lunedì 31 ottobre 2016

In vista dell’appuntamento del 4 novembre a Barletta - Un progetto per il Sud del Paese: intervista a Sabrina Di Carlo, coordinatrice del Partito del SUD - San Severo




DI CARLO: "La nostra idea è quella di un Meridione nuovo che ha voglia di proporre, un Meridione di eccellenze, di legalità, di lotta al malaffare. Il Meridione degli onesti che desidera affermare con forza la propria dignità e giocare il ruolo che gli compete in ambito nazionale ed internazionale....".

di Piero Mastroiorio 

E’ possibile che un progetto di rilancio del Paese e dell’Europa parta proprio dal rilancio del Sud e da una forte spinta al cambiamento delle politiche che venga dai Paesi dell’Europa meridionale e del Mediterraneo?
E’ questa la sfida che vuole cogliere e lanciare il convegno organizzato dal Partito del Sud il 4 novembre 2016 e che vede tra gli ospiti il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. 

Nel 2014 il “Partito del Sud” lanciò la sfida di pensare a un’Italia che riparta da Sud, ne hanno fatto un progetto e un libro lavorando sul concetto di “Con il Sud si Riparte”. 

Da allora ad oggi di strada ne è stata fatta, tanta che il prossimo 4 novembre 2016, a Barletta, gli esponenti del PdelSUD aggiungeranno un altro tassello: la possibilità che siano i Sud d’Europa a far cambiare visione e politiche a un’Europa e a Governi che antepongono sempre più il dato finanziario, di bilancio e di produzione industriale all’attenzione alle persone, all’ambiente in cui vivono, alla loro salute, alla dignità che genera il lavoro, alla forza della partecipazione aperta e democratica alle decisioni da parte dei cittadini, alle sfide che impongono le migrazioni e il mutamento della società.

Nell’appuntamento del 4 novembre a Barletta gli esponenti del PdelSUD proveranno ad entrare nel merito delle questioni, tirando fuori dai contributi dei singoli relatori e dai lavori: un Progetto per il Sud, il Paese, l’Europa. Lo faranno con un’ottica di grande fiducia nei confronti delle capacità dei popoli che abitano le terre del Sud e alla loro diversità che è sempre risorsa e ricchezza da valorizzare e non problema da risolvere, nonché, con l’aiuto di esperti di fondi europei, con chi si occupa di sociale da sempre, con i greci di Syriza e gli spagnoli di Podemos, con gli uomini e le donne del Partito del Sud. 

 In attesa dell’appuntamento del 4 novembre a Barletta, abbiamo posto alcune domande a Sabrina Di Carlo, coordinatrice del Partito del Sud - San Severo Città Ribelle: 

Perché nato il Partito del SUD? 
Da troppo tempo il sud non si è dato una rappresentanza politica ed è ormai una necessità avvertita da tutti coloro che hanno a cuore le sorti del sud. Su questo vuoto politico molti se ne approfittano. Occorre mobilitarsi per battere antiche e nuove umiliazioni, I saccheggi, le disoccupazioni e le miserie della precarietà che si profilano all’orizzonte.

Qual'è l’obiettivo prioritario del Partito del SUD? 
L’obiettivo prioritario del Partito del Sud è quello della difesa e promozione dell’identità, delle istanze e degli interessi del Sud e della comunità meridionale, in Italia e nel mondo.

Come si colloca il Partito del Sud nello scenario politico italiano? 
Dalla sua nascita ad oggi la linea politica del partito si è andata sempre più definendosi fino all’attuale Meridionalisti e Progressisti. Il Partito del Sud si ispira ai grandi artefici del pensiero meridionalista storico: Antonio Gramsci, Guido Dorso, Gaetano Salvemini e, consequenzialmente, un posizionamento naturale a sinistra, o comunque nell’area del centrosinistra.

Quali sono i vostri punti cardine per cambiare la politica italiana? 
La nostra idea è quella di un Meridione nuovo che ha voglia di proporre, un Meridione di eccellenze, di legalità, di lotta al malaffare. Il Meridione degli onesti che desidera affermare con forza la propria dignità e giocare il ruolo che gli compete in ambito nazionale, europeo e internazionale.

Se vi si desse la possibilità di cambiare oltre al Senato, Camera, Regioni e Province? Eventualmente quali organi potrebbero essere eliminati e perché? 
 La rinascita del Sud parte dal rispetto dell’attuale Costituzione e dalla sua applicazione. Il Partito del Sud si propone di affermare in Italia una riforma costituzionale che consenta alle identità territoriali di promuovere uno sviluppo autodeterminato e sostenibile coerente con la propria storia e vocazione. Sottolineando che l’articolo 5 della Costituzione Repubblicana Italiana rispetta le autonomie locali, e quindi il movimento persegue una riforma che consenta una gestione la più autonoma possibile. Noi votiamo NO alla riforma costituzionale di Renzi perché centralista e restringe la partecipazione dei cittadini che non eleggerebbero più i senatori. Noi vogliamo un Senato eletto direttamente dai cittadini, un Senato federale con compiti specifici e di bilancio. Già nel programma di Michele Emiliano per le elezioni regionali, il Partito del Sud ha proposto che la Regione Puglia si facesse promotrice di un coordinamento tra le regioni del Sud. Il Presidente della Regione Puglia lo ha proposto e riproposto più volte ai Governatori del Sud, una proposta ancora valida, ed è questa un’altra ragione del nostro No al Referendum Costituzionale.

“Un Progetto per il Sud, il Paese, l’Europa” è l’incontro-dibattito promosso dal Partito del Sud, il 4 novembre a Barletta. Quale progetto per il Sud? 
Con il convegno, organizzato dal Partito del Sud il 4 novembre e che vede tra gli ospiti il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si vuole entrare nel merito delle questioni e lo faremo con l’aiuto di esperti di fondi europei, con chi si occupa di sociale da sempre, con gli amici greci di Syriza e spagnoli di Podemos e con gli uomini e le donne del Partito del Sud. La sfida che il Partito vuole lanciare è quella di un progetto di rilancio del Paese, dell’Europa che parta proprio dal rilancio del Sud e da una forte spinta al cambiamento delle politiche che venga dai Paesi dell’Europa Meridionale e del Mediterraneo. “Con il Sud si riparte”, nostro progetto e anche un libro, il 4 novembre il lavoro continua: la possibilità che siano i Sud d’Europa a far cambiare visione e politiche a un’Europa e a Governi che antepongono sempre il dato finanziario, di bilancio e di produzione industriale all’attenzione delle persone, all’ambiente in cui vivono, alla loro salute, alla dignità che genera lavoro, alla forza della partecipazione aperta e democratica, alle decisioni da parte dei cittadini, alle sfide che ci impongono le migrazioni il mutamento delle società.

L’evento è aperto a tutti i cittadini e movimenti che vogliono assistere ai lavori e magari dare il loro contributo. Ci vediamo il 4 novembre alle ore 17 presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta




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DI CARLO: "La nostra idea è quella di un Meridione nuovo che ha voglia di proporre, un Meridione di eccellenze, di legalità, di lotta al malaffare. Il Meridione degli onesti che desidera affermare con forza la propria dignità e giocare il ruolo che gli compete in ambito nazionale ed internazionale....".

di Piero Mastroiorio 

E’ possibile che un progetto di rilancio del Paese e dell’Europa parta proprio dal rilancio del Sud e da una forte spinta al cambiamento delle politiche che venga dai Paesi dell’Europa meridionale e del Mediterraneo?
E’ questa la sfida che vuole cogliere e lanciare il convegno organizzato dal Partito del Sud il 4 novembre 2016 e che vede tra gli ospiti il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. 

Nel 2014 il “Partito del Sud” lanciò la sfida di pensare a un’Italia che riparta da Sud, ne hanno fatto un progetto e un libro lavorando sul concetto di “Con il Sud si Riparte”. 

Da allora ad oggi di strada ne è stata fatta, tanta che il prossimo 4 novembre 2016, a Barletta, gli esponenti del PdelSUD aggiungeranno un altro tassello: la possibilità che siano i Sud d’Europa a far cambiare visione e politiche a un’Europa e a Governi che antepongono sempre più il dato finanziario, di bilancio e di produzione industriale all’attenzione alle persone, all’ambiente in cui vivono, alla loro salute, alla dignità che genera il lavoro, alla forza della partecipazione aperta e democratica alle decisioni da parte dei cittadini, alle sfide che impongono le migrazioni e il mutamento della società.

Nell’appuntamento del 4 novembre a Barletta gli esponenti del PdelSUD proveranno ad entrare nel merito delle questioni, tirando fuori dai contributi dei singoli relatori e dai lavori: un Progetto per il Sud, il Paese, l’Europa. Lo faranno con un’ottica di grande fiducia nei confronti delle capacità dei popoli che abitano le terre del Sud e alla loro diversità che è sempre risorsa e ricchezza da valorizzare e non problema da risolvere, nonché, con l’aiuto di esperti di fondi europei, con chi si occupa di sociale da sempre, con i greci di Syriza e gli spagnoli di Podemos, con gli uomini e le donne del Partito del Sud. 

 In attesa dell’appuntamento del 4 novembre a Barletta, abbiamo posto alcune domande a Sabrina Di Carlo, coordinatrice del Partito del Sud - San Severo Città Ribelle: 

Perché nato il Partito del SUD? 
Da troppo tempo il sud non si è dato una rappresentanza politica ed è ormai una necessità avvertita da tutti coloro che hanno a cuore le sorti del sud. Su questo vuoto politico molti se ne approfittano. Occorre mobilitarsi per battere antiche e nuove umiliazioni, I saccheggi, le disoccupazioni e le miserie della precarietà che si profilano all’orizzonte.

Qual'è l’obiettivo prioritario del Partito del SUD? 
L’obiettivo prioritario del Partito del Sud è quello della difesa e promozione dell’identità, delle istanze e degli interessi del Sud e della comunità meridionale, in Italia e nel mondo.

Come si colloca il Partito del Sud nello scenario politico italiano? 
Dalla sua nascita ad oggi la linea politica del partito si è andata sempre più definendosi fino all’attuale Meridionalisti e Progressisti. Il Partito del Sud si ispira ai grandi artefici del pensiero meridionalista storico: Antonio Gramsci, Guido Dorso, Gaetano Salvemini e, consequenzialmente, un posizionamento naturale a sinistra, o comunque nell’area del centrosinistra.

Quali sono i vostri punti cardine per cambiare la politica italiana? 
La nostra idea è quella di un Meridione nuovo che ha voglia di proporre, un Meridione di eccellenze, di legalità, di lotta al malaffare. Il Meridione degli onesti che desidera affermare con forza la propria dignità e giocare il ruolo che gli compete in ambito nazionale, europeo e internazionale.

Se vi si desse la possibilità di cambiare oltre al Senato, Camera, Regioni e Province? Eventualmente quali organi potrebbero essere eliminati e perché? 
 La rinascita del Sud parte dal rispetto dell’attuale Costituzione e dalla sua applicazione. Il Partito del Sud si propone di affermare in Italia una riforma costituzionale che consenta alle identità territoriali di promuovere uno sviluppo autodeterminato e sostenibile coerente con la propria storia e vocazione. Sottolineando che l’articolo 5 della Costituzione Repubblicana Italiana rispetta le autonomie locali, e quindi il movimento persegue una riforma che consenta una gestione la più autonoma possibile. Noi votiamo NO alla riforma costituzionale di Renzi perché centralista e restringe la partecipazione dei cittadini che non eleggerebbero più i senatori. Noi vogliamo un Senato eletto direttamente dai cittadini, un Senato federale con compiti specifici e di bilancio. Già nel programma di Michele Emiliano per le elezioni regionali, il Partito del Sud ha proposto che la Regione Puglia si facesse promotrice di un coordinamento tra le regioni del Sud. Il Presidente della Regione Puglia lo ha proposto e riproposto più volte ai Governatori del Sud, una proposta ancora valida, ed è questa un’altra ragione del nostro No al Referendum Costituzionale.

“Un Progetto per il Sud, il Paese, l’Europa” è l’incontro-dibattito promosso dal Partito del Sud, il 4 novembre a Barletta. Quale progetto per il Sud? 
Con il convegno, organizzato dal Partito del Sud il 4 novembre e che vede tra gli ospiti il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si vuole entrare nel merito delle questioni e lo faremo con l’aiuto di esperti di fondi europei, con chi si occupa di sociale da sempre, con gli amici greci di Syriza e spagnoli di Podemos e con gli uomini e le donne del Partito del Sud. La sfida che il Partito vuole lanciare è quella di un progetto di rilancio del Paese, dell’Europa che parta proprio dal rilancio del Sud e da una forte spinta al cambiamento delle politiche che venga dai Paesi dell’Europa Meridionale e del Mediterraneo. “Con il Sud si riparte”, nostro progetto e anche un libro, il 4 novembre il lavoro continua: la possibilità che siano i Sud d’Europa a far cambiare visione e politiche a un’Europa e a Governi che antepongono sempre il dato finanziario, di bilancio e di produzione industriale all’attenzione delle persone, all’ambiente in cui vivono, alla loro salute, alla dignità che genera lavoro, alla forza della partecipazione aperta e democratica, alle decisioni da parte dei cittadini, alle sfide che ci impongono le migrazioni il mutamento delle società.

L’evento è aperto a tutti i cittadini e movimenti che vogliono assistere ai lavori e magari dare il loro contributo. Ci vediamo il 4 novembre alle ore 17 presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta




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