mercoledì 26 aprile 2023

LA TRUFFA DEL PNRR (17) ”…i dati non mentono, l’Italia unita si avvia alla fine, andate (se possibile) in pace…"

 


di Natale Cuccurese (*)


Il tasso di occupazione nel nostro Paese nel 2022 è passato dal 58,2% al 60,1%. Un aumento consistente, che però non è riuscito ad evitare che l’Italia finisse all’ultimo posto per tasso di occupati nell’Unione europea, dietro la Grecia.
Ovviamente sui media nazionali già da due settimane si sente parlare solo dell’incremento percentuale e non del fatto che siamo comunque all’ultimo posto Ue come tasso di occupazione.
Nel frattempo, nel mondo reale, più di 1 lavoratore su 10 è povero, 3 milioni sono precari, 2,8 milioni sono costretti al part-time involontario (li pagano così poco da dover fare più lavori). E poi troviamo milioni di disoccupati e più di 8 milioni di inattivi.

Non a caso anche i dati Eurostat di inizio settimana condannano l'Italia: in Europa è la prima per numero di Neet, gli 'inattivi' tra i 15 e i 34 anni. Nel Mezzogiorno si registrano i dati più alti: la Sicilia è la regione europea con più Neet, registrando un 30,2%, e a seguire la Campania, con il 27,7%.
In Italia mancano politiche attive per il lavoro, gli ammortizzatori sociali sono pressoché inesistenti, è un disastro totale da questo punto di vista, grazie ad una politica menefreghista ed indecente!
Poi si chiedono perché le nascite battono, anno dopo anno, ogni record storico negativo…

Come se non bastasse questa settimana sono arrivati anche i dati Svimez che ovviamente confermano un’Italia divisa in due anche nella scuola: al Centro-nord il tasso di abbandoni è del 10,4%, nel Mezzogiorno del 16,6%.
Al Sud un ragazzo su 6 lascia la scuola. A Napoli il tasso di abbandono scolastico raggiunge il 23%.
Bisogna iniziare a capire bene che questa NON è più la Repubblica nata dalla Resistenza con il suo dettato costituzionale ben preciso e con le sue garanzie per tutti i cittadini, ma si è lentamente trasformata una democratura di stampo ordoliberista e autoritario al servizio esclusivo ed esplicito solo di alcuni territori e di alcune classi sociali.

Ad esempio nel Mezzogiorno la spesa media pro-capite per il welfare è di 66 euro e nel Nord Est 184 euro per abitante, mentre la media nazionale è 132 euro. Quasi il 30% dei Comuni del Sud non offrono alcuna assistenza domiciliare agli anziani fragili, mentre a Bolzano per il welfare sono impegnati 584 € per abitante mentre in Calabria solo 28 €.
Però finalmente, con l’Autonomia differenziata, grazie all'azione congiunta di leghisti e protoleghisti, verrà cancellata almeno questa vergogna: infatti i 66 euro al Sud, così come i 28€ in Calabria, verranno presto eliminati del tutto.
Questa è l'Italia di oggi, dove i diritti costituzionali dei cittadini sono diversi in base alla latitudine. E tutti fan finta di niente ...

Come se tutto questo non bastasse sempre l’Istat ci informa che mentre va giù il potere d’acquisto delle famiglie, mentre vanno su i profitti delle imprese. Crolla il potere d'acquisto delle famiglie e i risparmi non bastano, ma le grandi imprese aumentano ancora gli utili…
Perché stupirsi?
Ricordo che la necessità di seguire l’Agenda Draghi è stata al centro della recente campagna elettorale del centrosinistra ed ora è perseguita anche dai sovranisti senza sovranità dal governo Meloni…
La distruzione delle “zombie firms”, cioè delle piccole e medie imprese di cui l’Italia detiene o meglio deteneva il primato mondiale, e quindi la distruzione del ceto medio, è infatti prevista nel documento dei trenta del dicembre 2020 a firma Mario Draghi (lo trovate in rete, è tutto scritto nero su bianco).
La distruzione creativa delle “zombie firms”: cioè demolire le imprese italiane, creando disoccupazione e povertà, è perseguita affinché multinazionali straniere (e i pochi oligarchi italiani) le comprino a prezzo di saldo, con allegati salariati a basso costo. In Grecia è capitata la stessa cosa che ora stanno facendo all'Italia.

Ora la strategia distruttrice è in atto, come certifica Istat, con gli aumenti generalizzati di generi alimentari, bollette, benzina, blocco salari, inflazione etc, la depredazione del risparmio privato e degli immobili privati, anche qui in Italia oggi ancora ai livelli fra i più alti al mondo…
Mi raccomando votate ancora il centrosinistra e/o il centrodestra che governava e governa seguendo sempre l’Agenda Draghi. È sicuramente un voto utile per fare diventare dei “morti di fame” (letteralmente) tutti noi e le nostre famiglie e per fare diventare sempre più ricchi i pochi “padroni del vapore”…

Come se non bastasse questo quadro desolante si apprende che, vista la malaparata coi fondi del Pnrr il Comune di Venezia vuole vendere un capolavoro di Klimt per finanziare lo stadio.
Leghisti e protoleghisti, da Nord a Sud, dopo avere privatizzato a esclusivo vantaggio di prenditori e multinazionali, l’acqua, l’energia, le autostrade, le telecomunicazioni ecc. ora per fare cassa mettono le grinfie sul patrimonio artistico degli italiani. Presto se non li fermiamo non resterà più nulla della ricchezza del Paese.
Pur di non ridurre le disuguaglianze col Mezzogiorno infatti i proci consociativisti si industriano per scialacquare i fondi in arrivo dall’Europa che, da indicazioni Ue, dovevano servire prioritariamente ad iniziare a far crescere il Pil della Macroregione più povera di tutto il Continente: il Mezzogiorno…
Altro esempio: a Cavriglia, in provincia di Arezzo, c'è un campo da golf da 12 buche. Ma perché non farlo diventare da 18 con i soldi del Pnrr? Costo? 4 milioni di euro per 6 buche!!

Che c’entrano stadi di calcio o campi da golf con la ripresa e resilienza quando la crisi divampa nella scuola, nella salute, nel lavoro e col fatto che almeno il 65% dei fondi sarebbero dovuti andare al Mezzogiorno?!
Perché indebitarsi per stadi e campi da golf del Centro-Nord?
La premier Meloni oltretutto pare pronta a stanziare fondi nazionali per gli stadi, mentre al Sud mancano asili e scuole…

In tutto questo disastro e vista la situazione comatosa del governo sul Pnrr c’è da chiedersi quali opere verranno escluse dal Pnrr, visto che un ministro dieci giorni fa prevedeva l’arrivo della metà dei fondi previsti. E' facile prevederlo: tutto quello che il Mezzogiorno attende da sempre. A partire da asili nido, ospedali e Alta Velocità, cioè quasi tutte le grandi opere ferroviarie pianificate per collegare finalmente il Sud e che ora devono essere riprogrammate e i valori rimodulati. Sarà fatto anche questo a favore del Nord? Visti i precedenti degli ultimi 162 anni…

(*) Presidente del Partito del Sud



.

Leggi tutto »

 


di Natale Cuccurese (*)


Il tasso di occupazione nel nostro Paese nel 2022 è passato dal 58,2% al 60,1%. Un aumento consistente, che però non è riuscito ad evitare che l’Italia finisse all’ultimo posto per tasso di occupati nell’Unione europea, dietro la Grecia.
Ovviamente sui media nazionali già da due settimane si sente parlare solo dell’incremento percentuale e non del fatto che siamo comunque all’ultimo posto Ue come tasso di occupazione.
Nel frattempo, nel mondo reale, più di 1 lavoratore su 10 è povero, 3 milioni sono precari, 2,8 milioni sono costretti al part-time involontario (li pagano così poco da dover fare più lavori). E poi troviamo milioni di disoccupati e più di 8 milioni di inattivi.

Non a caso anche i dati Eurostat di inizio settimana condannano l'Italia: in Europa è la prima per numero di Neet, gli 'inattivi' tra i 15 e i 34 anni. Nel Mezzogiorno si registrano i dati più alti: la Sicilia è la regione europea con più Neet, registrando un 30,2%, e a seguire la Campania, con il 27,7%.
In Italia mancano politiche attive per il lavoro, gli ammortizzatori sociali sono pressoché inesistenti, è un disastro totale da questo punto di vista, grazie ad una politica menefreghista ed indecente!
Poi si chiedono perché le nascite battono, anno dopo anno, ogni record storico negativo…

Come se non bastasse questa settimana sono arrivati anche i dati Svimez che ovviamente confermano un’Italia divisa in due anche nella scuola: al Centro-nord il tasso di abbandoni è del 10,4%, nel Mezzogiorno del 16,6%.
Al Sud un ragazzo su 6 lascia la scuola. A Napoli il tasso di abbandono scolastico raggiunge il 23%.
Bisogna iniziare a capire bene che questa NON è più la Repubblica nata dalla Resistenza con il suo dettato costituzionale ben preciso e con le sue garanzie per tutti i cittadini, ma si è lentamente trasformata una democratura di stampo ordoliberista e autoritario al servizio esclusivo ed esplicito solo di alcuni territori e di alcune classi sociali.

Ad esempio nel Mezzogiorno la spesa media pro-capite per il welfare è di 66 euro e nel Nord Est 184 euro per abitante, mentre la media nazionale è 132 euro. Quasi il 30% dei Comuni del Sud non offrono alcuna assistenza domiciliare agli anziani fragili, mentre a Bolzano per il welfare sono impegnati 584 € per abitante mentre in Calabria solo 28 €.
Però finalmente, con l’Autonomia differenziata, grazie all'azione congiunta di leghisti e protoleghisti, verrà cancellata almeno questa vergogna: infatti i 66 euro al Sud, così come i 28€ in Calabria, verranno presto eliminati del tutto.
Questa è l'Italia di oggi, dove i diritti costituzionali dei cittadini sono diversi in base alla latitudine. E tutti fan finta di niente ...

Come se tutto questo non bastasse sempre l’Istat ci informa che mentre va giù il potere d’acquisto delle famiglie, mentre vanno su i profitti delle imprese. Crolla il potere d'acquisto delle famiglie e i risparmi non bastano, ma le grandi imprese aumentano ancora gli utili…
Perché stupirsi?
Ricordo che la necessità di seguire l’Agenda Draghi è stata al centro della recente campagna elettorale del centrosinistra ed ora è perseguita anche dai sovranisti senza sovranità dal governo Meloni…
La distruzione delle “zombie firms”, cioè delle piccole e medie imprese di cui l’Italia detiene o meglio deteneva il primato mondiale, e quindi la distruzione del ceto medio, è infatti prevista nel documento dei trenta del dicembre 2020 a firma Mario Draghi (lo trovate in rete, è tutto scritto nero su bianco).
La distruzione creativa delle “zombie firms”: cioè demolire le imprese italiane, creando disoccupazione e povertà, è perseguita affinché multinazionali straniere (e i pochi oligarchi italiani) le comprino a prezzo di saldo, con allegati salariati a basso costo. In Grecia è capitata la stessa cosa che ora stanno facendo all'Italia.

Ora la strategia distruttrice è in atto, come certifica Istat, con gli aumenti generalizzati di generi alimentari, bollette, benzina, blocco salari, inflazione etc, la depredazione del risparmio privato e degli immobili privati, anche qui in Italia oggi ancora ai livelli fra i più alti al mondo…
Mi raccomando votate ancora il centrosinistra e/o il centrodestra che governava e governa seguendo sempre l’Agenda Draghi. È sicuramente un voto utile per fare diventare dei “morti di fame” (letteralmente) tutti noi e le nostre famiglie e per fare diventare sempre più ricchi i pochi “padroni del vapore”…

Come se non bastasse questo quadro desolante si apprende che, vista la malaparata coi fondi del Pnrr il Comune di Venezia vuole vendere un capolavoro di Klimt per finanziare lo stadio.
Leghisti e protoleghisti, da Nord a Sud, dopo avere privatizzato a esclusivo vantaggio di prenditori e multinazionali, l’acqua, l’energia, le autostrade, le telecomunicazioni ecc. ora per fare cassa mettono le grinfie sul patrimonio artistico degli italiani. Presto se non li fermiamo non resterà più nulla della ricchezza del Paese.
Pur di non ridurre le disuguaglianze col Mezzogiorno infatti i proci consociativisti si industriano per scialacquare i fondi in arrivo dall’Europa che, da indicazioni Ue, dovevano servire prioritariamente ad iniziare a far crescere il Pil della Macroregione più povera di tutto il Continente: il Mezzogiorno…
Altro esempio: a Cavriglia, in provincia di Arezzo, c'è un campo da golf da 12 buche. Ma perché non farlo diventare da 18 con i soldi del Pnrr? Costo? 4 milioni di euro per 6 buche!!

Che c’entrano stadi di calcio o campi da golf con la ripresa e resilienza quando la crisi divampa nella scuola, nella salute, nel lavoro e col fatto che almeno il 65% dei fondi sarebbero dovuti andare al Mezzogiorno?!
Perché indebitarsi per stadi e campi da golf del Centro-Nord?
La premier Meloni oltretutto pare pronta a stanziare fondi nazionali per gli stadi, mentre al Sud mancano asili e scuole…

In tutto questo disastro e vista la situazione comatosa del governo sul Pnrr c’è da chiedersi quali opere verranno escluse dal Pnrr, visto che un ministro dieci giorni fa prevedeva l’arrivo della metà dei fondi previsti. E' facile prevederlo: tutto quello che il Mezzogiorno attende da sempre. A partire da asili nido, ospedali e Alta Velocità, cioè quasi tutte le grandi opere ferroviarie pianificate per collegare finalmente il Sud e che ora devono essere riprogrammate e i valori rimodulati. Sarà fatto anche questo a favore del Nord? Visti i precedenti degli ultimi 162 anni…

(*) Presidente del Partito del Sud



.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India