lunedì 8 febbraio 2010

Islam e Occidente. Le probabili ragioni di un conflitto inesistente.



Di Paolo Franceschetti


Aggiungo una cosa all’articolo precedente, perché mi rendo conto che non sono stato chiaro su un punto.

Lo scopo ultimo del conflitto con l’Islam è, ovviamente, sottomettere l’Islam e asservirlo al dominio massonico anglo-americano.
Su questo non c’è dubbio e credevo non ci fosse dubbio, perché più volte abbiamo parlato, nei nostri articoli, di una futura terza guerra mondiale progettata addirittura già dal 1800. Più volte abbiamo detto che la prossima guerra sarà ovviamente con l’Iran.

Quello che non si capisce, però, è il motivo di quest’odio tra civiltà. In altre parole, nelle vicende islamiche e occidentali si ha l’impressione che ci sia qualcosa di più di una semplice voglia di sottomettere il mondo islamico.
In altri casi, quando l’America per qualche motivo ha voluto distruggere un paese, lo ha fatto, senza troppe complicazioni. Vietnam, Afghanistan, Iraq… Basta trovare una scusa qualsiasi, come quella delle armi di distruzione di massa, e si parte all’attacco.
Talvolta non è necessaria neanche una scusa. Quando sono state scoperte le isole del Pacifico, è stato deciso di annetterle. Semplicemente. Punto e basta. Senza complicarsi troppo la vita con scuse religiose, o di altro tipo. Quando hanno voluto distruggere i nativi americani, lo hanno fatto senza motivazioni ideologiche e religiose.
La stessa cosa hanno fatto gli inglesi in Asia e in Africa.
La stessa cosa abbiamo fatto noi durante il fascismo con l’Etiopia.

Ma con il mondo islamico nel suo complesso si nota un astio che va al di là della semplice voglia di occuparne i territori e sfruttarne le risorse.

C’è un odio culturale, o meglio, si vuole instillare tale odio culturale, per trasformarlo in un vero e proprio scontro di civiltà.
Lo scontro in realtà è inesistente, come ho detto, ma la ragione è appunto quella di voler DISTRUGGERE LA CIVILTA’ ISLAMICA, non solo occuparne i territori.

La civiltà islamica ha infatti insita in se stessa il concetto di “finanza etica”, cioè il concetto per cui la finanza deve servire l’uomo, ed essere al suo servizio. E’ vietato quindi finanziare aziende criminali, fabbriche di armi, ecc…

E’ logico che questo è un principio solo teorico, perché talvolta nella pratica non viene seguito. Ma porre un principio anche solo a livello teorico è importante, perché abitua la gente a pensare che chiunque si comporta diversamente commette un illecito.

Introdotto da noi, questo principio sarebbe dirompente, dato che le nostre banche finanziano fabbriche di armi, multinazionali che sfruttano il lavoro del terzo mondo, imprese colluse con la mafia, ecc…

Inoltre l’introduzione dei principi finanziari islamici porterebbe allo scoperto la truffa delle banche centrali ai danni del cittadino occidentale.

Quindi il punto è che senz’altro ci sarà un prossimo conflitto col Medioriente; ma l’obiettivo finale è soprattutto distruggere la civiltà islamica, affinché in futuro non ne rimanga traccia, per far prevalere i princìpi della finanza occidentale; princìpi oppressivi e disumani, in quanto, basandosi sul debito, portano i privati, gli enti e le imprese ad indebitarsi fino al collo, fino a stritolarli; mentre quelli della finanza islamica sono invece a misura d’uomo, meno pericolosi, e basati non sul debito, ma sulla compartecipazione tra banche e debitori.
I princìpi della finanza islamica, cioè, potrebbero in qualche modo fermare il predominio massonico sul mondo e diminuire lo sfruttamento dei cittadini e dei paesi poveri da parte delle banche e delle multinazionali.
Per questo dovranno essere distrutti.

Fonte:Il Blog di Paolo Franceschetti
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Di Paolo Franceschetti


Aggiungo una cosa all’articolo precedente, perché mi rendo conto che non sono stato chiaro su un punto.

Lo scopo ultimo del conflitto con l’Islam è, ovviamente, sottomettere l’Islam e asservirlo al dominio massonico anglo-americano.
Su questo non c’è dubbio e credevo non ci fosse dubbio, perché più volte abbiamo parlato, nei nostri articoli, di una futura terza guerra mondiale progettata addirittura già dal 1800. Più volte abbiamo detto che la prossima guerra sarà ovviamente con l’Iran.

Quello che non si capisce, però, è il motivo di quest’odio tra civiltà. In altre parole, nelle vicende islamiche e occidentali si ha l’impressione che ci sia qualcosa di più di una semplice voglia di sottomettere il mondo islamico.
In altri casi, quando l’America per qualche motivo ha voluto distruggere un paese, lo ha fatto, senza troppe complicazioni. Vietnam, Afghanistan, Iraq… Basta trovare una scusa qualsiasi, come quella delle armi di distruzione di massa, e si parte all’attacco.
Talvolta non è necessaria neanche una scusa. Quando sono state scoperte le isole del Pacifico, è stato deciso di annetterle. Semplicemente. Punto e basta. Senza complicarsi troppo la vita con scuse religiose, o di altro tipo. Quando hanno voluto distruggere i nativi americani, lo hanno fatto senza motivazioni ideologiche e religiose.
La stessa cosa hanno fatto gli inglesi in Asia e in Africa.
La stessa cosa abbiamo fatto noi durante il fascismo con l’Etiopia.

Ma con il mondo islamico nel suo complesso si nota un astio che va al di là della semplice voglia di occuparne i territori e sfruttarne le risorse.

C’è un odio culturale, o meglio, si vuole instillare tale odio culturale, per trasformarlo in un vero e proprio scontro di civiltà.
Lo scontro in realtà è inesistente, come ho detto, ma la ragione è appunto quella di voler DISTRUGGERE LA CIVILTA’ ISLAMICA, non solo occuparne i territori.

La civiltà islamica ha infatti insita in se stessa il concetto di “finanza etica”, cioè il concetto per cui la finanza deve servire l’uomo, ed essere al suo servizio. E’ vietato quindi finanziare aziende criminali, fabbriche di armi, ecc…

E’ logico che questo è un principio solo teorico, perché talvolta nella pratica non viene seguito. Ma porre un principio anche solo a livello teorico è importante, perché abitua la gente a pensare che chiunque si comporta diversamente commette un illecito.

Introdotto da noi, questo principio sarebbe dirompente, dato che le nostre banche finanziano fabbriche di armi, multinazionali che sfruttano il lavoro del terzo mondo, imprese colluse con la mafia, ecc…

Inoltre l’introduzione dei principi finanziari islamici porterebbe allo scoperto la truffa delle banche centrali ai danni del cittadino occidentale.

Quindi il punto è che senz’altro ci sarà un prossimo conflitto col Medioriente; ma l’obiettivo finale è soprattutto distruggere la civiltà islamica, affinché in futuro non ne rimanga traccia, per far prevalere i princìpi della finanza occidentale; princìpi oppressivi e disumani, in quanto, basandosi sul debito, portano i privati, gli enti e le imprese ad indebitarsi fino al collo, fino a stritolarli; mentre quelli della finanza islamica sono invece a misura d’uomo, meno pericolosi, e basati non sul debito, ma sulla compartecipazione tra banche e debitori.
I princìpi della finanza islamica, cioè, potrebbero in qualche modo fermare il predominio massonico sul mondo e diminuire lo sfruttamento dei cittadini e dei paesi poveri da parte delle banche e delle multinazionali.
Per questo dovranno essere distrutti.

Fonte:Il Blog di Paolo Franceschetti
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