Ormai mancano poco più di tre giorni alla fine della campagna elettorale e per le amministrative e per le europee. Ricordo di aver partecipato, nello scorso autunno a Bari, alla convention di un famoso politico, e lui disse in quella occasione: “mi raccomando io non voglio gente che sale sul carro, ma gente che lo spinge”…
Bellissima evocazione di un’immagine tipica della politica italiana, ma anche di tutti gli elettori portati sempre ad agire da tifosi non troppo fedeli e a scegliere, all’ultimo momento, o un istante dopo le elezioni, il carro dato per vincente o addirittura quello che ha appena vinto.
Se si osserva il comportamento delle persone in questi giorni, ma anche i “capi di piccoli e grandi popoli”, si assiste allo sport del: “io sono grillino… da sempre”…
Ora non voglio esercitarmi anch’io nel dire contro Grillo e nel dargli addosso per quanto non condivida nulla dell’impostazione di quel movimento, quello che voglio fare è cercare di riflettere per qualche rigo per capire quali possono essere i vantaggi rivenienti al sud dopo un voto a Grillo e al movimento 5 stelle.
Un vantaggio è certo (per alcuni)… scendere in piazza il 26 e dire “abbiamo vinto”… e questo è umano e comprensibile.
Quello però che non ho capito per chi sceglie Movimento 5 Stelle è: cosa cambierà per il sud una volta “raggiunto il potere” (un buon risultato) il Movimento ?
Quale sarà il ruolo dei meridionalisti che appoggiano tale lista e vorranno incideresulle scelte future per il sud ?
Come, un movimento che prevede la partecipazione solo di singoli (e le idee comunque di un capo quasi indiscusso), farà partecipare gruppi organizzati al nuovo ordine meridionale, italiano ed europeo ? (il rischio è che i movimenti e leaders del sud che appoggiano o danno indicazioni di voto per il 5 stelle si trasformino o vengano declassati a semplici capi ultras)
Certo, taglio degli stipendi ai parlamentari, lotta alla corruzione, restituzione dei rimborsi elettorali ecc. ecc. (diamoli per buoni) ma qual’è il discrimine (rispetto alle politiche per il nord) di queste politiche in grado di rilanciare il sud ?
Perché, e qui veniamo “ai miei interessi”, un meridionale e un meridionalista dovrebbe votare il Movimento 5 Stelle e non Antonio Ciano, meridionalista da sempre, uomo vero e privo di qualsiasi interesse personale se non quello di rivedere il sud protagonista della vita peninsulare ?
Dove sta il problema per questa scelta proposta dal Partito del Sud, ma assolutamente trasversale e sincera verso questa nostra terra ?
Io personalmente non lo capisco, non capisco i grillini, e non capisco neanche l’indicazione di uomini di Tsipras che mai, mai, fino ad oggi, avevano dato “segni e segnali di meridionalismo”.
Non so, sono perplesso, non posso che fare un mio appello al voto e chiedere di votare Antonio Ciano, vero meridionalista innamorato di questa terra, e Vita Maria Marinelli, pugliese di Villa Castelli, figlia di questa terra, all’interno della lista di Italia dei Valori.
Una volta tanto abbiamo la dignità di esprimere un voto libero, di evitare gli effimeri carri dei vincitori e di puntare a un solo risultato: LA VITTORIA DEL SUD !
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