martedì 13 settembre 2022

TUTTI SI DIMENTICANO DELLA MAFIA, TRANNE UNIONE POPOLARE…


"Tutti si dimenticano della mafia È ovunque e va all’assalto del Pnrr"

La deputata Piera Aiello, candidata per Unione Popolare, ieri era in città per il suo tour elettorale "I soldi in arrivo sono tanti e la criminalità organizzata li sta puntando da tempo: serve massima attenzione"


Di Rosaria Napodano

"Trent’anni fa mi dicevano vieni al Nord perché la mafia non c’ é. Tutti pensavano che fossi pazza a dire il contrario, poi si sono resi conto che la mafia è ovunque, pure qui al Nord". Questa è la premessa di Piera Aiello, candidata siciliana del partito Unione Popolare di Luigi De Magistris, ieri mattina a Reggio per il suo tour elettorale.

Sin dalle prime battute del suo discorso, si riallaccia al lungo passato di lotta alla mafia. Infatti Aiello, deputata parlamentare ed ex 5 stelle, è nota ai fatti di cronaca per essere diventata testimone di giustizia dopo aver denunciato gli assassini del marito, il boss Nicola Atria, sancendo da allora l’inizio della sua collaborazione con polizia e magistratura. E proprio su questi temi si è espressa ieri a Reggio, al Chiostro della Ghiara in via Guasco, dove si è svolta la conferenza stampa dedicata alla campagna elettorale del partito Unione Popolare. Nella terra di Aemilia e del processo Grimilde, ripreso proprio ieri, Piera Aiello ha voluto porre l’accento sull’esigenza della lotta alla criminalità organizzata come punto essenziale del suo programma elettorale.

"Siamo gli unici– commenta Aiello– a parlare di mafia. Gli altri partiti si sono dimenticati di questo problema, che esiste ed è ovunque". A supporto della sua tesi Aiello porta l’esempio dei fondi del Pnrr, considerandoli una risorsa fortemente a rischio: "L’accesso ai soldi del Pnrr è troppo semplice, bisognerebbe mettere dei paletti per impedire che li usi la mafia, che ormai li punta da un po’. Ci sono state anche aziende che, durante la pandemia, hanno avuto problemi economici seri e si sono esposte alle estorsioni della criminalità organizzata. Su questi temi ho scritto anche una lettera a Mario Draghi, ma, purtroppo, non ho mai ricevuto risposte".

Presenti all’evento anche i due candidati reggiani di Unione Popolare: Natale Cuccurese, consigliere comunale di Quattro Castella, candidato alla Camera nel collegio uninominale 03 (che comprende tutti i comuni di Reggio tranne Boretto, Brescello, Casalgrande e Castellarano) e Alberto Montelaghi, al terzo posto in lista, e candidato alla Camera nel collegio plurinominale 01 (Piacenza, Reggio e Parma). Entrambi prendendo spunto dal discorso della parlamentare hanno aggiunto alcuni riflessioni sull’argomento."La situazione è preoccupante– ammette Cuccurese– Crisi, Covid, aziende in difficoltà e, adesso, anche un’enorme speculazione sulle materie prime. Tutto ciò non fa che favorire perniciose infiltrazioni della criminalità organizzata. Questi temi dovrebbero trovare spazio ogni giorno, sia sui media e giornali che nei dibattiti politici, invece, ad oggi giacciono nel dimenticatoio". Anche Montelaghi non rinuncia a sottolineare quanto il problema sia radicato e diffuso nel tessuto sociale anche nel nostro territorio: "Io vengo dalla zone ceramiche e ne so qualcosa. La mafia s’insinua silenziosa e strisciante. Ma per riconoscerla bisogna smettere di pensare all’aspetto folkloristico del mafioso con coppola e lupara, adesso sono tutti colletti bianchi".

Fonte: Resto del Carlino-Reggio Emilia



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"Tutti si dimenticano della mafia È ovunque e va all’assalto del Pnrr"

La deputata Piera Aiello, candidata per Unione Popolare, ieri era in città per il suo tour elettorale "I soldi in arrivo sono tanti e la criminalità organizzata li sta puntando da tempo: serve massima attenzione"


Di Rosaria Napodano

"Trent’anni fa mi dicevano vieni al Nord perché la mafia non c’ é. Tutti pensavano che fossi pazza a dire il contrario, poi si sono resi conto che la mafia è ovunque, pure qui al Nord". Questa è la premessa di Piera Aiello, candidata siciliana del partito Unione Popolare di Luigi De Magistris, ieri mattina a Reggio per il suo tour elettorale.

Sin dalle prime battute del suo discorso, si riallaccia al lungo passato di lotta alla mafia. Infatti Aiello, deputata parlamentare ed ex 5 stelle, è nota ai fatti di cronaca per essere diventata testimone di giustizia dopo aver denunciato gli assassini del marito, il boss Nicola Atria, sancendo da allora l’inizio della sua collaborazione con polizia e magistratura. E proprio su questi temi si è espressa ieri a Reggio, al Chiostro della Ghiara in via Guasco, dove si è svolta la conferenza stampa dedicata alla campagna elettorale del partito Unione Popolare. Nella terra di Aemilia e del processo Grimilde, ripreso proprio ieri, Piera Aiello ha voluto porre l’accento sull’esigenza della lotta alla criminalità organizzata come punto essenziale del suo programma elettorale.

"Siamo gli unici– commenta Aiello– a parlare di mafia. Gli altri partiti si sono dimenticati di questo problema, che esiste ed è ovunque". A supporto della sua tesi Aiello porta l’esempio dei fondi del Pnrr, considerandoli una risorsa fortemente a rischio: "L’accesso ai soldi del Pnrr è troppo semplice, bisognerebbe mettere dei paletti per impedire che li usi la mafia, che ormai li punta da un po’. Ci sono state anche aziende che, durante la pandemia, hanno avuto problemi economici seri e si sono esposte alle estorsioni della criminalità organizzata. Su questi temi ho scritto anche una lettera a Mario Draghi, ma, purtroppo, non ho mai ricevuto risposte".

Presenti all’evento anche i due candidati reggiani di Unione Popolare: Natale Cuccurese, consigliere comunale di Quattro Castella, candidato alla Camera nel collegio uninominale 03 (che comprende tutti i comuni di Reggio tranne Boretto, Brescello, Casalgrande e Castellarano) e Alberto Montelaghi, al terzo posto in lista, e candidato alla Camera nel collegio plurinominale 01 (Piacenza, Reggio e Parma). Entrambi prendendo spunto dal discorso della parlamentare hanno aggiunto alcuni riflessioni sull’argomento."La situazione è preoccupante– ammette Cuccurese– Crisi, Covid, aziende in difficoltà e, adesso, anche un’enorme speculazione sulle materie prime. Tutto ciò non fa che favorire perniciose infiltrazioni della criminalità organizzata. Questi temi dovrebbero trovare spazio ogni giorno, sia sui media e giornali che nei dibattiti politici, invece, ad oggi giacciono nel dimenticatoio". Anche Montelaghi non rinuncia a sottolineare quanto il problema sia radicato e diffuso nel tessuto sociale anche nel nostro territorio: "Io vengo dalla zone ceramiche e ne so qualcosa. La mafia s’insinua silenziosa e strisciante. Ma per riconoscerla bisogna smettere di pensare all’aspetto folkloristico del mafioso con coppola e lupara, adesso sono tutti colletti bianchi".

Fonte: Resto del Carlino-Reggio Emilia



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