di Giuseppe Onufrio - 6 aprile 2011
Fonte: Cadoinpiedi
Due squadre in Giappone, come a Chernobyl, per misurare i livelli radioattivi. In Italia l'agenzia di sicurezza è stata affidata a Veronesi, la cui fondazione è finanziata da Eni e Edf
Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, ci parla della missione a Fukushima.
Greenpeace a Fukushima. Perché questa missione?
Noi anche in altre occasioni abbiamo mandato squadre per avere una valutazione indipendente e darla al pubblico. Naturalmente mandare due squadre di reputazione in una situazione incidentale, comporta anche dei rischi, quindi questa missione è stata preparata con cura proprio per fare una valutazione preliminare di quali erano le possibilità, i tempi e quindi le eventuali dosi che i nostri operatori andavano a prendere. Adesso abbiamo due squadre, una continua a fare la valutazione dell'esposizione della radioattività esterna. Ricordiamo che chi vive lì oltre alle radiazioni che colpiscono il corpo all'esterno, subisce anche quelle che vengono ingerite o inalate. Abbiamo già visto che un villaggio 40 chilometri a nord - ovest da Fukushima presenta valori che suggeriscono un'evacuazione. Abbiamo chiesto questa evacuazione, ma per adesso soltanto le donne incinte sono state mandate via. La seconda squadra invece si occuperà di più di fare delle analisi sulle matrici alimentari e quindi sul cibo, la contaminazione della carne, verdure, pesce etc..
Perché c'è il sospetto che non ci dicano tutta la verità?
Quello che è stato fatto nel passato e le omissioni che ci sono state, sono tutte legate alla valutazione di sicurezza dell'impianto. Voglio ricordare che la simulazione di un incidente come quello che è accaduto è stata effettuata per la prima volta su un impianto americano nel 1981. Nel 1990 l'agenzia di sicurezza del nucleare giapponese ha escluso come scenario la possibilità che una centrale nucleare in quel paese potesse rimanere per troppo tempo, per troppe ore in black out. Quindi la catena di omissioni e di falsità che ci sono state sono legate a quel tasso di omertà nucleare che poi è venuta fuori. Per fortuna con alcuni scandali che hanno coinvolto l'azienda che è proprietaria dell'impianto, la Tepco, in più occasioni si è visto che i documenti di sicurezza erano stati falsificati o manomessi. Quindi è proprio questa situazione che non ci porta a avere molta fiducia nelle informazioni che vengono date. Anche il governo giapponese si è lamentato soprattutto del fatto della scarsa tempestività con cui le cose sono state dette anche a loro. Adesso mi sembra che il flusso di informazioni c'è, bisogna però sempre stare sul chi va là, quello che sappiamo sono questo sversamento di acqua ancora contaminata in maniera relativa, ma sappiamo che dentro i reattori e dentro le condotte sotto gli impianti ci sono livelli di contaminazione molto elevati e quello che abbiamo sentito adesso è che la Tepco sta iniettando azoto dentro gli impianti, questo per ridurre il rischio di esplosione di idrogeno, il che significa, come anche alcune fonti americane hanno detto (ricordiamo che i reattori sono di tecnologia americana della General Elettric, la stessa tecnologia che abbiamo a Caorso, e che stavamo costruendo a Montaldo di Castro), che almeno il reattore 1 e il 70% delle barre è danneggiato.Siamo ancora molto lontani da una situazione di stabilità e la fusione del nocciolo continua. C'è ancora il rischio che ci sia un'esplosione causata dalla produzione di idrogeno dentro il reattore.
Per raffreddare le barre potrebbero volerci 100 anni. La Tepco intende farlo con l'acqua del mare. Vuol dire che avremo sversamenti radioattivi nell'oceano per ancora un secolo?
Questo è inaccettabile. Tra l'altro dobbiamo ricordare che mettendo acqua dentro il reattore, la reazione nucleare viene alimentata, quindi loro mettono acqua insieme a acido borico, l'acqua è acqua di mare, l'acqua di mare contiene sale che corrode ulteriormente l'impianto, quindi è una situazione che non può andare avanti per sempre. E' chiaro che è la dimostrazione però che in questi casi l'industria nucleare non sa cosa farequando il reattore esce fuori controllo, e per andare fuori controllo basta un black out di 12/13 ore, secondo la simulazione fatta a suo tempo negli Stati Uniti. L'immissione di radionuclidi in mare ha un impatto indiretto sulla salute dell'uomo, poiché chiaramente c'è una contaminazione dell'ambiente. La catena alimentare mano a mano che si passa dalle microalghe agli organi superiori, vive una concentrazione di radionuclidi. Lo iodio 131per questo genere di impatto ha meno rilevanza perché in 3 mesi si è scaricato. Il problema sono le concentrazioni di cesio 137 che invece per ridursi a un millesimo di quello che era l'immissione originaria,richiede 3 secoli.
Dagli Stati Uniti hanno portato in Giappone una pompa di cemento. Vogliono cementificare tutto, come per Chernobyl?
Il problema è che quando c'è la fusione del nocciolo si ha un magma incandescente tra i 2000 e i 2500 gradi. Noi non sappiamo che forma ha preso, perché se questo magma si spande in un fondo e si sparge è meno pericoloso. Se invece questo magma per qualche ragione rimane ammassato è più pericoloso perché si va in massa critica. La reazione tende a continuare, quindi è un po' imprevedibile. A Chernobyl fu costruito un tunnel sotto per cercare di, in qualche modo, creare una barriera in cemento tra il magma e la falda acquifera, qui non so cosa abbiano intenzione di fare. E' chiaro che su queste centrali alla fine andranno costruiti probabilmente dei sarcofaghi. Vedo molto difficile quello che hanno dichiarato di volerlo smantellare perché lo smantellamento in una condizione in cui c'è una contaminazione così estesa, diventa estremamente pericoloso e costoso perché i lavoratori addetti che devono andare in quel sito sono esposti a livelli elevati di radiazioni.
Il Giappone va evacuato?
Noi abbiamo chiesto l'evacuazione fino a 40 chilometri a nord - ovest, la radioattività per il momento è andata prevalentemente verso nord e verso il mare. A Chernobyl la zona di esclusione è tutt'ora disabitata, anche se qualcuno poi è rientrato a suo rischio e pericolo, nel raggio dei 30 chilometri. Lì dipenderà da quale sarà la mappa soprattutto per il cesio che ha un tempo di dimezzamento di 30 anni, quindi ci mette circa 3 secoli a diventare un millesimo di quello che era l'inizio. Lo iodio invece ha effetti più brevi e più localizzati alla tiroide.
Perché negli Stati Uniti stanno reclutando persone da mandare a Fukushima?
Quella è tecnologia americana, quindi c'è un problema che è questo: nel momento in cui la zona è contaminata, ci sarà un momento in cui bisognerà decidere di non mandare più gli operai e gli addetti che hanno già assorbito livelli massicci di radiazioni, mentre a Chernobyl si mandarono i liquidatori, quindi migliaia e migliaia di persone dell'esercito a sversare sabbia e cemento, la cui sorte è uno dei problemi su cui c'è una polemica tutt'ora in corso. Il Giappone non ha fatto questa strada anche perché le polemiche di Chernobyl sono ancora vive, quindi c'è un problema di mandare gente che sa di cosa si tratta, mandare qualcuno che non conosca l'impianto e non sappia cosa fare è doppiamente pericoloso. Occorre mandare persone qualificate. Credo che gli americani stiano cercando di dare una mano ai giapponesi, visto che quelle sono tutte centrali costruite dalla General Elettric che è americana. Poi negli Stati Uniti hanno già avuto qualche traccia maggiore di quella che è arrivata qui di pioggia contenente iodio. Hanno già trovato lo iodio in tracce nel latte, quindi i venti prevalenti dal Giappone sono arrivati anche negli Stati Uniti.
In Italia c'è chi si attrezza con strumenti di misurazione per calcolare la radioattività autonomamente. E' un buon metodo?
Non è soltanto una questione di procurarsi gli strumenti, poi bisogna anche saperli usare bene gli strumenti. I nostri tecnici che sono andati giù sono tecnici di quinto livello. Dobbiamo evitare anche di spaventare troppo le persone. In Italia, dopo Chernobyl un certo controllo a campione di alcune matrici alimentari viene fatto, credo che intanto bisogna chiedere che gli organismi pubblici siano indipendenti e siano dotati di strutture e soldi per fare delle analisi a vasto raggio. Quello che preoccupa in Italia è che la costituenda agenzia di sicurezza nucleare è stata data al Prof. Veronesi, il quale fino a oggi ha fatto una propaganda da piazzista nucleare, al di là delle fesserie che ha detto e che abbiamo contestato, la direttiva europea separa nettamente i compiti di chi promuove la tecnologia da chi fa il controllo. In Italia certamente c'è un deficit di credibilità nelle strutture di controllo, proprio per questa scelta di dare a Veronesi, con questa specie di propaganda che lui ha fatto, chi si fida più delle strutture? Chi fa i controlli a tutela della salute pubblica, deve avere la massima indipendenza e la massima capacità anche di ispezione, questo bisogna chiederlo. Dire ai cittadini controllate voi è un po' pericoloso perché poi le misure vanno fatte bene perché altrimenti è possibile fare confusione.
Certo, affidare le verifiche a gente come Veronesi, che sul nucleare è stato abbastanza chiaro, non sembra un grande mossa in effetti...
Guardi, Veronesi ha dei meriti nel suo campo. E' un oncologo, ha fatto del bene a tanta gente, quindi non è che voglia fare una polemica personalistica su Veronesi. Però ha fatto delle affermazioni come quella che terrebbe le scorie nucleari nella camera da letto, che sono affermazioni... Capisco che questo è un paese ormai da barzelletta, però esiste un argomento o alcuni argomenti e uno di questi è il nucleare su cui trovo non tollerabile procedere con delle barzellette. Abbiamo anche presentato sul nostro sito e sulla stampa, l'analisi di quello che significherebbe prendere uno dei contenitori meno pericolosi che vanno a Gorleben e se lo tenesse a un metro di distanza. Si avrebbe una dose di radioattività che arriva a 80/85 volte quello che è il massimo ammissibile per una persona, quindi come si fa a dire una cosa di questo genere? Credo che tutto questo suo impegno sia un impegno propagandistico e quindi estremamente pericoloso nel momento in cui lui è chiamato a tutelarci. Deve diventare un po' il Carabiniere della sicurezza e certamente sembra invece che faccia la promozione ai malviventi. L'altra cosa che andrebbe vista è questa: sappiamo che la Fondazione Veronesi fa tante cose buone per l'amor del cielo, si è impegnata nella ricerca contro il cancro e tutto quanto, però è finanziata sia dall'Enel che da Edf che sono i promotori del nucleare. Vi sembra possibile che chi deve fare il controllore, la sua fondazione o la fondazione che porta il suo nome sia finanziata dai controllati? Credo che solo in Italia e in qualche altro paese non particolarmente trasparente, possa succedere una cosa di questo genere.
Greenpeace a Fukushima. Perché questa missione?
Noi anche in altre occasioni abbiamo mandato squadre per avere una valutazione indipendente e darla al pubblico. Naturalmente mandare due squadre di reputazione in una situazione incidentale, comporta anche dei rischi, quindi questa missione è stata preparata con cura proprio per fare una valutazione preliminare di quali erano le possibilità, i tempi e quindi le eventuali dosi che i nostri operatori andavano a prendere. Adesso abbiamo due squadre, una continua a fare la valutazione dell'esposizione della radioattività esterna. Ricordiamo che chi vive lì oltre alle radiazioni che colpiscono il corpo all'esterno, subisce anche quelle che vengono ingerite o inalate. Abbiamo già visto che un villaggio 40 chilometri a nord - ovest da Fukushima presenta valori che suggeriscono un'evacuazione. Abbiamo chiesto questa evacuazione, ma per adesso soltanto le donne incinte sono state mandate via. La seconda squadra invece si occuperà di più di fare delle analisi sulle matrici alimentari e quindi sul cibo, la contaminazione della carne, verdure, pesce etc..
Perché c'è il sospetto che non ci dicano tutta la verità?
Quello che è stato fatto nel passato e le omissioni che ci sono state, sono tutte legate alla valutazione di sicurezza dell'impianto. Voglio ricordare che la simulazione di un incidente come quello che è accaduto è stata effettuata per la prima volta su un impianto americano nel 1981. Nel 1990 l'agenzia di sicurezza del nucleare giapponese ha escluso come scenario la possibilità che una centrale nucleare in quel paese potesse rimanere per troppo tempo, per troppe ore in black out. Quindi la catena di omissioni e di falsità che ci sono state sono legate a quel tasso di omertà nucleare che poi è venuta fuori. Per fortuna con alcuni scandali che hanno coinvolto l'azienda che è proprietaria dell'impianto, la Tepco, in più occasioni si è visto che i documenti di sicurezza erano stati falsificati o manomessi. Quindi è proprio questa situazione che non ci porta a avere molta fiducia nelle informazioni che vengono date. Anche il governo giapponese si è lamentato soprattutto del fatto della scarsa tempestività con cui le cose sono state dette anche a loro. Adesso mi sembra che il flusso di informazioni c'è, bisogna però sempre stare sul chi va là, quello che sappiamo sono questo sversamento di acqua ancora contaminata in maniera relativa, ma sappiamo che dentro i reattori e dentro le condotte sotto gli impianti ci sono livelli di contaminazione molto elevati e quello che abbiamo sentito adesso è che la Tepco sta iniettando azoto dentro gli impianti, questo per ridurre il rischio di esplosione di idrogeno, il che significa, come anche alcune fonti americane hanno detto (ricordiamo che i reattori sono di tecnologia americana della General Elettric, la stessa tecnologia che abbiamo a Caorso, e che stavamo costruendo a Montaldo di Castro), che almeno il reattore 1 e il 70% delle barre è danneggiato.Siamo ancora molto lontani da una situazione di stabilità e la fusione del nocciolo continua. C'è ancora il rischio che ci sia un'esplosione causata dalla produzione di idrogeno dentro il reattore.
Per raffreddare le barre potrebbero volerci 100 anni. La Tepco intende farlo con l'acqua del mare. Vuol dire che avremo sversamenti radioattivi nell'oceano per ancora un secolo?
Questo è inaccettabile. Tra l'altro dobbiamo ricordare che mettendo acqua dentro il reattore, la reazione nucleare viene alimentata, quindi loro mettono acqua insieme a acido borico, l'acqua è acqua di mare, l'acqua di mare contiene sale che corrode ulteriormente l'impianto, quindi è una situazione che non può andare avanti per sempre. E' chiaro che è la dimostrazione però che in questi casi l'industria nucleare non sa cosa farequando il reattore esce fuori controllo, e per andare fuori controllo basta un black out di 12/13 ore, secondo la simulazione fatta a suo tempo negli Stati Uniti. L'immissione di radionuclidi in mare ha un impatto indiretto sulla salute dell'uomo, poiché chiaramente c'è una contaminazione dell'ambiente. La catena alimentare mano a mano che si passa dalle microalghe agli organi superiori, vive una concentrazione di radionuclidi. Lo iodio 131per questo genere di impatto ha meno rilevanza perché in 3 mesi si è scaricato. Il problema sono le concentrazioni di cesio 137 che invece per ridursi a un millesimo di quello che era l'immissione originaria,richiede 3 secoli.
Dagli Stati Uniti hanno portato in Giappone una pompa di cemento. Vogliono cementificare tutto, come per Chernobyl?
Il problema è che quando c'è la fusione del nocciolo si ha un magma incandescente tra i 2000 e i 2500 gradi. Noi non sappiamo che forma ha preso, perché se questo magma si spande in un fondo e si sparge è meno pericoloso. Se invece questo magma per qualche ragione rimane ammassato è più pericoloso perché si va in massa critica. La reazione tende a continuare, quindi è un po' imprevedibile. A Chernobyl fu costruito un tunnel sotto per cercare di, in qualche modo, creare una barriera in cemento tra il magma e la falda acquifera, qui non so cosa abbiano intenzione di fare. E' chiaro che su queste centrali alla fine andranno costruiti probabilmente dei sarcofaghi. Vedo molto difficile quello che hanno dichiarato di volerlo smantellare perché lo smantellamento in una condizione in cui c'è una contaminazione così estesa, diventa estremamente pericoloso e costoso perché i lavoratori addetti che devono andare in quel sito sono esposti a livelli elevati di radiazioni.
Il Giappone va evacuato?
Noi abbiamo chiesto l'evacuazione fino a 40 chilometri a nord - ovest, la radioattività per il momento è andata prevalentemente verso nord e verso il mare. A Chernobyl la zona di esclusione è tutt'ora disabitata, anche se qualcuno poi è rientrato a suo rischio e pericolo, nel raggio dei 30 chilometri. Lì dipenderà da quale sarà la mappa soprattutto per il cesio che ha un tempo di dimezzamento di 30 anni, quindi ci mette circa 3 secoli a diventare un millesimo di quello che era l'inizio. Lo iodio invece ha effetti più brevi e più localizzati alla tiroide.
Perché negli Stati Uniti stanno reclutando persone da mandare a Fukushima?
Quella è tecnologia americana, quindi c'è un problema che è questo: nel momento in cui la zona è contaminata, ci sarà un momento in cui bisognerà decidere di non mandare più gli operai e gli addetti che hanno già assorbito livelli massicci di radiazioni, mentre a Chernobyl si mandarono i liquidatori, quindi migliaia e migliaia di persone dell'esercito a sversare sabbia e cemento, la cui sorte è uno dei problemi su cui c'è una polemica tutt'ora in corso. Il Giappone non ha fatto questa strada anche perché le polemiche di Chernobyl sono ancora vive, quindi c'è un problema di mandare gente che sa di cosa si tratta, mandare qualcuno che non conosca l'impianto e non sappia cosa fare è doppiamente pericoloso. Occorre mandare persone qualificate. Credo che gli americani stiano cercando di dare una mano ai giapponesi, visto che quelle sono tutte centrali costruite dalla General Elettric che è americana. Poi negli Stati Uniti hanno già avuto qualche traccia maggiore di quella che è arrivata qui di pioggia contenente iodio. Hanno già trovato lo iodio in tracce nel latte, quindi i venti prevalenti dal Giappone sono arrivati anche negli Stati Uniti.
In Italia c'è chi si attrezza con strumenti di misurazione per calcolare la radioattività autonomamente. E' un buon metodo?
Non è soltanto una questione di procurarsi gli strumenti, poi bisogna anche saperli usare bene gli strumenti. I nostri tecnici che sono andati giù sono tecnici di quinto livello. Dobbiamo evitare anche di spaventare troppo le persone. In Italia, dopo Chernobyl un certo controllo a campione di alcune matrici alimentari viene fatto, credo che intanto bisogna chiedere che gli organismi pubblici siano indipendenti e siano dotati di strutture e soldi per fare delle analisi a vasto raggio. Quello che preoccupa in Italia è che la costituenda agenzia di sicurezza nucleare è stata data al Prof. Veronesi, il quale fino a oggi ha fatto una propaganda da piazzista nucleare, al di là delle fesserie che ha detto e che abbiamo contestato, la direttiva europea separa nettamente i compiti di chi promuove la tecnologia da chi fa il controllo. In Italia certamente c'è un deficit di credibilità nelle strutture di controllo, proprio per questa scelta di dare a Veronesi, con questa specie di propaganda che lui ha fatto, chi si fida più delle strutture? Chi fa i controlli a tutela della salute pubblica, deve avere la massima indipendenza e la massima capacità anche di ispezione, questo bisogna chiederlo. Dire ai cittadini controllate voi è un po' pericoloso perché poi le misure vanno fatte bene perché altrimenti è possibile fare confusione.
Certo, affidare le verifiche a gente come Veronesi, che sul nucleare è stato abbastanza chiaro, non sembra un grande mossa in effetti...
Guardi, Veronesi ha dei meriti nel suo campo. E' un oncologo, ha fatto del bene a tanta gente, quindi non è che voglia fare una polemica personalistica su Veronesi. Però ha fatto delle affermazioni come quella che terrebbe le scorie nucleari nella camera da letto, che sono affermazioni... Capisco che questo è un paese ormai da barzelletta, però esiste un argomento o alcuni argomenti e uno di questi è il nucleare su cui trovo non tollerabile procedere con delle barzellette. Abbiamo anche presentato sul nostro sito e sulla stampa, l'analisi di quello che significherebbe prendere uno dei contenitori meno pericolosi che vanno a Gorleben e se lo tenesse a un metro di distanza. Si avrebbe una dose di radioattività che arriva a 80/85 volte quello che è il massimo ammissibile per una persona, quindi come si fa a dire una cosa di questo genere? Credo che tutto questo suo impegno sia un impegno propagandistico e quindi estremamente pericoloso nel momento in cui lui è chiamato a tutelarci. Deve diventare un po' il Carabiniere della sicurezza e certamente sembra invece che faccia la promozione ai malviventi. L'altra cosa che andrebbe vista è questa: sappiamo che la Fondazione Veronesi fa tante cose buone per l'amor del cielo, si è impegnata nella ricerca contro il cancro e tutto quanto, però è finanziata sia dall'Enel che da Edf che sono i promotori del nucleare. Vi sembra possibile che chi deve fare il controllore, la sua fondazione o la fondazione che porta il suo nome sia finanziata dai controllati? Credo che solo in Italia e in qualche altro paese non particolarmente trasparente, possa succedere una cosa di questo genere.
Fonte: Cadoinpiedi
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