lunedì 31 dicembre 2012

BUON ANNO DAL PARTITO DEL SUD !!




Auguri di buon anno a tutti !! 
L'auspicio è che il 2013 possa segnare l'inizio di quella pacifica "Rivoluzione Meridionale" profetizzata da Guido Dorso. 

“No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà."


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Auguri di buon anno a tutti !! 
L'auspicio è che il 2013 possa segnare l'inizio di quella pacifica "Rivoluzione Meridionale" profetizzata da Guido Dorso. 

“No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà."


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domenica 30 dicembre 2012

de Magistris: con Ingroia affinché i senza potere prendano il posto delle massomafie


http://www.youtube.com/watch?v=ysmkYG0yuvA&feature=youtu.be

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http://www.youtube.com/watch?v=ysmkYG0yuvA&feature=youtu.be

sabato 29 dicembre 2012

"Agenda Monti".Svimez- Giannola:"Serve più Mezzogiorno senza sviluppo nessuna svolta"

Fonte: Il Mattino del 27 dicembre 2012 pag. 5

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Fonte: Il Mattino del 27 dicembre 2012 pag. 5

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venerdì 28 dicembre 2012

Sud, auguri e silenzio

di Lino Patruno
  
Che il 2012 sia stato un anno perso per il Sud, non si può dire. Non si può neanche dire che sia stato un anno guadagnato.  Sapere che la ferrovia ad alta velocità fra Bari e Napoli sarà pronta per il 2025, non è proprio da stappare spumante: per ora sono stati completati, udite udite, i primi 18 chilometri.
Sapere, come ha promesso il ministro Passera, che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà completata entro il 2013 dopo cinquant’anni, non è aver vinto al Bingo (e poi, completata per i tratti finora finanziati, mancandone quindi ancòra un’ottantina).Le infrastrutture sono per lo sviluppo del Sud il primo comandamento: senza, a nessuno converrà investire perché tutto costerà di più, sarebbe come cominciare una partita di calcio dallo 0-2. E non solo strade o aerei.
Si parla anche di una giustizia civile che non sia lumaca, benché questa sia malattia italiana: se un’azienda deve aspettare dieci anni per una sentenza su un pagamento contestato, o cambia mestiere o se ne va altrove. E così la pubblica amministrazione che rallenta invece di facilitare, un allacciamento alla fogna dopo vent’anni e uno all’acquedotto più o meno lo stesso.
Si può obiettare: ma per questo ci sono i fondi europei. Giusto, ma perché i fondi europei siano efficaci servono due condizioni. Uno, che il progetto sia in buona parte finanziato anche dall’Italia, e sappiamo che, anche se c’è un euro, il "patto di stabilità" impedisce di spendere per non aumentare il debito. Due, che si aggiungano alla spesa normale dello Stato in investimenti: altrimenti, per la Bari-Napoli, nel 2025 taglieremo il nastro ad altri 18 chilometri.
In questo il 2012 è stato un anno guadagnato per il Sud grazie al ministro Barca. Il quale non ha fatto niente di eccezionale, ma ha fatto molto di eccezionale perché nessuno prima ci era riuscito (continuando, occorre ricordarlo, il lavoro iniziale del suo predecessore Fitto, che doveva occuparsene di notte per non farsi vedere da quelli della Lega Nord e dal suo collega Tremonti).

Barca ha ripreso in mano i fondi che se ne stavano tornando in Europa e li ha salvati rifacendo i progetti. In alcuni casi ha fatto aprire i cantieri, impresa in Italia più difficile che Vendola vada a cena con Berlusconi: ci vogliono anni prima che arrivi il via libera dai ministeri e che si esaurisca la penosa litania dei ricorsi e controricorsi delle ditte interessate ai lavori.
Sono stati così rimessi in moto 12 miliardi, non spiccioli. Ma siccome per il Sud non si può mai dire che è fatta, la speranza è che un nuovo governo non scopra di avere bisogno di quei soldi per altre spesucce urgenti (magari al Nord). E la speranza è che certe Regioni del Sud non continuino a decidere di non decidere, sport molto in voga finora.


Infine occorre che le Ferrovie dello Stato, l’Anas, l’Alitalia non mandino al Sud solo vagoni vecchi, non gli lascino le buche nelle strade, non facciano fare scalo a Milano per andare da Bari a Palermo. Insomma che non continuino a trattare il Sud come brutto, sporco e cattivo.
Detto questo, argomento Sud esaurito. Poche righe retoriche nel programma elettorale del centrosinistra, chissà se almeno quelle nei programmi degli altri. Peggio nell’"agenda Monti", che parla del Sud non come del terzo d’Italia da portare allo stesso livello di partenza degli altri come sarebbe suo diritto, ma solo per lo "scandalo" dei fondi europei non spesi. Ma come, e il" patto di stabilità" ?
L’"agenda" aggiunge, chissà perché, che il Sud non può chiedere allo Stato ciò che lo Stato fa altrove nel Paese (ospedali, asili, scuole), spenda piuttosto i fondi europei. Come dire: siamo tutti Italia, ma la spesa dello Stato considera Italia solo il Nord, il Sud no, il Sud si rivolga all’Europa.
Confermando ciò che si sapeva già dal tempo della Cassa per il Mezzogiorno: fondi spacciati come "aggiuntivi"ma che non si aggiungono alla spesa dello Stato cui la Costituzione dà diritto anche al Sud, fraudolentemente devono sostituirla (sapendo che lo stesso Stato impedisce di spendere anche quelli).
Ma scusi, così non si potrà mai ridurre il divario come solennemente si proclama a ogni festa comandata. O il divario deve essere eterno? Stizzita alzata di spalle. Tantomeno s’azzardano a parlarne i candidati parlamentari del Sud, non vorranno rischiare di non essere più candidati. E meno che mai giornali e tv, tranne di tanto in tanto la frase fatta che il Sud è una risorsa e non un problema, ma pensando esattamente il contrario.
Così il Sud s’accinge ad entrare nel 2013. Nella congiura del silenzio. Anche delle sue colpe. E la lusinghiera etichetta di consueto fastidio nazionale.

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di Lino Patruno
  
Che il 2012 sia stato un anno perso per il Sud, non si può dire. Non si può neanche dire che sia stato un anno guadagnato.  Sapere che la ferrovia ad alta velocità fra Bari e Napoli sarà pronta per il 2025, non è proprio da stappare spumante: per ora sono stati completati, udite udite, i primi 18 chilometri.
Sapere, come ha promesso il ministro Passera, che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà completata entro il 2013 dopo cinquant’anni, non è aver vinto al Bingo (e poi, completata per i tratti finora finanziati, mancandone quindi ancòra un’ottantina).Le infrastrutture sono per lo sviluppo del Sud il primo comandamento: senza, a nessuno converrà investire perché tutto costerà di più, sarebbe come cominciare una partita di calcio dallo 0-2. E non solo strade o aerei.
Si parla anche di una giustizia civile che non sia lumaca, benché questa sia malattia italiana: se un’azienda deve aspettare dieci anni per una sentenza su un pagamento contestato, o cambia mestiere o se ne va altrove. E così la pubblica amministrazione che rallenta invece di facilitare, un allacciamento alla fogna dopo vent’anni e uno all’acquedotto più o meno lo stesso.
Si può obiettare: ma per questo ci sono i fondi europei. Giusto, ma perché i fondi europei siano efficaci servono due condizioni. Uno, che il progetto sia in buona parte finanziato anche dall’Italia, e sappiamo che, anche se c’è un euro, il "patto di stabilità" impedisce di spendere per non aumentare il debito. Due, che si aggiungano alla spesa normale dello Stato in investimenti: altrimenti, per la Bari-Napoli, nel 2025 taglieremo il nastro ad altri 18 chilometri.
In questo il 2012 è stato un anno guadagnato per il Sud grazie al ministro Barca. Il quale non ha fatto niente di eccezionale, ma ha fatto molto di eccezionale perché nessuno prima ci era riuscito (continuando, occorre ricordarlo, il lavoro iniziale del suo predecessore Fitto, che doveva occuparsene di notte per non farsi vedere da quelli della Lega Nord e dal suo collega Tremonti).

Barca ha ripreso in mano i fondi che se ne stavano tornando in Europa e li ha salvati rifacendo i progetti. In alcuni casi ha fatto aprire i cantieri, impresa in Italia più difficile che Vendola vada a cena con Berlusconi: ci vogliono anni prima che arrivi il via libera dai ministeri e che si esaurisca la penosa litania dei ricorsi e controricorsi delle ditte interessate ai lavori.
Sono stati così rimessi in moto 12 miliardi, non spiccioli. Ma siccome per il Sud non si può mai dire che è fatta, la speranza è che un nuovo governo non scopra di avere bisogno di quei soldi per altre spesucce urgenti (magari al Nord). E la speranza è che certe Regioni del Sud non continuino a decidere di non decidere, sport molto in voga finora.


Infine occorre che le Ferrovie dello Stato, l’Anas, l’Alitalia non mandino al Sud solo vagoni vecchi, non gli lascino le buche nelle strade, non facciano fare scalo a Milano per andare da Bari a Palermo. Insomma che non continuino a trattare il Sud come brutto, sporco e cattivo.
Detto questo, argomento Sud esaurito. Poche righe retoriche nel programma elettorale del centrosinistra, chissà se almeno quelle nei programmi degli altri. Peggio nell’"agenda Monti", che parla del Sud non come del terzo d’Italia da portare allo stesso livello di partenza degli altri come sarebbe suo diritto, ma solo per lo "scandalo" dei fondi europei non spesi. Ma come, e il" patto di stabilità" ?
L’"agenda" aggiunge, chissà perché, che il Sud non può chiedere allo Stato ciò che lo Stato fa altrove nel Paese (ospedali, asili, scuole), spenda piuttosto i fondi europei. Come dire: siamo tutti Italia, ma la spesa dello Stato considera Italia solo il Nord, il Sud no, il Sud si rivolga all’Europa.
Confermando ciò che si sapeva già dal tempo della Cassa per il Mezzogiorno: fondi spacciati come "aggiuntivi"ma che non si aggiungono alla spesa dello Stato cui la Costituzione dà diritto anche al Sud, fraudolentemente devono sostituirla (sapendo che lo stesso Stato impedisce di spendere anche quelli).
Ma scusi, così non si potrà mai ridurre il divario come solennemente si proclama a ogni festa comandata. O il divario deve essere eterno? Stizzita alzata di spalle. Tantomeno s’azzardano a parlarne i candidati parlamentari del Sud, non vorranno rischiare di non essere più candidati. E meno che mai giornali e tv, tranne di tanto in tanto la frase fatta che il Sud è una risorsa e non un problema, ma pensando esattamente il contrario.
Così il Sud s’accinge ad entrare nel 2013. Nella congiura del silenzio. Anche delle sue colpe. E la lusinghiera etichetta di consueto fastidio nazionale.

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giovedì 27 dicembre 2012

Nuova copertina per lo storico testo di Di Fiore


La copertina di Controstoria dell'unità d'Italia, nell'edizione che sarà

allegata al numero di Focus storia in edicola dal 29 dicembre 2012

(numero di gennaio 2013).




Fonte : Gigi Di Fiore

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La copertina di Controstoria dell'unità d'Italia, nell'edizione che sarà

allegata al numero di Focus storia in edicola dal 29 dicembre 2012

(numero di gennaio 2013).




Fonte : Gigi Di Fiore

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domenica 23 dicembre 2012

Sul Corriere della Sera del 23/12/2012: Pino Aprile: la fine della questione meridionale

L’isolamento geografico del Sud, sostiene Pino Aprile nel suo nuovo pamphlet “Mai più terroni. La fine della questione meridionale” (Piemme, pp. 127, euro 12), ha prolungato l’inferiorità economica di questa parte dell’Italia, con tutte le conseguenze che il mancato sviluppo porta con sé: emigrazione, depauperamento culturale, scarso dinamismo sociale, corruzione e criminalità. Un circolo vizioso, è questa la tesi del libro, che s’interrompe con l’avvento della tecnologia digitale e l’affermarsi di una generazione di meridionali che non lascia la propria terra per sempre, ma mantiene con i luoghi di origine un rapporto vivo, sino alla scelta di tornare per impiantare nuove attività produttive.
Il Sud, è la parte più bella del saggio di Aprile, si riscopre così terra di imprenditori, di talenti che dialogano con il mondo (e producono ricchezza) senza il bisogno di fare le valigie. In Irpinia incontriamo Patrick Arminio, 21 anni, «che con altri giovani ha fondato la Roll Multimedia design, studio di grafica e progettazioni che ha clienti in tutto il mondo, fra cui la pop star statunitense Lana Del Rey». E nel Brindisino il distretto aerospaziale «con un centinaio di addetti che facevano solo manutenzione e ora sono passati, per il valore delle loro competenze, alla progettazione di parti di satelliti che sono già in orbita».
Nel mondo dove il precariato è merce diffusa e delocalizzare è diventato l’imperativo da seguire, alcune aziende hanno deciso di stabilirsi laddove c’era la migliore offerta di ingegni: è avvenuto per esempio quando la Avio si è accorta che metà degli ingegneri e tecnici che lavoravano nel grande laboratorio di Nottingham si erano laureati all’Università di Bari. Fa piacere leggere le storie del Sud alla rovescia (dei luoghi comuni) di Pino Aprile, come l’avventura di Vito Lomele, da Monopoli, che dopo gli studi al Politecnico di Milano e una laurea a Berlino trasforma il suo problema della ricerca di lavoro in una geniale soluzione, inventando www.jobrapido.com, il sito che nel 2011 aveva raggiunto 660 milioni di utenti e che è stato venduto per trenta milioni di euro al gruppo britannico del «Daiy Mail».
L’autore è convinto che il Mezzogiorno tragga vantaggio dal mutamento globale che vede lo spostamento della ricchezza da Occidente verso Oriente e da Nord verso Sud. Resta il dubbio però che le eccellenze narrate da Aprile rappresentino un’eccezione nel generale declino italiano, che si fa sentire anche e soprattutto al Sud. Certo l’orgoglio del meridionale Pino Aprile è encomiabile. E lo sarebbero ancora di più se non leggesse gli spunti positivi offerti dal Sud come la rinascita di un inesistente splendore del Regno borbonico che sarebbe stato umiliato dall’unità d’Italia.

Fonte: Corriere della Sera del 23 dicembre 2012

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L’isolamento geografico del Sud, sostiene Pino Aprile nel suo nuovo pamphlet “Mai più terroni. La fine della questione meridionale” (Piemme, pp. 127, euro 12), ha prolungato l’inferiorità economica di questa parte dell’Italia, con tutte le conseguenze che il mancato sviluppo porta con sé: emigrazione, depauperamento culturale, scarso dinamismo sociale, corruzione e criminalità. Un circolo vizioso, è questa la tesi del libro, che s’interrompe con l’avvento della tecnologia digitale e l’affermarsi di una generazione di meridionali che non lascia la propria terra per sempre, ma mantiene con i luoghi di origine un rapporto vivo, sino alla scelta di tornare per impiantare nuove attività produttive.
Il Sud, è la parte più bella del saggio di Aprile, si riscopre così terra di imprenditori, di talenti che dialogano con il mondo (e producono ricchezza) senza il bisogno di fare le valigie. In Irpinia incontriamo Patrick Arminio, 21 anni, «che con altri giovani ha fondato la Roll Multimedia design, studio di grafica e progettazioni che ha clienti in tutto il mondo, fra cui la pop star statunitense Lana Del Rey». E nel Brindisino il distretto aerospaziale «con un centinaio di addetti che facevano solo manutenzione e ora sono passati, per il valore delle loro competenze, alla progettazione di parti di satelliti che sono già in orbita».
Nel mondo dove il precariato è merce diffusa e delocalizzare è diventato l’imperativo da seguire, alcune aziende hanno deciso di stabilirsi laddove c’era la migliore offerta di ingegni: è avvenuto per esempio quando la Avio si è accorta che metà degli ingegneri e tecnici che lavoravano nel grande laboratorio di Nottingham si erano laureati all’Università di Bari. Fa piacere leggere le storie del Sud alla rovescia (dei luoghi comuni) di Pino Aprile, come l’avventura di Vito Lomele, da Monopoli, che dopo gli studi al Politecnico di Milano e una laurea a Berlino trasforma il suo problema della ricerca di lavoro in una geniale soluzione, inventando www.jobrapido.com, il sito che nel 2011 aveva raggiunto 660 milioni di utenti e che è stato venduto per trenta milioni di euro al gruppo britannico del «Daiy Mail».
L’autore è convinto che il Mezzogiorno tragga vantaggio dal mutamento globale che vede lo spostamento della ricchezza da Occidente verso Oriente e da Nord verso Sud. Resta il dubbio però che le eccellenze narrate da Aprile rappresentino un’eccezione nel generale declino italiano, che si fa sentire anche e soprattutto al Sud. Certo l’orgoglio del meridionale Pino Aprile è encomiabile. E lo sarebbero ancora di più se non leggesse gli spunti positivi offerti dal Sud come la rinascita di un inesistente splendore del Regno borbonico che sarebbe stato umiliato dall’unità d’Italia.

Fonte: Corriere della Sera del 23 dicembre 2012

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sabato 22 dicembre 2012

Napoli: Manifestazione con i Verdi contro i botti di fine anno e riflessioni politiche


Stamani, 22/12/2012, c/o lo storico caffè napoletano Gambrinus s'è tenuta una manifestazione/convegno organizzata  dai Verdi Ecologisti contro l'uso dei botti a fine anno e su riflessioni politiche generali.
Presenti il Presidente dei Verdi Ecologisti Angelo Bonelli, il Responsabile Campano Francesco Borrelli, il Responsabile Provinciale di Napoli e provincia Peretti, e il Consigliere comunale Attanasio. Presente e partecipe anche il Partito del Sud con il co/Segretario Nazionale Andrea Balìa.














Interventi dei relatori e di iscritti e delegati di sezione dei Verdi. Ultimo intervento quello di Andrea Balìa  che, oltre a illustrare il percorso e la collocazione progressista e autonoma del Partito del Sud, ha evidenziato la condivisione con le tematiche ambientali e le battaglie dei Verdi, auspicando che i Verdi Ecologisti rivendichino sempre più una posizione autonoma a difesa della loro identità nell'ambito del Centrosinistra. Il tutto perseguendo sinergie e alleanze più con liste civiche e soggetti politici alternativi e meno con la partitocrazia ufficiale.
Il Responsabile provinciale Peretti ha chiuso invitando i presenti a seguire un tema caro al Partito del Sud, ovvero l'acquisto e il consumo di prodotti meridionali.

Un brindisi augurale per le feste ha chiuso l'incontro. 


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Stamani, 22/12/2012, c/o lo storico caffè napoletano Gambrinus s'è tenuta una manifestazione/convegno organizzata  dai Verdi Ecologisti contro l'uso dei botti a fine anno e su riflessioni politiche generali.
Presenti il Presidente dei Verdi Ecologisti Angelo Bonelli, il Responsabile Campano Francesco Borrelli, il Responsabile Provinciale di Napoli e provincia Peretti, e il Consigliere comunale Attanasio. Presente e partecipe anche il Partito del Sud con il co/Segretario Nazionale Andrea Balìa.














Interventi dei relatori e di iscritti e delegati di sezione dei Verdi. Ultimo intervento quello di Andrea Balìa  che, oltre a illustrare il percorso e la collocazione progressista e autonoma del Partito del Sud, ha evidenziato la condivisione con le tematiche ambientali e le battaglie dei Verdi, auspicando che i Verdi Ecologisti rivendichino sempre più una posizione autonoma a difesa della loro identità nell'ambito del Centrosinistra. Il tutto perseguendo sinergie e alleanze più con liste civiche e soggetti politici alternativi e meno con la partitocrazia ufficiale.
Il Responsabile provinciale Peretti ha chiuso invitando i presenti a seguire un tema caro al Partito del Sud, ovvero l'acquisto e il consumo di prodotti meridionali.

Un brindisi augurale per le feste ha chiuso l'incontro. 


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Sud, estrai il biglietto sbagliato


Di Lino Patruno

Un tempo per le piazze meridionali girava il" pappagallo della fortuna" . Era un carrettino con la musica, un pappagallo per richiamare i passanti e una serie di caselle da cui estrarre bigliettini di una lotteria alla buona. Dovevi estrarre quello vincente. Se ci fosse ancòra, ora invece da qualsiasi casella e in qualsiasi momento si potrebbe estrarre un bigliettino perdente con un danno fatto o tentato contro il Sud. Aggiornato al minuto, mica occorre andare troppo indietro.

 Un esempio? Fuori un bigliettino. La legge di stabilità prevede che dal 2013 sia lasciato ai sindaci tutto l’importo dell’Imu sulle abitazioni. Si potrebbe dire: alleluia, se non fosse per l’odio popolare verso questa imposta. E tenendo conto delle proteste dei sindaci, che non sapevano a che santo votarsi per recuperare quel 50 per cento che il decreto salva-Italia aveva riservato allo Stato. I soldi tolti ai Comuni sono servizi per i cittadini immediatamente tagliati, dagli asili, ai bus, all’assistenza agli anziani. Quindi molto più carne viva dei servizi che sono tagliati dallo Stato.Ma come fa lo Stato a recuperare quel 50 per cento che perde?

 Fra l’altro azzerando il cosiddetto . E’ quello che in una prima fase sarebbe servito ad andare incontro alle necessità dei Comuni più poveri. Indovinate quali? I Comuni del Sud. Lo Stato dice: tenetevi l’Imu, ma perdete tutto il resto. Conseguenza. Imu più ricca dalle più ricche case delle più ricche città del Nord. Imu meno ricca dalle meno ricche case delle meno ricche città del Sud. Con Comuni del Sud non solo costretti a portare le aliquote al massimo contrariamente ai Comuni del Nord. Ma a scotennare di più i propri cittadini per dargli meno servizi all’altezza di quelli del Nord. E proprio nelle città del Sud in cui c’è maggiore bisogno: una media famiglia del Nord si può pagare un asilo privato, una media famiglia del Sud no, con figli a casa e mamme anche, e senza che possano tentare un lavoro per arrotondare. 

 Allora ci si sarebbe immaginata una reazione immediata della solitamente agguerrita Anci, l’associazione dei Comuni italiani presieduta dall’emiliano Del Rio (quello che col sostegno del fiorentino Renzi e la spinta del centrosinistra del Nord soffiò la presidenza al barese Emiliano). Invece silenzio assoluto, se non il mezzo impegno che sì, vediamo più in là cosa fare. Ma silenzio assoluto anche dei parlamentari del Sud, come tutti impegnatissimi in questi giorni a non farsi soffiare il posto nelle liste delle prossime elezioni. Tutto un frutto marcio del velenoso federalismo fiscale di Bossi. E mentre uno fra i primi atti del governo Monti era già stato la cancellazione del previsto da quello stesso federalismo iniettato con l’assicurazione solenne che si sarebbero create condizioni pari di partenza fra Nord e Sud: perché poi ciascuno avesse potuto governarsi al meglio da sé. Il serviva proprio a questo. E proprio per questo è stato il primo a sparire nottetempo. Secondo bigliettino estratto dal del Sud. Un giorno sì e l’altro pure, in tv il leghista Matteo Salvini tuona contro il Sud che ogni anno scipperebbe 50 miliardi di tasse pagate dal Nord. Se al Sud ci fosse un po’ di cervello, invece di mettere la coda fra le gambe si dovrebbe rispondergli di darsi una calmata, perché quelli sono in buona parte soldi che il Nord prende dal Sud. 

 Nei giorni scorsi su questo giornale ne ha dato conferma non uno qualsiasi, ma Gaetano Nanula, già comandante in seconda della Guardia di Finanza: insomma persona informata dei fatti. Buona parte di quei 50 miliardi sono tasse che le imprese settentrionali che operano al Sud dovrebbero pagare al Sud dove si produce il loro reddito (fra l’altro col lavoro meridionale) e non al Nord dove hanno indebitamente la sede legale. Invece non solo avviene il contrario, ma lo si rinfaccia al Sud che non ha mai la faccia per replicare. Ultimo esempio, la fusione dell’Alenia con la lombarda Aermacchi e la sede legale portata immediatamente da Napoli in provincia di Varese: per consentire a Salvini di continuare il suo teatrino.

 Terzo bigliettino estratto dal del Sud: l’alta velocità ferroviaria. Tutta al Nord, perché lì c’è l’economia più sviluppata. Ma scusi, non ascoltiamo sempre dai ministri che bisogna puntare sul Sud per il famoso riequilibrio e una maggiore crescita del Paese? E come mai allora si continua a far crescere chi è già cresciuto? Nessuna risposta anche qui. Però esultiamo perché sono stati completati i primi 18 chilometri dell’alta velocità fra Bari e Napoli. A questa bassa velocità, opera completata per i pronipoti. Però, come al solito, il Sud farebbe bene a non piangere e non incolpare altri. Per ottenere il dovuto non bisogna piangere, ma dare segni di vita. Appunto.

 Fonte: “La Gazzetta del Mezzogiorno” 

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Di Lino Patruno

Un tempo per le piazze meridionali girava il" pappagallo della fortuna" . Era un carrettino con la musica, un pappagallo per richiamare i passanti e una serie di caselle da cui estrarre bigliettini di una lotteria alla buona. Dovevi estrarre quello vincente. Se ci fosse ancòra, ora invece da qualsiasi casella e in qualsiasi momento si potrebbe estrarre un bigliettino perdente con un danno fatto o tentato contro il Sud. Aggiornato al minuto, mica occorre andare troppo indietro.

 Un esempio? Fuori un bigliettino. La legge di stabilità prevede che dal 2013 sia lasciato ai sindaci tutto l’importo dell’Imu sulle abitazioni. Si potrebbe dire: alleluia, se non fosse per l’odio popolare verso questa imposta. E tenendo conto delle proteste dei sindaci, che non sapevano a che santo votarsi per recuperare quel 50 per cento che il decreto salva-Italia aveva riservato allo Stato. I soldi tolti ai Comuni sono servizi per i cittadini immediatamente tagliati, dagli asili, ai bus, all’assistenza agli anziani. Quindi molto più carne viva dei servizi che sono tagliati dallo Stato.Ma come fa lo Stato a recuperare quel 50 per cento che perde?

 Fra l’altro azzerando il cosiddetto . E’ quello che in una prima fase sarebbe servito ad andare incontro alle necessità dei Comuni più poveri. Indovinate quali? I Comuni del Sud. Lo Stato dice: tenetevi l’Imu, ma perdete tutto il resto. Conseguenza. Imu più ricca dalle più ricche case delle più ricche città del Nord. Imu meno ricca dalle meno ricche case delle meno ricche città del Sud. Con Comuni del Sud non solo costretti a portare le aliquote al massimo contrariamente ai Comuni del Nord. Ma a scotennare di più i propri cittadini per dargli meno servizi all’altezza di quelli del Nord. E proprio nelle città del Sud in cui c’è maggiore bisogno: una media famiglia del Nord si può pagare un asilo privato, una media famiglia del Sud no, con figli a casa e mamme anche, e senza che possano tentare un lavoro per arrotondare. 

 Allora ci si sarebbe immaginata una reazione immediata della solitamente agguerrita Anci, l’associazione dei Comuni italiani presieduta dall’emiliano Del Rio (quello che col sostegno del fiorentino Renzi e la spinta del centrosinistra del Nord soffiò la presidenza al barese Emiliano). Invece silenzio assoluto, se non il mezzo impegno che sì, vediamo più in là cosa fare. Ma silenzio assoluto anche dei parlamentari del Sud, come tutti impegnatissimi in questi giorni a non farsi soffiare il posto nelle liste delle prossime elezioni. Tutto un frutto marcio del velenoso federalismo fiscale di Bossi. E mentre uno fra i primi atti del governo Monti era già stato la cancellazione del previsto da quello stesso federalismo iniettato con l’assicurazione solenne che si sarebbero create condizioni pari di partenza fra Nord e Sud: perché poi ciascuno avesse potuto governarsi al meglio da sé. Il serviva proprio a questo. E proprio per questo è stato il primo a sparire nottetempo. Secondo bigliettino estratto dal del Sud. Un giorno sì e l’altro pure, in tv il leghista Matteo Salvini tuona contro il Sud che ogni anno scipperebbe 50 miliardi di tasse pagate dal Nord. Se al Sud ci fosse un po’ di cervello, invece di mettere la coda fra le gambe si dovrebbe rispondergli di darsi una calmata, perché quelli sono in buona parte soldi che il Nord prende dal Sud. 

 Nei giorni scorsi su questo giornale ne ha dato conferma non uno qualsiasi, ma Gaetano Nanula, già comandante in seconda della Guardia di Finanza: insomma persona informata dei fatti. Buona parte di quei 50 miliardi sono tasse che le imprese settentrionali che operano al Sud dovrebbero pagare al Sud dove si produce il loro reddito (fra l’altro col lavoro meridionale) e non al Nord dove hanno indebitamente la sede legale. Invece non solo avviene il contrario, ma lo si rinfaccia al Sud che non ha mai la faccia per replicare. Ultimo esempio, la fusione dell’Alenia con la lombarda Aermacchi e la sede legale portata immediatamente da Napoli in provincia di Varese: per consentire a Salvini di continuare il suo teatrino.

 Terzo bigliettino estratto dal del Sud: l’alta velocità ferroviaria. Tutta al Nord, perché lì c’è l’economia più sviluppata. Ma scusi, non ascoltiamo sempre dai ministri che bisogna puntare sul Sud per il famoso riequilibrio e una maggiore crescita del Paese? E come mai allora si continua a far crescere chi è già cresciuto? Nessuna risposta anche qui. Però esultiamo perché sono stati completati i primi 18 chilometri dell’alta velocità fra Bari e Napoli. A questa bassa velocità, opera completata per i pronipoti. Però, come al solito, il Sud farebbe bene a non piangere e non incolpare altri. Per ottenere il dovuto non bisogna piangere, ma dare segni di vita. Appunto.

 Fonte: “La Gazzetta del Mezzogiorno” 

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venerdì 21 dicembre 2012

NELLE EDICOLE DEL "DUCATO" IL NUMERO SPECIALE DELLA RIVISTA "TERRA E IDENTITA" CON GLI ATTI DEL CONVEGNO SU CIALDINI


IL GENERALE CIALDINI EROE O CARNEFICE?

Atti del Convegno che si è tenuto a Villa Cialdini di Castelvetro di Modena l'1 Ottobre 2011



Sommario:
Prefazione, di Stefano Boni 

Messaggio del Sindaco di Pontelandolfo

Villa Cialdini Chiarli. Vicende storiche e valori d’arte, di Graziella Martinelli Braglia 

Il Cialdini generale. Gli aspetti militari, di Paolo Rodolfo Carraro

Cialdini e l’assedio di Gaeta, di Natale Cuccurese

La Legge Pica-Peruzzi e i suoi antefatti, di Alberto Lembo

Dal lager di Fenestrelle alla "soluzione finale": il destino dei soldati borbonici, di Elena Bianchini Braglia

Il 1848, cuore della Rivoluzione in Europa e in Italia, di Massimo Viglione

Opinioni del pubblico

in distribuzione nelle edicole di Modena e provincia, di Reggio Emilia e provincia e di Ferrara, la prestigiosa rivista "Il Ducato"rivisita le "imprese" del generale sabaudo svelando le luciferine gesta del boia delle Due Sicilie.

Tutti i cittadini di Modena e Provincia , Reggio e Ferrara saranno così informati, "senza filtri" o censure, su chi era veramente Cialdini semplicemente recandosi in edicola...

Edicole e librerie dove è reperibile la rivista:


PROVINCIA DI MODENA
Librerie:
Nuova Tarantola, via Canalino 36, Modena

Libreria Muratori, via Emilia Centro 289, 
Modena Porta Saragozza, via Saragozza 112, 
Modena Galleria Incontro Dehoniana, c. Canalchiaro 159, 
Modena Libreria San Paolo, c. Canalchiaro 28, 
Modena Alcyone, v. Berengario 19, 
Carpi Gilioli, v. Val d'Aosta 7, 
Formigine Spazio Libreria, p. Mazzini 11, 
Mirandola Iaccheri, v. Giardini 240, Pavullo
Edicole:
Modena la rivista si può acquistare in più di 50 edicole di Modena e provincia. 

Chiedila al tuo edicolante e fallo diventare un punto vendita di Terra e Identità


PROVINCIA DI REGGIO
Librerie:
Bizzocchi, Reggio
Edicole:
Reggio via Canalina 16

c.so Garibaldi 3/a 
via Terrachini 
p. Vittoria 4
Campagnola in piazza 
Campegine sulla Statale
Castelnuovo Monti in piazza
Castelnuovo Sotto in piazza
Cavriago
Correggio Asioli, in centro
Montecchio piazza Repubblica
Novellarain piazza
Rubiera sotto il portico
Scandiano P. Duca d'Aosta 1/c
Villa Minozzo sulla statale


PROVINCIA DI FERRARA
Librerie:
Sognalibro, via Saraceno 43, Ferrara 

Mercatino del libro, via Scienze 12, Ferrara 
Cartoleria Sociale, c.so Martiri Libertà 53, Ferrara



Fonte:Terra e identità


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IL GENERALE CIALDINI EROE O CARNEFICE?

Atti del Convegno che si è tenuto a Villa Cialdini di Castelvetro di Modena l'1 Ottobre 2011



Sommario:
Prefazione, di Stefano Boni 

Messaggio del Sindaco di Pontelandolfo

Villa Cialdini Chiarli. Vicende storiche e valori d’arte, di Graziella Martinelli Braglia 

Il Cialdini generale. Gli aspetti militari, di Paolo Rodolfo Carraro

Cialdini e l’assedio di Gaeta, di Natale Cuccurese

La Legge Pica-Peruzzi e i suoi antefatti, di Alberto Lembo

Dal lager di Fenestrelle alla "soluzione finale": il destino dei soldati borbonici, di Elena Bianchini Braglia

Il 1848, cuore della Rivoluzione in Europa e in Italia, di Massimo Viglione

Opinioni del pubblico

in distribuzione nelle edicole di Modena e provincia, di Reggio Emilia e provincia e di Ferrara, la prestigiosa rivista "Il Ducato"rivisita le "imprese" del generale sabaudo svelando le luciferine gesta del boia delle Due Sicilie.

Tutti i cittadini di Modena e Provincia , Reggio e Ferrara saranno così informati, "senza filtri" o censure, su chi era veramente Cialdini semplicemente recandosi in edicola...

Edicole e librerie dove è reperibile la rivista:


PROVINCIA DI MODENA
Librerie:
Nuova Tarantola, via Canalino 36, Modena

Libreria Muratori, via Emilia Centro 289, 
Modena Porta Saragozza, via Saragozza 112, 
Modena Galleria Incontro Dehoniana, c. Canalchiaro 159, 
Modena Libreria San Paolo, c. Canalchiaro 28, 
Modena Alcyone, v. Berengario 19, 
Carpi Gilioli, v. Val d'Aosta 7, 
Formigine Spazio Libreria, p. Mazzini 11, 
Mirandola Iaccheri, v. Giardini 240, Pavullo
Edicole:
Modena la rivista si può acquistare in più di 50 edicole di Modena e provincia. 

Chiedila al tuo edicolante e fallo diventare un punto vendita di Terra e Identità


PROVINCIA DI REGGIO
Librerie:
Bizzocchi, Reggio
Edicole:
Reggio via Canalina 16

c.so Garibaldi 3/a 
via Terrachini 
p. Vittoria 4
Campagnola in piazza 
Campegine sulla Statale
Castelnuovo Monti in piazza
Castelnuovo Sotto in piazza
Cavriago
Correggio Asioli, in centro
Montecchio piazza Repubblica
Novellarain piazza
Rubiera sotto il portico
Scandiano P. Duca d'Aosta 1/c
Villa Minozzo sulla statale


PROVINCIA DI FERRARA
Librerie:
Sognalibro, via Saraceno 43, Ferrara 

Mercatino del libro, via Scienze 12, Ferrara 
Cartoleria Sociale, c.so Martiri Libertà 53, Ferrara



Fonte:Terra e identità


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giovedì 20 dicembre 2012

COMUNICATO CDN DEL 20 DICEMBRE 2012



ll CDN del Partito del Sud, che ha promosso e partecipato con convinzione all'aggregazione meridionalista denominata "Unione Mediterranea", conferma il suo appoggio all'iniziativa dell'aggregazione di presentazione della lista " Unione Mediterranea" in Puglia con Lino Patruno capolista, decisione presa democraticamente nella riunione del 15/12 a Bari. 
Ribadisce che, come più volte dichiarato, l'aggregazione elettorale in questione ha come scopo quello di presentare un fronte meridionalista il più vasto e coeso possibile a difesa del Sud e delle sue rivendicazioni alle prossime elezioni politiche di febbraio.

Inoltre il Partito del Sud, preso atto delle dichiarazioni del Coordinatore dell'aggregazione Marco Esposito in merito al fatto  che Unione Mediterranea non è ancora pronta in altre circoscrizioni al di fuori della Puglia, proseguirà il suo lavoro sugli altri territori in vista delle prossime elezioni politiche nazionali. 

Il CDN
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ll CDN del Partito del Sud, che ha promosso e partecipato con convinzione all'aggregazione meridionalista denominata "Unione Mediterranea", conferma il suo appoggio all'iniziativa dell'aggregazione di presentazione della lista " Unione Mediterranea" in Puglia con Lino Patruno capolista, decisione presa democraticamente nella riunione del 15/12 a Bari. 
Ribadisce che, come più volte dichiarato, l'aggregazione elettorale in questione ha come scopo quello di presentare un fronte meridionalista il più vasto e coeso possibile a difesa del Sud e delle sue rivendicazioni alle prossime elezioni politiche di febbraio.

Inoltre il Partito del Sud, preso atto delle dichiarazioni del Coordinatore dell'aggregazione Marco Esposito in merito al fatto  che Unione Mediterranea non è ancora pronta in altre circoscrizioni al di fuori della Puglia, proseguirà il suo lavoro sugli altri territori in vista delle prossime elezioni politiche nazionali. 

Il CDN

Con Antonio Ciano e Pino Aprile il 20/12 a Formia (LT)



Invitiamo tutti i meridionalisti e simpatizzanti in zona alla presentazione dell'ultimo libro di Pino Aprile, "Mai più Terroni", che si terrà al Comune di Formia (LT) in Via Vitruvio (sala III piano) il giorno 20/12 a partire dalle ore 17.00, con la presentazione del decano dei meridionalisti e Presidente Onorario del Partito del Sud Antonio Ciano, recentemente nominato e votato Presidente anche dell'aggregazione meridionalista Unione Mediterranea nata a Napoli lo scorso 24/11.
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Invitiamo tutti i meridionalisti e simpatizzanti in zona alla presentazione dell'ultimo libro di Pino Aprile, "Mai più Terroni", che si terrà al Comune di Formia (LT) in Via Vitruvio (sala III piano) il giorno 20/12 a partire dalle ore 17.00, con la presentazione del decano dei meridionalisti e Presidente Onorario del Partito del Sud Antonio Ciano, recentemente nominato e votato Presidente anche dell'aggregazione meridionalista Unione Mediterranea nata a Napoli lo scorso 24/11.

Manifestazione a Taranto per il diritto alla salute prima di tutto il resto!


In migliaia hanno manifestato il 15 dicembre a Taranto, nel silenzio della maggior parte dei media del belpaese, per far rispettare le decisioni della magistratura, contro il decreto del governo salva ILVA e per chiedere prima le bonifiche....prima la salute e poi tutto il resto!!!
Basta con il ricatto del lavoro al posto della salute, basta con le aziende del Nord come quella della famiglia Riva che portano i soldi al Nord e lasciano l'inquinamento ed i tumori al Sud!
A tal proposito segnaliamo anche un interessante gruppo Facebook per tutti gli aggiornamenti:



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In migliaia hanno manifestato il 15 dicembre a Taranto, nel silenzio della maggior parte dei media del belpaese, per far rispettare le decisioni della magistratura, contro il decreto del governo salva ILVA e per chiedere prima le bonifiche....prima la salute e poi tutto il resto!!!
Basta con il ricatto del lavoro al posto della salute, basta con le aziende del Nord come quella della famiglia Riva che portano i soldi al Nord e lasciano l'inquinamento ed i tumori al Sud!
A tal proposito segnaliamo anche un interessante gruppo Facebook per tutti gli aggiornamenti:



sabato 15 dicembre 2012

11 dicembre 2012, dibattito fra Alessandro Barbero e Gigi Di Fiore, moderatore Massimo Novelli, sul libro "Prigionieri dei Savoia.

1
http://www.youtube.com/watch?v=4bt3MJnJZ2I 2
2
http://www.youtube.com/watch?v=M-AikyTsxuI 3
3

http://www.youtube.com/watch?v=o3qlYLQ8ywQ 4
4

http://www.youtube.com/watch?v=rl9Il8cMNt8

 Libreria La Torre di Abele, 11 dicembre 2012, dibattito fra Alessandro Barbero e Gigi Di Fiore, moderatore Massimo Novelli, sul libro "Prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle".




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http://www.youtube.com/watch?v=4bt3MJnJZ2I 2
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http://www.youtube.com/watch?v=M-AikyTsxuI 3
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http://www.youtube.com/watch?v=o3qlYLQ8ywQ 4
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http://www.youtube.com/watch?v=rl9Il8cMNt8

 Libreria La Torre di Abele, 11 dicembre 2012, dibattito fra Alessandro Barbero e Gigi Di Fiore, moderatore Massimo Novelli, sul libro "Prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle".




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venerdì 14 dicembre 2012

Grande Jean-Noël Schifano!!!


Ancora una volta l'intellettuale francese, amante della vera storia di Napoli e del Sud, sbotta con una dichiarazione "revisionista" sulla vergognosa esposizione dei busti di Cavour e del criminale di guerra Cialdini a Napoli, alla Camera di Commercio....di seguito le sue dichiarazioni ed il link all'articolo insieme ad un video di Angelo Forgione...che dire se non che merita pienamente la cittadinanza onoraria di Napoli...complimenti Jean Noël!!!


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Eroe risorgimentale, liberatore dal brigantaggio, patriota. Macché: “Un cialtrone”. È finita che invece di scacciare i Maya, quel corno rosso ha avuto il potere postumo di respingere gli “invasori” sabaudi. A suonare la carica revisionista il più napoletano degli intellettuali francesi, il cittadino onorario Jean-Noël Schifano (foto), inorridito dai busti di Cavour e del generale Cialdini (il “cialtrone”), esposti alla camera di commercio di Napoli.



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Ancora una volta l'intellettuale francese, amante della vera storia di Napoli e del Sud, sbotta con una dichiarazione "revisionista" sulla vergognosa esposizione dei busti di Cavour e del criminale di guerra Cialdini a Napoli, alla Camera di Commercio....di seguito le sue dichiarazioni ed il link all'articolo insieme ad un video di Angelo Forgione...che dire se non che merita pienamente la cittadinanza onoraria di Napoli...complimenti Jean Noël!!!


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Eroe risorgimentale, liberatore dal brigantaggio, patriota. Macché: “Un cialtrone”. È finita che invece di scacciare i Maya, quel corno rosso ha avuto il potere postumo di respingere gli “invasori” sabaudi. A suonare la carica revisionista il più napoletano degli intellettuali francesi, il cittadino onorario Jean-Noël Schifano (foto), inorridito dai busti di Cavour e del generale Cialdini (il “cialtrone”), esposti alla camera di commercio di Napoli.



giovedì 13 dicembre 2012

La differenza tra valori e partiti


Una breve risposta merita l'articolo dell'amico Mino Errico sul sito eleaml.org, da sempre il sito del pensiero di Nicola Zitara è uno dei punti di riferimento per me e per tanti meridionalisti.
Lo merita sia per alcune considerazioni interessanti sul metodo e sulla novità della nascita di Unione Mediterannea sia perché vengo citato direttamente e sia per il consueto garbo ed acume col quale vengono fatte alcune critiche.

Passando al merito delle questioni, posso essere d'accordo che come meridionali non ci appartiene ne' la retorica del fascismo ne' quella dell'antifascismo ma è indubbio che, retorica a parte, lo "spirito mediterraneo" non poteva e non può accettare ideologie violente, razziste e discriminatorie come quella fascista o come quella leghista.
Questo per un discorso di valori e non per andare contro una singola persona presente all'assemblea, tra l'altro un caro amico (e che non è certo lui con la sua onestà intellettuale ad essere il problema...), infatti serve per evitare tutta una melassa di finto-meridionalisti che sono fascisti camuffati o meglio ottusi reazionari, gente che finge di essere indipendente ma poi stranamente si accasa sempre in quelle liste e listarelle di centro-destra con casi perfino di presunti "indipendentisti" che poi si sono trovati vergognosamente in liste di centro o di centro-destra col tricolore nel simbolo! Alla faccia della coerenza!
Personalmente ho trovato sempre ipocrita o destinato al fallimento il discorso di "mettiamoci tutti insieme al di là delle idee e dei valori", basta che parliamo di verità storica sulla "malaunità" del 1861 e che gridiamo "Viva il Sud"! O meglio questo va bene per un'associazione solo culturale o per un gruppo di amici che ogni tanto si riunisce per una pizza. La politica è cosa diversa, non si può mettere insieme ad esempio chi vede negli immigrati un fattore positivo di scambio culturale ed un occasione di arricchimento con quelli che, scimmiottando i Borghezio e i Salvini, vorrebbero i respingimenti o che danno la colpa della crisi ai "cinesi". Sono due modi diversi di vedere il mondo e quindi anche di proporsi politicamente, secondo me inconciliabili. E secondo il mio modesto parere quello mediterraneo e anti-razzista è quello da adottare, tornando al tradizionale ruolo di ponte di civiltà che ha avuto il Sud multi-etnico nei suoi momenti migliori, basta pensare alla Magna Grecia o secoli dopo alla corte di Federico II a Palermo.
Riguardo lo slogan "destra e sinistra sono solo indicazioni stradali", utilizzato spesso in passato da noi del PdSUD e geniale intuizione del nostro maestro Antonio Ciano che l'ha coniato, era da intendere che i PARTITI di destra e di sinistra del belpaese sono stati tutti anti-meridionali.
I valori invece sono un'altra cosa, alla base dei programmi di ogni movimento politico, e io ho sempre detto che i valori da affermare per la rivoluzione meridionale sono quelli progressisti, basta con quella puzza di stantio da vecchi democristiani coi completi grigi e vecchie cravatte un po' sbiadite, col maccartismo e le idee reazionarie ed ultra-cattoliche che ci hanno sempre rinchiuso nel ghetto dei "nostalgici", da guardare come si guardano le manifestazioni "folkloristiche". Nessun appiattimento per i partiti di centro-sinistra di certo, ma stabiliamo da subito la lontananza dalle tentazioni di fare l'ennesimo movimento di ascari dell'asse del nord, quell'asse già annunciato da Berlusconi (della serie La mummia V - il ritorno...) e Maroni...il campo degli ascari per altro è già molto affollato dai vari Micciché, Iannaccone, Lombardo etc etc....non c'è né spazio né voglia di unirsi al coro dei servitori di più padroni.
Ed infine, caro Mino, l'ossessione per la legalità e la lotta alle mafie come valore fondamentale, non è una cosa da vedere con sospetto come se fosse un nostro atteggiamento di moda sinistrorsa, anche qui si tratta di valori e di scelta politica: se ci sono politici come Dell'Utri (degni erede della tradizione di Liborio Romano...) da una parte della barricata, noi saremo sicuramente dall'altra, quello della giustizia e della libertà.
Unione mediterranea farà le sue scelte sia in termini programmatici che di alleanze elettorali e noi del PdSUD dovremmo decidere se sono in linea con le nostre idee ed i nostri valori come speriamo, una cosa è chiara il tempo dei soli slogan e annunci sta finendo....la platea, crescente per fortuna, di meridionalisti si aspetta sempre più fatti e sempre meno chiacchiere.


Enzo Riccio
Segr. Org. nazionale
Partito del Sud



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Una breve risposta merita l'articolo dell'amico Mino Errico sul sito eleaml.org, da sempre il sito del pensiero di Nicola Zitara è uno dei punti di riferimento per me e per tanti meridionalisti.
Lo merita sia per alcune considerazioni interessanti sul metodo e sulla novità della nascita di Unione Mediterannea sia perché vengo citato direttamente e sia per il consueto garbo ed acume col quale vengono fatte alcune critiche.

Passando al merito delle questioni, posso essere d'accordo che come meridionali non ci appartiene ne' la retorica del fascismo ne' quella dell'antifascismo ma è indubbio che, retorica a parte, lo "spirito mediterraneo" non poteva e non può accettare ideologie violente, razziste e discriminatorie come quella fascista o come quella leghista.
Questo per un discorso di valori e non per andare contro una singola persona presente all'assemblea, tra l'altro un caro amico (e che non è certo lui con la sua onestà intellettuale ad essere il problema...), infatti serve per evitare tutta una melassa di finto-meridionalisti che sono fascisti camuffati o meglio ottusi reazionari, gente che finge di essere indipendente ma poi stranamente si accasa sempre in quelle liste e listarelle di centro-destra con casi perfino di presunti "indipendentisti" che poi si sono trovati vergognosamente in liste di centro o di centro-destra col tricolore nel simbolo! Alla faccia della coerenza!
Personalmente ho trovato sempre ipocrita o destinato al fallimento il discorso di "mettiamoci tutti insieme al di là delle idee e dei valori", basta che parliamo di verità storica sulla "malaunità" del 1861 e che gridiamo "Viva il Sud"! O meglio questo va bene per un'associazione solo culturale o per un gruppo di amici che ogni tanto si riunisce per una pizza. La politica è cosa diversa, non si può mettere insieme ad esempio chi vede negli immigrati un fattore positivo di scambio culturale ed un occasione di arricchimento con quelli che, scimmiottando i Borghezio e i Salvini, vorrebbero i respingimenti o che danno la colpa della crisi ai "cinesi". Sono due modi diversi di vedere il mondo e quindi anche di proporsi politicamente, secondo me inconciliabili. E secondo il mio modesto parere quello mediterraneo e anti-razzista è quello da adottare, tornando al tradizionale ruolo di ponte di civiltà che ha avuto il Sud multi-etnico nei suoi momenti migliori, basta pensare alla Magna Grecia o secoli dopo alla corte di Federico II a Palermo.
Riguardo lo slogan "destra e sinistra sono solo indicazioni stradali", utilizzato spesso in passato da noi del PdSUD e geniale intuizione del nostro maestro Antonio Ciano che l'ha coniato, era da intendere che i PARTITI di destra e di sinistra del belpaese sono stati tutti anti-meridionali.
I valori invece sono un'altra cosa, alla base dei programmi di ogni movimento politico, e io ho sempre detto che i valori da affermare per la rivoluzione meridionale sono quelli progressisti, basta con quella puzza di stantio da vecchi democristiani coi completi grigi e vecchie cravatte un po' sbiadite, col maccartismo e le idee reazionarie ed ultra-cattoliche che ci hanno sempre rinchiuso nel ghetto dei "nostalgici", da guardare come si guardano le manifestazioni "folkloristiche". Nessun appiattimento per i partiti di centro-sinistra di certo, ma stabiliamo da subito la lontananza dalle tentazioni di fare l'ennesimo movimento di ascari dell'asse del nord, quell'asse già annunciato da Berlusconi (della serie La mummia V - il ritorno...) e Maroni...il campo degli ascari per altro è già molto affollato dai vari Micciché, Iannaccone, Lombardo etc etc....non c'è né spazio né voglia di unirsi al coro dei servitori di più padroni.
Ed infine, caro Mino, l'ossessione per la legalità e la lotta alle mafie come valore fondamentale, non è una cosa da vedere con sospetto come se fosse un nostro atteggiamento di moda sinistrorsa, anche qui si tratta di valori e di scelta politica: se ci sono politici come Dell'Utri (degni erede della tradizione di Liborio Romano...) da una parte della barricata, noi saremo sicuramente dall'altra, quello della giustizia e della libertà.
Unione mediterranea farà le sue scelte sia in termini programmatici che di alleanze elettorali e noi del PdSUD dovremmo decidere se sono in linea con le nostre idee ed i nostri valori come speriamo, una cosa è chiara il tempo dei soli slogan e annunci sta finendo....la platea, crescente per fortuna, di meridionalisti si aspetta sempre più fatti e sempre meno chiacchiere.


Enzo Riccio
Segr. Org. nazionale
Partito del Sud



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mercoledì 12 dicembre 2012

OGGI LUIGI DE MAGISTRIS PRESENTA IL MOVIMENTO ARANCIONE AL TEATRO ELISEO A ROMA


Oggi, 12 dicembre, alle ore 17, presso il teatro Eliseo di Roma in via Nazionale, sarà presentato il 'Movimento Arancione'. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e, in collegamento video, Antonio Ingroia.



Saranno presenti per il PARTITO DEL SUD :

 - Andrea Balìa (co/Segretario Nazionale)
- Enzo Riccio (Segretario Organizzativo Nazionale)
- Marcello Caronte (Presidente sezione Guido Dorso di Napoli)
- Duilio Marolda (Responsabile territorio Flegreo)
- Roberto D'Alessandro e Giuseppe Lipari (Sezione Lucio Barone di Roma).


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Oggi, 12 dicembre, alle ore 17, presso il teatro Eliseo di Roma in via Nazionale, sarà presentato il 'Movimento Arancione'. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e, in collegamento video, Antonio Ingroia.



Saranno presenti per il PARTITO DEL SUD :

 - Andrea Balìa (co/Segretario Nazionale)
- Enzo Riccio (Segretario Organizzativo Nazionale)
- Marcello Caronte (Presidente sezione Guido Dorso di Napoli)
- Duilio Marolda (Responsabile territorio Flegreo)
- Roberto D'Alessandro e Giuseppe Lipari (Sezione Lucio Barone di Roma).


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sabato 8 dicembre 2012

08/12/2007 - 08/12/2012 Il Partito del Sud compie cinque anni. BUON COMPLEANNO AL PARTITO DEL SUD !!


Il giorno 08/12/2007 nella sala congressi dell'Hotel Serapo di Gaeta veniva fondato come Partito a livello nazionale, su idea di Antonio Ciano che localmente l'aveva creato a Gaeta dal 2001, il Partito del Sud.

Nei cinque anni dalla fondazione il Partito del Sud è sempre stato presente ogni anno, con il proprio simbolo, a elezioni nazionali, provinciali e comunali; inoltre a convegni, volantinaggi, trasmissioni televisive locali e nazionali, comizi, dibattiti e tante altre manifestazioni.
BUON COMPLEANNO E CENTO DI QUESTI GIORNI AL PARTITO DEL SUD !!


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Il giorno 08/12/2007 nella sala congressi dell'Hotel Serapo di Gaeta veniva fondato come Partito a livello nazionale, su idea di Antonio Ciano che localmente l'aveva creato a Gaeta dal 2001, il Partito del Sud.

Nei cinque anni dalla fondazione il Partito del Sud è sempre stato presente ogni anno, con il proprio simbolo, a elezioni nazionali, provinciali e comunali; inoltre a convegni, volantinaggi, trasmissioni televisive locali e nazionali, comizi, dibattiti e tante altre manifestazioni.
BUON COMPLEANNO E CENTO DI QUESTI GIORNI AL PARTITO DEL SUD !!


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venerdì 7 dicembre 2012

LA GUERRA DELLE DUE SICILIE ARRIVA SU FACEBOOK: BLOCCATI I “BRIGANTI”

Il Partito del Sud esprime la propria vicinanza e solidarietà agli amministratori della pagina "Briganti" !! NO CENSURA !!





Briganti
di Giulio Giallombardo -
È guerra aperta su Facebook. Da ieri pomeriggio gli otto amministratori della fanpage “Briganti”sarebbero stati bloccati dai gestori del social network, per cause ancora da chiarire. La polemica monta. In poche ore gli oltre 45 mila seguaci del movimento meridionalista hanno lasciato messaggi di solidarietà sulla pagina “incriminata”, cambiando l’immagine del loro profilo con quella del logo del gruppo. “Briganti informa i suoi iscritti che dalle ore 15 del 6 dicembre 2012, i profili degli amministratori della pagina fb sono stati bloccati. E quindi indirettamente è stata censurata la pagina Briganti. 
Ignoriamo i motivi di tale provvedimento”. Questo il messaggio che si legge sul profilo di Nico Cimino, uno dei “briganti” bloccati.
I “BRIGANTI” ASSALTANO FACEBOOK – Piovono critiche contro il social network di Mark Zuckerberg. “Facebook è censurato, spiato e manipolato, dobbiamo migrare tutti su una piattaforma libera e open source. Forza Briganti”, e ancora: “Solidarietà a tutti gli amministratori della pagina che sono stati bloccati da un sistema dittatoriale e leghista“. Non mancano rigurgiti di orgoglio “terrone”. C’è chi ricorda: “Il rosso del tricolore è fatto col sangue del meridione” e chi fa notare che le pagine piene di insulti contro i meridionali segnalate da anni sarebbero ancora attive su Facebook. Inoltre, è stata creata una seconda pagina temporanea per informare gli iscritti del blocco della fanpage principale.
UNITI PER IL SUD – Il movimento “Briganti”, nato nel febbraio del 2010, rappresenta un punto di riferimento per meridionalisti, indipendentisti, autonomisti e neo borbonici uniti insieme per difendere e valorizzare culture e tradizioni del Mezzogiorno. “Briganti vuole diffondere uno spirito di solidarietà, unione, collaborazione e difesa comune fra tutti i popoli del sud, – si legge nelle informazioni su Facebook – nel rispetto dell’identità di ognuno e al contempo nella consapevolezza di un passato, di un presente e ancora più di un futuro comune e condiviso”.
IL PROGRAMMA – Il gruppo ha anche stilato un programma articolato in dodici punti: c’è l’impegno a diffondere verità storiche sul Risorgimento per sostituire “all’egemonia padana un’alternativa meridionale”; l’invito a comprare solo prodotti che provengono dal Sud “per far sì che i nostri figli non emigrino più”; la lotta aperta contro la discriminazione nei confronti dei meridionali, che provenga da “giornali, tv, partiti politici o pennivendoli di regime”. Infine, c’è il netto rifiuto dei partiti nazionali “che per 150 anni hanno distrutto il Sud”. Così, adesso anche Facebook è diventato strumento di “regime” o si è trattato solo di un problema tecnico? Che i “briganti” tornino davvero a fare paura?

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Il Partito del Sud esprime la propria vicinanza e solidarietà agli amministratori della pagina "Briganti" !! NO CENSURA !!





Briganti
di Giulio Giallombardo -
È guerra aperta su Facebook. Da ieri pomeriggio gli otto amministratori della fanpage “Briganti”sarebbero stati bloccati dai gestori del social network, per cause ancora da chiarire. La polemica monta. In poche ore gli oltre 45 mila seguaci del movimento meridionalista hanno lasciato messaggi di solidarietà sulla pagina “incriminata”, cambiando l’immagine del loro profilo con quella del logo del gruppo. “Briganti informa i suoi iscritti che dalle ore 15 del 6 dicembre 2012, i profili degli amministratori della pagina fb sono stati bloccati. E quindi indirettamente è stata censurata la pagina Briganti. 
Ignoriamo i motivi di tale provvedimento”. Questo il messaggio che si legge sul profilo di Nico Cimino, uno dei “briganti” bloccati.
I “BRIGANTI” ASSALTANO FACEBOOK – Piovono critiche contro il social network di Mark Zuckerberg. “Facebook è censurato, spiato e manipolato, dobbiamo migrare tutti su una piattaforma libera e open source. Forza Briganti”, e ancora: “Solidarietà a tutti gli amministratori della pagina che sono stati bloccati da un sistema dittatoriale e leghista“. Non mancano rigurgiti di orgoglio “terrone”. C’è chi ricorda: “Il rosso del tricolore è fatto col sangue del meridione” e chi fa notare che le pagine piene di insulti contro i meridionali segnalate da anni sarebbero ancora attive su Facebook. Inoltre, è stata creata una seconda pagina temporanea per informare gli iscritti del blocco della fanpage principale.
UNITI PER IL SUD – Il movimento “Briganti”, nato nel febbraio del 2010, rappresenta un punto di riferimento per meridionalisti, indipendentisti, autonomisti e neo borbonici uniti insieme per difendere e valorizzare culture e tradizioni del Mezzogiorno. “Briganti vuole diffondere uno spirito di solidarietà, unione, collaborazione e difesa comune fra tutti i popoli del sud, – si legge nelle informazioni su Facebook – nel rispetto dell’identità di ognuno e al contempo nella consapevolezza di un passato, di un presente e ancora più di un futuro comune e condiviso”.
IL PROGRAMMA – Il gruppo ha anche stilato un programma articolato in dodici punti: c’è l’impegno a diffondere verità storiche sul Risorgimento per sostituire “all’egemonia padana un’alternativa meridionale”; l’invito a comprare solo prodotti che provengono dal Sud “per far sì che i nostri figli non emigrino più”; la lotta aperta contro la discriminazione nei confronti dei meridionali, che provenga da “giornali, tv, partiti politici o pennivendoli di regime”. Infine, c’è il netto rifiuto dei partiti nazionali “che per 150 anni hanno distrutto il Sud”. Così, adesso anche Facebook è diventato strumento di “regime” o si è trattato solo di un problema tecnico? Che i “briganti” tornino davvero a fare paura?

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giovedì 6 dicembre 2012

Incontro ieri a Napoli sul Movimento Arancione...




Ieri pomeriggio Mercoledì 5 Dicembre c/o la Fondazione Mediterraneo in via Depretis 130 a Napoli, s'è tenuto un incontro/convegno organizzato dall'Italia dei Valori per discutere dell'eventuale adesione alla lista Arancione per le prossime elezioni politiche del 2013 di quella parte del partito che si riconosce negli obiettivi ed i programmi di questo movimento.

Ha iniziato Maria Giovanna Castaldo che ha presentato e illustrato le motivazioni dell'incontro. A ruota Pina Tommasielli, Assessore alle Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, nonchè storica iscritta della sezione napoletana del IDV. Ampia autocritica su di alcune scelte operate dal partito, denunciando il desiderio d'intraprendere (da parte delle fila agguerite ed oneste del IDV) una nuova via al fianco del Movimento Arancione per la legalità, la difesa dei beni comuni, con un'apertura reale alla società civile e alle nuove generazioni, ripetendo l'esperienza delle amministrative napoletane.


E' seguito l'atteso intervento del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, attore e promotore della nuova lista. Vibrante disamina sulla Questione Morale, ricordandone i fautori Gramsci e Pasolini, con le loro puntuali analisi. Il sindaco ha evidenziato la necessità d'occupare uno spazio politico con un nuovo soggetto che scaturirà da questa lista nel dopo elezioni, e ha accennato alla probabilità che tutte le forze che aderiranno potrebbero confluire insieme in un'unica lista.

Abbiamo partecipato all'incontro come Partito del Sud con il nostro co/Segretario Nazionale Andrea Balìa, salutando e complimentandoci con Luigi de Magistris per l'applauditissimo intervento.

Partito del Sud - Napoli

p.s. Riceviamo e postiamo che :  La segreteria del sindaco ci ha comunicato poc'anzi che Luigi de Magistris sarà ospite stasera alla trasmissione "Piazza Pulita" su La7 con Antonio Ingroia in collegamento.

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Ieri pomeriggio Mercoledì 5 Dicembre c/o la Fondazione Mediterraneo in via Depretis 130 a Napoli, s'è tenuto un incontro/convegno organizzato dall'Italia dei Valori per discutere dell'eventuale adesione alla lista Arancione per le prossime elezioni politiche del 2013 di quella parte del partito che si riconosce negli obiettivi ed i programmi di questo movimento.

Ha iniziato Maria Giovanna Castaldo che ha presentato e illustrato le motivazioni dell'incontro. A ruota Pina Tommasielli, Assessore alle Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, nonchè storica iscritta della sezione napoletana del IDV. Ampia autocritica su di alcune scelte operate dal partito, denunciando il desiderio d'intraprendere (da parte delle fila agguerite ed oneste del IDV) una nuova via al fianco del Movimento Arancione per la legalità, la difesa dei beni comuni, con un'apertura reale alla società civile e alle nuove generazioni, ripetendo l'esperienza delle amministrative napoletane.


E' seguito l'atteso intervento del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, attore e promotore della nuova lista. Vibrante disamina sulla Questione Morale, ricordandone i fautori Gramsci e Pasolini, con le loro puntuali analisi. Il sindaco ha evidenziato la necessità d'occupare uno spazio politico con un nuovo soggetto che scaturirà da questa lista nel dopo elezioni, e ha accennato alla probabilità che tutte le forze che aderiranno potrebbero confluire insieme in un'unica lista.

Abbiamo partecipato all'incontro come Partito del Sud con il nostro co/Segretario Nazionale Andrea Balìa, salutando e complimentandoci con Luigi de Magistris per l'applauditissimo intervento.

Partito del Sud - Napoli

p.s. Riceviamo e postiamo che :  La segreteria del sindaco ci ha comunicato poc'anzi che Luigi de Magistris sarà ospite stasera alla trasmissione "Piazza Pulita" su La7 con Antonio Ingroia in collegamento.

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