lunedì 2 novembre 2009

Brigantaggio, lo scontento del Sud contro i Savoia




Nel marzo 1861, mentre si proclamava l’Unità d’Italia, il Regno delle Due Sicilie (che comprendeva anche Puglia e Basilicata) era in fiamme. Il Sud, gabbato dalle false promesse dei Savoia (la riforma agraria, su tutte), è in rivolta. «Brigantaggio » è il termine (dispregiativo) con cui fu bollato il braccio armato dello scontento meridionale. Anche sul piano delle definizioni, a briganti e brigantesse i conquistatori non riconobbero mai il ruolo di «nemico». Erano solo briganti, cioè banditi, criminali. In realtà, quel fenomeno è molto mutato nei dieci anni e più che seguirono l’Unità d’Italia. All’inizio è accertato che milizie e proteste di popolo mirassero a riportare sul trono i Borbone (alleati e finanziatori del Brigantaggio, assieme alla Chiesa).

Forse una dimostrazione involontaria di questo piano «politico» venne proprio dal neonato governo italiano quando, il 15 agosto 1863, con la Legge Pica, stabilì che i briganti venissero giudicati da tribunali militari di guerra e non dalla giustizia ordinaria. La legge Pica rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865 e il Sud fu letteralmente preso d’assedio. Furono inviati oltre 120.000 soldati. Praticamente un’invasione, l’invasione del Sud. Poi, le motivazioni «politiche» del Meridione in armi andarono via, via, sfumando. Non si combatteva più per i Borbone, si combatteva per fame. Dopo anni di guerra (per alcuni fu guerra civile) il Sud era in ginocchio. C’era bisogno di investimenti straordinari, di infrastrutture, di riforme. Non arrivarono nè gli uni, nè le altre e così i meridionali che decisero di lasciare lo schioppo, misero la loro vita in una «valigia di cartone», emigrarono. (Mrs.Ing.)
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Nel marzo 1861, mentre si proclamava l’Unità d’Italia, il Regno delle Due Sicilie (che comprendeva anche Puglia e Basilicata) era in fiamme. Il Sud, gabbato dalle false promesse dei Savoia (la riforma agraria, su tutte), è in rivolta. «Brigantaggio » è il termine (dispregiativo) con cui fu bollato il braccio armato dello scontento meridionale. Anche sul piano delle definizioni, a briganti e brigantesse i conquistatori non riconobbero mai il ruolo di «nemico». Erano solo briganti, cioè banditi, criminali. In realtà, quel fenomeno è molto mutato nei dieci anni e più che seguirono l’Unità d’Italia. All’inizio è accertato che milizie e proteste di popolo mirassero a riportare sul trono i Borbone (alleati e finanziatori del Brigantaggio, assieme alla Chiesa).

Forse una dimostrazione involontaria di questo piano «politico» venne proprio dal neonato governo italiano quando, il 15 agosto 1863, con la Legge Pica, stabilì che i briganti venissero giudicati da tribunali militari di guerra e non dalla giustizia ordinaria. La legge Pica rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865 e il Sud fu letteralmente preso d’assedio. Furono inviati oltre 120.000 soldati. Praticamente un’invasione, l’invasione del Sud. Poi, le motivazioni «politiche» del Meridione in armi andarono via, via, sfumando. Non si combatteva più per i Borbone, si combatteva per fame. Dopo anni di guerra (per alcuni fu guerra civile) il Sud era in ginocchio. C’era bisogno di investimenti straordinari, di infrastrutture, di riforme. Non arrivarono nè gli uni, nè le altre e così i meridionali che decisero di lasciare lo schioppo, misero la loro vita in una «valigia di cartone», emigrarono. (Mrs.Ing.)
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