lunedì 15 aprile 2019

Natale Cuccurese a Roma al lancio della campagna elettorale de “la Sinistra” per le europee



https://www.youtube.com/watch?v=RB_-L_sw6z4

#Roma #laSinistra 14 Aprile 2019
L’intervento di Natale Cuccurese, Presidente nazionale del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti Da anni discutiamo della situazione del nostro Mezzogiorno e della stessa Italia, piaccia o meno ai leghisti, nella sua interezza, “Sud” d’Europa. Antichi e recenti governi hanno portato le regioni del Meridione verso la desertificazione imprenditoriale, economica, l’impoverimento programmato, e la fuga inarrestabile di menti e braccia. Nel contempo, negli ultimi 30 anni, si è assistito a una crisi politica, culturale, morale ed economica che ha investito il Paese e che ne sta rendendo sempre più incerto il suo cammino democratico. Le parole magiche “crescita” e “sviluppo”, sbandierate entrambe per forzare la mano ed affrettare qualsiasi decisione, hanno fuorviato e bloccato qualsiasi capacità progettuale, innovativa e sostenibile. Servono per il Sud Italia politiche di sviluppo e di investimento, per creare posti di lavoro e combattere la disoccupazione (con quella giovanile al record europeo in Calabria oltre il 58%) e la povertà che già oggi colpisce oltre il 50% della popolazione (fra povertà assoluta e relativa), altro che abolizione della povertà per decreto come proclama in modo ridicolo il fascio pentaleghista. Questa situazione è conseguenza delle politiche adottate negli anni, considerando che, in modo particolare negli ultimi venticinque anni, guarda caso dalle prime affermazioni elettorali della Lega Nord, la forbice degli investimenti pubblici è andata a divaricarsi sempre più fra nord e sud del Paese , con una spesa costantemente maggiore, di almeno cinque volte, al nord anno su anno e ora arraffato il malloppo vorrebbero separarsi grazie alla secessione dei ricchi, creando cittadini di seria A e di serie B in spregio a decenza e Costituzione. Senza investimenti pubblici non è possibile rilanciare il Sud. Anche l’attuale governo, sta continuando con le stesse politiche dei procedenti, politiche che mettono in ginocchio il Paese e il Mezzogiorno in particolare. NON E’ CAMBIATO NULLA RISPETTO A PRIMA MALGRADO LE TANTE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE Bisogna ora capire cosa fare ora per risalire la china a partire nel nostro caso dall’Italia, non certo contro i nord, ma come volano economico al fine di far ripartire l’intero paese, e con esso l’intera Europa, anche in termini di occupazione. Da qui deriva la proposta del La Sinistra per il Sud che si trova al punto 9 del nostro programma Punto 9. Un nuovo modello per il Sud La questione meridionale non è solo italiana, ma europea. Dobbiamo impedire che passi il disegno di un’Europa a due velocità, sia di fatto che, peggio ancora, istituzionalizzato. Come si vorrebbe fare in Italia con la “secessione dei ricchi” contenuta nel progetto di autonomia regionale differenziata. Il riequilibrio Nord-Sud è uno degli aspetti centrali di un nuovo modello di sviluppo. Questo significa: • esigere una priorità per gli investimenti pubblici in infrastrutture materiali (come la rete dei trasporti) e umane (come scuola e ricerca) nel Sud per iniziare a colmare il differenziale con il Nord; • opporsi ai tagli di bilancio per le politiche agricole comunitarie e sui fondi di coesione, inserendo il livello di disoccupazione in particolare giovanile quale indicatore principale per assegnare i fondi europei; • favorire lo sviluppo materiale e culturale delle zone interne dei paesi mediterranei, attraverso politiche di ripopolazione, in cui i processi di integrazione dei migranti (si pensi al modello Riace) possono fornire un sostegno decisivo, di riqualificazione urbana e di risanamento del territorio, capaci di assorbire occupazione; • puntare allo sviluppo di relazioni economiche, culturali, politiche all’insegna della pace e della solidarietà in tutto il Mediterraneo e con tutti i paesi extraeuropei che vi si affacciano. Questo solo come primo intervento, volto a porre argine al disastro che abbiamo davanti, creato da politiche incoscienti , per non dire criminali. E’ ora di opporsi a tutto questo è l’ora di ribellarsi e di unirsi per dire basta per ripartire da Sud! Vi saluto ricordando le parole sempre attuali di Emiliano Zapata a 100 anni dall’assassinio: “Uomini del Sud! E’ meglio morire in piedi che vivere in ginocchio !”

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https://www.youtube.com/watch?v=RB_-L_sw6z4

#Roma #laSinistra 14 Aprile 2019
L’intervento di Natale Cuccurese, Presidente nazionale del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti Da anni discutiamo della situazione del nostro Mezzogiorno e della stessa Italia, piaccia o meno ai leghisti, nella sua interezza, “Sud” d’Europa. Antichi e recenti governi hanno portato le regioni del Meridione verso la desertificazione imprenditoriale, economica, l’impoverimento programmato, e la fuga inarrestabile di menti e braccia. Nel contempo, negli ultimi 30 anni, si è assistito a una crisi politica, culturale, morale ed economica che ha investito il Paese e che ne sta rendendo sempre più incerto il suo cammino democratico. Le parole magiche “crescita” e “sviluppo”, sbandierate entrambe per forzare la mano ed affrettare qualsiasi decisione, hanno fuorviato e bloccato qualsiasi capacità progettuale, innovativa e sostenibile. Servono per il Sud Italia politiche di sviluppo e di investimento, per creare posti di lavoro e combattere la disoccupazione (con quella giovanile al record europeo in Calabria oltre il 58%) e la povertà che già oggi colpisce oltre il 50% della popolazione (fra povertà assoluta e relativa), altro che abolizione della povertà per decreto come proclama in modo ridicolo il fascio pentaleghista. Questa situazione è conseguenza delle politiche adottate negli anni, considerando che, in modo particolare negli ultimi venticinque anni, guarda caso dalle prime affermazioni elettorali della Lega Nord, la forbice degli investimenti pubblici è andata a divaricarsi sempre più fra nord e sud del Paese , con una spesa costantemente maggiore, di almeno cinque volte, al nord anno su anno e ora arraffato il malloppo vorrebbero separarsi grazie alla secessione dei ricchi, creando cittadini di seria A e di serie B in spregio a decenza e Costituzione. Senza investimenti pubblici non è possibile rilanciare il Sud. Anche l’attuale governo, sta continuando con le stesse politiche dei procedenti, politiche che mettono in ginocchio il Paese e il Mezzogiorno in particolare. NON E’ CAMBIATO NULLA RISPETTO A PRIMA MALGRADO LE TANTE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE Bisogna ora capire cosa fare ora per risalire la china a partire nel nostro caso dall’Italia, non certo contro i nord, ma come volano economico al fine di far ripartire l’intero paese, e con esso l’intera Europa, anche in termini di occupazione. Da qui deriva la proposta del La Sinistra per il Sud che si trova al punto 9 del nostro programma Punto 9. Un nuovo modello per il Sud La questione meridionale non è solo italiana, ma europea. Dobbiamo impedire che passi il disegno di un’Europa a due velocità, sia di fatto che, peggio ancora, istituzionalizzato. Come si vorrebbe fare in Italia con la “secessione dei ricchi” contenuta nel progetto di autonomia regionale differenziata. Il riequilibrio Nord-Sud è uno degli aspetti centrali di un nuovo modello di sviluppo. Questo significa: • esigere una priorità per gli investimenti pubblici in infrastrutture materiali (come la rete dei trasporti) e umane (come scuola e ricerca) nel Sud per iniziare a colmare il differenziale con il Nord; • opporsi ai tagli di bilancio per le politiche agricole comunitarie e sui fondi di coesione, inserendo il livello di disoccupazione in particolare giovanile quale indicatore principale per assegnare i fondi europei; • favorire lo sviluppo materiale e culturale delle zone interne dei paesi mediterranei, attraverso politiche di ripopolazione, in cui i processi di integrazione dei migranti (si pensi al modello Riace) possono fornire un sostegno decisivo, di riqualificazione urbana e di risanamento del territorio, capaci di assorbire occupazione; • puntare allo sviluppo di relazioni economiche, culturali, politiche all’insegna della pace e della solidarietà in tutto il Mediterraneo e con tutti i paesi extraeuropei che vi si affacciano. Questo solo come primo intervento, volto a porre argine al disastro che abbiamo davanti, creato da politiche incoscienti , per non dire criminali. E’ ora di opporsi a tutto questo è l’ora di ribellarsi e di unirsi per dire basta per ripartire da Sud! Vi saluto ricordando le parole sempre attuali di Emiliano Zapata a 100 anni dall’assassinio: “Uomini del Sud! E’ meglio morire in piedi che vivere in ginocchio !”

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