lunedì 24 aprile 2023

VIVA LA LIBERAZIONE VIVA IL 25 APRILE !



Di Natale Cuccurese

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai.

Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni  territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia.

Sarebbe anche il caso, per dare un significato preciso al ricordo della Resistenza e al ritorno alla libertà e all’unità del paese che questa produsse e affinchè questa unità sia reale e non pomposo ma vuoto esercizio retorico, riscoprire alcuni dei molti valori della Resistenza, nonché ricordare che alla Resistenza parteciparono attivamente e valorosamente tanti meridionali, anche in formazioni partigiane del nord, e che la prima città d’Europa a liberarsi, già nel settembre 1943, dal giogo nazifascista, grazie ad un moto spontaneo del popolo in armi, fu Napoli durante le 4 giornate che valsero alla città il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.

Così come sarebbe utile riscoprire e finalmente applicare gli articoli di quella Costituzione che dalla Resistenza nacque, Costituzione mai applicata interamente e successivamente stravolta per interessi revisionisti pericolosi e miserabili.

Articoli che se fossero stati applicati non avrebbero permesso l’attuale rovinoso stato economico e politico del Sud, e quindi dell’intero Paese, e nemmeno la pericolosa crisi del SSN, della Scuola, economica e sociale che viviamo e che si esplicita, nella diseguaglianza di investimenti sui territori e quindi di opportunità fra i cittadini del nord e del sud. 
Diseguaglianze che vanno al più presto rimosse e che sono foriere di pericoli per la tenuta democratica del Paese e quindi per la libertà di tutti, senza dimenticare i venti di gerra in Europa. Bisogna schierarsi per la PACE senza se e senza ma, così come da dettato costituzionale.

Altro che "secessione dei ricchi" che continua il suo abietto percorso eversivo dell'unità nazionale anche con il governo Meloni, composto da sovranisti senza sovranità, da revisionisti e da dichiarati nostalgici, che addirittura procedono verso la balcanizzazione del Paese con l'approvazione del Ddl Calderoli sull'Autonomia differenziata al fine di aumentare le discriminazioni territoriali, le sopercherie, le sottrazioni, addirittura i diritti di cittadinanza, di serie A al nord e di serie B al sud... 

Ecco perchè, in tutto questo disastro, per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, è doveroso aggiungere meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza anche in funzione di fermare la destrutturazione dello Stato, con il Presidenzialismo alle porte, con le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud.

La composizione del governo, infarcito di leghisti, protoleghisti, nostalgici, revisionisti di chiara matrice e “liberisti bocconiani”, che vedono e pensano esclusivamente alla "Locomotiva del Nord", non lascia presagire nulla di buono per il Sud e per tutto il Paese guidato da un governo i cui massimi esponenti non parteciperano o parteciperanno a fatica alle manifestazioni del 25 aprile, senza dimenticare mai una certa “sinistra” senza memoria che in Europa si è prestata, vergognosamente e ipocritamente, all’equiparazione fra nazismo e comunismo.

Il 25 Aprile il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti sarà presente come sempre nelle piazze italiane in memoria della Resistenza contro il nazifascismo.
I nostri iscritti con la loro presenza onoreranno i Partigiani e la loro memoria. Una memoria che va sostenuta con l’impegno antifascista e antirazzista, oggi più che mai attuale, oggi come allora, per vedere anche in questo il Sud protagonista.
Resistere è ancora oggi l'unica parole d'ordine in questo Paese senza memoria.



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Di Natale Cuccurese

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai.

Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni  territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia.

Sarebbe anche il caso, per dare un significato preciso al ricordo della Resistenza e al ritorno alla libertà e all’unità del paese che questa produsse e affinchè questa unità sia reale e non pomposo ma vuoto esercizio retorico, riscoprire alcuni dei molti valori della Resistenza, nonché ricordare che alla Resistenza parteciparono attivamente e valorosamente tanti meridionali, anche in formazioni partigiane del nord, e che la prima città d’Europa a liberarsi, già nel settembre 1943, dal giogo nazifascista, grazie ad un moto spontaneo del popolo in armi, fu Napoli durante le 4 giornate che valsero alla città il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.

Così come sarebbe utile riscoprire e finalmente applicare gli articoli di quella Costituzione che dalla Resistenza nacque, Costituzione mai applicata interamente e successivamente stravolta per interessi revisionisti pericolosi e miserabili.

Articoli che se fossero stati applicati non avrebbero permesso l’attuale rovinoso stato economico e politico del Sud, e quindi dell’intero Paese, e nemmeno la pericolosa crisi del SSN, della Scuola, economica e sociale che viviamo e che si esplicita, nella diseguaglianza di investimenti sui territori e quindi di opportunità fra i cittadini del nord e del sud. 
Diseguaglianze che vanno al più presto rimosse e che sono foriere di pericoli per la tenuta democratica del Paese e quindi per la libertà di tutti, senza dimenticare i venti di gerra in Europa. Bisogna schierarsi per la PACE senza se e senza ma, così come da dettato costituzionale.

Altro che "secessione dei ricchi" che continua il suo abietto percorso eversivo dell'unità nazionale anche con il governo Meloni, composto da sovranisti senza sovranità, da revisionisti e da dichiarati nostalgici, che addirittura procedono verso la balcanizzazione del Paese con l'approvazione del Ddl Calderoli sull'Autonomia differenziata al fine di aumentare le discriminazioni territoriali, le sopercherie, le sottrazioni, addirittura i diritti di cittadinanza, di serie A al nord e di serie B al sud... 

Ecco perchè, in tutto questo disastro, per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, è doveroso aggiungere meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza anche in funzione di fermare la destrutturazione dello Stato, con il Presidenzialismo alle porte, con le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud.

La composizione del governo, infarcito di leghisti, protoleghisti, nostalgici, revisionisti di chiara matrice e “liberisti bocconiani”, che vedono e pensano esclusivamente alla "Locomotiva del Nord", non lascia presagire nulla di buono per il Sud e per tutto il Paese guidato da un governo i cui massimi esponenti non parteciperano o parteciperanno a fatica alle manifestazioni del 25 aprile, senza dimenticare mai una certa “sinistra” senza memoria che in Europa si è prestata, vergognosamente e ipocritamente, all’equiparazione fra nazismo e comunismo.

Il 25 Aprile il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti sarà presente come sempre nelle piazze italiane in memoria della Resistenza contro il nazifascismo.
I nostri iscritti con la loro presenza onoreranno i Partigiani e la loro memoria. Una memoria che va sostenuta con l’impegno antifascista e antirazzista, oggi più che mai attuale, oggi come allora, per vedere anche in questo il Sud protagonista.
Resistere è ancora oggi l'unica parole d'ordine in questo Paese senza memoria.



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