In bolletta, la fetta relativa agli oneri degli incentivi per le rinnovabili e’ del 10%. Per il resto, il 58% e’ per la componente energia, il 3% per gli oneri di sistemi e incentivi alle assimilate, il 14% per imposte e il 15% per costi di distribuzione e misura energia, secondo lo schema pubblicato sull’ultimo Rapporto di Legambiente, Comuni Rinnovabili 2012, su dati Authority per l’energia. Sempre secondo lo stesso rapporto, nel 2011, il contributo delle rinnovabili in termini di produzione ha raggiunto il 26,6% dei consumi elettrici complessivi italiani (era il 23% nel 2010) e il 14% dei consumi energetici finali (8% nel 2000). Di seguito l’universo rinnovabili secondo la fotografia di Legambiente.
PRODUZIONE – In un anno la produzione e’ passata da 76,9 TWh a 84,1, secondo i dati del Gestore servizi energetici, e malgrado il contributo dell’idroelettrico sia sceso (da 51 TWh a 47), perche’ intanto sono cresciute tutte le altre fonti. Aumenta la produzione da eolico, che ha contribuito con 10,1 TWh (+11,4% rispetto al 2010), ma soprattutto da fotovoltaico (10,7 TWh, +462% rispetto allo scorso anno) e da biomasse, biogas e bioliquidi (arrivati a 11 TWh). Un incremento del 5,6% si è registrato anche nella geotermia, con 5,6 TWh prodotti –
OCCUPAZIONE - Crescono gli occupati nelle fonti rinnovabili, in un periodo di crisi economica si sono creati oltre 100mila nuovi posti di lavoro e le prospettive sono rilevanti. Secondo uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in Italia si potrebbe arrivare nel 2020 a 250mila occupati nelle energie pulite e a 600mila nel comparto dell’efficienza e riqualificazione in edilizia.
COSTO MERCATO ENERGIA – Comincia ad abbassarsi il costo dell’ energia nel mercato elettrico perche’ questi impianti – e in particolare quelli fotovoltaici – producono energia di giorno, al picco della domanda. Si riducono le emissioni di CO2, con vantaggi per il clima, ma anche economici perche’ l’Italia (secondo i calcoli del Kyoto Club) ha accumulato un debito per il mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto che la produzione di elettricita’ verde ha ridotto di 590 milioni di euro. (ANSA).
COSTO MERCATO ENERGIA – Comincia ad abbassarsi il costo dell’ energia nel mercato elettrico perche’ questi impianti – e in particolare quelli fotovoltaici – producono energia di giorno, al picco della domanda. Si riducono le emissioni di CO2, con vantaggi per il clima, ma anche economici perche’ l’Italia (secondo i calcoli del Kyoto Club) ha accumulato un debito per il mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto che la produzione di elettricita’ verde ha ridotto di 590 milioni di euro. (ANSA).
Fonte: Giornalettismo
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