martedì 2 aprile 2013

UNA BRUTTA STORIELLA


di Bruno Pappalardo, 02.04.2013

immaginiamoci (non posso farla lunga) una gigantesca scatola, un cubo,(metafora del mito della caverna di Platone semplificato) aperto su una sola delle sue sei facce.  
Sul fondo ci sono degli uomini che dalla nascita sono incatenati ai piedi e al collo ma che non guardano l’ingresso. Non l’hanno mai visto avendo il volto rivolto verso il fondo della scatola.
Dietro alle loro spalle, in sequenza, c’è una strada attraversata da altri uomini, ma liberi, che conducono oggetti, cose reali,  forme visibili. Poi, oltre la strada la luce dell’uscita.
Gli uomini incatenati vedono le ombre degli uomini e degli oggetti caricati sulle spalle. Sono proiezioni, forme di un mondo parallelo. Sono confuse, ottenebrate, deformi.
Esse corrispondono all’idea d’una realtà.  (doxa,opinione)  
Ma per quegli uomini quella è la vera, assoluta REALTA’,… l’unica che conoscono e vedono.
Ora poniamo il caso che uno di quegli uomini incatenati riuscisse a liberarsi delle catene e si voltasse incamminandosi verso l’uscita. Avvertirebbe subito il bruciore agli occhi (vedere la realtà crea dolore) per la luce dell’ingresso. Osserverebbe con la luce vivida e chiara, gli oggetti reali e non li riconoscerebbe.
Avanzando e uscendo dalla scatola potrebbe percepire i giochi delle acque, la bellezza del cielo, il volo di aquilotti e l’abbacinante sole.
Quell’uomo libero, dovrebbe corrispondere ad un SAGGIO.
Avrebbe acquisito la “CONOSCENZA” sia delle cose sensibili, (ossia le ombre, opinioni) che gli oggetti reali (mediante la luce secondo Platone e per bocca di Socrate nel VI e VII libri de La Repubblica). Ma anche l’idea del  BENE , ossia il sole.  
Bene! Quando e se quell’uomo dovesse essere catturato e incatenato, di nuovo col volto al fondo del cubo e se raccontasse tutto quanto visto, verrebbe irriso, canzonato e ritenuto bugiardo.
E’, dunque, lontana la possibilità di trasmettere la conoscenza. E’ lontana, dunque, la possibilità che esistano dei SAGGI che possano portare il BENE, l’ETICA e la GIUSTIZIA. Il Saggio come il filosofo ovvero il GIUSTO. Solo la conoscenza del CONCETTO di essa è il sapere vero e universale potrebbe salvarci. (non l’opinione che tende a confondere la verità e la sua immagine)
Può dirsi Saggio o Giusto o uomo da Bene quell’uomo che avendo conosciuto l’apparenza delle cose sensibili e anche quelle materiali, avendo visto le proiezioni di un altro mondo, dirsi convinto della certezza dell’uno e il contrario dell’altro?
La questione sarebbe veramente lunga se entrassimo nelle asserzioni di Platone e Socrate senza dimenticare Plotino sulla giusto, sulla virtù e sul’’etica del giusto che caratterizzò un lungo discorrere soprattutto sull’utilità ma anche inconsistenza delle stesse argomentazioni.
Ciò che volevo sottolineare era che quell’uomo tornato nel cubo non veniva creduto. Quell’uomo aveva visto. Ma cosa contava nella sua dimensione di prigioniere? Nulla! Allora meglio vivere la virtualità di un mondo (che diventa UNICO) a cui si chiede d’essere quello vero!
L’Italia degli elettori ha chiesto il cambiamento o solo un miglioramento? Pare che quanto abbia chiesto, ebbene, l’abbia chiesto veramente male! Sono gli elettori e i non elettori che hanno generato la ingovernabilità.  Se avessero voluto la soluzione avrebbe dato più voti ad un solo partito. Si è piuttosto rifugiata, sperando e forse volendo, anche in una falsa realtà, un’altra storia, quella dei web, dai cui si è capito, che è solo una delle tante  oligarchia. L’oligarchia appartiene a tutti coloro che hanno il nome del proprio leader nel simbolo, l’oligarchia è quella dei Saggi o  dei Tecnici. Quella del Denaro che controlla i mercati e infine, oggi, sostituendosi a tutte le precedenti, quella cibernetica (controllo dei sistemi - tutti soprattutto della comunicazione) della informazione che sta degenerando in un regime politico del caos, della baraonda, della destabilizzazione per il controllo pieno delle masse. E’ in pericolo la democrazia.
Il regime è sempre la dimensione propria della violenza, della prevaricazione e  libertà della delinquenza che ( è di oggi la notizia delle minacce “vere” al pm Di Matteo) per riuscire, ancora una volta ad accordarsi con ciò che gli ingenui cittadini hanno creduto di votare in quanto liberi.      
                 

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di Bruno Pappalardo, 02.04.2013

immaginiamoci (non posso farla lunga) una gigantesca scatola, un cubo,(metafora del mito della caverna di Platone semplificato) aperto su una sola delle sue sei facce.  
Sul fondo ci sono degli uomini che dalla nascita sono incatenati ai piedi e al collo ma che non guardano l’ingresso. Non l’hanno mai visto avendo il volto rivolto verso il fondo della scatola.
Dietro alle loro spalle, in sequenza, c’è una strada attraversata da altri uomini, ma liberi, che conducono oggetti, cose reali,  forme visibili. Poi, oltre la strada la luce dell’uscita.
Gli uomini incatenati vedono le ombre degli uomini e degli oggetti caricati sulle spalle. Sono proiezioni, forme di un mondo parallelo. Sono confuse, ottenebrate, deformi.
Esse corrispondono all’idea d’una realtà.  (doxa,opinione)  
Ma per quegli uomini quella è la vera, assoluta REALTA’,… l’unica che conoscono e vedono.
Ora poniamo il caso che uno di quegli uomini incatenati riuscisse a liberarsi delle catene e si voltasse incamminandosi verso l’uscita. Avvertirebbe subito il bruciore agli occhi (vedere la realtà crea dolore) per la luce dell’ingresso. Osserverebbe con la luce vivida e chiara, gli oggetti reali e non li riconoscerebbe.
Avanzando e uscendo dalla scatola potrebbe percepire i giochi delle acque, la bellezza del cielo, il volo di aquilotti e l’abbacinante sole.
Quell’uomo libero, dovrebbe corrispondere ad un SAGGIO.
Avrebbe acquisito la “CONOSCENZA” sia delle cose sensibili, (ossia le ombre, opinioni) che gli oggetti reali (mediante la luce secondo Platone e per bocca di Socrate nel VI e VII libri de La Repubblica). Ma anche l’idea del  BENE , ossia il sole.  
Bene! Quando e se quell’uomo dovesse essere catturato e incatenato, di nuovo col volto al fondo del cubo e se raccontasse tutto quanto visto, verrebbe irriso, canzonato e ritenuto bugiardo.
E’, dunque, lontana la possibilità di trasmettere la conoscenza. E’ lontana, dunque, la possibilità che esistano dei SAGGI che possano portare il BENE, l’ETICA e la GIUSTIZIA. Il Saggio come il filosofo ovvero il GIUSTO. Solo la conoscenza del CONCETTO di essa è il sapere vero e universale potrebbe salvarci. (non l’opinione che tende a confondere la verità e la sua immagine)
Può dirsi Saggio o Giusto o uomo da Bene quell’uomo che avendo conosciuto l’apparenza delle cose sensibili e anche quelle materiali, avendo visto le proiezioni di un altro mondo, dirsi convinto della certezza dell’uno e il contrario dell’altro?
La questione sarebbe veramente lunga se entrassimo nelle asserzioni di Platone e Socrate senza dimenticare Plotino sulla giusto, sulla virtù e sul’’etica del giusto che caratterizzò un lungo discorrere soprattutto sull’utilità ma anche inconsistenza delle stesse argomentazioni.
Ciò che volevo sottolineare era che quell’uomo tornato nel cubo non veniva creduto. Quell’uomo aveva visto. Ma cosa contava nella sua dimensione di prigioniere? Nulla! Allora meglio vivere la virtualità di un mondo (che diventa UNICO) a cui si chiede d’essere quello vero!
L’Italia degli elettori ha chiesto il cambiamento o solo un miglioramento? Pare che quanto abbia chiesto, ebbene, l’abbia chiesto veramente male! Sono gli elettori e i non elettori che hanno generato la ingovernabilità.  Se avessero voluto la soluzione avrebbe dato più voti ad un solo partito. Si è piuttosto rifugiata, sperando e forse volendo, anche in una falsa realtà, un’altra storia, quella dei web, dai cui si è capito, che è solo una delle tante  oligarchia. L’oligarchia appartiene a tutti coloro che hanno il nome del proprio leader nel simbolo, l’oligarchia è quella dei Saggi o  dei Tecnici. Quella del Denaro che controlla i mercati e infine, oggi, sostituendosi a tutte le precedenti, quella cibernetica (controllo dei sistemi - tutti soprattutto della comunicazione) della informazione che sta degenerando in un regime politico del caos, della baraonda, della destabilizzazione per il controllo pieno delle masse. E’ in pericolo la democrazia.
Il regime è sempre la dimensione propria della violenza, della prevaricazione e  libertà della delinquenza che ( è di oggi la notizia delle minacce “vere” al pm Di Matteo) per riuscire, ancora una volta ad accordarsi con ciò che gli ingenui cittadini hanno creduto di votare in quanto liberi.      
                 

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