martedì 1 dicembre 2015

Rosa Parks al "posto giusto".

Di Antonio Rosato

A tanti il nome Rosa Parks forse non dirà nulla, ma questo nome richiama subito alla mente diritti civili, razzismo e segregazione.

Rosa Luis PARK è il nome completo di una attivista statunitense nata a Detroit il 4 febbraio 1913.
Di confessione metodista, e sarta di professione divenne un’icona nazionale cambiando la storia dei diritti civili con un semplice e composto “NO”.

Accadeva il 1° dicembre 1955 a Montgomery , in Alabama, esattamente 60 anni fa tornando a casa dopo una massacrante giornata lavorativa, e con un problema ai piedi di cui soffriva, salì come tutte le sere sul solito autobus.
Faceva molto freddo quella sera del primo dicembre a Montgomery e non trovando posto nel settore riservato agli afroamericani decise di sedersi al primo posto dietro la fila per bianchi, nel settore dei posti “comuni”.
Subito dopo salì un uomo bianco che restò in piedi. Dopo qualche fermata l’autista chiese a Rosa di lasciare libero quel posto. Rosa non si scompose e rifiutò di alzarsi con dignitosa fermezza.

Per quel "no" fu arrestata e portata in carcere per condotta impropria e per non aver rispettato il divieto che obbligava i neri a cedere il proprio posto ai bianchi nei settori cosiddetti “comuni”.
Se avesse obbedito al conducente, dato che tutti i posti a sedere erano occupati, sarebbe dovuta rimanere alzata con quel problema di dolore ai piedi che l'affliggeva. Un atto coraggioso e determinato in seguito al quale si avviò una protesta storica.

Quella stessa notte, infatti, Martin Luther King, insieme ad altre decine di leader delle comunità afroamericane, pose in atto una serie di azioni di protesta. Tra queste, il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, che andò avanti per 381 giorni, affinché fosse cancellata una norma odiosa e discriminatoria.

Una protesta che assunse proporzioni inimmaginabili, coinvolgendo persino i Taxisti afroamericani che diedero massiccio sostegno alla protesta praticando tariffe uguali a quelle degli autobus.

Scontri e manifestazioni di protesta seguirono fin quando il 13 novembre 1956 la corte suprema degli Stati Uniti dichiarò fuori legge la segregazione razziale sui mezzi pubblici poichè giudicata anticostituzionale.

Da quel momento Rosa Parks è considerata “The Mother of the Civil Rights movement”. Bill CLINTON nel 1999 la onorò con una medaglia d’oro e  il Presidente Obama volle farsi fotografare seduto su quella sedia di quell’autobus ancora conservata in un museo vicino Detroit.

Da quel giorno del 1955 molti progressi sono stati fatti in materia di diritti civili per gli afroamericani, come poter frequentare le università, il diritto di voto e potersi sedere sui mezzi pubblici là dove si vuole senza distinzioni di razza religione o colore.

Rosa Parks ci lasciò il 24 ottobre del 2005 all’età di 92 anni. Ma in America non tutto è stato assimilato, e spesso si ritorna in piazza dopo che qualche cittadino afroamericano è stato ucciso in circostanze sospette, anche dalla polizia, disonorando la memoria di Rosa.

Il nostro Ministero dei beni culturali, in occasione del 60° anniversario dell’arresto di Rosa Parks ha lanciato una lodevole iniziativa dal titolo “ Al posto giusto”. 

Molte città italiane dal 1 dicembre al 6 dicembre saranno attraversate da autobus e tram dedicati, che sul display avranno ben visibile la scritta “60 Rosa Parks”. 
Alcuni di questi ospiteranno attori, artisti e scrittori stranieri che con migranti di prima o seconda generazione ci parleranno di Rosa Parks e della discriminazione.

Fermiamoci ad ascoltarli, magari ci aiuteranno a crescere e ad evitare che qualcuno in Italia rilanci temi di vergognosa segregazione, come fatto dalla Lega con Salvini a Milano nel 2009.



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Di Antonio Rosato

A tanti il nome Rosa Parks forse non dirà nulla, ma questo nome richiama subito alla mente diritti civili, razzismo e segregazione.

Rosa Luis PARK è il nome completo di una attivista statunitense nata a Detroit il 4 febbraio 1913.
Di confessione metodista, e sarta di professione divenne un’icona nazionale cambiando la storia dei diritti civili con un semplice e composto “NO”.

Accadeva il 1° dicembre 1955 a Montgomery , in Alabama, esattamente 60 anni fa tornando a casa dopo una massacrante giornata lavorativa, e con un problema ai piedi di cui soffriva, salì come tutte le sere sul solito autobus.
Faceva molto freddo quella sera del primo dicembre a Montgomery e non trovando posto nel settore riservato agli afroamericani decise di sedersi al primo posto dietro la fila per bianchi, nel settore dei posti “comuni”.
Subito dopo salì un uomo bianco che restò in piedi. Dopo qualche fermata l’autista chiese a Rosa di lasciare libero quel posto. Rosa non si scompose e rifiutò di alzarsi con dignitosa fermezza.

Per quel "no" fu arrestata e portata in carcere per condotta impropria e per non aver rispettato il divieto che obbligava i neri a cedere il proprio posto ai bianchi nei settori cosiddetti “comuni”.
Se avesse obbedito al conducente, dato che tutti i posti a sedere erano occupati, sarebbe dovuta rimanere alzata con quel problema di dolore ai piedi che l'affliggeva. Un atto coraggioso e determinato in seguito al quale si avviò una protesta storica.

Quella stessa notte, infatti, Martin Luther King, insieme ad altre decine di leader delle comunità afroamericane, pose in atto una serie di azioni di protesta. Tra queste, il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, che andò avanti per 381 giorni, affinché fosse cancellata una norma odiosa e discriminatoria.

Una protesta che assunse proporzioni inimmaginabili, coinvolgendo persino i Taxisti afroamericani che diedero massiccio sostegno alla protesta praticando tariffe uguali a quelle degli autobus.

Scontri e manifestazioni di protesta seguirono fin quando il 13 novembre 1956 la corte suprema degli Stati Uniti dichiarò fuori legge la segregazione razziale sui mezzi pubblici poichè giudicata anticostituzionale.

Da quel momento Rosa Parks è considerata “The Mother of the Civil Rights movement”. Bill CLINTON nel 1999 la onorò con una medaglia d’oro e  il Presidente Obama volle farsi fotografare seduto su quella sedia di quell’autobus ancora conservata in un museo vicino Detroit.

Da quel giorno del 1955 molti progressi sono stati fatti in materia di diritti civili per gli afroamericani, come poter frequentare le università, il diritto di voto e potersi sedere sui mezzi pubblici là dove si vuole senza distinzioni di razza religione o colore.

Rosa Parks ci lasciò il 24 ottobre del 2005 all’età di 92 anni. Ma in America non tutto è stato assimilato, e spesso si ritorna in piazza dopo che qualche cittadino afroamericano è stato ucciso in circostanze sospette, anche dalla polizia, disonorando la memoria di Rosa.

Il nostro Ministero dei beni culturali, in occasione del 60° anniversario dell’arresto di Rosa Parks ha lanciato una lodevole iniziativa dal titolo “ Al posto giusto”. 

Molte città italiane dal 1 dicembre al 6 dicembre saranno attraversate da autobus e tram dedicati, che sul display avranno ben visibile la scritta “60 Rosa Parks”. 
Alcuni di questi ospiteranno attori, artisti e scrittori stranieri che con migranti di prima o seconda generazione ci parleranno di Rosa Parks e della discriminazione.

Fermiamoci ad ascoltarli, magari ci aiuteranno a crescere e ad evitare che qualcuno in Italia rilanci temi di vergognosa segregazione, come fatto dalla Lega con Salvini a Milano nel 2009.



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