domenica 7 dicembre 2008

Gaeta chiede i danni ai Savoia - sui giornali di oggi


LATINA - Il Consiglio comunale di Gaeta con il solo voto della maggioranza di centrosinistra ha dato mandato alla giunta, guidata dal sindaco Antonio Raimondi, di avviare un'azione legale contro gli eredi di Casa Savoia.

La causa, proposta dal leader del partito del Sud e assessore del comune pontino, Antonio Ciano, punta a chiedere i danni causati dai piemontesi durante l'assedio a quella che fu l'ultima roccaforte del Regno delle due Sicilie, nel 1861.
La richiesta di risarcimento danni ammonta a 220 milioni di euro.
MOMENTO STORICO - «Si tratta - ha affermato il sindaco Antonio Raimondi a margine della seduta del Consiglio - di un momento storico per la città perchè finalmente potremo fare una istanza forte, se non altro per il riconoscimento morale, di quanto accaduto dal novembre 1860 fino al 13 febbraio 1861.

Per questo chiederemo anche un risarcimento danni anche se è l'aspetto storico, voglio sottolinearlo, che ci interessa. Gaeta - ha aggiunto il sindaco - ha pagato allora, in termini di crimini contro l'umanità perchè ci furono bombardamenti sanguinosi, e perchè da allora la mia città ha vissuto un inesorabile impoverimento a causa della decisione di demanializzare molti tratti del territorio. Impoverimento che paghiamo ancora oggi».


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Assedio del 1861, Gaeta chiede ai Savoia220 milioni di euro di risarcimento
Il Consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di avviare un’azione legale contro gli eredi di Casa Savoia per i danni causati dai piemontesi tra il 1860 e il 1861. La replica del portavoce


Latina, 6 dicembre 2008 - Il Consiglio comunale di Gaeta con il solo voto della maggioranza di centrosinistra ha dato mandato alla giunta, guidata dal sindaco Antonio Raimondi, di avviare un’azione legale contro gli eredi di Casa Savoia.

La causa, proposta dal leader del partito del Sud e assessore del comune pontino, Antonio Ciano, punta a chiedere i danni causati dai piemontesi durante l’assedio a quella che fu l’ultima roccaforte del Regno delle due Sicilie, nel 1861. La richiesta di risarcimento danni ammonta a 220 milioni di euro. "Si tratta - ha affermato il sindaco Antonio Raimondi a margine della seduta del Consiglio - di un momento storico per la città perchè finalmente potremo fare una istanza forte, se non altro per il riconoscimento morale, di quanto accaduto dal novembre 1860 fino al 13 febbraio 1861. Per questo chiederemo anche un risarcimento danni anche se è l’aspetto storico, voglio sottolinearlo, che ci interessa. Gaeta - ha aggiunto il sindaco - ha pagato allora, in termini di crimini contro l’umanità perchè ci furono bombardamenti sanguinosi, e perchè da allora la mia città ha vissuto un inesorabile impoverimento a causa della decisione di demanializzare molti tratti del territorio.Impoverimento che paghiamo ancora oggi".
Fonte:
Quotidiano net-Il Resto del Carlino- La Nazione-Il Giorno


LA REPLICA
Il lungo e cruento assedio di Gaeta, dal novembre 1860 al febbraio 1861, non fu condotto "dalla famiglia Savoia, ma dall’esercito piemontese, insieme ai garibaldini. Il Comune di Gaeta dovrebbe fare causa allo Stato italiano, non ai Savoia, ma è tutta una cosa risibile". È il commento del portavoce di Casa Savoia, Filippo Bruno di Tornaforte, alla notizia della richiesta di risacimento (per 220 milioni di euro) votata dal Comune di Gaeta nei confronti dell’ex dinastia reale. "L’assedio di Gaeta - ricorda Tornaforte interpellato dall’Agi - fu uno degli atti conclusivi del processo di unità nazionale. Un sogno, quello del Risorgimento, per il quale molti hanno perso la vita. Ma purtroppo - continua il portavoce dei Savoia - vedo che si prendono sempre più spesso pretesti per attaccare il processo risorgimentale, si difende l’identità delle Regioni, dei Comuni, svilendo il valore dell’Italia unita". Quella di Gaeta in sè e per sè, conclude Tornaforte, "è solo una boutade, anche perchè a questo punto vorrei sapere quanto ha guadagnato economicamente Gaeta dall’essere da 150 anni parte dell’Italia".
FONTE AGI

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LATINA - Il Consiglio comunale di Gaeta con il solo voto della maggioranza di centrosinistra ha dato mandato alla giunta, guidata dal sindaco Antonio Raimondi, di avviare un'azione legale contro gli eredi di Casa Savoia.

La causa, proposta dal leader del partito del Sud e assessore del comune pontino, Antonio Ciano, punta a chiedere i danni causati dai piemontesi durante l'assedio a quella che fu l'ultima roccaforte del Regno delle due Sicilie, nel 1861.
La richiesta di risarcimento danni ammonta a 220 milioni di euro.
MOMENTO STORICO - «Si tratta - ha affermato il sindaco Antonio Raimondi a margine della seduta del Consiglio - di un momento storico per la città perchè finalmente potremo fare una istanza forte, se non altro per il riconoscimento morale, di quanto accaduto dal novembre 1860 fino al 13 febbraio 1861.

Per questo chiederemo anche un risarcimento danni anche se è l'aspetto storico, voglio sottolinearlo, che ci interessa. Gaeta - ha aggiunto il sindaco - ha pagato allora, in termini di crimini contro l'umanità perchè ci furono bombardamenti sanguinosi, e perchè da allora la mia città ha vissuto un inesorabile impoverimento a causa della decisione di demanializzare molti tratti del territorio. Impoverimento che paghiamo ancora oggi».


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Assedio del 1861, Gaeta chiede ai Savoia220 milioni di euro di risarcimento
Il Consiglio comunale ha dato mandato alla giunta di avviare un’azione legale contro gli eredi di Casa Savoia per i danni causati dai piemontesi tra il 1860 e il 1861. La replica del portavoce


Latina, 6 dicembre 2008 - Il Consiglio comunale di Gaeta con il solo voto della maggioranza di centrosinistra ha dato mandato alla giunta, guidata dal sindaco Antonio Raimondi, di avviare un’azione legale contro gli eredi di Casa Savoia.

La causa, proposta dal leader del partito del Sud e assessore del comune pontino, Antonio Ciano, punta a chiedere i danni causati dai piemontesi durante l’assedio a quella che fu l’ultima roccaforte del Regno delle due Sicilie, nel 1861. La richiesta di risarcimento danni ammonta a 220 milioni di euro. "Si tratta - ha affermato il sindaco Antonio Raimondi a margine della seduta del Consiglio - di un momento storico per la città perchè finalmente potremo fare una istanza forte, se non altro per il riconoscimento morale, di quanto accaduto dal novembre 1860 fino al 13 febbraio 1861. Per questo chiederemo anche un risarcimento danni anche se è l’aspetto storico, voglio sottolinearlo, che ci interessa. Gaeta - ha aggiunto il sindaco - ha pagato allora, in termini di crimini contro l’umanità perchè ci furono bombardamenti sanguinosi, e perchè da allora la mia città ha vissuto un inesorabile impoverimento a causa della decisione di demanializzare molti tratti del territorio.Impoverimento che paghiamo ancora oggi".
Fonte:
Quotidiano net-Il Resto del Carlino- La Nazione-Il Giorno


LA REPLICA
Il lungo e cruento assedio di Gaeta, dal novembre 1860 al febbraio 1861, non fu condotto "dalla famiglia Savoia, ma dall’esercito piemontese, insieme ai garibaldini. Il Comune di Gaeta dovrebbe fare causa allo Stato italiano, non ai Savoia, ma è tutta una cosa risibile". È il commento del portavoce di Casa Savoia, Filippo Bruno di Tornaforte, alla notizia della richiesta di risacimento (per 220 milioni di euro) votata dal Comune di Gaeta nei confronti dell’ex dinastia reale. "L’assedio di Gaeta - ricorda Tornaforte interpellato dall’Agi - fu uno degli atti conclusivi del processo di unità nazionale. Un sogno, quello del Risorgimento, per il quale molti hanno perso la vita. Ma purtroppo - continua il portavoce dei Savoia - vedo che si prendono sempre più spesso pretesti per attaccare il processo risorgimentale, si difende l’identità delle Regioni, dei Comuni, svilendo il valore dell’Italia unita". Quella di Gaeta in sè e per sè, conclude Tornaforte, "è solo una boutade, anche perchè a questo punto vorrei sapere quanto ha guadagnato economicamente Gaeta dall’essere da 150 anni parte dell’Italia".
FONTE AGI

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