martedì 18 novembre 2008

Le Due Sicilie da 149 anni, un territorio violentato!


Ricevo da Fiore Marro e posto:


Manifestazione a Caserta domenica 23 novembre 2008

Appello agli innamorati delle Due Sicilie per manifestare contro il degrado di Piazza Carlo III nei pressi della Reggia di Caserta. Il Movimento popolare dei CDS vi invita a partecipare alla manifestazione che si terrà nella mattinata del 23 novembre alle ore 9.00, nei pressi del Palazzo Reale di Caserta in opposizione al degrado che attanaglia da troppi anni l’area circostante il gioiello vanvitelliano.

La dimostrazione, organizzata in collaborazione con l’associazione “Terra Nostra”, intende denunciare l’ennesima offesa nei confronti della Reggia oramai intaccata da un progetto partito 15 anni fa ed ancora lungi dal concludersi.

La mobilitazione contro questo ennesimo deterioramento è un momento importante di aggregazione e visibilità dei movimenti identitari che possono così mostrare la loro capacità di difesa del patrimonio storico e culturale del popolo napolitano. Le Due Sicilie sono oramai un territorio violentato e Caserta né è il simbolo più alto, l’immagine di una politica di devastazione che tende a fare terra bruciata per tutto il nostro Sud. Le cave, le discariche, l’inquinamento delle coste e delle falde acquifere, le camorre e la corruzione sono un processo di vero e proprio annientamento del nostro popolo.L’obiettivo sembra quello di realizzare la desertificazione spirituale ma anche fisica delle area a sud del Garigliano, trasformarla in una terra di nessuno grazie alle classi dirigenti collaborazioniste locali. I falsi temi della destra e della sinistra stanno oscurando la vera questione della sopravvivenza del Sud. Caserta ha un posto di primo piano nella politica di annientamento che viene attuata da quello che veniva una volta definito il sistema, un complesso politico amministrativo a cui aderiscono forze numerose ed istituzionali che, in nome dell’affarismo, hanno svenduto in blocco la nostra terra.Dopo aver mangiato le montagne, coperto la terra con mostruosità edilizie e scaricato rifiuti ad ogni angolo questi signori della politica, degli affari e della conventicole di ogni ideologia stanno distruggendo anche l’ultimo brandello di ciò che resta del nostro passato. I monumenti sono a rischio a Caserta, sotto l’incalzare dell’affarismo di architetti trasversali, vere mosche cocchiere degli appalti pubblici. Una lobbie pericolosa di tecnici e addetti ai lavori, fa il paio con i politici alla ricerca del grande affare senza scrupoli di sorta. La distruzione dell’anima del nostro popolo passa oggi attraverso la tabula rasa del passato ed in questa operazione finale trovano spazio, non solo le teorie liberiste, ma anche l’ideologia del lasciar fare, della fruizione senza limiti, delle illusioni pedagogiche dei cattivi maestri dell’ecologismo velleitario. La crisi del nostro territorio passa non solo per i progetti dei pescicani ma anche per le albagie snobistiche dei bonzi della storia dell’arte, dei verdi da sagrestia, degli ecologisti seri. Un mondo che difende con pateticità il proprio orticello che gli fornisce il business quotidiano. L’ambiente, la natura ed i monumenti non appartengono a nessuno in particolare, architetto o professore che sia, ma alla gente che vive in un paese e solo loro potranno salvarli.

Così Piazza Carlo III è diventato l’ultimo obiettivo di un attacco micidiale alla nostra storia ed alla nostra vita, vale la pena di mobilitarci per reagire.

Portatevi le bandiere.

Fiore Marro segretario Comitati Due Sicilie

Pasquale Costagliola presidente “Terra Nostra”
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Ricevo da Fiore Marro e posto:


Manifestazione a Caserta domenica 23 novembre 2008

Appello agli innamorati delle Due Sicilie per manifestare contro il degrado di Piazza Carlo III nei pressi della Reggia di Caserta. Il Movimento popolare dei CDS vi invita a partecipare alla manifestazione che si terrà nella mattinata del 23 novembre alle ore 9.00, nei pressi del Palazzo Reale di Caserta in opposizione al degrado che attanaglia da troppi anni l’area circostante il gioiello vanvitelliano.

La dimostrazione, organizzata in collaborazione con l’associazione “Terra Nostra”, intende denunciare l’ennesima offesa nei confronti della Reggia oramai intaccata da un progetto partito 15 anni fa ed ancora lungi dal concludersi.

La mobilitazione contro questo ennesimo deterioramento è un momento importante di aggregazione e visibilità dei movimenti identitari che possono così mostrare la loro capacità di difesa del patrimonio storico e culturale del popolo napolitano. Le Due Sicilie sono oramai un territorio violentato e Caserta né è il simbolo più alto, l’immagine di una politica di devastazione che tende a fare terra bruciata per tutto il nostro Sud. Le cave, le discariche, l’inquinamento delle coste e delle falde acquifere, le camorre e la corruzione sono un processo di vero e proprio annientamento del nostro popolo.L’obiettivo sembra quello di realizzare la desertificazione spirituale ma anche fisica delle area a sud del Garigliano, trasformarla in una terra di nessuno grazie alle classi dirigenti collaborazioniste locali. I falsi temi della destra e della sinistra stanno oscurando la vera questione della sopravvivenza del Sud. Caserta ha un posto di primo piano nella politica di annientamento che viene attuata da quello che veniva una volta definito il sistema, un complesso politico amministrativo a cui aderiscono forze numerose ed istituzionali che, in nome dell’affarismo, hanno svenduto in blocco la nostra terra.Dopo aver mangiato le montagne, coperto la terra con mostruosità edilizie e scaricato rifiuti ad ogni angolo questi signori della politica, degli affari e della conventicole di ogni ideologia stanno distruggendo anche l’ultimo brandello di ciò che resta del nostro passato. I monumenti sono a rischio a Caserta, sotto l’incalzare dell’affarismo di architetti trasversali, vere mosche cocchiere degli appalti pubblici. Una lobbie pericolosa di tecnici e addetti ai lavori, fa il paio con i politici alla ricerca del grande affare senza scrupoli di sorta. La distruzione dell’anima del nostro popolo passa oggi attraverso la tabula rasa del passato ed in questa operazione finale trovano spazio, non solo le teorie liberiste, ma anche l’ideologia del lasciar fare, della fruizione senza limiti, delle illusioni pedagogiche dei cattivi maestri dell’ecologismo velleitario. La crisi del nostro territorio passa non solo per i progetti dei pescicani ma anche per le albagie snobistiche dei bonzi della storia dell’arte, dei verdi da sagrestia, degli ecologisti seri. Un mondo che difende con pateticità il proprio orticello che gli fornisce il business quotidiano. L’ambiente, la natura ed i monumenti non appartengono a nessuno in particolare, architetto o professore che sia, ma alla gente che vive in un paese e solo loro potranno salvarli.

Così Piazza Carlo III è diventato l’ultimo obiettivo di un attacco micidiale alla nostra storia ed alla nostra vita, vale la pena di mobilitarci per reagire.

Portatevi le bandiere.

Fiore Marro segretario Comitati Due Sicilie

Pasquale Costagliola presidente “Terra Nostra”

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