mercoledì 6 agosto 2008

PONTELANDOLFO 6 agosto 1861


L’ECCIDIO
di Pontelandolfo e Casalduni
di Antonio Ciano
da: “I Savoia e il massacro del sud” - Grandmelò, ROMA, 1996


[...] La mente della rivolta risiedeva nel popolo tutto, l’arciprete Epifanio De Gregorio ne era solo la voce parlante.
Il religioso era solo colui il quale raccoglieva il pensare della gente, del popolo……. Epifanio De Gregorio chiamò Filippo Tommaselli, da tutti conosciuto come il Generale, a sostituire Melchiorre, che era fuggito con la cricca liberale, e ad istituire un governo provvisorio.
Secondo le disposizioni del fuggitivo Melchiorre la fiera di San Donato non doveva svolgersi per non turbare l’ordine pubblico, ma la gente era in paese a festeggiare sia la solennità religiosa, sia la fiera, sia i Borbone.
Una delegazione di popolani si recò da Don Epifanio per conferire con lui. Al suo cospetto, i contadini si tolsero il cappello e baciarono il crocifisso. Uno di loro prese la parola:
- Reverendo, siamo venuti a conferire con la sua autorità per chiederle il permesso di poter far venire i partigiani regi in chiesa a ringraziare il Signore, se può intercedere presso Giordano. Il popolo vuole festeggiare i suoi eroi, vuole i partigiani a Pontelandolfo.
Don Epifanio: - Avete ragione, ma i partigiani fanno la guardia ai nostri monti e alle nostre anime, comunque manderò degli emissari a chiamarli, son giornate di giubilo e di festa, Dio li protegga.
Gli emissari di Don Epifanio si misero al galoppo e raggiunsero l’accampamento di Giordano. Erano Saverio Di Rubbo detto Bascetta, Salvatore Rinaldi, detto Matteo, Andrea, Nicola e Michelangelo Mancini, Scudanigno, Carlotommaso Bisconti, Gennaro e Michele Rinaldi di Giuseppe ed i figli di Romualdo Rinaldi.
Sentite le parole della delegazione di pontelandolfesi Giordano guardò Di Rubbo come a volere un suo assenso; lui si sentiva un soldato, uno a cui spettavano solo sacrifici, non era un politico; i trionfi spettavano ad altri, a lui toccava solo dare la caccia ai piemontesi.
Di Rubbo si rivolse al capo partigiano con parole convincenti: - Comandande, andiamo a Pontelandolfo. Vi aspettano tutti, il paese è con noi, abbiamo fatto fuggire i liberali e con loro De Marco ed i suoi mercenari. Il generale Tommaselli vi aspetta per formare il governo provvisorio.
Giordano: - Va bene, verrò con una trentina di uomini. Gli altri staranno di guardia qui [...]
Leggi tutto »

L’ECCIDIO
di Pontelandolfo e Casalduni
di Antonio Ciano
da: “I Savoia e il massacro del sud” - Grandmelò, ROMA, 1996


[...] La mente della rivolta risiedeva nel popolo tutto, l’arciprete Epifanio De Gregorio ne era solo la voce parlante.
Il religioso era solo colui il quale raccoglieva il pensare della gente, del popolo……. Epifanio De Gregorio chiamò Filippo Tommaselli, da tutti conosciuto come il Generale, a sostituire Melchiorre, che era fuggito con la cricca liberale, e ad istituire un governo provvisorio.
Secondo le disposizioni del fuggitivo Melchiorre la fiera di San Donato non doveva svolgersi per non turbare l’ordine pubblico, ma la gente era in paese a festeggiare sia la solennità religiosa, sia la fiera, sia i Borbone.
Una delegazione di popolani si recò da Don Epifanio per conferire con lui. Al suo cospetto, i contadini si tolsero il cappello e baciarono il crocifisso. Uno di loro prese la parola:
- Reverendo, siamo venuti a conferire con la sua autorità per chiederle il permesso di poter far venire i partigiani regi in chiesa a ringraziare il Signore, se può intercedere presso Giordano. Il popolo vuole festeggiare i suoi eroi, vuole i partigiani a Pontelandolfo.
Don Epifanio: - Avete ragione, ma i partigiani fanno la guardia ai nostri monti e alle nostre anime, comunque manderò degli emissari a chiamarli, son giornate di giubilo e di festa, Dio li protegga.
Gli emissari di Don Epifanio si misero al galoppo e raggiunsero l’accampamento di Giordano. Erano Saverio Di Rubbo detto Bascetta, Salvatore Rinaldi, detto Matteo, Andrea, Nicola e Michelangelo Mancini, Scudanigno, Carlotommaso Bisconti, Gennaro e Michele Rinaldi di Giuseppe ed i figli di Romualdo Rinaldi.
Sentite le parole della delegazione di pontelandolfesi Giordano guardò Di Rubbo come a volere un suo assenso; lui si sentiva un soldato, uno a cui spettavano solo sacrifici, non era un politico; i trionfi spettavano ad altri, a lui toccava solo dare la caccia ai piemontesi.
Di Rubbo si rivolse al capo partigiano con parole convincenti: - Comandande, andiamo a Pontelandolfo. Vi aspettano tutti, il paese è con noi, abbiamo fatto fuggire i liberali e con loro De Marco ed i suoi mercenari. Il generale Tommaselli vi aspetta per formare il governo provvisorio.
Giordano: - Va bene, verrò con una trentina di uomini. Gli altri staranno di guardia qui [...]

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India