mercoledì 18 giugno 2008

LO STATO, GOMORRA E IL DIVO: “Il potere logora chi non ce l’ha”


Ricevo e posto queste interessanti considerazioni.


Di Lucio Garofalo


In questi giorni sono in fase di proiezione nelle sale cinematografiche italiane due film che stanno ottenendo un significativo successo di critica e di pubblico, dopo i clamorosi consensi e i premi raccolti al festival di Cannes. Mi riferisco a “Gomorra” e “Il Divo”.
Il mio articolo non pretende di essere una recensione cinematografica, ma solo una riflessione sugli aspetti più grotteschi e surreali insiti nella storia, nella natura e nella struttura del potere in Italia. Un’intenzione che, forse, potrebbe risultare velleitaria.
Provo a spiegarmi con una domanda apparentemente assurda e provocatoria.
Qual è l’anello di congiunzione tra “Gomorra” e “Il Divo”? La risposta è facile: lo Stato.
Naturalmente non mi riferisco allo stato tout court, in generale, ma allo Stato italiano.
Ma cosa è storicamente lo Stato italiano? Quali sono la sua origine e la natura reale?
Ebbene, se si pensa che l’opera della cosiddetta “unificazione nazionale” si è compiuta nel corso delle guerre “risorgimentali” che furono imprese di conquista coloniale; se si considera che tale processo storico si deve soprattutto a due tendenze occulte e cospirative quali la massoneria e la mafia, è facile dedurre sillogisticamente che la creazione dello Stato italiano è avvenuta sotto l’egida di poteri occulti, eversivi e reazionari. Ancora oggi lo Stato italiano si regge fondamentalmente sull’intreccio e sul connubio tra vari gruppi di potere affaristico-criminale come la mafia e la massoneria.
Lo Stato italiano è lo Stato massonico-mafioso per antonomasia.
Lo Stato italiano, inteso come istituzione ufficiale, è l’involucro esterno sorto a protezione del peggiore capitalismo economico-affaristico di origine criminale, ossia di matrice massonico-mafiosa. Il capitalismo italiano è un sistema di accumulazione affaristico-finanziaria che fa capo alle forze più occulte, eversive e reazionarie appartenenti alla borghesia nazionale, in grado di condizionare e decidere la vita e il destino dell’intera società e della fragile e monca “democrazia” italica.
Non è un caso che l’intreccio (o il sodalizio, che dir si voglia) tra criminalità mafiosa e camorrista, da un lato, e criminalità massonico-piduista, dall’altro, costituisca un elemento costante e ricorrente nella storia italiana contemporanea.
Non è un caso che riscuotano uno straordinario successo artistico e commerciale due film quali "Gomorra" e "Il Divo", due opere cinematografiche che suggerisco di vedere.
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Ricevo e posto queste interessanti considerazioni.


Di Lucio Garofalo


In questi giorni sono in fase di proiezione nelle sale cinematografiche italiane due film che stanno ottenendo un significativo successo di critica e di pubblico, dopo i clamorosi consensi e i premi raccolti al festival di Cannes. Mi riferisco a “Gomorra” e “Il Divo”.
Il mio articolo non pretende di essere una recensione cinematografica, ma solo una riflessione sugli aspetti più grotteschi e surreali insiti nella storia, nella natura e nella struttura del potere in Italia. Un’intenzione che, forse, potrebbe risultare velleitaria.
Provo a spiegarmi con una domanda apparentemente assurda e provocatoria.
Qual è l’anello di congiunzione tra “Gomorra” e “Il Divo”? La risposta è facile: lo Stato.
Naturalmente non mi riferisco allo stato tout court, in generale, ma allo Stato italiano.
Ma cosa è storicamente lo Stato italiano? Quali sono la sua origine e la natura reale?
Ebbene, se si pensa che l’opera della cosiddetta “unificazione nazionale” si è compiuta nel corso delle guerre “risorgimentali” che furono imprese di conquista coloniale; se si considera che tale processo storico si deve soprattutto a due tendenze occulte e cospirative quali la massoneria e la mafia, è facile dedurre sillogisticamente che la creazione dello Stato italiano è avvenuta sotto l’egida di poteri occulti, eversivi e reazionari. Ancora oggi lo Stato italiano si regge fondamentalmente sull’intreccio e sul connubio tra vari gruppi di potere affaristico-criminale come la mafia e la massoneria.
Lo Stato italiano è lo Stato massonico-mafioso per antonomasia.
Lo Stato italiano, inteso come istituzione ufficiale, è l’involucro esterno sorto a protezione del peggiore capitalismo economico-affaristico di origine criminale, ossia di matrice massonico-mafiosa. Il capitalismo italiano è un sistema di accumulazione affaristico-finanziaria che fa capo alle forze più occulte, eversive e reazionarie appartenenti alla borghesia nazionale, in grado di condizionare e decidere la vita e il destino dell’intera società e della fragile e monca “democrazia” italica.
Non è un caso che l’intreccio (o il sodalizio, che dir si voglia) tra criminalità mafiosa e camorrista, da un lato, e criminalità massonico-piduista, dall’altro, costituisca un elemento costante e ricorrente nella storia italiana contemporanea.
Non è un caso che riscuotano uno straordinario successo artistico e commerciale due film quali "Gomorra" e "Il Divo", due opere cinematografiche che suggerisco di vedere.

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