mercoledì 21 gennaio 2009

Gaeta è pronta a diventare laboratorio delle tv di strada


Riceviamo da Sebastiano Gernone di Bari, ricercatore storico, una nota che noi del Partito del Sud condividiamo e appoggiamo.

Come tanti sanno, il dittatore Berlusconi ed i suoi scherani che dirigono i vari ministeri delle comunicazioni hanno oscurato TMO Gaeta.

Se i nostri telestreettari vorranno, prepareremo un incontro nazionale delle tv di strada a Gaeta per parlare della dittatura mediatica del signore delle nebbie.

TMO Gaeta ha rappresentato nella nostra città una innovazione rivoluzionaria che ha consentito a migliaia di cittadini di riscoprire la propria storia e la propria dignità.

Ogni città deve avere una telestreet. In Italia abbiamo bisogno di una rivoluzione dell’etere.

Ogni città deve essere amministrata dai suoi eletti democraticamente e non dipendere culturalmente dalla Lombardia ( tutti i canali Mediaset e di La 7 sono lombardi) e devono essere chiusi, devono trasmettere solo nell’ambito regionale.

Viviamo in una repubblica delle banane, la nostra è quella nata il 2 giugno del 1946 e questo governo del Nord sta trasferendo tutti i soldi investiti nel sud dai governi precedenti.

Questo governo sta assassinando il sud, la sua libertà, la sua dignità.


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Di Sebastiano Gernone

La situazione delle tv di strada non è dinamica, si campicchia e d'altronde tutto naviga contro: oligarchie di potere e mancanza di progetti alternativi all'omologazione generale.
Da parte nostra le abbiamo tentate in tutti i modi: un progetto per la città di Bari e per la Puglia pubblicato a piena pagina sull'edizione di Repubblica pugliese, sulla Gazzetta del Mezzogiorno e altre testate locali non ha avuto nessun sostanziale riscontro dagli interessati (Comune, Provincia e Regione tutti di centrosinistra con Emiliano, Divella e Nichi Vendola);
tutti hanno ritenuto innovativa la proposta, Vendola in campagna elettorale quattro anni fa promise l'inserimento delle tv di strada in Puglia ma nulla si è fatto.
Beffati anche da chi pur disponendo di sedi e mezzi, invitò all'Università di Bari la tv di strada Insu Tv di Napoli per parlarne, ignorò volutamente e dolosamente quel che noi si realizzava online e si proponeva da tempo a Bari, non rimborsò a quanto mi è stato riferito gli amici di Insu tv e tutto finì nelle loro sedi a pizza, chiacchiere pseudo - rivoluzionarie, birra, ecc... dai soliti aspiranti ad entrare nelle burocrazie dell'associazionismo vario e dei partiti.
Che fare ci chiediamo ?

Propongo che Gaeta che ha un gruppo di lavoro della tv di strada consolidato, un assessore al Comune come Antonio Ciano (fondatore della prima tv di strada) diventi città - laboratorio delle tv di strada.
Una città in cui confluiscano una volta all'anno tutte le tv di strada ospitate con i propri gruppi operativi e con il sostegno economico del Comune, per trasmettere i propri lavori, contribuire alla creazione dell'archivio audiovisivo della città di Gaeta con interviste video - biografiche a tutti gli anziani di Gaeta, ai giovani e a quanti vogliano partecipare per esprimere il proprio punto di vista sulla cittadina (un laboratorio della gente di cui noi si sarebbe strumento), con la trasmissione - oltre al lavoro di ripresa e racconto del territorio - alla tv di strada di Gaeta Tele Monte Orlando di una rassegna cinematografica di valore per la settimana delle tv di strada, di dibattiti in piazza sulla vita pubblica trasmessi :
un esperimento innovativo e tutto da discutere, realizzare e migliorare di edizione in edizione, alternativo e liberatorio rispetto al regime televisivo Rai - Mediaset e tv commerciali varie, che possa creare con tante contaminazioni culturali un arricchimento per Gaeta, per il progetto tv di strada, per una cultura di creatività, espressione e liberazione.

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Riceviamo da Sebastiano Gernone di Bari, ricercatore storico, una nota che noi del Partito del Sud condividiamo e appoggiamo.

Come tanti sanno, il dittatore Berlusconi ed i suoi scherani che dirigono i vari ministeri delle comunicazioni hanno oscurato TMO Gaeta.

Se i nostri telestreettari vorranno, prepareremo un incontro nazionale delle tv di strada a Gaeta per parlare della dittatura mediatica del signore delle nebbie.

TMO Gaeta ha rappresentato nella nostra città una innovazione rivoluzionaria che ha consentito a migliaia di cittadini di riscoprire la propria storia e la propria dignità.

Ogni città deve avere una telestreet. In Italia abbiamo bisogno di una rivoluzione dell’etere.

Ogni città deve essere amministrata dai suoi eletti democraticamente e non dipendere culturalmente dalla Lombardia ( tutti i canali Mediaset e di La 7 sono lombardi) e devono essere chiusi, devono trasmettere solo nell’ambito regionale.

Viviamo in una repubblica delle banane, la nostra è quella nata il 2 giugno del 1946 e questo governo del Nord sta trasferendo tutti i soldi investiti nel sud dai governi precedenti.

Questo governo sta assassinando il sud, la sua libertà, la sua dignità.


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Di Sebastiano Gernone

La situazione delle tv di strada non è dinamica, si campicchia e d'altronde tutto naviga contro: oligarchie di potere e mancanza di progetti alternativi all'omologazione generale.
Da parte nostra le abbiamo tentate in tutti i modi: un progetto per la città di Bari e per la Puglia pubblicato a piena pagina sull'edizione di Repubblica pugliese, sulla Gazzetta del Mezzogiorno e altre testate locali non ha avuto nessun sostanziale riscontro dagli interessati (Comune, Provincia e Regione tutti di centrosinistra con Emiliano, Divella e Nichi Vendola);
tutti hanno ritenuto innovativa la proposta, Vendola in campagna elettorale quattro anni fa promise l'inserimento delle tv di strada in Puglia ma nulla si è fatto.
Beffati anche da chi pur disponendo di sedi e mezzi, invitò all'Università di Bari la tv di strada Insu Tv di Napoli per parlarne, ignorò volutamente e dolosamente quel che noi si realizzava online e si proponeva da tempo a Bari, non rimborsò a quanto mi è stato riferito gli amici di Insu tv e tutto finì nelle loro sedi a pizza, chiacchiere pseudo - rivoluzionarie, birra, ecc... dai soliti aspiranti ad entrare nelle burocrazie dell'associazionismo vario e dei partiti.
Che fare ci chiediamo ?

Propongo che Gaeta che ha un gruppo di lavoro della tv di strada consolidato, un assessore al Comune come Antonio Ciano (fondatore della prima tv di strada) diventi città - laboratorio delle tv di strada.
Una città in cui confluiscano una volta all'anno tutte le tv di strada ospitate con i propri gruppi operativi e con il sostegno economico del Comune, per trasmettere i propri lavori, contribuire alla creazione dell'archivio audiovisivo della città di Gaeta con interviste video - biografiche a tutti gli anziani di Gaeta, ai giovani e a quanti vogliano partecipare per esprimere il proprio punto di vista sulla cittadina (un laboratorio della gente di cui noi si sarebbe strumento), con la trasmissione - oltre al lavoro di ripresa e racconto del territorio - alla tv di strada di Gaeta Tele Monte Orlando di una rassegna cinematografica di valore per la settimana delle tv di strada, di dibattiti in piazza sulla vita pubblica trasmessi :
un esperimento innovativo e tutto da discutere, realizzare e migliorare di edizione in edizione, alternativo e liberatorio rispetto al regime televisivo Rai - Mediaset e tv commerciali varie, che possa creare con tante contaminazioni culturali un arricchimento per Gaeta, per il progetto tv di strada, per una cultura di creatività, espressione e liberazione.

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