mercoledì 18 giugno 2025

Disarmare il nostro Paese, l’Europa e il Mondo



Comunicato del comitato organizzatore del 21 giugno Stop Rearm Europe - con invito alla diffusione

Abbiamo superato le 440 adesioni al corteo che il 21 giugno partirà da Piazzale Ostiense alle 14:00 per finire al Colosseo. E cresce di ora in ora la partecipazione, da tutta Italia e da Roma.
Siamo una marea di persone e organizzazioni che da sempre e ogni giorno lottano per disarmare il nostro Paese, l'Europa e il mondo, per fermare tutte le guerre e i conflitti, le occupazioni, le ingiustizie, lo sfruttamento, il patriarcato, la repressione, per la democrazia, il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e climatica e la pace. Ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi strumenti.
Ma questo è un momento troppo tragico e pericoloso. E per fermare i mostri della guerra, del genocidio, del riarmo, dell'autoritarismo, per impedire la guerra globale abbiamo bisogno di unire le forze, mettere insieme ciò che ci unisce, riconoscerci gli uni con gli altri e lottare insieme. Lo stiamo facendo, e ogni giorno si aggiunge un tassello.
Nei giorni scorsi il cardinale Matteo Zuppi, nella sua introduzione alla sessione straordinaria del Consiglio Episcopale permanente della CEI, ha ribadito il "no" della Chiesa Cattolica a tutti i livelli al piano Rearm Europe. Una presa di posizione molto importante, per la nostra lotta.
Sempre ieri, il movimento delle donne iraniane "Donna Vita Libertà" ha annunciato la sua partecipazione al nostro corteo per dire che la guerra di Israele all'Iran non è in loro nome. Lo grideremo insieme in piazza, il loro "not in my name" è anche il nostro.
Dalla campagna Unsilence Gaza di Barcellona, che fa parte della campagna europea Stop Rearm Europe di cui la nostra convergenza ne è una componente, ci è arrivato un audio di 4 minuti, registrato da un ingegnere del suono palestinese, con il rumore delle bombe su Gaza. E su quel suono, al Colosseo faremo un gigantesco die-in sdraiandoci a terra.
La Rete No Bavaglio per la libera informazione realizzerà durante la manifestazione un media center itinerante, che fornirà la diretta del corteo, in collegamento con radio, media e social. Artisti e artiste ci stanno regalando loro opere per aiutare la comunicazione per la manifestazione.
Non c'è lo spazio per nominare tutte le adesioni, le collaborazioni, tutto l'impegno che sta costruendo questa coalizione. E' un'impresa collettiva, partecipata, dal basso.
La nostra coalizione è dall'inizio aperta a chi si riconosce nei suoi contenuti, nel metodo, negli obiettivi. Ma la convergenza è una libera scelta responsabile, e ovviamente non può essere imposta a nessuno. Sabato a Roma ci sarà anche un altro corteo, frutto di un percorso diverso, che esprime una differente sensibilità e collocazione. E' una decisione che rispettiamo. E in ogni caso, il 21 giugno a Roma si alzeranno forti tante voci contro la guerra, il riarmo e la guerra.
Lo stesso accadrà in altre parti d'Europa, nelle iniziative legate alla campagna Stop Rearm Europe. Lo stesso sta accadendo in questo periodo in tante mobilitazioni sociali, politiche e sindacali, dalle iniziative territoriali contro la guerra a quelle per Gaza, dagli scioperi sindacali agli embarghi contro le armi dei portuali in Europa e in Italia.
Sono tutte espressioni, anche diverse, di una lotta necessaria in questi giorni drammatici e nella prossima fase.
Fermiamo la guerra, il riarmo, il genocidio e l'autoritarismo. Fermiamo Israele e la guerra mondiale.
Il corteo del 21 giugno è solo l'inizio di un percorso lungo che faremo insieme per fare da argine collettivo alla follia di questo mondo ingiusto e sbagliato.

Ci vediamo a Porta S. Paolo il 21 giugno alle ore 14
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Comunicato del comitato organizzatore del 21 giugno Stop Rearm Europe - con invito alla diffusione

Abbiamo superato le 440 adesioni al corteo che il 21 giugno partirà da Piazzale Ostiense alle 14:00 per finire al Colosseo. E cresce di ora in ora la partecipazione, da tutta Italia e da Roma.
Siamo una marea di persone e organizzazioni che da sempre e ogni giorno lottano per disarmare il nostro Paese, l'Europa e il mondo, per fermare tutte le guerre e i conflitti, le occupazioni, le ingiustizie, lo sfruttamento, il patriarcato, la repressione, per la democrazia, il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e climatica e la pace. Ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi strumenti.
Ma questo è un momento troppo tragico e pericoloso. E per fermare i mostri della guerra, del genocidio, del riarmo, dell'autoritarismo, per impedire la guerra globale abbiamo bisogno di unire le forze, mettere insieme ciò che ci unisce, riconoscerci gli uni con gli altri e lottare insieme. Lo stiamo facendo, e ogni giorno si aggiunge un tassello.
Nei giorni scorsi il cardinale Matteo Zuppi, nella sua introduzione alla sessione straordinaria del Consiglio Episcopale permanente della CEI, ha ribadito il "no" della Chiesa Cattolica a tutti i livelli al piano Rearm Europe. Una presa di posizione molto importante, per la nostra lotta.
Sempre ieri, il movimento delle donne iraniane "Donna Vita Libertà" ha annunciato la sua partecipazione al nostro corteo per dire che la guerra di Israele all'Iran non è in loro nome. Lo grideremo insieme in piazza, il loro "not in my name" è anche il nostro.
Dalla campagna Unsilence Gaza di Barcellona, che fa parte della campagna europea Stop Rearm Europe di cui la nostra convergenza ne è una componente, ci è arrivato un audio di 4 minuti, registrato da un ingegnere del suono palestinese, con il rumore delle bombe su Gaza. E su quel suono, al Colosseo faremo un gigantesco die-in sdraiandoci a terra.
La Rete No Bavaglio per la libera informazione realizzerà durante la manifestazione un media center itinerante, che fornirà la diretta del corteo, in collegamento con radio, media e social. Artisti e artiste ci stanno regalando loro opere per aiutare la comunicazione per la manifestazione.
Non c'è lo spazio per nominare tutte le adesioni, le collaborazioni, tutto l'impegno che sta costruendo questa coalizione. E' un'impresa collettiva, partecipata, dal basso.
La nostra coalizione è dall'inizio aperta a chi si riconosce nei suoi contenuti, nel metodo, negli obiettivi. Ma la convergenza è una libera scelta responsabile, e ovviamente non può essere imposta a nessuno. Sabato a Roma ci sarà anche un altro corteo, frutto di un percorso diverso, che esprime una differente sensibilità e collocazione. E' una decisione che rispettiamo. E in ogni caso, il 21 giugno a Roma si alzeranno forti tante voci contro la guerra, il riarmo e la guerra.
Lo stesso accadrà in altre parti d'Europa, nelle iniziative legate alla campagna Stop Rearm Europe. Lo stesso sta accadendo in questo periodo in tante mobilitazioni sociali, politiche e sindacali, dalle iniziative territoriali contro la guerra a quelle per Gaza, dagli scioperi sindacali agli embarghi contro le armi dei portuali in Europa e in Italia.
Sono tutte espressioni, anche diverse, di una lotta necessaria in questi giorni drammatici e nella prossima fase.
Fermiamo la guerra, il riarmo, il genocidio e l'autoritarismo. Fermiamo Israele e la guerra mondiale.
Il corteo del 21 giugno è solo l'inizio di un percorso lungo che faremo insieme per fare da argine collettivo alla follia di questo mondo ingiusto e sbagliato.

Ci vediamo a Porta S. Paolo il 21 giugno alle ore 14

lunedì 16 giugno 2025

FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense)
FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE
NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO
Mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 420 in Italia
Appuntamento sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 420 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea
StopRearmEurope, che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
COMUNICATO UNITARIO
È promossa da centinaia di reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno aderito all’appello europeo Stop Rearm Europe. Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.
In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra. Vuole preparare la cittadinanza e le nuove generazioni alla guerra. Mentre l’UE e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina. E sono complici di Israele che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese.
La maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata.
La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione.
Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé.
La manifestazione del 21 giugno sarà una convergenza di tanti soggetti, culture, identità. Tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti, per la democrazia nel nostro paese. Sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. È l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione.
Costruiremo la manifestazione del 21 giugno con un percorso nazionale e locale che prevede:
la partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 31 maggio contro il decreto sicurezza promossa da A pieno regime
il voto per i referendum dell’8 e il 9 giugno
coinvolgimento dei comitati territoriali e coordinamento sui territori mobilitazione permanente per Gaza e la Palestina in questi giorni sempre più drammatici iniziative locali diffuse nel quadro della mobilitazione italiana ed europea
ordini del giorno per gli Enti Locali sui temi della mobilitazione valorizzazione di appelli, vertenze e iniziative specifiche di aderenti e coordinamenti
appelli del mondo della cultura, dell’informazione, della ricerca tutte le forme possibili di coinvolgimento delle persone e delle comunità locali.



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MANIFESTAZIONE NAZIONALE

ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense)
FERMIAMO LA GUERRA – STOP REARM EUROPE
NO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO
Mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 420 in Italia
Appuntamento sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 420 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea
StopRearmEurope, che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
COMUNICATO UNITARIO
È promossa da centinaia di reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno aderito all’appello europeo Stop Rearm Europe. Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.
In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra. Vuole preparare la cittadinanza e le nuove generazioni alla guerra. Mentre l’UE e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina. E sono complici di Israele che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese.
La maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata.
La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione.
Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé.
La manifestazione del 21 giugno sarà una convergenza di tanti soggetti, culture, identità. Tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti, per la democrazia nel nostro paese. Sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. È l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione.
Costruiremo la manifestazione del 21 giugno con un percorso nazionale e locale che prevede:
la partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 31 maggio contro il decreto sicurezza promossa da A pieno regime
il voto per i referendum dell’8 e il 9 giugno
coinvolgimento dei comitati territoriali e coordinamento sui territori mobilitazione permanente per Gaza e la Palestina in questi giorni sempre più drammatici iniziative locali diffuse nel quadro della mobilitazione italiana ed europea
ordini del giorno per gli Enti Locali sui temi della mobilitazione valorizzazione di appelli, vertenze e iniziative specifiche di aderenti e coordinamenti
appelli del mondo della cultura, dell’informazione, della ricerca tutte le forme possibili di coinvolgimento delle persone e delle comunità locali.



domenica 8 giugno 2025

MINACCE A MICHELE EMILIANO. LA SOLIDARIETA’ DEL PARTITO DEL SUD

Comunicato stampa 

Solidarietà mia personale e di tutto il Partito del Sud al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per le gravi minacce di morte ricevute oggi in forma anonima dopo lo stop dei rapporti diplomatici e commerciali con Israele per protestare contro il genocidio in corso a Gaza. Primo Presidente di Regione a prendere una simile iniziativa. Non vorremmo che questo atto coraggioso lo abbia ora trasformato in un bersaglio proprio all’indomani della grande manifestazione unitaria di Roma a cui abbiamo partecipato e che ha visto scendere in piazza oltre 300.000 cittadini contro i massacri in corso a Gaza ai danni della popolazione palestinese. 

Al momento ancora nessuna solidarietà giunge dalle istituzioni nazionali verso un uomo che ha sempre rappresentato le istituzioni con dignità ed onore. Uno schiaffo portato anche ai cittadini pugliesi che prima lo hanno eletto per due volte Sindaco di Bari e poi Presidente della Regione. Questa vicenda ci fornisce una chiara testimonianza del periodo particolarmente buio e tribolato che sta vivendo il nostro Paese.

Presidente Michele Emiliano, le giunga intanto la nostra solidarietà insieme a quella di tutti i cittadini onesti della Penisola. Grazie per il suo impegno a favore dei Sud del Mondo, della legalità e della Pace!

Natale Cuccurese-Presidente nazionale-
a nome di tutto il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud





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Comunicato stampa 

Solidarietà mia personale e di tutto il Partito del Sud al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per le gravi minacce di morte ricevute oggi in forma anonima dopo lo stop dei rapporti diplomatici e commerciali con Israele per protestare contro il genocidio in corso a Gaza. Primo Presidente di Regione a prendere una simile iniziativa. Non vorremmo che questo atto coraggioso lo abbia ora trasformato in un bersaglio proprio all’indomani della grande manifestazione unitaria di Roma a cui abbiamo partecipato e che ha visto scendere in piazza oltre 300.000 cittadini contro i massacri in corso a Gaza ai danni della popolazione palestinese. 

Al momento ancora nessuna solidarietà giunge dalle istituzioni nazionali verso un uomo che ha sempre rappresentato le istituzioni con dignità ed onore. Uno schiaffo portato anche ai cittadini pugliesi che prima lo hanno eletto per due volte Sindaco di Bari e poi Presidente della Regione. Questa vicenda ci fornisce una chiara testimonianza del periodo particolarmente buio e tribolato che sta vivendo il nostro Paese.

Presidente Michele Emiliano, le giunga intanto la nostra solidarietà insieme a quella di tutti i cittadini onesti della Penisola. Grazie per il suo impegno a favore dei Sud del Mondo, della legalità e della Pace!

Natale Cuccurese-Presidente nazionale-
a nome di tutto il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud





ROMA 7 GIUGNO 2025-LA MARCIA DEI TRECENTOMILA…(video e foto)

Oltre 300.000 persone hanno sfilato oggi a Roma per chiedere di fermare i massacri a Gaza. Come Partito del Sud siamo felici di aver dato il nostro contributo alla manifestazione in nome dell’umanità, della Pace, dei diritti dei palestinesi e di tutti i Sud del Mondo. 

Alcune immagini della manifestazione e un video con le dichiarazioni del nostro Presidente Natale Cuccurese che ben chiarisce le ragioni della presenza del Partito del Sud oggi alla manifestazione di Roma








Altre foto e filamti della manifestazione sulla nostra pagina fan nazionale https://www.facebook.com/PdelSud

dove potrai iscriverti al nostro canale informativo nazionale https://www.partitodelsud.eu/2025/06/iscrivetevi-al-canale-del-partito-del.html












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Oltre 300.000 persone hanno sfilato oggi a Roma per chiedere di fermare i massacri a Gaza. Come Partito del Sud siamo felici di aver dato il nostro contributo alla manifestazione in nome dell’umanità, della Pace, dei diritti dei palestinesi e di tutti i Sud del Mondo. 

Alcune immagini della manifestazione e un video con le dichiarazioni del nostro Presidente Natale Cuccurese che ben chiarisce le ragioni della presenza del Partito del Sud oggi alla manifestazione di Roma








Altre foto e filamti della manifestazione sulla nostra pagina fan nazionale https://www.facebook.com/PdelSud

dove potrai iscriverti al nostro canale informativo nazionale https://www.partitodelsud.eu/2025/06/iscrivetevi-al-canale-del-partito-del.html












giovedì 5 giugno 2025

ISCRIVETEVI AL CANALE DEL PARTITO DEL SUD

Carissimi sostenitori, 
vi farà piacere sapere che abbiamo creato il canale diretto dalla pagina fan facebook del del Partito del Sud con tutti Voi per inviare contenuti direttamente in chat. 

Così da poter condividere anticipazioni dal "dietro le quinte", fare sondaggi diretti, nonché raccogliere suggerimenti e feedback dei fan. 

Chiunque può trovare il canale, visualizzarlo in anteprima e iscriversi gratuitamente. Solo i membri del canale possono aggiungere reazioni ai messaggi e votare nei sondaggi. 

Un modo diretto per interagire direttamente in uno spazio autentico e senza interferenze per raccogliere suggerimenti e  feedback. Gazie ai messaggi testuali, alle note vocali, alle foto e ai video, condivideremo aggiornamenti informali, senza filtri e in tempo reale, metteremo in evidenza post, reel o video in diretta recenti e promuoveremo gli eventi in programma. 

Grazie per il sostegno alle nostre iniziative a favore dei nostri territori e di tutti i Sud del Mondo. 





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Carissimi sostenitori, 
vi farà piacere sapere che abbiamo creato il canale diretto dalla pagina fan facebook del del Partito del Sud con tutti Voi per inviare contenuti direttamente in chat. 

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REFERENDUM ANDIAMO A VOTARE PER CAMBIARE IN MEGLIO IL MONDO DEL LAVORO…IL MARE PUO' ASPETTARE...

Il miglior modo di combattere povertà lavorativa, precarietà ed avere maggiore sicurezza sul lavoro è andare l’8 e il 9 giugno a votare i referendum. 

Dopo settimane passate ai banchetti a distribuire volantini a favore della partecipazione al voto e vista la disinformazione di regime dilagante, ricordiamo comunque che:
1. Ogni quesito referendario ha il suo quorum.
2. L’elettore può scegliere quali schede ritirare e votare e quali no.
3. Il risultato referendario è esecutivo con DPR entro 60 giorni.
4. Le disposizioni abrogate non possono essere reintrodotte.

Se sei un lavoratore dipendente e non vai a votare per cancellare una legge che consente di licenziarti SENZA MOTIVO, spiace dirtelo, ma devi assolutamente approfondire l'argomento...



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Il miglior modo di combattere povertà lavorativa, precarietà ed avere maggiore sicurezza sul lavoro è andare l’8 e il 9 giugno a votare i referendum. 

Dopo settimane passate ai banchetti a distribuire volantini a favore della partecipazione al voto e vista la disinformazione di regime dilagante, ricordiamo comunque che:
1. Ogni quesito referendario ha il suo quorum.
2. L’elettore può scegliere quali schede ritirare e votare e quali no.
3. Il risultato referendario è esecutivo con DPR entro 60 giorni.
4. Le disposizioni abrogate non possono essere reintrodotte.

Se sei un lavoratore dipendente e non vai a votare per cancellare una legge che consente di licenziarti SENZA MOTIVO, spiace dirtelo, ma devi assolutamente approfondire l'argomento...



 
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