Tra le pagine oscure del processo risorgimentale per l’Unità d’Italia si muove Noi credevamo, corposo film storico di Mario Martone. Presentato in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia, arriva ora nelle sale (dal 12 novembre) ma in versione leggermente ridotta: le quasi tre ore e mezza di girato si riducono a due ore e 50 minuti. Panorama.it ve ne offre un estratto video in anteprima.
Tramite le vite di Domenico (Luigi Lo Cascio), Angelo (Valerio Binasco) e Salvatore (Luigi Pisani), tre ragazzi del sud Italia affiliati alla Giovine Italia di Mazzini, Noi credevamo dà voce alla storia più sconosciuta della nascita del nostro Paese, dei conflitti implacabili tra i “padri della patria”, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui sì è sviluppata l’Italia in cui viviamo.
“Intorno a queste vicende insieme a Giancarlo De Cataldo abbiamo costruito l’intera impalcatura del racconto, composta di fatti, comportamenti e parole attinti rigorosamente alla documentazione storiografica” racconta il regista. “Uno dei tre personaggi è ispirato al protagonista di un romanzo in cui Anna Banti racconta la storia del suo nonno cospiratore, Noi credevamo. Solo una parte di questo libro confluisce nel film, ma il titolo mi è apparso bellissimo e adatto per l’insieme del racconto”.
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