mercoledì 8 ottobre 2008

I TEXANI TRIVELLANO LA SICILIA


Il paradiso terrestre immortalato in queste immagini si chiama Vendicari, è una riserva naturale sita nella provincia di Siracusa, precisamente tra Noto e Marzamemi. Le immagini parlano da sole, è un meraviglioso squarcio di macchia mediterranea, luogo di sosta durante la migrazione, per centinaia di specie di uccelli. www.oasivendicari.net

Ebbene anche questa meraviglia è tra quelle che rischia di essere devastata dalle trivellazioni dalla società texana Panther oil, incaricata di ricercare giacimenti di gas, per conto della regione sicilia.

Dal sito
www.panthereureka.com: il sottosuolo della Sicilia, dal punto di vista geologico è sicuramente molto interessante per quanto riguarda i giacimenti di Gas che dovrebbero essere intrappolati nelle formazioni Streppenosa e Noto.
Gli ideatori del progetto Eureka, dopo vari, attenti e lunghi studi sui vecchi pozzi abbandonati nel passato dall’Agip ed altri operatori, hanno ipotizzato la teoria della trappola stratigrafica.
In breve il concetto è semplice, c’è una alta possibilità che il Gas nel sottosuolo del Ragusano, si sia intrappolato in una roccia impermeabile (argillosa) che si rastrema a becco di flauto tutto attorno alla zona alta di Monte Lauro. Il progetto, prevede inizialmente, la perforazione dei pozzi nuovi proprio vicino a quelli esistenti, dove era stato rinvenuto Gas e che sono stati abbandonati in passato perché non era economicamente interessante lo sfruttamento della risorsa.

Il problema è che questi eventuali nuovi pozzi non si trovano in aride zone di deserto; la Panther oil ha intenzione di perforare una zona riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: il Val di Noto (
qui).
La battaglia per evitare il disastro ormai va avanti da anni.
Come al solito i cittadini sono in prima linea nella difesa delle loro terre e hanno formato un comitato contro le trivellazioni in sicilia www.notriv.it
Nel 2007 Repubblica aveva pubblicato un articolo di Andrea Camilleri nel quale lo scrittore siciliano chiedeva la revoca in modo irreversibile delle concessioni e lo stop di quel “balletto tutto italiano fatto di ricorsi all’ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma”(qui).

In seguito all’appello di Camilleri, Cuffaro dichiara che «C’ è una lettera ufficiale dalla Panther che ci comunica di rinunciare ai permessi di trivellazione, non solo in tutto il territorio del Val di Noto dichiarato patrimonio Unesco, ma anche nelle cosiddette buffer zone e in altri siti che abbiamo richiesto vengano rispettati». (
qui)

Si canta vittoria, ma è un bluff. La società in realtà rinuncia alle trivellazioni in un area di 86 km quadrati su una superficie complessiva destinata alle ricerche petrolifere di 746 chilometri quadri. Un’inezia.
Da allora ad oggi abbiamo assistito proprio ai logoranti ricorsi e controricorsi di cui parlava Camilleri.
Ad esempio il Tar di Palermo accoglie il ricorso che consente alla Panther di scavare il pozzo di esplorazione tra Noto e Rosolini, in contrada Zisola-Portelli, senza la valutazione di impatto ambientale semplicemente per un ritardo nella richiesta (
qui).

Notizia di questi giorni che il comune di Vittoria ha ottenuto la sospensione delle trivellazioni, ma sarà costretto a pagare una polizza assicurativa per far fronte, fino alla cifra di tre milioni di euro, al risarcimento dei danni in favore della Panther, qualora dal contenzioso in corso dovesse emergere l’infondatezza dei rischi di inquinamento paventati dal Comune (
qui).

Adesso l’attenzione si sposta su Vendicari. Le trivellazioni possono compromettere il delicatissimo equilibrio idrico superficiale e sotterraneo, alterando gli importantissimi corsi d’acqua che permettono di sopravvivere e di ospitare centinaia di specie di uccelli migratori e nidificanti.
Leggi tutto »

Il paradiso terrestre immortalato in queste immagini si chiama Vendicari, è una riserva naturale sita nella provincia di Siracusa, precisamente tra Noto e Marzamemi. Le immagini parlano da sole, è un meraviglioso squarcio di macchia mediterranea, luogo di sosta durante la migrazione, per centinaia di specie di uccelli. www.oasivendicari.net

Ebbene anche questa meraviglia è tra quelle che rischia di essere devastata dalle trivellazioni dalla società texana Panther oil, incaricata di ricercare giacimenti di gas, per conto della regione sicilia.

Dal sito
www.panthereureka.com: il sottosuolo della Sicilia, dal punto di vista geologico è sicuramente molto interessante per quanto riguarda i giacimenti di Gas che dovrebbero essere intrappolati nelle formazioni Streppenosa e Noto.
Gli ideatori del progetto Eureka, dopo vari, attenti e lunghi studi sui vecchi pozzi abbandonati nel passato dall’Agip ed altri operatori, hanno ipotizzato la teoria della trappola stratigrafica.
In breve il concetto è semplice, c’è una alta possibilità che il Gas nel sottosuolo del Ragusano, si sia intrappolato in una roccia impermeabile (argillosa) che si rastrema a becco di flauto tutto attorno alla zona alta di Monte Lauro. Il progetto, prevede inizialmente, la perforazione dei pozzi nuovi proprio vicino a quelli esistenti, dove era stato rinvenuto Gas e che sono stati abbandonati in passato perché non era economicamente interessante lo sfruttamento della risorsa.

Il problema è che questi eventuali nuovi pozzi non si trovano in aride zone di deserto; la Panther oil ha intenzione di perforare una zona riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: il Val di Noto (
qui).
La battaglia per evitare il disastro ormai va avanti da anni.
Come al solito i cittadini sono in prima linea nella difesa delle loro terre e hanno formato un comitato contro le trivellazioni in sicilia www.notriv.it
Nel 2007 Repubblica aveva pubblicato un articolo di Andrea Camilleri nel quale lo scrittore siciliano chiedeva la revoca in modo irreversibile delle concessioni e lo stop di quel “balletto tutto italiano fatto di ricorsi all’ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma”(qui).

In seguito all’appello di Camilleri, Cuffaro dichiara che «C’ è una lettera ufficiale dalla Panther che ci comunica di rinunciare ai permessi di trivellazione, non solo in tutto il territorio del Val di Noto dichiarato patrimonio Unesco, ma anche nelle cosiddette buffer zone e in altri siti che abbiamo richiesto vengano rispettati». (
qui)

Si canta vittoria, ma è un bluff. La società in realtà rinuncia alle trivellazioni in un area di 86 km quadrati su una superficie complessiva destinata alle ricerche petrolifere di 746 chilometri quadri. Un’inezia.
Da allora ad oggi abbiamo assistito proprio ai logoranti ricorsi e controricorsi di cui parlava Camilleri.
Ad esempio il Tar di Palermo accoglie il ricorso che consente alla Panther di scavare il pozzo di esplorazione tra Noto e Rosolini, in contrada Zisola-Portelli, senza la valutazione di impatto ambientale semplicemente per un ritardo nella richiesta (
qui).

Notizia di questi giorni che il comune di Vittoria ha ottenuto la sospensione delle trivellazioni, ma sarà costretto a pagare una polizza assicurativa per far fronte, fino alla cifra di tre milioni di euro, al risarcimento dei danni in favore della Panther, qualora dal contenzioso in corso dovesse emergere l’infondatezza dei rischi di inquinamento paventati dal Comune (
qui).

Adesso l’attenzione si sposta su Vendicari. Le trivellazioni possono compromettere il delicatissimo equilibrio idrico superficiale e sotterraneo, alterando gli importantissimi corsi d’acqua che permettono di sopravvivere e di ospitare centinaia di specie di uccelli migratori e nidificanti.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India