mercoledì 12 agosto 2009

Il mito della Maggioranza


Voglio approfittare di un episodio accaduto di recente per parlare di tutt'altro. Siamo tutti a conoscenza delle parole di Silvio Berlusconi contro il Tg3 della RAI, reo di aver attaccato il governo fornendo giudizi negativi sul suo operato. Senza soffermarci sull'episodio in sè, vorrei rispondere ad alcuni passaggi pronunciati dal Premier durante il suo duro attacco. Cito testualmente:

"Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensano la maggioranza degli italiani e cioe' che e' inaccettabile che la televisione pubblica che e' pagata con i soldi di tutti sia l'unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo."

Quale maggioranza? Di cosa sta parlando Silvio Berlusconi? Siamo sicuri che questa "maggioranza" la pensi veramente così? Ma prima di tutto, cos'è la maggioranza? Usando una definizione utilizzata su Wikipedia possiamo dire che "la maggioranza è un sottoinsieme di un gruppo che contiene più della metà degli elementi dell'intero gruppo". Quindi se Berlusconi parla di maggioranza, deve per forza intendere almeno la metà degli italiani. Mi sembra a dir poco inutile affermare che, ovviamente, non è così. Allora a cosa si riferisce il Presidente del Consiglio? Forse alla maggioranza degli italiani che l'hanno votato. Ma anche in questo caso, è completamente fuori strada: alle elezioni politiche del 2008, il 37,4% dei votanti ha votato per il PdL. Se consideriamo tutta la coalizione (PdL, Lega, MpA) allora saliamo a circa il 46%. Non credo ci voglia un genio in matematica per capire che questa NON E' la maggioranza del paese. Berlusconi non ha quindi alcun diritto di parlare di "maggioranza degli italiani" ma, casomai, potrebbe dire "coloro che hanno votato per me". Sarebbe più corretto.

E' vero che esiste la maggioranza relativa, ma in ogni caso non è un'effettiva maggioranza. Siamo di fronte quindi all'ennesima frode di questo nostro sistema democratico: un'elite, che rappresenta la MINORANZA del paese, si arroga il diritto di governare. Viene scardinato uno dei principi base della democrazia, cioè quello del potere della maggioranza. Veniamo quindi governati da un'oligarchia che fa leva sulla minoranza del popolo, solo perchè la maggioranza è troppo divisa per essere al potere. Ma anche il termine di "oligarchia" è sbagliato per la nostra classe politica.

Ogni oligarchia passata aveva delle qualità ben definite, che facevano si che fossero legittimate agli occhi del popolo. Erano coloro che guidavano gli eserciti e che praticavano l'arte della guerra, oppure erano i custodi del sapere giuridico. Insomma, erano delle persone dotate di grandissime capacità di governo. L'unica qualità delle moderne oligarchie, invece, è quella di non averne nessuna. Non sono custodi di qualche sapere (non conoscono nemmeno la storia italiana, già di per se un fatto gravissimo), nè - tantomeno - sono capaci di guidare il paese in guerra (ops, "missioni di pace"). C'è poi un'altra differenza sostanziale: le oligarchie, se considerate illegittime dal popolo, venivano spodestate brutalmente dalla massa nonostante essa non avesse alcun potere decisionale. Basti pensare a tutti quegli imperatori (con annessa famiglia e "staff" al seguito) trucidati dai propri sudditi, solo perchè avevano preso il potere con la forza oppure perchè stavano provocando danni irreparabili all'impero (per chi conosce la storia bizantina, pensate ad Andronico Comneno e capirete). I governanti di oggi, invece, si giudicano intoccabili. Il popolo non ha alcun diritto di giudicarli, di contestarli. La pena è la riduzione al silenzio o la repressione. Per i personaggi più in vista, la demonizzazione. Il popolo perde qualsiasi capacità critica grazie ai mezzi di informazione di massa che manipolano completamente la società e, quindi, permettono all'oligarchia moderna di continuare imperterrita nel suo NON-governo. Il tutto con alla base questo fantomatico potere della maggioranza, che maggioranza non è.

Cosa resta quindi della nostra democrazia? Nulla. Allora come pretendiamo di esportarla in medio oriente con le nostre "missioni di pace"? Come pretendiamo di giudicarci una cultura superiore? Cari lettori, meditate.

Fonte:
Noicisiamo
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Voglio approfittare di un episodio accaduto di recente per parlare di tutt'altro. Siamo tutti a conoscenza delle parole di Silvio Berlusconi contro il Tg3 della RAI, reo di aver attaccato il governo fornendo giudizi negativi sul suo operato. Senza soffermarci sull'episodio in sè, vorrei rispondere ad alcuni passaggi pronunciati dal Premier durante il suo duro attacco. Cito testualmente:

"Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensano la maggioranza degli italiani e cioe' che e' inaccettabile che la televisione pubblica che e' pagata con i soldi di tutti sia l'unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo."

Quale maggioranza? Di cosa sta parlando Silvio Berlusconi? Siamo sicuri che questa "maggioranza" la pensi veramente così? Ma prima di tutto, cos'è la maggioranza? Usando una definizione utilizzata su Wikipedia possiamo dire che "la maggioranza è un sottoinsieme di un gruppo che contiene più della metà degli elementi dell'intero gruppo". Quindi se Berlusconi parla di maggioranza, deve per forza intendere almeno la metà degli italiani. Mi sembra a dir poco inutile affermare che, ovviamente, non è così. Allora a cosa si riferisce il Presidente del Consiglio? Forse alla maggioranza degli italiani che l'hanno votato. Ma anche in questo caso, è completamente fuori strada: alle elezioni politiche del 2008, il 37,4% dei votanti ha votato per il PdL. Se consideriamo tutta la coalizione (PdL, Lega, MpA) allora saliamo a circa il 46%. Non credo ci voglia un genio in matematica per capire che questa NON E' la maggioranza del paese. Berlusconi non ha quindi alcun diritto di parlare di "maggioranza degli italiani" ma, casomai, potrebbe dire "coloro che hanno votato per me". Sarebbe più corretto.

E' vero che esiste la maggioranza relativa, ma in ogni caso non è un'effettiva maggioranza. Siamo di fronte quindi all'ennesima frode di questo nostro sistema democratico: un'elite, che rappresenta la MINORANZA del paese, si arroga il diritto di governare. Viene scardinato uno dei principi base della democrazia, cioè quello del potere della maggioranza. Veniamo quindi governati da un'oligarchia che fa leva sulla minoranza del popolo, solo perchè la maggioranza è troppo divisa per essere al potere. Ma anche il termine di "oligarchia" è sbagliato per la nostra classe politica.

Ogni oligarchia passata aveva delle qualità ben definite, che facevano si che fossero legittimate agli occhi del popolo. Erano coloro che guidavano gli eserciti e che praticavano l'arte della guerra, oppure erano i custodi del sapere giuridico. Insomma, erano delle persone dotate di grandissime capacità di governo. L'unica qualità delle moderne oligarchie, invece, è quella di non averne nessuna. Non sono custodi di qualche sapere (non conoscono nemmeno la storia italiana, già di per se un fatto gravissimo), nè - tantomeno - sono capaci di guidare il paese in guerra (ops, "missioni di pace"). C'è poi un'altra differenza sostanziale: le oligarchie, se considerate illegittime dal popolo, venivano spodestate brutalmente dalla massa nonostante essa non avesse alcun potere decisionale. Basti pensare a tutti quegli imperatori (con annessa famiglia e "staff" al seguito) trucidati dai propri sudditi, solo perchè avevano preso il potere con la forza oppure perchè stavano provocando danni irreparabili all'impero (per chi conosce la storia bizantina, pensate ad Andronico Comneno e capirete). I governanti di oggi, invece, si giudicano intoccabili. Il popolo non ha alcun diritto di giudicarli, di contestarli. La pena è la riduzione al silenzio o la repressione. Per i personaggi più in vista, la demonizzazione. Il popolo perde qualsiasi capacità critica grazie ai mezzi di informazione di massa che manipolano completamente la società e, quindi, permettono all'oligarchia moderna di continuare imperterrita nel suo NON-governo. Il tutto con alla base questo fantomatico potere della maggioranza, che maggioranza non è.

Cosa resta quindi della nostra democrazia? Nulla. Allora come pretendiamo di esportarla in medio oriente con le nostre "missioni di pace"? Come pretendiamo di giudicarci una cultura superiore? Cari lettori, meditate.

Fonte:
Noicisiamo

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