sabato 15 ottobre 2022

SOS Sud: prende corpo lo scambio presidenzialismo-autonomia differenziata.

Viste da Sud, le elezioni di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato e di Lorenzo Fontana a quella della Camera preannunciano “peste, fame e carestia”.

Infatti, nei loro rispettivi discorsi d’insediamento, il primo ha fatto un riferimento implicito al presidenzialismo, senza, tuttavia, negare l’autonomia differenziata. Il secondo, invece, ha posto l’accento proprio sulle autonomie: “Ricchezza dell’Italia – ha dichiarato – da valorizzare nelle modalità previste e auspicate dalla Costituzione”.

Suona strano che un acerrimo nemico come Fontana delle altre forme di diversità, culturale, sessuale e di genere, esalti la valorizzazione delle diversità in ambito territoriale.

In realtà, il pluri-laureato Fontana ha volutamente celato dietro la maschera ingannevole della valorizzazione delle diversità territoriali, il disegno perverso e a Costituzione rovesciata della “secessione dei ricchi”, che, non solo cristallizzerà lo storico dualismo tra il Nord e il Sud di un Paese sempre più diviso e diseguale, proprio come confermato di recente dall’Istat, ma lo acuirà ulteriormente, sino a condurre, probabilmente, alla sua definitiva balcanizzazione.

Tranne rarissime e sparute voci contro questa pericolosissima deriva, tra cui quelle di un instancabile Massimo Villone, emerito di diritto costituzionale presso la “Federico II” di Napoli, e dell’altrettanto infaticabile Natale Cuccurese, presidente del Partito del Sud, sembra proprio che nessun altro dopo l’insediamento del magnifico duo alle Camere abbia denunciato tali pericoli.

Neanche il leader di Unione Popolare, Luigi de Magistris, che pure in campagna elettorale aveva provato timidamente ad accendere i riflettori sul gap Nord-Sud e sulla “secessione dei ricchi”. De Magistris, se ci sei batti un colpo!

Fonte: VesuvianoNews-articolo di Salvatore Lucchese





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Viste da Sud, le elezioni di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato e di Lorenzo Fontana a quella della Camera preannunciano “peste, fame e carestia”.

Infatti, nei loro rispettivi discorsi d’insediamento, il primo ha fatto un riferimento implicito al presidenzialismo, senza, tuttavia, negare l’autonomia differenziata. Il secondo, invece, ha posto l’accento proprio sulle autonomie: “Ricchezza dell’Italia – ha dichiarato – da valorizzare nelle modalità previste e auspicate dalla Costituzione”.

Suona strano che un acerrimo nemico come Fontana delle altre forme di diversità, culturale, sessuale e di genere, esalti la valorizzazione delle diversità in ambito territoriale.

In realtà, il pluri-laureato Fontana ha volutamente celato dietro la maschera ingannevole della valorizzazione delle diversità territoriali, il disegno perverso e a Costituzione rovesciata della “secessione dei ricchi”, che, non solo cristallizzerà lo storico dualismo tra il Nord e il Sud di un Paese sempre più diviso e diseguale, proprio come confermato di recente dall’Istat, ma lo acuirà ulteriormente, sino a condurre, probabilmente, alla sua definitiva balcanizzazione.

Tranne rarissime e sparute voci contro questa pericolosissima deriva, tra cui quelle di un instancabile Massimo Villone, emerito di diritto costituzionale presso la “Federico II” di Napoli, e dell’altrettanto infaticabile Natale Cuccurese, presidente del Partito del Sud, sembra proprio che nessun altro dopo l’insediamento del magnifico duo alle Camere abbia denunciato tali pericoli.

Neanche il leader di Unione Popolare, Luigi de Magistris, che pure in campagna elettorale aveva provato timidamente ad accendere i riflettori sul gap Nord-Sud e sulla “secessione dei ricchi”. De Magistris, se ci sei batti un colpo!

Fonte: VesuvianoNews-articolo di Salvatore Lucchese





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