mercoledì 8 ottobre 2008

A Vicenza prove tecniche di dittatura


Di Annalisa Melandri


Probabilmente la maggior parte degli italiani nemmeno se ne è resa conto, ma la decisione del Consiglio di Stato di annullare il referendum indetto dal Comune di Vicenza e dal suo sindaco Achille Variati contro il raddoppio della base americana, è stata una vera e propria prova tecnica di dittatura.

Contro la volontà della popolazione di esercitare uno dei più antichi esercizi di democrazia che la nostra Costituzione ci mette a disposizione, contro l’esercizio di quella che è in Italia l’unica forma di democrazia “dal basso” di cui disponiamo, la decisione improvvisa del Consiglio di Stato che quel referendum ha bollato come “inutile”, è stata un abuso di potere.

Inutile stare ad ascoltare la popolazione, inutile anche “incanalare su un binario democratico le tensioni frutto di scelte non condivise e neppure spiegate alla popolazione ” come ha detto nei giorni scorsi il sindaco di Vicenza.
Come potrebbero sfociare quindi queste tensioni adesso che il binario democratico è stato divelto?
Su che piano dovrebbero manifestarsi visto che di fatto la loro espressione sul piano della legalità e della democrazia è stata vietata?

Grande prova di civiltà ha dato Vicenza oggi ma soprattutto grande esempio e coraggio ha dato all’Italia intera il suo primo cittadino. Vicenza oggi ha scelto comunque la via della democrazia, ma domani? Domani che via rimane per far sì che sia rispettata la volontà della popolazione di Vicenza?

Domani arriverà l’esercito, come a Chiaiano.
Prove pratiche di dittatura...
Fonte: Agoravox
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Di Annalisa Melandri


Probabilmente la maggior parte degli italiani nemmeno se ne è resa conto, ma la decisione del Consiglio di Stato di annullare il referendum indetto dal Comune di Vicenza e dal suo sindaco Achille Variati contro il raddoppio della base americana, è stata una vera e propria prova tecnica di dittatura.

Contro la volontà della popolazione di esercitare uno dei più antichi esercizi di democrazia che la nostra Costituzione ci mette a disposizione, contro l’esercizio di quella che è in Italia l’unica forma di democrazia “dal basso” di cui disponiamo, la decisione improvvisa del Consiglio di Stato che quel referendum ha bollato come “inutile”, è stata un abuso di potere.

Inutile stare ad ascoltare la popolazione, inutile anche “incanalare su un binario democratico le tensioni frutto di scelte non condivise e neppure spiegate alla popolazione ” come ha detto nei giorni scorsi il sindaco di Vicenza.
Come potrebbero sfociare quindi queste tensioni adesso che il binario democratico è stato divelto?
Su che piano dovrebbero manifestarsi visto che di fatto la loro espressione sul piano della legalità e della democrazia è stata vietata?

Grande prova di civiltà ha dato Vicenza oggi ma soprattutto grande esempio e coraggio ha dato all’Italia intera il suo primo cittadino. Vicenza oggi ha scelto comunque la via della democrazia, ma domani? Domani che via rimane per far sì che sia rispettata la volontà della popolazione di Vicenza?

Domani arriverà l’esercito, come a Chiaiano.
Prove pratiche di dittatura...
Fonte: Agoravox

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo la democrazia la si perde piano piano, senza rendersene conto. Che tristezza :-(

 
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