Di Antonello Fronzuto
" Consiglierei al Prefetto di non permettere al principe Emanuele Filiberto di venire a Gaeta, temo ripercussioni sull'equilibrio che questa città e l'intero il Sud hanno faticosamente raggiunto negli anni...."
Questa la reazione di Antonio Ciano alle indiscrezioni circolate nella giornata di ieri secondo cui, in un colloquio telefonico il principe Emanuele Filiberto avrebbe ringraziato Massimo Magliozzi ed i suoi colleghi di partito di non aver votato l'ordine del giorno di una richiesta di risarcimento agli eredi di Vittorio Emanuele II, per i danni conseguenti all'assedio subito dalla città di Gaeta nell'assedio del 1861.
Telefonata dai toni distensivi, come riferito da più parti, tanto da concludersi con uno scambio di opinioni calcistiche. Ma che il capogruppo di Forza Italia, raggiunto telefonicamente, si è rifiutato di commentare.
" I savoia stanno reagendo male, a noi sarebbero bastate le scuse alla città già portate dal Principe Amedeo in occasione della processione della Madonna di Porto Salvo - commenta Ciano - davanti a un gesto del genere potremmo anche soprassedere dall'intentare causa.
L'assessore si fa interprete di una rabbia meridionalista che a suo dire " potrebbe ingenerere reazioni che vanno oltre quella intellettuale".
Per questo si rivolgerà al Prefetto con lettera scritta.
Gli eredi dei Savoia avevano già fatto sapere, per bocca del portavoce Filippo Bruno di Tornaforte di considerare una eventuale causa intentata dal comune di Gaeta una vera e propria "boutade", anche perchè la controparte a loro giudizio avrebbe dovuto essere individuata nello stato italiano.
"Opinione risibile - contrattacca ora Ciano - poichè all'epoca lo stato italiano ancora non esisteva, ma solo l'esercito piemontese che aggredì la popolazione inerme della città senza neppure una dichiarazione di guerra".
Ma l'indignazione si estende anche alla richiesta di 260 milioni di euro inoltrata dal casato sabaudo allo stato italiano per il "dorato" esilio.
Gli eredi non hanno soldi?
"Invece di continuare ad ironizzare - conclude Ciano - dovrebbero spiegare agli italiani come mai se il nord era così ricco, nelle casse del nuovo regno d'italia su 668 milioni di lire, 443 furono conferiti dalle casse del regno delle Due Sicilie.
In quell'occasione il piemonte ne mise a disposizione solo 27".
Fonte:La Provincia del 10/12/2008
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