Carlo di Borbone delle Due Sicilie: «La mia Famiglia ed io ci mettiamo a disposizione delle forze sane della Città»
Carlo di Borbone
NAPOLI - Napoli: alzati! Basta con le polemiche, con le guerre tra bande tra gli scaricabarile! Napoli: alzati!
Questo è il momento del nostro orgoglio. Mostriamo agli Ispettori dell'Unione Europea il vero volto della nostra Città, la nostra Capitale. Roberto Saviano ha fatto molto bene a ricordare quanto civilmente moderni fossimo sin dai tempi di Re Ferdinando II. Stiamo perdendo di vista i cittadini, i loro problemi e le loro ansie, ma stiamo negando loro anche il futuro. E lo stiamo negando anche alla nostra Napoli. Verrà il tempo dei bilanci, e verrà il tempo delle responsabilità. Ma ora è il momento di alzarsi: di stringerci attorno al Signor Presidente della Repubblica che ci ha invitato al riscatto.
E ricordiamoci il monito del nostro Arcivescovo: uno scandalo è il ripetersi delle emergenze che sta minando la dignità dei Napolitani. Tutta la mia Famiglia ed io personalmente ci mettiamo a disposizione delle forze sane della Città, delle migliaia di cittadini per bene, imprenditori, professionisti, operai e artigiani che dai Quartieri Spagnoli fino a Fuorigrotta, dal Vomero al Miglio d’Oro che stanno dritti dinnanzi alle avversità e non si piegano, e vogliono che Napoli e tutto il Mezzogiorno siano rispettati in Europa e nel mondo! Napoli: alzati!
Carlo di Borbone
Fonte:Corriere del Mezzogiorno del 24/11/2010
.
5 commenti:
Visto che i rifiuti sono una risorsa e gli inceneritori (termovalorizzatori) non inquinano ed anzi producono ricchezza perchè al Nord non vogliono i rifiuti della Campania?
Ottima domanda....:-)
I RIFIUTI APPARTENGONO A CHI LI PRODUCE
Uno dei tre problemi più inquietanti dell’umanità (dopo l’omologazione e la contraffazione della realtà, che ne mettono a serio rischio la sua stessa sopravvivenza), è quello della produzione dei rifiuti e del loro smaltimento.
E’ arrivato il momento che i consumatori aprano gli occhi e inseriscano il cervello, per dare a Cesare le responsabilità di Cesare e, ai cittadini, le loro.
Vi siete mai chiesti, per quale empirico motivo e singolare logica, ci viene addebitato l’onere relativo alla tassa sulla spazzatura? La risposta va ricercata nella nostra stupidità.
Siamo stati ingannati per decenni e, come nel gioco delle tre carte, ci hanno fatto credere di essere gli autori di una tale sciagura, e colpevolizzato dei disastri biblici, che la stessa ha causato, causa e che, in futuro, provocherà.
Alla luce della verità, è “Cesare” (l’industria), e non noi, a doversi addossare i costi di tutta la filiera dei rifiuti; dalla produzione al loro smaltimento.
E’ triste e penoso il fatto che il consumatore, accetti, senza obiettare, il pagamento dell’onere, relativo alla tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato e doveroso.
Questa, è una dimostrazione di illusionismo applicato alla realtà, indotto dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata che ha il consumatore, di ritenersi responsabile (in prima persona), del problema dei rifiuti, per avere “impunemente” soddisfatto il suo bisogno di acquisto e le sue necessità. Il contenitore che, in seguito, trasfigurerà la sua originale funzione in quella di rifiuto, é il paradigma della colpa e, l’onere di pagarne lo smaltimento, interviene come elemento di espiazione catartica.
E se il contenitore fosse gratuito, così che il suo costo di produzione, non debba incidere sul reale valore del contenuto? Allora, in questo caso, la teoria dell’illusionismo si ribalterebbe, passando di mano a “Cesare” (l’industria) che, si dovrà fare carico (per stringente logica), dei costi relativi al suo smaltimento, avendolo prodotto a sue spese.
La spazzatura, dunque, appartiene a chi la produce e non al consumatore che acquista il bene. E su questo, non si discute.
L’industria, si deve attenere a tre regole fondamentali e ineludibili, che rientrano nelle logiche di un mercato etico e responsabile:
a) Produrre contenitori biodegradabili.
b) Diversamente, farsi carico, dei costi, relativi alla produzione, dei contenitori, imballaggi e affini, e del loro smaltimento.
c) La realizzazione di Inceneritori, discariche, trasporto dei rifiuti, bonifica del territorio e tutto l’indotto, sono di esclusiva competenza di “Cesare”.
Gianni Tirelli
I RIFIUTI APPARTENGONO A CHI LI PRODUCE
Uno dei tre problemi più inquietanti dell’umanità (dopo l’omologazione e la contraffazione della realtà, che ne mettono a serio rischio la sua stessa sopravvivenza), è quello della produzione dei rifiuti e del loro smaltimento.
E’ arrivato il momento che i consumatori aprano gli occhi e inseriscano il cervello, per dare a Cesare le responsabilità di Cesare e, ai cittadini, le loro.
Vi siete mai chiesti, per quale empirico motivo e singolare logica, ci viene addebitato l’onere relativo alla tassa sulla spazzatura? La risposta va ricercata nella nostra stupidità.
Siamo stati ingannati per decenni e, come nel gioco delle tre carte, ci hanno fatto credere di essere gli autori di una tale sciagura, e colpevolizzato dei disastri biblici, che la stessa ha causato, causa e che, in futuro, provocherà.
Alla luce della verità, è “Cesare” (l’industria), e non noi, a doversi addossare i costi di tutta la filiera dei rifiuti; dalla produzione al loro smaltimento.
E’ triste e penoso il fatto che il consumatore, accetti, senza obiettare, il pagamento dell’onere, relativo alla tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato e doveroso.
Questa, è una dimostrazione di illusionismo applicato alla realtà, indotto dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata che ha il consumatore, di ritenersi responsabile (in prima persona), del problema dei rifiuti, per avere “impunemente” soddisfatto il suo bisogno di acquisto e le sue necessità. Il contenitore che, in seguito, trasfigurerà la sua originale funzione in quella di rifiuto, é il paradigma della colpa e, l’onere di pagarne lo smaltimento, interviene come elemento di espiazione catartica.
E se il contenitore fosse gratuito, così che il suo costo di produzione, non debba incidere sul reale valore del contenuto? Allora, in questo caso, la teoria dell’illusionismo si ribalterebbe, passando di mano a “Cesare” (l’industria) che, si dovrà fare carico (per stringente logica), dei costi relativi al suo smaltimento, avendolo prodotto a sue spese.
La spazzatura, dunque, appartiene a chi la produce e non al consumatore che acquista il bene. E su questo, non si discute.
L’industria, si deve attenere a tre regole fondamentali e ineludibili, che rientrano nelle logiche di un mercato etico e responsabile:
a) Produrre contenitori biodegradabili.
b) Diversamente, farsi carico, dei costi, relativi alla produzione, dei contenitori, imballaggi e affini, e del loro smaltimento.
c) La realizzazione di Inceneritori, discariche, trasporto dei rifiuti, bonifica del territorio e tutto l’indotto, sono di esclusiva competenza di “Cesare”.
Gianni Tirelli
PORTA A PORTA - COMPOSTAGGIO - VEDELAGO
in questi semplici tre punti esiste da anni la soluzione al problema rifiuti.
1) dividere il secco dall'umido per ottenere questo è necessario procedere ad una raccolta puntuale, porta a porta.
2) l'umido va trattato con compostaggio aerobico per migliorare la qualità del fertilizzante che se ne ricava, o con compostaggio anaerobico, che produce un terreno fertilizzato di bassa qualità e biogas sfruttabile per generare elettricità (io preferisco il primo).
3) recupero al massimo livello di materia dal rifiuto urbano "secco". i migliori risultati al mondo si ricavano con il metodo Vedelago, azienda trevigiana più volte venuta a dare disponibilità a fornire il Know-how e che recentemente ha avuto un piccolo spazio nel beneventano (una delle tre linee di gestione rifiuti).
quindi, se solo volessero smettere di fare traffici sporchi e affari ancora più lerci, questa mortificazione potrebbe cessare in pochi mesi e con investimenti economici.
...se solo volessero...letanco
Posta un commento