domenica 19 luglio 2009

Promossi l'eoilco e il fotovoltaico, bocciato il nucleare!!!

Un recente studio della Stanford University ha valutato le fonti energetiche alternative ai combustibili fossili mettendo a confronto benefici ed impatti di ognuna.

Lo studio, pubblicato su "Energy & Environmental Science" è stato condotto da Mark Jakobson, ricercatore e ingegnere ambientale che nel suo lavoro ha fatto per la prima volta un’analisi quantitativa delle energie alternative tenendo conto non solo delle emissioni prodotte ma anche del livello di sicurezza energetica, degli impatti sulla salute umana, sull’ecosistema e sulle risorse idriche. Il metodo seguito è stato quello di valutare l’impatto complessivo di ciascuna fonte esaminata come se fosse usata da sola per alimentare l’intero fabbisogno energetico del parco automobilistico degli USA trasformato in veicoli a trazione elettrica o a biocarburanti.


Ne è risultato che le fonti di energia più convenienti sono l’eolico, il solare a concentrazione, il geotermico ed il fotovoltaico . A seguire le maree, il moto ondoso e l’idroelettrico. Decisamente bocciati il nucleare, il cosiddetto “carbone pulito” ed i biocarburanti. E’ stato calcolato che il nucleare, oltre a problemi di sicurezza di non poco conto, ha emissioni 35 volte superiori a quelle dell’eolico e tempi lunghi di realizzazione delle centrali che in quel periodo comportano ulteriori emissioni non evitate.



Anche il carbone pulito non è affatto pulito ed emette una quantità di CO2 superiore di 110 volte a quella dell’eolico. I biocarburanti come l’etanolo ricavati dal mais o dalla cellulosa sono stati valutati negativamente per via dell’inquinamento e degli spazi e risorse sottratte ad altri scopi, con danni alla salute dell’uomo, alla fauna, al clima e alle già scarse risorse idriche del pianeta.

Il suggerimento finale di Jakobson è quello di non disperdere “energie” economiche ed intellettuali in mille rivoli ma di concentrarsi sullo sviluppo tecnologico delle fonti alternative che danno i più alti benefici assicurando così vantaggiose ricadute anche sulla produzione agricola, sui costi della salute e sul clima.

Fonte: Pieno sole
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Un recente studio della Stanford University ha valutato le fonti energetiche alternative ai combustibili fossili mettendo a confronto benefici ed impatti di ognuna.

Lo studio, pubblicato su "Energy & Environmental Science" è stato condotto da Mark Jakobson, ricercatore e ingegnere ambientale che nel suo lavoro ha fatto per la prima volta un’analisi quantitativa delle energie alternative tenendo conto non solo delle emissioni prodotte ma anche del livello di sicurezza energetica, degli impatti sulla salute umana, sull’ecosistema e sulle risorse idriche. Il metodo seguito è stato quello di valutare l’impatto complessivo di ciascuna fonte esaminata come se fosse usata da sola per alimentare l’intero fabbisogno energetico del parco automobilistico degli USA trasformato in veicoli a trazione elettrica o a biocarburanti.


Ne è risultato che le fonti di energia più convenienti sono l’eolico, il solare a concentrazione, il geotermico ed il fotovoltaico . A seguire le maree, il moto ondoso e l’idroelettrico. Decisamente bocciati il nucleare, il cosiddetto “carbone pulito” ed i biocarburanti. E’ stato calcolato che il nucleare, oltre a problemi di sicurezza di non poco conto, ha emissioni 35 volte superiori a quelle dell’eolico e tempi lunghi di realizzazione delle centrali che in quel periodo comportano ulteriori emissioni non evitate.



Anche il carbone pulito non è affatto pulito ed emette una quantità di CO2 superiore di 110 volte a quella dell’eolico. I biocarburanti come l’etanolo ricavati dal mais o dalla cellulosa sono stati valutati negativamente per via dell’inquinamento e degli spazi e risorse sottratte ad altri scopi, con danni alla salute dell’uomo, alla fauna, al clima e alle già scarse risorse idriche del pianeta.

Il suggerimento finale di Jakobson è quello di non disperdere “energie” economiche ed intellettuali in mille rivoli ma di concentrarsi sullo sviluppo tecnologico delle fonti alternative che danno i più alti benefici assicurando così vantaggiose ricadute anche sulla produzione agricola, sui costi della salute e sul clima.

Fonte: Pieno sole

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