Magistrati, come d'altronde, tutti i componenti il Collegio Giudicante del Processo a Berlusconi, nè sono di Sinistra o di quella Destra Compra e venduta al miglior offerente.
Quel collegio Giudicante era composto di gente per bene e onesta. Tutti Meridionali.
Al Sud opera la MANDRACA, che corrompe, uccide, ricatta politici, forze dell'ordine, giudici.
Il Dr Esposito è un uomo dello Stato Repubblicano, onesto e colto. L'associazione Caponnetto è orgogliosa di averlo come Presidente Onorario.TMO Gaeta, tv oscurata dalla legge Mammì, cerca di dare sempre il suo contributo alla vita dell'Associazione Antimafia, postando i video dei convegni.

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Il convegno " Bonificare la Politica, Bonificare il Territorio è stato seguitissimo.
Organizzato dalla Associazione Antimafia A. Caponnetto e condotto da che Rita Pennarola, giornalista de "Le voci delle voci" ha dovuto faticare non poco per le tante voci in campo.

Sono intervenuti il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, Bruno Fiore, consigliere comunale di Fondi, Elvio Di cesare,Segretario della Caponnetto,Andrea Cinquegrani,direttore de"La Voce delle Voci"; Berbara Sargenti,,della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Antonio Esposito,presidente della seconda Sezione Penale della Cassazione; Aldo De Chiara,Giudice della Corte d'Appello di Salerno; Il gen. Segio Costa,Comandante del Corpo Forestale dello Stato; Lucio Variale, editore; Elio Veltri, ex parlamentare, ex sindaco di Pavia, scrittore; Guido Pollice, ex parlamentare e presidente del V.A.S; Marilena Natale, coraggiosa giornalista della "Gazzetta di Caserta"; Antonio Marfella, Oncologo;Fabio Pannozzo,responsabile del Registro Tumori di Latina.

Erano presenti in sala esponenti del PD,il M5stelle, dell'UDC di liste civiche,e del Partito del Sud.
Non abbiamo visto consiglieri della destra. Un vero peccato.

 
http://www.youtube.com/watch?v=CTVzes4gGOo&feature=youtu.be

 Il Sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo dà il benvenuto
http://www.youtube.com/watch?v=S5uaQoK-swA

 L'intervento di Bruno Fiore al Convegno Antimafia
http://www.youtube.com/watch?v=bnCkTIgsSeQ

 Grande intervento di Elvio Di Cesare al Convegno
http://www.youtube.com/watch?v=780mfGYav_s&feature=youtu.be

 Andrea Cinquegrani parla al convegno antimafia di Formia
http://www.youtube.com/watch?v=lu-83tFpJsI&feature=youtu.be

 Interessante intervento di Barbara Sargenti,Dir. Distrettuale Antimafia di Roma
http://www.youtube.com/watch?v=LaqiRujLBCU&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=3BUqudcZmng&feature=youtu.be

 Antonio Esposito, Presidente della Seconda Sezione Penale della Cassazione, a Formia


https://www.youtube.com/watch?v=V-eYn5OUdOc&feature=youtu.be

Antonio Ciano:  Il Dr. Antonio Esposito è Presidente Onorario della Prestigiosa Associazione Antimafia Antonino Caponnetto. Nella sua qualità di Presidente della seconda Sezione Penale della Cassazione ha portato a conclusione grandi processi. tra i quali quello a Silvio Berlusconi , condannato per Frode Fiscale. Marco Travaglio, su "IL Fatto Quotidiano ha scritto che" "...il senatore Silvio Berlusconi è tecnicamente un delinquente pregiudicato, da ieri si può anche aggiungere il perché: perché il sistema truffaldino che gli ha consentito per vent’anni di frodare il fisco gonfiando i prezzi dei film acquistati da Mediaset presso le major americane tramite intermediari occulti e fittizi, intascandone le plusvalenze sui conti esteri di società offshore create ad hoc dall’avvocato Mills, derubando il fisco e la sua stessa azienda per centinaia di milioni, anche dopo la quotazione in Borsa, anche mentre sedeva in Parlamento e addirittura a Palazzo Chigi, l’aveva “ideato”, “creato”, “organizzato” e “sviluppato” lui a partire dagli anni 80".
Noi aggiungiamo che il Dr. Antonio Esposito è persona colta, non appartiene ad alcuna corrente o associazione di Magistrati, come d'altronde, tutti i componenti il Collegio Giudicante del Processo a Berlusconi, nè sono di Sinistra o di quella Destra Compra e venduta al miglior offerente.
Quel collegio Giudicante era composto di gente per bene e onesta. Tutti Meridionali.
Al Sud opera la MANDRACA, che corrompe, uccide, ricatta politici, forze dell'ordine, giudici.
Il Dr Esposito è un uomo dello Stato Repubblicano, onesto e colto. L'associazione Caponnetto è orgogliosa di averlo come Presidente Onorario.TMO Gaeta, tv oscurata dalla legge Mammì, cerca di dare sempre il suo contributo alla vita dell'Associazione Antimafia, postando i video dei convegni.

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giovedì 10 ottobre 2013

Convegno per le bonifiche e contro tutte le mafie a Formia il 12 ottobre

Ricevo e posto la locandina di un convegno che si terrà a Formia il prossimo 12 ottobre alle 9.30, parteciperanno per il Partito del Sud Antonio Ciano, Presidente Onorario del nostro movimento, e Ortensia De Cesare. 

Come sempre il Partito del Sud è in prima fila quando si tratta di difendere il nostro territorio con le migliori forze progressiste, per avviare bonifiche ambientali e politiche, distruggendo il nefasto connubio tra mafie e mala politica.

Invitiamo a partecipare al Convegno tutti gli iscritti e simpatizzanti del nostro Partito nella zona dell'Alta Terra di Lavoro!






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Ricevo e posto la locandina di un convegno che si terrà a Formia il prossimo 12 ottobre alle 9.30, parteciperanno per il Partito del Sud Antonio Ciano, Presidente Onorario del nostro movimento, e Ortensia De Cesare. 

Come sempre il Partito del Sud è in prima fila quando si tratta di difendere il nostro territorio con le migliori forze progressiste, per avviare bonifiche ambientali e politiche, distruggendo il nefasto connubio tra mafie e mala politica.

Invitiamo a partecipare al Convegno tutti gli iscritti e simpatizzanti del nostro Partito nella zona dell'Alta Terra di Lavoro!






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martedì 8 ottobre 2013

Erri De Luca e de Magistris per Siani al PAN di Napoli...PdelSUD presente !

Da Partito del Sud - Napoli: Grande e affollatissima serata, ieri 07/10/2013, al PAN di Napoli con lo scrittore ERRI DE LUCA ed il sindaco di Napoli LUIGI de MAGISTRIS in occasione della serie d'eventi "In viaggio con la Mehari" dedicati a Giancarlo Siani con la presenza dell'auto in cui fu assassinato lo scrittore dalla camorra. Presente il PARTITO DEL SUD con Fabio Pascapè (Direttore del PAN e Socio Onorario del PdelSUD), Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale) e Giovanni Cutolo (Direttivo Nazionale).
Applauditissimi interventi dello scrittore Erri De Luca e di Luigi de Magistris.




















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Da Partito del Sud - Napoli: Grande e affollatissima serata, ieri 07/10/2013, al PAN di Napoli con lo scrittore ERRI DE LUCA ed il sindaco di Napoli LUIGI de MAGISTRIS in occasione della serie d'eventi "In viaggio con la Mehari" dedicati a Giancarlo Siani con la presenza dell'auto in cui fu assassinato lo scrittore dalla camorra. Presente il PARTITO DEL SUD con Fabio Pascapè (Direttore del PAN e Socio Onorario del PdelSUD), Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale) e Giovanni Cutolo (Direttivo Nazionale).
Applauditissimi interventi dello scrittore Erri De Luca e di Luigi de Magistris.




















venerdì 27 settembre 2013

Rifiuti tossici, convegno a Formia.

Al convegno di Formia contro i rifiuti tossici e contro la Camorra, hanno partecipato Nello Trocchia, giornalista de "Il Fatto Quotidiano" e la Senatrice del Pd, Rosaria Capacchione, già giornalista de " Il Mattino". La sala Ribaud era strapiena, Coordinatrice è stata l'Avv. Patrizia Menanno avvocato dell'Associazione antimafia Antonino Caponnetto.

 
https://www.youtube.com/watch?v=rCZPScogMOE&feature=youtu.be


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Al convegno di Formia contro i rifiuti tossici e contro la Camorra, hanno partecipato Nello Trocchia, giornalista de "Il Fatto Quotidiano" e la Senatrice del Pd, Rosaria Capacchione, già giornalista de " Il Mattino". La sala Ribaud era strapiena, Coordinatrice è stata l'Avv. Patrizia Menanno avvocato dell'Associazione antimafia Antonino Caponnetto.

 
https://www.youtube.com/watch?v=rCZPScogMOE&feature=youtu.be


martedì 24 settembre 2013

Un grande Elio Veltri parla della "Mafia Bianca" al convegno di Sorrento - filmato di Antonio Ciano

Non c'era la Rai, non c'era Mediaset, non cera la7. C'erano TMO Gaeta, ed altre emittenti locali a riprendere un avvenimento eccezionale organizzato dall'Associazione Caponnetto e dal V.A.S. ( Associazione Ambiente e Società Onlus. Dalla Retorica alla Denuncia. Ha condotto Rita Pennarola e vi ha partecipato il Presidente la Seconda Sezione Penale della Cassazione, Dr Antonio Esposito;il Dr Claudio D'Isa Magistrato della Suprema Corte di Cassazione;il Dr Catello Maresca, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli; M. Antonietta Troncone, Procuratore Aggiunto -Nola; il Dr. Antonio Marfella,Oncologo del Pascale di Napoli; Guido Pollice, Presidente del V.A.S.; Nello Trocchia, giornalista de" IL Fatto quotidiano; Elio Veltri,Medico e Scrittore; Il Dr. Elvio Di Cesare, fondatore dell'Associazione Antimafia A. Capoonnetto. Ha condotto il Convegno, la bravissima Rita Pennarola, giornalista de" La Voce
delle Voci"

 
https://www.youtube.com/watch?v=zjvaub2WMgg&feature=youtu.be




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Non c'era la Rai, non c'era Mediaset, non cera la7. C'erano TMO Gaeta, ed altre emittenti locali a riprendere un avvenimento eccezionale organizzato dall'Associazione Caponnetto e dal V.A.S. ( Associazione Ambiente e Società Onlus. Dalla Retorica alla Denuncia. Ha condotto Rita Pennarola e vi ha partecipato il Presidente la Seconda Sezione Penale della Cassazione, Dr Antonio Esposito;il Dr Claudio D'Isa Magistrato della Suprema Corte di Cassazione;il Dr Catello Maresca, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli; M. Antonietta Troncone, Procuratore Aggiunto -Nola; il Dr. Antonio Marfella,Oncologo del Pascale di Napoli; Guido Pollice, Presidente del V.A.S.; Nello Trocchia, giornalista de" IL Fatto quotidiano; Elio Veltri,Medico e Scrittore; Il Dr. Elvio Di Cesare, fondatore dell'Associazione Antimafia A. Capoonnetto. Ha condotto il Convegno, la bravissima Rita Pennarola, giornalista de" La Voce
delle Voci"

 
https://www.youtube.com/watch?v=zjvaub2WMgg&feature=youtu.be




lunedì 23 settembre 2013

Intervista al Dott. Antonio Marfella - intervista e riprese di Antonio Ciano

Dopo il convegno di Sorrento contro le mafie, ascoltiamo il Dr Antonio Marfella, oncologo del Pascale di Napoli che si sta interessando della Terra dei Fuochi e dei tumori che colpiscono la popolazione.

 
https://www.youtube.com/watch?v=6ijwVp1Ml-I&feature=youtu.be


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Dopo il convegno di Sorrento contro le mafie, ascoltiamo il Dr Antonio Marfella, oncologo del Pascale di Napoli che si sta interessando della Terra dei Fuochi e dei tumori che colpiscono la popolazione.

 
https://www.youtube.com/watch?v=6ijwVp1Ml-I&feature=youtu.be


 
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