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venerdì 31 gennaio 2014
Quando il nordista ti distrugge il giardino di casa.
Che cosa direste se il vicino di casa venisse a piantare una
torretta eolica nel vostro giardino per alimentare casa sua? E cosa fareste se
lo stesso vicino spargesse la sua spazzatura davanti alla porta di casa vostra?
E se vi tagliasse l’alberello di limone per fare legna per la sua stufa super
ecologica?
Ve lo dico io.
Dopo qualche settimana, nella migliore delle ipotesi,
andreste di filato dai carabinieri a denunciare gli abusi. Nell’ipotesi
peggiore, forse pensereste a una forma di giustizia fai date.
Di certo non
sareste disposti a tollerare che il vicino di casa spadroneggi nel vostro
giardino.
E’ proprio ciò che sta succedendo al già tanto martoriato territorio
meridionale.
I nostri fratelli d’Italia, i caini nordisti, hanno distrutto la
nostra economia con la complicità dei loro servi amministratori meridionali da
noi stessi eletti costringendo noi e i nostri giovani migliori a un’emigrazione
perenne.
Hanno avvelenato il nostro territorio con i rifiuti tossici
condannando i nostri figli a morire di tumore ancor prima di aver assaporato la
vita. Stanno trivellando i nostri territori per succhiare idrocarburi
avvelenando l’aria con i loro camion e pagando royalty miserabili.
Ora al
“cummenda” Cazzaniga serve la corrente elettrica rispettosa dell’ambiente per
motivi di facciata e per questo continuano a massacrare il nostro meraviglioso
territorio con pale eoliche e centrali a biomassa.
Per mandare l’energia
elettrica al nord dovremo bruciare i nostri boschi.
Senza contare il gigantesco
inquinamento prodotto dal transito di migliaia di camion pesanti che nel giro
di qualche mese distruggeranno anche le poche strade rimaste. E questo senza
avere l’elettrificazione della jonica né avere il diritto a spostarci col
treno. E’ sempre la stessa storia di rapina da 152 anni.
Ne parleremo a
Carlopoli con i sindaci e gli amministratori locali in un convegno organizzato
per i primi di Marzo dal Partito del Sud Calabria e dalla
Associazione SS Pietro e Paolo.
Eccovi il tema: “Il massacro del territorio del
Sud nell’economia coloniale italiana – Dalla cementificazione selvaggia alle
centrali a biomasse”.
Forse noi
meridionali ci siamo stancati, forse è venuto il momento di alzare la testa.
Presto i dettagli del convegno.
Franco Gallo (Coordinatore Pr. CZ Partito del Sud)
.
Che cosa direste se il vicino di casa venisse a piantare una
torretta eolica nel vostro giardino per alimentare casa sua? E cosa fareste se
lo stesso vicino spargesse la sua spazzatura davanti alla porta di casa vostra?
E se vi tagliasse l’alberello di limone per fare legna per la sua stufa super
ecologica?
Ve lo dico io.
Dopo qualche settimana, nella migliore delle ipotesi,
andreste di filato dai carabinieri a denunciare gli abusi. Nell’ipotesi
peggiore, forse pensereste a una forma di giustizia fai date.
Di certo non
sareste disposti a tollerare che il vicino di casa spadroneggi nel vostro
giardino.
E’ proprio ciò che sta succedendo al già tanto martoriato territorio
meridionale.
I nostri fratelli d’Italia, i caini nordisti, hanno distrutto la
nostra economia con la complicità dei loro servi amministratori meridionali da
noi stessi eletti costringendo noi e i nostri giovani migliori a un’emigrazione
perenne.
Hanno avvelenato il nostro territorio con i rifiuti tossici
condannando i nostri figli a morire di tumore ancor prima di aver assaporato la
vita. Stanno trivellando i nostri territori per succhiare idrocarburi
avvelenando l’aria con i loro camion e pagando royalty miserabili.
Ora al
“cummenda” Cazzaniga serve la corrente elettrica rispettosa dell’ambiente per
motivi di facciata e per questo continuano a massacrare il nostro meraviglioso
territorio con pale eoliche e centrali a biomassa.
Per mandare l’energia
elettrica al nord dovremo bruciare i nostri boschi.
Senza contare il gigantesco
inquinamento prodotto dal transito di migliaia di camion pesanti che nel giro
di qualche mese distruggeranno anche le poche strade rimaste. E questo senza
avere l’elettrificazione della jonica né avere il diritto a spostarci col
treno. E’ sempre la stessa storia di rapina da 152 anni.
Ne parleremo a
Carlopoli con i sindaci e gli amministratori locali in un convegno organizzato
per i primi di Marzo dal Partito del Sud Calabria e dalla
Associazione SS Pietro e Paolo.
Eccovi il tema: “Il massacro del territorio del
Sud nell’economia coloniale italiana – Dalla cementificazione selvaggia alle
centrali a biomasse”.
Forse noi
meridionali ci siamo stancati, forse è venuto il momento di alzare la testa.
Presto i dettagli del convegno.
Franco Gallo (Coordinatore Pr. CZ Partito del Sud)
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Rispetto degli Accordi sulla Mobilità Nazionale - La Commissione Lavoratori Poste Italiane del Partito del Sud lancia una petizione su Change.org
La Commissione Lavoratori Poste Italiane del Partito del Sud lancia una petizione su Change.org e una raccolta firme nazionale.
I lavoratori Poste Italiane richiedono all'Azienda il rispetto e lo sblocco degli accordi sulla prossima mobilità , fermo ormai da tre anni, nella speranza di una rapido ritorno alle famiglie e alla propria terra.
Firmiamo e diffondiamo questa petizione, che riguarda principalmente i diritti negati ai lavoratori del Sud, e sosteniamo la loro lotta che è anche la nostra !!
PER FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: https://www.change.org/it/petizioni/poste-italiane-spa-rispetto-degli-accordi-e-mobilit%C3%A0-su-base-volontaria
IL TESTO DELLA PETIZIONE
Rispetto degli Accordi e Mobilità su base volontaria
"Quando uno lascia un paese, tutte le cose acquistano prima della partenza un valore straordinario di ricordo, e ci fanno pregustare la lontananza e la nostalgia."
(Corrado Alvaro)
Il Partito del Sud, spinto dalle numerose richieste di iscritti e simpatizzanti dipendenti di Poste Italiane, esprime la sua profonda delusione su come l’Azienda Poste affronta il tema delle mobilità Nazionale, pressoché ferma da ormai tre anni per i semplici dipendenti, ma stranamente attiva solo per alcuni in base a parametri personalizzati. Lavoratori postali costretti, all’atto dell’assunzione, dall’azienda, ad accettare destinazioni lontane oltre mille chilometri, con aggravi di spese di trasporto, e di disagi familiari, che vanno a limare il già povero stipendio.
Chiediamo quindi a Poste Italiane il rispetto degli accordi e l’attuazione immediata della prossima mobilità che non deve essere una “fabbrica di sogni”, ne' uno strumento aziendale usato per impedire la malattia dei dipendenti, ma uno strumento reale aperto a tutti per una reale speranza di avvicinamento al proprio nucleo familiare e alla propria terra.
PARTITO DEL SUD – COMMISSIONE LAVORATORI POSTE ITALIANE
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La Commissione Lavoratori Poste Italiane del Partito del Sud lancia una petizione su Change.org e una raccolta firme nazionale.
I lavoratori Poste Italiane richiedono all'Azienda il rispetto e lo sblocco degli accordi sulla prossima mobilità , fermo ormai da tre anni, nella speranza di una rapido ritorno alle famiglie e alla propria terra.
Firmiamo e diffondiamo questa petizione, che riguarda principalmente i diritti negati ai lavoratori del Sud, e sosteniamo la loro lotta che è anche la nostra !!
PER FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: https://www.change.org/it/petizioni/poste-italiane-spa-rispetto-degli-accordi-e-mobilit%C3%A0-su-base-volontaria
IL TESTO DELLA PETIZIONE
Rispetto degli Accordi e Mobilità su base volontaria
"Quando uno lascia un paese, tutte le cose acquistano prima della partenza un valore straordinario di ricordo, e ci fanno pregustare la lontananza e la nostalgia."
(Corrado Alvaro)
Il Partito del Sud, spinto dalle numerose richieste di iscritti e simpatizzanti dipendenti di Poste Italiane, esprime la sua profonda delusione su come l’Azienda Poste affronta il tema delle mobilità Nazionale, pressoché ferma da ormai tre anni per i semplici dipendenti, ma stranamente attiva solo per alcuni in base a parametri personalizzati. Lavoratori postali costretti, all’atto dell’assunzione, dall’azienda, ad accettare destinazioni lontane oltre mille chilometri, con aggravi di spese di trasporto, e di disagi familiari, che vanno a limare il già povero stipendio.
Chiediamo quindi a Poste Italiane il rispetto degli accordi e l’attuazione immediata della prossima mobilità che non deve essere una “fabbrica di sogni”, ne' uno strumento aziendale usato per impedire la malattia dei dipendenti, ma uno strumento reale aperto a tutti per una reale speranza di avvicinamento al proprio nucleo familiare e alla propria terra.
PARTITO DEL SUD – COMMISSIONE LAVORATORI POSTE ITALIANE
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giovedì 30 gennaio 2014
Riunione iscritti Partito del Sud Campania
CONVOCAZIONE iscritti PdelSUD della Sez. G. DORSO di Napoli
Per il giorno Mercoledì 05.02.2014 è stata indetta riunione degli iscritti alla sezione cittadina “Guido Dorso” (estesa a tutti gli iscritti campani) . La convocazione avrà luogo presso lo studio professionale d’architettura “Stile Libero” dell’arch. Prof. Salvatore Cozzolino, sito in Napoli alla via Martucci, 48 ( piano terra – cortile dello stabile) L’incontro si terrà dalle ore 18,00 alle 19,30.
Pertanto si elencano gli argomenti all’O.d.G.:
1. Presentazione dei nuovi Iscritti; (interv. Andrea Balia)
2. Temi di politica generale e nuovo scenario afferente alle attività prossime del partito ; ( interv. Andrea Balia)
3. Discussione e organizzazione per l’evento del 15.02.2014 a Bari; ( interv. Andrea Balia)
4. Breve relazione relativa alla “Società dei Fogliant ONLUS” ; (interv. Bruno Pappalardo)
5. Piattaforma DeREV attinente al Tesseramento 2014, - relazione - (interv. di Valeria Romanelli)
PS: si raccomanda la massima puntualità
IL PRESIDENTE della Sez. G.Dorso
Bruno Pappalardo
.
CONVOCAZIONE iscritti PdelSUD della Sez. G. DORSO di Napoli
Per il giorno Mercoledì 05.02.2014 è stata indetta riunione degli iscritti alla sezione cittadina “Guido Dorso” (estesa a tutti gli iscritti campani) . La convocazione avrà luogo presso lo studio professionale d’architettura “Stile Libero” dell’arch. Prof. Salvatore Cozzolino, sito in Napoli alla via Martucci, 48 ( piano terra – cortile dello stabile) L’incontro si terrà dalle ore 18,00 alle 19,30.
Pertanto si elencano gli argomenti all’O.d.G.:
1. Presentazione dei nuovi Iscritti; (interv. Andrea Balia)
2. Temi di politica generale e nuovo scenario afferente alle attività prossime del partito ; ( interv. Andrea Balia)
3. Discussione e organizzazione per l’evento del 15.02.2014 a Bari; ( interv. Andrea Balia)
4. Breve relazione relativa alla “Società dei Fogliant ONLUS” ; (interv. Bruno Pappalardo)
5. Piattaforma DeREV attinente al Tesseramento 2014, - relazione - (interv. di Valeria Romanelli)
PS: si raccomanda la massima puntualità
IL PRESIDENTE della Sez. G.Dorso
Bruno Pappalardo
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mercoledì 29 gennaio 2014
Venerdì, 31 Gennaio 2014, alle ore 17,30 all'Istituto degli Studi Filosofici a Napoli....
Presentazione del libro "La camorra e l'anti racket"
dell'Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele
presenzierà il Partito del Sud

Presentazione del libro "La camorra e l'anti racket"
dell'Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele
presenzierà il Partito del Sud

martedì 28 gennaio 2014
ZAPPING IDEOLOGICO, …interrompiamo le trasmissioni a causa del SUD
di Bruno Pappalardo
Il termine significa “uccidere” ossia dall’inglese “to zap” vale a significare l’eliminazione di un insetto col proprio insetticida.
Ovviamente è una traslazione che allude alla rimozione di un programma che in quel momento non interessa o, è importuno (pubblicità) o che viene programmaticamente sospeso, congelato e/o in attesa di essere definitivamente soppresso o ripreso.
Beh, è un azione nata dal paranoico automatismo del fruitore nell’ansia di cercarsi il miglior godimento visivo quando, a costui, ipnotizzato e stregato, fu regalato il telecomando!
Ovvio, in presenza di molti canali , …in particolare di quelli satellitari e, poi, del digitale terrestre.
Io, ad esempio sono un vero e proprio assassino, uno di quei serial killer che ammazza a mitraglia.
Negli ultimi anni gli studiosi della comunicazione, ad esempio, per stimolare all’acquisto di tivù in evoluzione continuata e lasciar seguitare con questo genere di omicidi, hanno realizzato delle piccole finestre ( generalmente 6 ) su cui è possibile giungervi con il veloce movimento di una freccetta, sentirne l’audio, vederne le immagini e dare modo al criminale-spettatore di stabilire su quale programma soffermarsi.
Lo Zapping è un chiaro sintomo di quest’epoca, …ossia l’ “uso e getta”!
Altresì significare il fiacco, il “non far niente” oppure una spasmodica iperattività. Ecco che acquisisce la connotazione “culturale” di una società in palingenesi. Una società che modifica il proprio vivere, dunque modalità dell’esistenza in qualcos’altro, nel bene o nel male.
Ma non c’è solo quella culturale ma anche quella “ideologica”
Smontiamo subito l’assioma che uno spettatore- elettore, è libero di poter scegliere proprio perché usa un telecomando tanto da sottrarsi da insulse e volgari e/o partigiane antro-ideologiche trasmissioni. E’ solo una miserevole supercazzola!
Essa tenda ad illudere l’elettore che può affrancarsi dall’unico pianificato modello comunicativo, dal tacito silento accordo di “cartello” a “reti unificate” e poter scegliere da libero utente. Ma “scegliere altro” è impossibile se il sistema è determinato!
Nessuna delle reti esistenti si diversifica dall’altra cosicché si assicura un senso forte identitario istituzionale tale da definire una sola modalità di vita. Non, dunque, diversi modi di intendere il mondo ma solo diversi format, logo o generi difformemente presentati. Quante volte abbiamo sentito questa bubbola d’essere liberi perché forniti di telecomando? La stessa libertà come quella di una volta delle urne??
Il sistema è ideologico in quanto uguale a quello di un tizio o partito che avvia un dialogo ma, d’un tratto, l’altro, gira le spalle ignorandolo incuriosito da altro, …insomma, come in politica, spezzando sodalizi e lasciando credere agli elettori ch’era quello che volevano e non mossi affatto da “interessi privatistici o partitici”.
Per levare il telecomando allo spettatore si è creato un nuovo genere, ossia quello di disporre, nello stesso studio televisivo, un grosso videoplasma con tanti quotidiani per la “rassegna stampa” del giorno.
Modello ripetuto anche per altre trasmissioni. Sarà, allora, il giornalista a fare zapping per te.
Come parlare ancora di Sud con questi strateghi? Usando la stessa metodica? Falliremmo!
Ma che c’è ancora da dire; pare che sia stato detto tutto!
Su una delle tante reti generaliste ho rivisto Cecchi Paone . Conduce una trasmissione a "reti unificate" sul Sud; - ricordiamolo come candidato con FI. nel 2004 e, per sua ammissione, affiliato al Grande Oriente d’Italia - Le reti sono quelle di Lilli Albano (Canale 8), Carolina Visone (Canale 9) Paolo Torino (Canale 21), Antonio e Giovanni Tajani (Televomero). Facendo zapping, lo becco e gli sento dire:
“...la trasmissione,… mette in campo grosse capacità produttiva tale da poter competere con le trasmissioni nazionali come Ballaro' o Matrix. La nostra sarà la 'televisione del Sud' perché solo se il Sud rinasce allora anche l'Italia rinasce, perchè e' dal meridione che possono venire cose nuove nell'interesse della comunità nazionale…".
Ora il Cecchi ha strappato i nostri concetti ed è un nuovo acquisto (visto gli editori non direi) del meridionalismo? O per il proprio interesse professionale, o pel gioco miccichèiano in carica dalla rinata araba Forza Italia nel guazzabuglio di gruppetti e movimenti di questo parte dell'Italia?
A sentirlo, pare sia giunto un nuovo “distrattore” per confondere i nostri blog! Il Cecchi ci ha spinto nel sistema e oramai siamo piattume?
Il linguaggio è simile o quasi …insomma bisogna svicolarsi con nuovi strumenti e codici semantici, rivedere, ripensare ad una nuova idea di meridionalismo? Metterei a punto la questione per non scivolare sulla m… e morire supino col DDT.

di Bruno Pappalardo
Il termine significa “uccidere” ossia dall’inglese “to zap” vale a significare l’eliminazione di un insetto col proprio insetticida.
Ovviamente è una traslazione che allude alla rimozione di un programma che in quel momento non interessa o, è importuno (pubblicità) o che viene programmaticamente sospeso, congelato e/o in attesa di essere definitivamente soppresso o ripreso.
Beh, è un azione nata dal paranoico automatismo del fruitore nell’ansia di cercarsi il miglior godimento visivo quando, a costui, ipnotizzato e stregato, fu regalato il telecomando!
Ovvio, in presenza di molti canali , …in particolare di quelli satellitari e, poi, del digitale terrestre.
Io, ad esempio sono un vero e proprio assassino, uno di quei serial killer che ammazza a mitraglia.
Negli ultimi anni gli studiosi della comunicazione, ad esempio, per stimolare all’acquisto di tivù in evoluzione continuata e lasciar seguitare con questo genere di omicidi, hanno realizzato delle piccole finestre ( generalmente 6 ) su cui è possibile giungervi con il veloce movimento di una freccetta, sentirne l’audio, vederne le immagini e dare modo al criminale-spettatore di stabilire su quale programma soffermarsi.
Lo Zapping è un chiaro sintomo di quest’epoca, …ossia l’ “uso e getta”!
Altresì significare il fiacco, il “non far niente” oppure una spasmodica iperattività. Ecco che acquisisce la connotazione “culturale” di una società in palingenesi. Una società che modifica il proprio vivere, dunque modalità dell’esistenza in qualcos’altro, nel bene o nel male.
Ma non c’è solo quella culturale ma anche quella “ideologica”
Smontiamo subito l’assioma che uno spettatore- elettore, è libero di poter scegliere proprio perché usa un telecomando tanto da sottrarsi da insulse e volgari e/o partigiane antro-ideologiche trasmissioni. E’ solo una miserevole supercazzola!
Essa tenda ad illudere l’elettore che può affrancarsi dall’unico pianificato modello comunicativo, dal tacito silento accordo di “cartello” a “reti unificate” e poter scegliere da libero utente. Ma “scegliere altro” è impossibile se il sistema è determinato!
Nessuna delle reti esistenti si diversifica dall’altra cosicché si assicura un senso forte identitario istituzionale tale da definire una sola modalità di vita. Non, dunque, diversi modi di intendere il mondo ma solo diversi format, logo o generi difformemente presentati. Quante volte abbiamo sentito questa bubbola d’essere liberi perché forniti di telecomando? La stessa libertà come quella di una volta delle urne??
Il sistema è ideologico in quanto uguale a quello di un tizio o partito che avvia un dialogo ma, d’un tratto, l’altro, gira le spalle ignorandolo incuriosito da altro, …insomma, come in politica, spezzando sodalizi e lasciando credere agli elettori ch’era quello che volevano e non mossi affatto da “interessi privatistici o partitici”.
Per levare il telecomando allo spettatore si è creato un nuovo genere, ossia quello di disporre, nello stesso studio televisivo, un grosso videoplasma con tanti quotidiani per la “rassegna stampa” del giorno.
Modello ripetuto anche per altre trasmissioni. Sarà, allora, il giornalista a fare zapping per te.
Come parlare ancora di Sud con questi strateghi? Usando la stessa metodica? Falliremmo!
Ma che c’è ancora da dire; pare che sia stato detto tutto!
Su una delle tante reti generaliste ho rivisto Cecchi Paone . Conduce una trasmissione a "reti unificate" sul Sud; - ricordiamolo come candidato con FI. nel 2004 e, per sua ammissione, affiliato al Grande Oriente d’Italia - Le reti sono quelle di Lilli Albano (Canale 8), Carolina Visone (Canale 9) Paolo Torino (Canale 21), Antonio e Giovanni Tajani (Televomero). Facendo zapping, lo becco e gli sento dire:
“...la trasmissione,… mette in campo grosse capacità produttiva tale da poter competere con le trasmissioni nazionali come Ballaro' o Matrix. La nostra sarà la 'televisione del Sud' perché solo se il Sud rinasce allora anche l'Italia rinasce, perchè e' dal meridione che possono venire cose nuove nell'interesse della comunità nazionale…".
Ora il Cecchi ha strappato i nostri concetti ed è un nuovo acquisto (visto gli editori non direi) del meridionalismo? O per il proprio interesse professionale, o pel gioco miccichèiano in carica dalla rinata araba Forza Italia nel guazzabuglio di gruppetti e movimenti di questo parte dell'Italia?
A sentirlo, pare sia giunto un nuovo “distrattore” per confondere i nostri blog! Il Cecchi ci ha spinto nel sistema e oramai siamo piattume?
Il linguaggio è simile o quasi …insomma bisogna svicolarsi con nuovi strumenti e codici semantici, rivedere, ripensare ad una nuova idea di meridionalismo? Metterei a punto la questione per non scivolare sulla m… e morire supino col DDT.

lunedì 27 gennaio 2014
GIORNO DELLA MEMORIA, PERCHE' E' DOVEROSO E UTILE RICORDARE.
Di Natale Cuccurese
Anche questo 27 Gennaio, come da qualche anno a questa parte, è ricordato l'olocausto del Popolo Ebraico avvenuto ad opera delle orde nazifasciste nel corso dell'ultimo conflitto mondiale.
E' di poche ore fa a Napoli la bella iniziativa ad opera del Sindaco di Napoli, a cui ha partecipato Andrea Balia a nome del Partito del Sud, per ricordare il piccolo Sergio de Simone ( nella foto) un bambino napoletano ebreo , massacrato insieme ad altre creature innocenti come lui nel campo di Auschwitz dal dottor Mengele.
Basta ricordare questi nomi vedere in fotografia questi volti, per capire quanto questa giornata sia opportuna per una doverosa ed adeguata riflessione affinchè queste mostruosità non si ripetano, in un periodo in cui si vedono tornare alla luce pulsioni razziste verso altri popoli, altre etnie, altre razze, altre religioni. "Quando però si arriva a questa data c'è sempre qualcuno che tira fuori il si però ci sono stati altri massacri e genocidi nella storia". E' purtroppo vero. Ma se lo facciamo in questa giornata sembra quasi che le cose vadano in contrapposizione. Qualsiasi genocidio è un crimine verso l'umanità che non prevede alcun tipo di giustificazione. Oggi ricordiamoci di quello subito dagli ebrei senza se e senza ma..."come dice Michele Dell'Edera in un suo bel pensiero odierno.
Nel 2009 infatti il Partito del Sud propose, per ricordare l'olocausto del popolo Duosiciliano, la giornata del 13 febbraio, caduta della fortezza di Gaeta nell'assedio del 1860/61, per una nostra giornata della memoria.Giornata quanto mai necessaria alla luce di quanto accadde e direi accade ancora oggi purtroppo, certo in forma diversa, se pensiamo al dramma della "Terra dei Fuochi", consapevoli che ogni caso ha le sue specificità ma anche certi che ogni vittima abbia uguale diritto al ricordo e ad una pari dignità.
Credo poi sia utile ricordare l'olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all'assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti.
Una contraddizione atroce che fa capire quanta strada ci sia ancora da fare in Italia nei confronti di un disvelamento storico che possa portare alla luce le contraddizioni degli ultimi 153 anni e la vergogna di una classe politica che non solo non ha fatto i conti con la storia ma addirittura fa il percorso del gambero, se pensiamo all'omaggio alle tombe di casa savoia fatto dal presidente Napolitano al Pantheon il 17 marzo 2011.
Ben venga pertanto questa giornata della memoria, nell'auspicio che possa servire non solo a far riflettere , come doveroso, ma anche a favorire una rilettura storica che faccia ben comprendere alle nuove generazioni chi sono i falsi eroi, ancora oscenamente celebrati, e chi i martiri, affinchè quel che accadde non si ripeta mai più per nessun popolo.
Di Natale Cuccurese
Anche questo 27 Gennaio, come da qualche anno a questa parte, è ricordato l'olocausto del Popolo Ebraico avvenuto ad opera delle orde nazifasciste nel corso dell'ultimo conflitto mondiale.
E' di poche ore fa a Napoli la bella iniziativa ad opera del Sindaco di Napoli, a cui ha partecipato Andrea Balia a nome del Partito del Sud, per ricordare il piccolo Sergio de Simone ( nella foto) un bambino napoletano ebreo , massacrato insieme ad altre creature innocenti come lui nel campo di Auschwitz dal dottor Mengele.
Basta ricordare questi nomi vedere in fotografia questi volti, per capire quanto questa giornata sia opportuna per una doverosa ed adeguata riflessione affinchè queste mostruosità non si ripetano, in un periodo in cui si vedono tornare alla luce pulsioni razziste verso altri popoli, altre etnie, altre razze, altre religioni. "Quando però si arriva a questa data c'è sempre qualcuno che tira fuori il si però ci sono stati altri massacri e genocidi nella storia". E' purtroppo vero. Ma se lo facciamo in questa giornata sembra quasi che le cose vadano in contrapposizione. Qualsiasi genocidio è un crimine verso l'umanità che non prevede alcun tipo di giustificazione. Oggi ricordiamoci di quello subito dagli ebrei senza se e senza ma..."come dice Michele Dell'Edera in un suo bel pensiero odierno.
Nel 2009 infatti il Partito del Sud propose, per ricordare l'olocausto del popolo Duosiciliano, la giornata del 13 febbraio, caduta della fortezza di Gaeta nell'assedio del 1860/61, per una nostra giornata della memoria.Giornata quanto mai necessaria alla luce di quanto accadde e direi accade ancora oggi purtroppo, certo in forma diversa, se pensiamo al dramma della "Terra dei Fuochi", consapevoli che ogni caso ha le sue specificità ma anche certi che ogni vittima abbia uguale diritto al ricordo e ad una pari dignità.
Credo poi sia utile ricordare l'olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all'assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti.
Una contraddizione atroce che fa capire quanta strada ci sia ancora da fare in Italia nei confronti di un disvelamento storico che possa portare alla luce le contraddizioni degli ultimi 153 anni e la vergogna di una classe politica che non solo non ha fatto i conti con la storia ma addirittura fa il percorso del gambero, se pensiamo all'omaggio alle tombe di casa savoia fatto dal presidente Napolitano al Pantheon il 17 marzo 2011.
Ben venga pertanto questa giornata della memoria, nell'auspicio che possa servire non solo a far riflettere , come doveroso, ma anche a favorire una rilettura storica che faccia ben comprendere alle nuove generazioni chi sono i falsi eroi, ancora oscenamente celebrati, e chi i martiri, affinchè quel che accadde non si ripeta mai più per nessun popolo.
Report Giornata della memoria c/o la scuola Sergio De Simone a Napoli
Stamani alle ore 9,00, nella zona Materdei di Napoli c/o la scuola intitolata a Sergio De Simone (bambino napoletano deportato ad Auschwitz e seviziato dagli esperimenti medici nazisti del dott. Mengele e poi ucciso assieme ad altri 20 bimbi), s'è tenuta la commemorazione della Giornata della Memoria per gli eccidi nazifascisti.
E' seguito un filmato molto toccante proiettato nel vicino e storico cinema/teatro "Bolivar" sulla tragica vicenda.
Presente la Rai, tv locali e stampa.
Hanno presenziato inoltre :
- la dirigente scolastica Marinella Allocca;
- il rappresentante napoletano della Comunità Ebraica;
- l'assessore alla cultura Nino Daniele;
- l'assessore alla scuola Annamaria Palmieri;
- il direttore del Museo Pan Fabio Pascapè (dirigente del Consiglio d'istituto e Socio Onorario del PdelSUD);
- il Delegato Diretto del Sindaco della Commissione Toponomastica e Vice Presidente Nazionale del PdelSUD Andrea Balìa.
- ii sacerdote Don Merola.
Concorde il Sindaco s'è convenuto con la dirigente Allocca, il dott. Pascapè e Andrea Balìa di verificare l'adeguatezza del toponimo già dedicato al piccolo Sergio De Simone.
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Stamani alle ore 9,00, nella zona Materdei di Napoli c/o la scuola intitolata a Sergio De Simone (bambino napoletano deportato ad Auschwitz e seviziato dagli esperimenti medici nazisti del dott. Mengele e poi ucciso assieme ad altri 20 bimbi), s'è tenuta la commemorazione della Giornata della Memoria per gli eccidi nazifascisti.
E' seguito un filmato molto toccante proiettato nel vicino e storico cinema/teatro "Bolivar" sulla tragica vicenda.
Presente la Rai, tv locali e stampa.
Hanno presenziato inoltre :
- la dirigente scolastica Marinella Allocca;
- il rappresentante napoletano della Comunità Ebraica;
- l'assessore alla cultura Nino Daniele;
- l'assessore alla scuola Annamaria Palmieri;
- il direttore del Museo Pan Fabio Pascapè (dirigente del Consiglio d'istituto e Socio Onorario del PdelSUD);
- il Delegato Diretto del Sindaco della Commissione Toponomastica e Vice Presidente Nazionale del PdelSUD Andrea Balìa.
- ii sacerdote Don Merola.
Concorde il Sindaco s'è convenuto con la dirigente Allocca, il dott. Pascapè e Andrea Balìa di verificare l'adeguatezza del toponimo già dedicato al piccolo Sergio De Simone.
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domenica 26 gennaio 2014
Domani, Lunedì 27 Gennaio 2014 Giornata della Memoria ...presente anche il PdelSUD !
Sarà presente anche il Partito del Sud col Vice Presidente Nazionale Andrea Balìa, anche in quanto Delegato Diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica, invitato dalla Dirigente scolastica Allocca e dal dott. Pascapè (ns. iscritto e Dirigente del Consiglio d'istituto) per concordare la richiesta da inoltrare (firmata anche dal PdelSUD) alla Commissione Toponomastica di dedicare un toponimo al bambino napoletano Sergio De Simone che fu deportato ad Auschwitz dove fu ucciso, vittima degli esperimenti medici nazisti del dott. Mengele!
“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”
ISTITUTO COMPRENSIVO “6° FAVA-GIOIA”
Vico Trone 14/b - 80136 NAPOLI - Tel./Fax 081 5441471
Lunedi, 27 Gennaio 2014
"GIORNATA DELLA MEMORIA"
Scuola dell’Infanzia “Sergio De Simone”
I.C.S. “Fava-Gioia” via Guglielmo Appulo
Cerimonia in ricordo di Sergio De Simone,bambino ebreo napoletano, morto vittima degli esperimenti “medici” in un campo nazista
Ore 9,15 - Canti e poesie dei piccoli alunni della scuola De Simone
Ore 9,30 – Saranno piantate delle rose nel giardino della scuola
Ore 9,30 – Plessi Flavio Gioia, Onorato Fava e Petrarca – messa a dimora di piantine di rose bianche.
Ore 10,00 – Teatro Bolivar: proiezione di un cortometraggio realizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore "Saluzzo Plana" di Alessandria sulla vicenda di Sergio De Simone.
La cerimonia sarà accompagnata dal Maestro Vincenzo Leurini che eseguirà musica per tromba.
Ore 9,00 - Mostra di lavori dei bambini dell’Istituto
Ore 9,15 - Canti e poesie dei piccoli alunni della scuola De Simone
Ore 9,30 – Saranno piantate delle rose nel giardino della scuola
Ore 9,30 – Plessi Flavio Gioia, Onorato Fava e Petrarca – messa a dimora di piantine di rose bianche.
Ore 10,00 – Teatro Bolivar: proiezione di un cortometraggio realizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore "Saluzzo Plana" di Alessandria sulla vicenda di Sergio De Simone.
La cerimonia sarà accompagnata dal Maestro Vincenzo Leurini che eseguirà musica per tromba.
Introduce
Marinella Allocca
Dirigente Scolastico 6° I.C. Fava –Gioia
Partecipano
il Sindaco Luigi De Magistris
l’Assessore alla Cultura Nino Daniele
l’Assessore alla Scuola Annamaria Palmieri
e una rappresentanza della Comunità Ebraica di Napoli
Sonia De Giacomo docente dell’Istituto e consigliere della II municipalità
Don Luigi Merola docente dell’Istituto e Presidente della Fondazione “A Voce d’è creature”
Presidente del Consiglio di Istituto Antonella Crò
Segue dibattito a cui parteciperà il Prof. Paolo de Marco – docente di storia contemporanea presso la S.U.N.
Rinfresco offerto dalla GSI Servizi Integrati (refezione scolastica)
.
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Sarà presente anche il Partito del Sud col Vice Presidente Nazionale Andrea Balìa, anche in quanto Delegato Diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica, invitato dalla Dirigente scolastica Allocca e dal dott. Pascapè (ns. iscritto e Dirigente del Consiglio d'istituto) per concordare la richiesta da inoltrare (firmata anche dal PdelSUD) alla Commissione Toponomastica di dedicare un toponimo al bambino napoletano Sergio De Simone che fu deportato ad Auschwitz dove fu ucciso, vittima degli esperimenti medici nazisti del dott. Mengele!
“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”
ISTITUTO COMPRENSIVO “6° FAVA-GIOIA”
Vico Trone 14/b - 80136 NAPOLI - Tel./Fax 081 5441471
Lunedi, 27 Gennaio 2014
"GIORNATA DELLA MEMORIA"
Scuola dell’Infanzia “Sergio De Simone”
I.C.S. “Fava-Gioia” via Guglielmo Appulo
Cerimonia in ricordo di Sergio De Simone,bambino ebreo napoletano, morto vittima degli esperimenti “medici” in un campo nazista
Ore 9,15 - Canti e poesie dei piccoli alunni della scuola De Simone
Ore 9,30 – Saranno piantate delle rose nel giardino della scuola
Ore 9,30 – Plessi Flavio Gioia, Onorato Fava e Petrarca – messa a dimora di piantine di rose bianche.
Ore 10,00 – Teatro Bolivar: proiezione di un cortometraggio realizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore "Saluzzo Plana" di Alessandria sulla vicenda di Sergio De Simone.
La cerimonia sarà accompagnata dal Maestro Vincenzo Leurini che eseguirà musica per tromba.
Ore 9,00 - Mostra di lavori dei bambini dell’Istituto
Ore 9,15 - Canti e poesie dei piccoli alunni della scuola De Simone
Ore 9,30 – Saranno piantate delle rose nel giardino della scuola
Ore 9,30 – Plessi Flavio Gioia, Onorato Fava e Petrarca – messa a dimora di piantine di rose bianche.
Ore 10,00 – Teatro Bolivar: proiezione di un cortometraggio realizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore "Saluzzo Plana" di Alessandria sulla vicenda di Sergio De Simone.
La cerimonia sarà accompagnata dal Maestro Vincenzo Leurini che eseguirà musica per tromba.
Introduce
Marinella Allocca
Dirigente Scolastico 6° I.C. Fava –Gioia
Partecipano
il Sindaco Luigi De Magistris
l’Assessore alla Cultura Nino Daniele
l’Assessore alla Scuola Annamaria Palmieri
e una rappresentanza della Comunità Ebraica di Napoli
Sonia De Giacomo docente dell’Istituto e consigliere della II municipalità
Don Luigi Merola docente dell’Istituto e Presidente della Fondazione “A Voce d’è creature”
Presidente del Consiglio di Istituto Antonella Crò
Segue dibattito a cui parteciperà il Prof. Paolo de Marco – docente di storia contemporanea presso la S.U.N.
Rinfresco offerto dalla GSI Servizi Integrati (refezione scolastica)
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Un articolo sull'attenzione al femminile delle Commissioni Toponomastica delle città di Napoli e Padova....
Napoli, Padova. Buone pratiche toponomastiche in Comune
di Giuliana Cacciapuoti e Nadia Cario
Napoli e Padova sono città profondamente diverse per posizione geografica, dimensione territoriale, densità demografica. Toponomastica femminile fa condividere loro, con le nomine di Giuliana Cacciapuoti e Nadia Cario nelle rispettive Commissioni consultive per la Toponomastica, il percorso verso il riequilibrio toponomastico di genere.
La Toponomastica cittadina è un veicolo identitario delle città e restituire memoria e dignità alle donne che in esse hanno vissuto e agito è un modo efficace e operativo che si mette in pratica con questi due ingressi nelle Commissioni.
Coincidenza ha voluto, per stringere ancor più solidale sorellanza tra le due città apripista della pratica virtuosa di richiedere aderenti al movimento di Toponomastica femminile nei luoghi deputati alle scelte e alle intitolazioni, che in entrambi i Comuni si giungesse in breve tempo a 12 nuove intitolazioni femminili.
A Napoli le prime tre donne cui intitolare strade cittadine secondo i criteri indicati dal Nuovo Regolamento toponomastico cittadino, modificato anche con la collaborazione tra Istituzioni e Toponomastica femminile sono state Enrichetta Caracciolo, madre delle battaglie al femminile italiane, Rita Atria testimone di giustizia e la filosofa Hanna Arendt. L’impegno a voler «risarcire» le donne della mancanza di protagonismo nella storia delle città, si è poi concretizzata con strade e luoghi pubblici per Iolanda Palladino, giovane studentessa uccisa durante una cruenta manifestazione negli anni Settanta, Mia Martini, a cui si intitola l’Auditorium del quartiere di Barra, e Lina Mangiacapre, artista femminista , fondatrice delle Nemesiache, ricordata in un’area di circolazione a Posillipo. Con l’iniziativa «Tre strade tre donne» la Consulta delle Elette, che dialoga con Toponomastica femminile, ha proposto Giuseppina Aliverti, oceanografa, Giulia Civita Franceschini, educatrice e Ipazia d’Alessandria, scienziata. L’Istituto I.C. Casanova-Costantinopoli ha cambiato intitolazione in favore di I.C. Rita Levi Montalcini. Il Centro Polifunzionale di Ponticelli è stato intitolato a Barbara Sellini e Nunzia Munisi.
Tra i criteri scelti per le intitolazioni femminili si è sottolineata la volontà di ricordare soprattutto protagoniste e non vittime e nel contempo di evitare dediche a figure fantastiche o fiabesche, non concretamente presenti nella memoria cittadina.
Tutte le nuove intitolazioni sono avvenute in collaborazione e su richiesta di associazioni, enti, comitati popolari, Municipalità, dal risultato del I Concorso per le scuole indetto da Toponomastica femminile, dalla Consulta delle Elette, da singole proposte con raccolta di firme.
A Padova, a partire dalla campagna 2012 di Toponomastica femminile “8 marzo 3 donne 3 strade”, la Commissione ha proposto i primi tre nomi: la scrittrice Antonietta Giacomelli, la pittrice Leonor Fini e la psicanalista Sabina Spielrein.
Nel 2012, dopo anni di silenzio sono state ricordate la giornalista Ilaria Alpi e la manager Marisa Bellisario. A Ipazia viene intitolata la via a forma di C che attraversa una nuova lottizzazione immersa in un grande parco che prevede un’area didattica dotata di serre, orti e frutteto, a disposizione delle scuole per sensibilizzare i bambini alle attività all’aria aperta legate alla terra.
Viene poi ricordata la poetessa veneziana del ‘500 Veronica Franco, l’intellettuale veronese Isotta Nogarola, la poetessa romana del I sec. a.c. Sulpicia, la garibaldina Antonia Masanello che combatté tra le fila garibaldine travestita da uomo assieme al marito, la giocoliera-mima cittadina romana del I sec. d.c. Toreuma Claudia, la pioniera del femminismo in Italia Anna Maria Mozzoni. Due belle passeggiate pedonali vengono intitolate a S. Teresa di Lisieuxe alla benefattrice Giulia Bianchini d’Alberigo che ha lasciato al Comune un complesso inserito tra le maggiori espressioni artistiche del ‘500 padovano: la Loggia del Falconetto e l’Odeo Cornaro. Viene ricordata, infine, la pittrice padovana Dolores Grigolon.
Le esperienze di Napoli e Padova riconoscono la necessità di avvalersi della competenza culturale di entrambi i generi nelle scelte odonomastiche, affinché sia posto in giusta luce l’operato femminile. Soltanto la partecipazione e la condivisione dell’intera cittadinanza garantiscono alle nuove generazioni di poter ricostruire e rivivere, nella realtà quotidiana, lunghi capitoli di storia dimenticata e occultata.
E per dar seguito a proponimenti teorici, spesso sbandierati ma non sempre applicati, è fondamentale che la sensibilità culturale maturata negli studi di genere pervada le Commissioni toponomastiche cittadine: entrarne a far parte, varcare una delle porte che l’istituzione adotta nel tramandare modelli di riferimento, è un traguardo importante per le ricercatrici di Toponomastica femminile, che investono energie e saperi per accrescere l’attenzione sugli equilibri di genere e la presenza delle donne nelle intitolazioni pubbliche.
Esserci significa partecipare alla gestione dell’odonomastica, nomi-simbolo calati nello spazio pubblico-sociale-collettivo intorno a noi: non solo le aree di circolazione pubblica, ma anche le scuole, gli asili, le università, le palestre, le sale dei quartieri.
Non si tratta solo di come e a chi intitolare, ma anche di diffondere il linguaggio di genere all’interno delle istituzioni, lasciando cadere in disuso quel neutro maschile, che dietro a una dichiarata inclusione, di fatto persevera nell’occultare la visibilità e l’operato delle donne.
Napoli, Padova. Buone pratiche toponomastiche in Comune
di Giuliana Cacciapuoti e Nadia Cario
Napoli e Padova sono città profondamente diverse per posizione geografica, dimensione territoriale, densità demografica. Toponomastica femminile fa condividere loro, con le nomine di Giuliana Cacciapuoti e Nadia Cario nelle rispettive Commissioni consultive per la Toponomastica, il percorso verso il riequilibrio toponomastico di genere.
La Toponomastica cittadina è un veicolo identitario delle città e restituire memoria e dignità alle donne che in esse hanno vissuto e agito è un modo efficace e operativo che si mette in pratica con questi due ingressi nelle Commissioni.
Coincidenza ha voluto, per stringere ancor più solidale sorellanza tra le due città apripista della pratica virtuosa di richiedere aderenti al movimento di Toponomastica femminile nei luoghi deputati alle scelte e alle intitolazioni, che in entrambi i Comuni si giungesse in breve tempo a 12 nuove intitolazioni femminili.
A Napoli le prime tre donne cui intitolare strade cittadine secondo i criteri indicati dal Nuovo Regolamento toponomastico cittadino, modificato anche con la collaborazione tra Istituzioni e Toponomastica femminile sono state Enrichetta Caracciolo, madre delle battaglie al femminile italiane, Rita Atria testimone di giustizia e la filosofa Hanna Arendt. L’impegno a voler «risarcire» le donne della mancanza di protagonismo nella storia delle città, si è poi concretizzata con strade e luoghi pubblici per Iolanda Palladino, giovane studentessa uccisa durante una cruenta manifestazione negli anni Settanta, Mia Martini, a cui si intitola l’Auditorium del quartiere di Barra, e Lina Mangiacapre, artista femminista , fondatrice delle Nemesiache, ricordata in un’area di circolazione a Posillipo. Con l’iniziativa «Tre strade tre donne» la Consulta delle Elette, che dialoga con Toponomastica femminile, ha proposto Giuseppina Aliverti, oceanografa, Giulia Civita Franceschini, educatrice e Ipazia d’Alessandria, scienziata. L’Istituto I.C. Casanova-Costantinopoli ha cambiato intitolazione in favore di I.C. Rita Levi Montalcini. Il Centro Polifunzionale di Ponticelli è stato intitolato a Barbara Sellini e Nunzia Munisi.
Tra i criteri scelti per le intitolazioni femminili si è sottolineata la volontà di ricordare soprattutto protagoniste e non vittime e nel contempo di evitare dediche a figure fantastiche o fiabesche, non concretamente presenti nella memoria cittadina.
Tutte le nuove intitolazioni sono avvenute in collaborazione e su richiesta di associazioni, enti, comitati popolari, Municipalità, dal risultato del I Concorso per le scuole indetto da Toponomastica femminile, dalla Consulta delle Elette, da singole proposte con raccolta di firme.
A Padova, a partire dalla campagna 2012 di Toponomastica femminile “8 marzo 3 donne 3 strade”, la Commissione ha proposto i primi tre nomi: la scrittrice Antonietta Giacomelli, la pittrice Leonor Fini e la psicanalista Sabina Spielrein.
Nel 2012, dopo anni di silenzio sono state ricordate la giornalista Ilaria Alpi e la manager Marisa Bellisario. A Ipazia viene intitolata la via a forma di C che attraversa una nuova lottizzazione immersa in un grande parco che prevede un’area didattica dotata di serre, orti e frutteto, a disposizione delle scuole per sensibilizzare i bambini alle attività all’aria aperta legate alla terra.
Viene poi ricordata la poetessa veneziana del ‘500 Veronica Franco, l’intellettuale veronese Isotta Nogarola, la poetessa romana del I sec. a.c. Sulpicia, la garibaldina Antonia Masanello che combatté tra le fila garibaldine travestita da uomo assieme al marito, la giocoliera-mima cittadina romana del I sec. d.c. Toreuma Claudia, la pioniera del femminismo in Italia Anna Maria Mozzoni. Due belle passeggiate pedonali vengono intitolate a S. Teresa di Lisieuxe alla benefattrice Giulia Bianchini d’Alberigo che ha lasciato al Comune un complesso inserito tra le maggiori espressioni artistiche del ‘500 padovano: la Loggia del Falconetto e l’Odeo Cornaro. Viene ricordata, infine, la pittrice padovana Dolores Grigolon.
Le esperienze di Napoli e Padova riconoscono la necessità di avvalersi della competenza culturale di entrambi i generi nelle scelte odonomastiche, affinché sia posto in giusta luce l’operato femminile. Soltanto la partecipazione e la condivisione dell’intera cittadinanza garantiscono alle nuove generazioni di poter ricostruire e rivivere, nella realtà quotidiana, lunghi capitoli di storia dimenticata e occultata.
E per dar seguito a proponimenti teorici, spesso sbandierati ma non sempre applicati, è fondamentale che la sensibilità culturale maturata negli studi di genere pervada le Commissioni toponomastiche cittadine: entrarne a far parte, varcare una delle porte che l’istituzione adotta nel tramandare modelli di riferimento, è un traguardo importante per le ricercatrici di Toponomastica femminile, che investono energie e saperi per accrescere l’attenzione sugli equilibri di genere e la presenza delle donne nelle intitolazioni pubbliche.
Esserci significa partecipare alla gestione dell’odonomastica, nomi-simbolo calati nello spazio pubblico-sociale-collettivo intorno a noi: non solo le aree di circolazione pubblica, ma anche le scuole, gli asili, le università, le palestre, le sale dei quartieri.
Non si tratta solo di come e a chi intitolare, ma anche di diffondere il linguaggio di genere all’interno delle istituzioni, lasciando cadere in disuso quel neutro maschile, che dietro a una dichiarata inclusione, di fatto persevera nell’occultare la visibilità e l’operato delle donne.
Fonte : www.dols.it
ricordiamo che Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud) è Delegato Diretto del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli
ricordiamo che Andrea Balìa (Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud) è Delegato Diretto del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli
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sabato 25 gennaio 2014
MANAGER, … il danno è sempre direttamente proporzionale al loro guadagno!
di Bruno Pappalardo
Avete mai letto di Mastropasqua e dei tanti incarichi che ricopre come manager? Credo di SI. Generalmente viene indicato primariamente come quello (o presidente) dell’Inps.
Quando si pensa a lauti guadagni, ebbene, in automatico si pensa ai calciatori. Prendiamo il caso Gonzalo Higuain. Il nuovo acquisto della Società Calcio Napoli. Guadagnerà per i primi due anni, - lasciandogli i suoi diritti d’immagine solo in Sud America e unicamente per due anni -, 4,5 milioni di euro l’anno. Trascorsi questi, l’ingaggio sarà di 6,5 milioni di euro. Una bella cifra non c’è che dire.
Ovviamente ci saranno i “bonus”, ovverosia guadagni ulteriori e variabili a seconda del conseguimento di certi risultati: campionato interno, coppe et cetera. Insomma se vuole guadagnarseli deve buttare il sangue e ottenere risultati certi.
Antonio Mastropasqua, presidente dell’Inps da anni, invece, ha generato perdite indicibili di cui, noi cittadini, abbiamo e stiamo ancora per pagare, differenze sulle imposte comunali e mini-IMU. Esiste anche un evidente conflitto di interessi che lo circonda. Il disavanzo ammonti a 18 miliardi di euro. Si dice che lo Stato non abbia mai pagato i contributi mentre per decenni e decenni si diceva e, …ancora si ripete come mantra che sia sempre colpa dei pensionati che ancora tolgono soldi alle occasione di lavoro fisso per i giovani.
Ricordiamo quali e quanti incarichi ricopre il Mastropasqua: presidente dell’Inps (nomina governativa) tra le varie presidenze e vice presidenze, c’è anche Equitalia, Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud. Poi anche di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l’Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media; è nel consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome e di Mediterranean Nautilus Italy, di ADR Engineering, di Consel, di Groma, di EMSA Servizi, di Telecontact Center, di Idea Fimit SGR. Sono 25 incarichi ma prima erano 55. Forse fa da testa di legno,…dietro di Antonio ci sono altri dirigenti dello Stato e Aziende. Insomma guadagna una cifra indefinibile. Ufficialmente compare solo quella afferente all’incarico dell’istituto previdenziale, ossia 295 mila euro l’anno. Poi moltiplicate per almeno 15, ebbene, quest’uomo vale circa 4mln e 500 mila. Sempre ufficialmente, pare che in Italia siano solo 10 quelli che superano i 400 mila annui e 45 quelli di 300 mila. Scemenze!
E Marchionne? Si dice, sempre ufficialmente,(?) che abbia preso solo 250 milioni in otto anni. Vale a dire 31 milioni l’anno. In più,… ma a titolo gratuito, ( ma anche di più) 7 milioni,…capito? 7 milioni di azioni ogni tre anni delle varie Fiat e suoi satelliti.
Parliamo di 10.000 volte il reddito di un “metalmeccanico” titolo che Marchionne ha scippato per se alla categoria, la più mortificata. Tutto questo calcolo esclude la Chrysler da cui trae solo un milione.
Il Fatto è che le vendite, propriamente della Fiat, sono asfittiche in tutta l’Europa. (pur dopo il brindisi della conquista della predetta) Il gruppo comprendente Alfa, Lancia, Chrysler, Maserati, Ferrari et cetera, ebbene, non riesce a staccare l’ultimo posto tra le prime sette raggiungendo solo il 5,6% del mercato. Anche la Skoda ha fatto meglio. Allora Higuain si spacca la schiena e Voi, trastolatori trecartisti meritate queste ricchezze???
Ora ditemi dove è andato quel sentimento della proporzione, dell’equità, della scoperta antropologica di sentirsi uguali, stesso fisico, stessi sentimenti, stessi sogni. Ora ditemi dove è andato quell’impulso verso l’altro che diventa sistema sociale dove i grandi poteri, il privato, genesi di questo bizzarro capitalismo finanziario e lo stesso “pubblico” non riescono ad più ad esercitare e alcun interesse si profonde per la collettività, alcun interesse di una proprietà collettiva in connessione con l’evoluzione di una società produttrice di beni comuni, inestricabilmente legato al destino dei deboli, dei poveri, di famiglie che reggono solo due settimane e crollano e cedono e cadono nelle mani di speculatori e malvivenza. Dov’è dunque quel sentimento ? Nostalgico ? SI! Forse ma di un realismo autentico che cerca soluzioni. Parrebbe voglia di “comunismo”? NO! E’ desiderio di fare “tabula rasa” e, sul piano pulito del “Bene”, ricostruire una nuova morale che rimetta i tasselli giusti nei propri vuoti. Chiari, logici, conseguenti, legati, congrui, giusti.
Ricostruire senza che prima qualcos’altro vada costruito può generare solo nuovi problemi. Costruiamo prima il Nuovo Sud e certo edificheremo!!
Avete mai letto di Mastropasqua e dei tanti incarichi che ricopre come manager? Credo di SI. Generalmente viene indicato primariamente come quello (o presidente) dell’Inps.
Quando si pensa a lauti guadagni, ebbene, in automatico si pensa ai calciatori. Prendiamo il caso Gonzalo Higuain. Il nuovo acquisto della Società Calcio Napoli. Guadagnerà per i primi due anni, - lasciandogli i suoi diritti d’immagine solo in Sud America e unicamente per due anni -, 4,5 milioni di euro l’anno. Trascorsi questi, l’ingaggio sarà di 6,5 milioni di euro. Una bella cifra non c’è che dire.
Ovviamente ci saranno i “bonus”, ovverosia guadagni ulteriori e variabili a seconda del conseguimento di certi risultati: campionato interno, coppe et cetera. Insomma se vuole guadagnarseli deve buttare il sangue e ottenere risultati certi.
Antonio Mastropasqua, presidente dell’Inps da anni, invece, ha generato perdite indicibili di cui, noi cittadini, abbiamo e stiamo ancora per pagare, differenze sulle imposte comunali e mini-IMU. Esiste anche un evidente conflitto di interessi che lo circonda. Il disavanzo ammonti a 18 miliardi di euro. Si dice che lo Stato non abbia mai pagato i contributi mentre per decenni e decenni si diceva e, …ancora si ripete come mantra che sia sempre colpa dei pensionati che ancora tolgono soldi alle occasione di lavoro fisso per i giovani.
Ricordiamo quali e quanti incarichi ricopre il Mastropasqua: presidente dell’Inps (nomina governativa) tra le varie presidenze e vice presidenze, c’è anche Equitalia, Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud. Poi anche di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l’Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media; è nel consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome e di Mediterranean Nautilus Italy, di ADR Engineering, di Consel, di Groma, di EMSA Servizi, di Telecontact Center, di Idea Fimit SGR. Sono 25 incarichi ma prima erano 55. Forse fa da testa di legno,…dietro di Antonio ci sono altri dirigenti dello Stato e Aziende. Insomma guadagna una cifra indefinibile. Ufficialmente compare solo quella afferente all’incarico dell’istituto previdenziale, ossia 295 mila euro l’anno. Poi moltiplicate per almeno 15, ebbene, quest’uomo vale circa 4mln e 500 mila. Sempre ufficialmente, pare che in Italia siano solo 10 quelli che superano i 400 mila annui e 45 quelli di 300 mila. Scemenze!
E Marchionne? Si dice, sempre ufficialmente,(?) che abbia preso solo 250 milioni in otto anni. Vale a dire 31 milioni l’anno. In più,… ma a titolo gratuito, ( ma anche di più) 7 milioni,…capito? 7 milioni di azioni ogni tre anni delle varie Fiat e suoi satelliti.
Parliamo di 10.000 volte il reddito di un “metalmeccanico” titolo che Marchionne ha scippato per se alla categoria, la più mortificata. Tutto questo calcolo esclude la Chrysler da cui trae solo un milione.
Il Fatto è che le vendite, propriamente della Fiat, sono asfittiche in tutta l’Europa. (pur dopo il brindisi della conquista della predetta) Il gruppo comprendente Alfa, Lancia, Chrysler, Maserati, Ferrari et cetera, ebbene, non riesce a staccare l’ultimo posto tra le prime sette raggiungendo solo il 5,6% del mercato. Anche la Skoda ha fatto meglio. Allora Higuain si spacca la schiena e Voi, trastolatori trecartisti meritate queste ricchezze???
Ora ditemi dove è andato quel sentimento della proporzione, dell’equità, della scoperta antropologica di sentirsi uguali, stesso fisico, stessi sentimenti, stessi sogni. Ora ditemi dove è andato quell’impulso verso l’altro che diventa sistema sociale dove i grandi poteri, il privato, genesi di questo bizzarro capitalismo finanziario e lo stesso “pubblico” non riescono ad più ad esercitare e alcun interesse si profonde per la collettività, alcun interesse di una proprietà collettiva in connessione con l’evoluzione di una società produttrice di beni comuni, inestricabilmente legato al destino dei deboli, dei poveri, di famiglie che reggono solo due settimane e crollano e cedono e cadono nelle mani di speculatori e malvivenza. Dov’è dunque quel sentimento ? Nostalgico ? SI! Forse ma di un realismo autentico che cerca soluzioni. Parrebbe voglia di “comunismo”? NO! E’ desiderio di fare “tabula rasa” e, sul piano pulito del “Bene”, ricostruire una nuova morale che rimetta i tasselli giusti nei propri vuoti. Chiari, logici, conseguenti, legati, congrui, giusti.
Ricostruire senza che prima qualcos’altro vada costruito può generare solo nuovi problemi. Costruiamo prima il Nuovo Sud e certo edificheremo!!
di Bruno Pappalardo
Avete mai letto di Mastropasqua e dei tanti incarichi che ricopre come manager? Credo di SI. Generalmente viene indicato primariamente come quello (o presidente) dell’Inps.
Quando si pensa a lauti guadagni, ebbene, in automatico si pensa ai calciatori. Prendiamo il caso Gonzalo Higuain. Il nuovo acquisto della Società Calcio Napoli. Guadagnerà per i primi due anni, - lasciandogli i suoi diritti d’immagine solo in Sud America e unicamente per due anni -, 4,5 milioni di euro l’anno. Trascorsi questi, l’ingaggio sarà di 6,5 milioni di euro. Una bella cifra non c’è che dire.
Ovviamente ci saranno i “bonus”, ovverosia guadagni ulteriori e variabili a seconda del conseguimento di certi risultati: campionato interno, coppe et cetera. Insomma se vuole guadagnarseli deve buttare il sangue e ottenere risultati certi.
Antonio Mastropasqua, presidente dell’Inps da anni, invece, ha generato perdite indicibili di cui, noi cittadini, abbiamo e stiamo ancora per pagare, differenze sulle imposte comunali e mini-IMU. Esiste anche un evidente conflitto di interessi che lo circonda. Il disavanzo ammonti a 18 miliardi di euro. Si dice che lo Stato non abbia mai pagato i contributi mentre per decenni e decenni si diceva e, …ancora si ripete come mantra che sia sempre colpa dei pensionati che ancora tolgono soldi alle occasione di lavoro fisso per i giovani.
Ricordiamo quali e quanti incarichi ricopre il Mastropasqua: presidente dell’Inps (nomina governativa) tra le varie presidenze e vice presidenze, c’è anche Equitalia, Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud. Poi anche di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l’Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media; è nel consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome e di Mediterranean Nautilus Italy, di ADR Engineering, di Consel, di Groma, di EMSA Servizi, di Telecontact Center, di Idea Fimit SGR. Sono 25 incarichi ma prima erano 55. Forse fa da testa di legno,…dietro di Antonio ci sono altri dirigenti dello Stato e Aziende. Insomma guadagna una cifra indefinibile. Ufficialmente compare solo quella afferente all’incarico dell’istituto previdenziale, ossia 295 mila euro l’anno. Poi moltiplicate per almeno 15, ebbene, quest’uomo vale circa 4mln e 500 mila. Sempre ufficialmente, pare che in Italia siano solo 10 quelli che superano i 400 mila annui e 45 quelli di 300 mila. Scemenze!
E Marchionne? Si dice, sempre ufficialmente,(?) che abbia preso solo 250 milioni in otto anni. Vale a dire 31 milioni l’anno. In più,… ma a titolo gratuito, ( ma anche di più) 7 milioni,…capito? 7 milioni di azioni ogni tre anni delle varie Fiat e suoi satelliti.
Parliamo di 10.000 volte il reddito di un “metalmeccanico” titolo che Marchionne ha scippato per se alla categoria, la più mortificata. Tutto questo calcolo esclude la Chrysler da cui trae solo un milione.
Il Fatto è che le vendite, propriamente della Fiat, sono asfittiche in tutta l’Europa. (pur dopo il brindisi della conquista della predetta) Il gruppo comprendente Alfa, Lancia, Chrysler, Maserati, Ferrari et cetera, ebbene, non riesce a staccare l’ultimo posto tra le prime sette raggiungendo solo il 5,6% del mercato. Anche la Skoda ha fatto meglio. Allora Higuain si spacca la schiena e Voi, trastolatori trecartisti meritate queste ricchezze???
Ora ditemi dove è andato quel sentimento della proporzione, dell’equità, della scoperta antropologica di sentirsi uguali, stesso fisico, stessi sentimenti, stessi sogni. Ora ditemi dove è andato quell’impulso verso l’altro che diventa sistema sociale dove i grandi poteri, il privato, genesi di questo bizzarro capitalismo finanziario e lo stesso “pubblico” non riescono ad più ad esercitare e alcun interesse si profonde per la collettività, alcun interesse di una proprietà collettiva in connessione con l’evoluzione di una società produttrice di beni comuni, inestricabilmente legato al destino dei deboli, dei poveri, di famiglie che reggono solo due settimane e crollano e cedono e cadono nelle mani di speculatori e malvivenza. Dov’è dunque quel sentimento ? Nostalgico ? SI! Forse ma di un realismo autentico che cerca soluzioni. Parrebbe voglia di “comunismo”? NO! E’ desiderio di fare “tabula rasa” e, sul piano pulito del “Bene”, ricostruire una nuova morale che rimetta i tasselli giusti nei propri vuoti. Chiari, logici, conseguenti, legati, congrui, giusti.
Ricostruire senza che prima qualcos’altro vada costruito può generare solo nuovi problemi. Costruiamo prima il Nuovo Sud e certo edificheremo!!
Avete mai letto di Mastropasqua e dei tanti incarichi che ricopre come manager? Credo di SI. Generalmente viene indicato primariamente come quello (o presidente) dell’Inps.
Quando si pensa a lauti guadagni, ebbene, in automatico si pensa ai calciatori. Prendiamo il caso Gonzalo Higuain. Il nuovo acquisto della Società Calcio Napoli. Guadagnerà per i primi due anni, - lasciandogli i suoi diritti d’immagine solo in Sud America e unicamente per due anni -, 4,5 milioni di euro l’anno. Trascorsi questi, l’ingaggio sarà di 6,5 milioni di euro. Una bella cifra non c’è che dire.
Ovviamente ci saranno i “bonus”, ovverosia guadagni ulteriori e variabili a seconda del conseguimento di certi risultati: campionato interno, coppe et cetera. Insomma se vuole guadagnarseli deve buttare il sangue e ottenere risultati certi.
Antonio Mastropasqua, presidente dell’Inps da anni, invece, ha generato perdite indicibili di cui, noi cittadini, abbiamo e stiamo ancora per pagare, differenze sulle imposte comunali e mini-IMU. Esiste anche un evidente conflitto di interessi che lo circonda. Il disavanzo ammonti a 18 miliardi di euro. Si dice che lo Stato non abbia mai pagato i contributi mentre per decenni e decenni si diceva e, …ancora si ripete come mantra che sia sempre colpa dei pensionati che ancora tolgono soldi alle occasione di lavoro fisso per i giovani.
Ricordiamo quali e quanti incarichi ricopre il Mastropasqua: presidente dell’Inps (nomina governativa) tra le varie presidenze e vice presidenze, c’è anche Equitalia, Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud. Poi anche di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l’Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media; è nel consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome e di Mediterranean Nautilus Italy, di ADR Engineering, di Consel, di Groma, di EMSA Servizi, di Telecontact Center, di Idea Fimit SGR. Sono 25 incarichi ma prima erano 55. Forse fa da testa di legno,…dietro di Antonio ci sono altri dirigenti dello Stato e Aziende. Insomma guadagna una cifra indefinibile. Ufficialmente compare solo quella afferente all’incarico dell’istituto previdenziale, ossia 295 mila euro l’anno. Poi moltiplicate per almeno 15, ebbene, quest’uomo vale circa 4mln e 500 mila. Sempre ufficialmente, pare che in Italia siano solo 10 quelli che superano i 400 mila annui e 45 quelli di 300 mila. Scemenze!
E Marchionne? Si dice, sempre ufficialmente,(?) che abbia preso solo 250 milioni in otto anni. Vale a dire 31 milioni l’anno. In più,… ma a titolo gratuito, ( ma anche di più) 7 milioni,…capito? 7 milioni di azioni ogni tre anni delle varie Fiat e suoi satelliti.
Parliamo di 10.000 volte il reddito di un “metalmeccanico” titolo che Marchionne ha scippato per se alla categoria, la più mortificata. Tutto questo calcolo esclude la Chrysler da cui trae solo un milione.
Il Fatto è che le vendite, propriamente della Fiat, sono asfittiche in tutta l’Europa. (pur dopo il brindisi della conquista della predetta) Il gruppo comprendente Alfa, Lancia, Chrysler, Maserati, Ferrari et cetera, ebbene, non riesce a staccare l’ultimo posto tra le prime sette raggiungendo solo il 5,6% del mercato. Anche la Skoda ha fatto meglio. Allora Higuain si spacca la schiena e Voi, trastolatori trecartisti meritate queste ricchezze???
Ora ditemi dove è andato quel sentimento della proporzione, dell’equità, della scoperta antropologica di sentirsi uguali, stesso fisico, stessi sentimenti, stessi sogni. Ora ditemi dove è andato quell’impulso verso l’altro che diventa sistema sociale dove i grandi poteri, il privato, genesi di questo bizzarro capitalismo finanziario e lo stesso “pubblico” non riescono ad più ad esercitare e alcun interesse si profonde per la collettività, alcun interesse di una proprietà collettiva in connessione con l’evoluzione di una società produttrice di beni comuni, inestricabilmente legato al destino dei deboli, dei poveri, di famiglie che reggono solo due settimane e crollano e cedono e cadono nelle mani di speculatori e malvivenza. Dov’è dunque quel sentimento ? Nostalgico ? SI! Forse ma di un realismo autentico che cerca soluzioni. Parrebbe voglia di “comunismo”? NO! E’ desiderio di fare “tabula rasa” e, sul piano pulito del “Bene”, ricostruire una nuova morale che rimetta i tasselli giusti nei propri vuoti. Chiari, logici, conseguenti, legati, congrui, giusti.
Ricostruire senza che prima qualcos’altro vada costruito può generare solo nuovi problemi. Costruiamo prima il Nuovo Sud e certo edificheremo!!
venerdì 24 gennaio 2014
L'incedere "gattopardesco" della politica italiana....
Un film già visto....
Di Andrea Balia
Sembra cambi....sembra la volta buona....e invece no! Al solito tutto torna pian piano come prima....Letta che pareva Renzi/diretto o in totale accordo, pian piano sulla legge elettorale dice : "si...però...", Renzi stesso piano piano, qualora si tocchi l'accordo del secolo, dice : "si....però...".
Berlusconi che ormai ha ottenuto il suo scopo vero d'essere rileggitimato (almeno come ruolo, considerazione...), qualora s'affronti o si sollevi il problema preferenze o altro, dice : "si....però...".
Grillo persevera nel suo mantra del non voler discutere e sarebbe il caso qualcuno gli spiegasse il significato della parola dialogo, che per lui vuol dire : "pronti a discuterne se fanno quello che diciamo noi..."
E che dialogo è se due s'incontrano e uno dei due deve supinamente accettare i diktat dell'altro?
E, non contento strombazza i suoi 38.000 pareri ricevuti in rete sull'argomento legge elettorale, come se 38.000 fossero il senato, e non una percentuale da leggere col binocolo rispetto alla quantità numerica del popolo italiano e perfino un'inezia rispetto alla già bassa percentuale dei 3 milioni di votanti alle primarie del PD. Rappresentanza di che?
E se volgiamo lo sguardo al Sud anche quelle pseudo associazioni con velleità europee, che, impropriamente si definiscono meridionaliste (che è invece una cosa diversa dall'avere nelle proprie fila nostalgici monarchici, vandeani, qualche fascista e comunque improponibili destrorsi), si definiscono il nuovo dalla vecchia politica con queste armate brancaleone come sparuto esercito, nuovi nel linguaggio, ecc..?
Nuovi? Con l'uso solo d'un gruppo su facebook? Nuovi di che? O qualcun altro che trova l'asso di briscola di turno ad ogni tornata elettorale della persona che ci mette un pò di soldi (non fanno mai male...e risolvono un pò di problemi...). Dentro ci sarà qualcuno con qualche problemino legale...l'aria che si respira è salubremente reazionaria?
La cosa, come già successo rischia di finire il giorno dopo?
Pronti dopo a dire, come sempre : " si...però...io non sapevo.." Poi c' sempre brava gente un pò dovunque.., sbagliato generalizzare, dire : "è tutto marcio...", qualcuno che lavora bene c'è sempre, anche al Sud....
Insomma tutto cambia perchè nulla cambi in un film già visto di "gattopardesca" memoria, come il buon Tomasi di Lampedusa ci ha insegnato già da tempo.
Fonte: Partito del Sud - Napoli
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Un film già visto....
Di Andrea Balia
Sembra cambi....sembra la volta buona....e invece no! Al solito tutto torna pian piano come prima....Letta che pareva Renzi/diretto o in totale accordo, pian piano sulla legge elettorale dice : "si...però...", Renzi stesso piano piano, qualora si tocchi l'accordo del secolo, dice : "si....però...".
Berlusconi che ormai ha ottenuto il suo scopo vero d'essere rileggitimato (almeno come ruolo, considerazione...), qualora s'affronti o si sollevi il problema preferenze o altro, dice : "si....però...".
Grillo persevera nel suo mantra del non voler discutere e sarebbe il caso qualcuno gli spiegasse il significato della parola dialogo, che per lui vuol dire : "pronti a discuterne se fanno quello che diciamo noi..."
E che dialogo è se due s'incontrano e uno dei due deve supinamente accettare i diktat dell'altro?
E, non contento strombazza i suoi 38.000 pareri ricevuti in rete sull'argomento legge elettorale, come se 38.000 fossero il senato, e non una percentuale da leggere col binocolo rispetto alla quantità numerica del popolo italiano e perfino un'inezia rispetto alla già bassa percentuale dei 3 milioni di votanti alle primarie del PD. Rappresentanza di che?
E se volgiamo lo sguardo al Sud anche quelle pseudo associazioni con velleità europee, che, impropriamente si definiscono meridionaliste (che è invece una cosa diversa dall'avere nelle proprie fila nostalgici monarchici, vandeani, qualche fascista e comunque improponibili destrorsi), si definiscono il nuovo dalla vecchia politica con queste armate brancaleone come sparuto esercito, nuovi nel linguaggio, ecc..?
Nuovi? Con l'uso solo d'un gruppo su facebook? Nuovi di che? O qualcun altro che trova l'asso di briscola di turno ad ogni tornata elettorale della persona che ci mette un pò di soldi (non fanno mai male...e risolvono un pò di problemi...). Dentro ci sarà qualcuno con qualche problemino legale...l'aria che si respira è salubremente reazionaria?
La cosa, come già successo rischia di finire il giorno dopo?
Pronti dopo a dire, come sempre : " si...però...io non sapevo.." Poi c' sempre brava gente un pò dovunque.., sbagliato generalizzare, dire : "è tutto marcio...", qualcuno che lavora bene c'è sempre, anche al Sud....
Insomma tutto cambia perchè nulla cambi in un film già visto di "gattopardesca" memoria, come il buon Tomasi di Lampedusa ci ha insegnato già da tempo.
Fonte: Partito del Sud - Napoli
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#ioL8 - Manifestazione a Udine il 1° Febbraio 2014. Giornata di mobilitazione generale contro il biocidio nella Terra dei Fuochi e non solo...
Invitiamo tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a Udine e dintorni a partecipare alla manifestazione #ioL8 del 1° Febbraio per protestare contro l'avvelenamento dei territori.
Esortiamo tutti i nostri simpatizzanti e militanti ad ottemperare a quanto richiesto dagli organizzatori e cioè a partecipare senza bandiere o simboli di partito, ma portando il nostro orgoglio calpestato per una tragedia troppo a lungo passata sotto silenzio e forti del nostro impegno civile.
Da anni come PdelSUD seguiamo la questione dei roghi tossici nella provincia di Napoli e Caserta, questione che si intreccia con il traffico illegale e lo smaltimento di rifiuti pericolosi nelle nostre terre e con le tante emergenze ambientali. Da anni, prima che si accendessero finalmente i riflettori sulla "Terra dei Fuochi" ed arrivassero le TV, abbiamo parlato di queste vicende e siamo vicini alle Associazioni che da anni denunciano i quotidiani roghi tossici e l'avvelenamento dei territori.
Ora non e' il momento di cavalcare la protesta o di provare a mettere il "cappello", come certamente accadrà già accaduto e come succede sempre in questi casi, ma di manifestare insieme al nostro popolo ferito e che si ammala sempre più gravemente di giorno in giorno, poi il nostro compito sarà anche quello di dare risposte politiche nel deserto della politica italiana di oggi perché per noi questo e' il compito del meridionalismo.
1° Febbraio, l'appuntamento per tutti dopo Modena e Reggio Emilia è a Udine.
Partito del Sud - Coord. Nord Italia
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Esortiamo tutti i nostri simpatizzanti e militanti ad ottemperare a quanto richiesto dagli organizzatori e cioè a partecipare senza bandiere o simboli di partito, ma portando il nostro orgoglio calpestato per una tragedia troppo a lungo passata sotto silenzio e forti del nostro impegno civile.
Da anni come PdelSUD seguiamo la questione dei roghi tossici nella provincia di Napoli e Caserta, questione che si intreccia con il traffico illegale e lo smaltimento di rifiuti pericolosi nelle nostre terre e con le tante emergenze ambientali. Da anni, prima che si accendessero finalmente i riflettori sulla "Terra dei Fuochi" ed arrivassero le TV, abbiamo parlato di queste vicende e siamo vicini alle Associazioni che da anni denunciano i quotidiani roghi tossici e l'avvelenamento dei territori.
Ora non e' il momento di cavalcare la protesta o di provare a mettere il "cappello", come certamente accadrà già accaduto e come succede sempre in questi casi, ma di manifestare insieme al nostro popolo ferito e che si ammala sempre più gravemente di giorno in giorno, poi il nostro compito sarà anche quello di dare risposte politiche nel deserto della politica italiana di oggi perché per noi questo e' il compito del meridionalismo.
1° Febbraio, l'appuntamento per tutti dopo Modena e Reggio Emilia è a Udine.
Partito del Sud - Coord. Nord Italia
Invitiamo tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a Udine e dintorni a partecipare alla manifestazione #ioL8 del 1° Febbraio per protestare contro l'avvelenamento dei territori.
Esortiamo tutti i nostri simpatizzanti e militanti ad ottemperare a quanto richiesto dagli organizzatori e cioè a partecipare senza bandiere o simboli di partito, ma portando il nostro orgoglio calpestato per una tragedia troppo a lungo passata sotto silenzio e forti del nostro impegno civile.
Da anni come PdelSUD seguiamo la questione dei roghi tossici nella provincia di Napoli e Caserta, questione che si intreccia con il traffico illegale e lo smaltimento di rifiuti pericolosi nelle nostre terre e con le tante emergenze ambientali. Da anni, prima che si accendessero finalmente i riflettori sulla "Terra dei Fuochi" ed arrivassero le TV, abbiamo parlato di queste vicende e siamo vicini alle Associazioni che da anni denunciano i quotidiani roghi tossici e l'avvelenamento dei territori.
Ora non e' il momento di cavalcare la protesta o di provare a mettere il "cappello", come certamente accadrà già accaduto e come succede sempre in questi casi, ma di manifestare insieme al nostro popolo ferito e che si ammala sempre più gravemente di giorno in giorno, poi il nostro compito sarà anche quello di dare risposte politiche nel deserto della politica italiana di oggi perché per noi questo e' il compito del meridionalismo.
1° Febbraio, l'appuntamento per tutti dopo Modena e Reggio Emilia è a Udine.
Partito del Sud - Coord. Nord Italia
Esortiamo tutti i nostri simpatizzanti e militanti ad ottemperare a quanto richiesto dagli organizzatori e cioè a partecipare senza bandiere o simboli di partito, ma portando il nostro orgoglio calpestato per una tragedia troppo a lungo passata sotto silenzio e forti del nostro impegno civile.
Da anni come PdelSUD seguiamo la questione dei roghi tossici nella provincia di Napoli e Caserta, questione che si intreccia con il traffico illegale e lo smaltimento di rifiuti pericolosi nelle nostre terre e con le tante emergenze ambientali. Da anni, prima che si accendessero finalmente i riflettori sulla "Terra dei Fuochi" ed arrivassero le TV, abbiamo parlato di queste vicende e siamo vicini alle Associazioni che da anni denunciano i quotidiani roghi tossici e l'avvelenamento dei territori.
Ora non e' il momento di cavalcare la protesta o di provare a mettere il "cappello", come certamente accadrà già accaduto e come succede sempre in questi casi, ma di manifestare insieme al nostro popolo ferito e che si ammala sempre più gravemente di giorno in giorno, poi il nostro compito sarà anche quello di dare risposte politiche nel deserto della politica italiana di oggi perché per noi questo e' il compito del meridionalismo.
1° Febbraio, l'appuntamento per tutti dopo Modena e Reggio Emilia è a Udine.
Partito del Sud - Coord. Nord Italia
giovedì 23 gennaio 2014
Il Partito del Sud contro il prossimo regalo del governo alle banche
Di Natale Cuccurese
Il governo quest'oggi ha posto la questione di fiducia alla Camera sul cosiddetto decrto Imu- Bankitalia, il provvedimento si voterà venerdì 24 gennaio. Si tratta , come detto fra le proteste di alcuni parlamentari, dell'ennesima rapina ai danno del popolo italiano e del tentativo di mettere le mani sulla Banca d’Italia per fare l’ennesimo regalo alle banche private e forse anche a quelle straniere perché, nonostante le norme introdotte in Senato, manca il controllo di fatto e si rischia la perdita di italianità.
Per capirci, ed attingendo da alcuni articoli comparsi in questi ultimi due mesi sul Fatto Quotidiano, si tratta per Intesa San Paolo e Unicredit di una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro paracadutata dal cielo. L’ultima mossa del governo Letta in tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevede infatti una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia, cioè ad acquistare le quote in un primo momento sarà la stessa Banca d’Itali, la quale, al fine di favorire il rispetto dei limiti di partecipazione al proprio capitale, può acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione e stipulare contratti aventi ad oggetto le medesime, come si nel decreto. In pratica, quindi, Bankitalia dalla ricapitalizzazione in poi avrà facoltà di versare ai suoi unici due azionisti sopra il 5 per cento, Intesa e Unicredit appunto, una somma complessiva compresa tra 2,7 e 4 miliardi di euro.
Allo Stato in cambio arriverebbero i proventi della tassazione al 12% (contro il 16% inizialmente ventilato) del guadagno in conto capitale (capital gain) stimati in meno di 900 milioni di euro, ma la rivalutazione delle quote azionarie della banca centrale creerà un buco nelle casse dello Stato.Il governo sta facendo pagare alle banche 900 milioni per regalargli sette miliardi e mezzo, spostando i soldi da riserva a capitale, dunque saccheggiando un salvadanaio che appartiene a tutti i cittadini. Finora gli azionisti incassavano sugli attivi di Bankitalia circa 70 milioni all’anno, ora ne incasseranno 450, sottratti alla quota che di norma va allo Stato.
Il testo approdato in Cdm, poi, individua una serie di soggetti che possono detenere le quote e che possono cedersele fra loro: fondazioni bancarie, enti e istituti previdenza italiani e fondi pensione oltre a banche e assicurazioni italiane o con sede nell’Ue. Non esclusa, quindi, la stessa Banca Centrale Europea.
Il Partito del Sud non può che essere contrario a questa operazione di privatizzazione a favore delle banche private italiane e straniere, trattandosi di un vero e proprio colpo a danno della sovranità economica nazionale, del popolo tutto e quindi anche del già derelitto Sud, un vero e proprio saccheggio ai danni dell'erario, l'ennesimo dopo quello delle concessionarie di slot, a favore dei soliti noti che riceveranno benefici miliardari, mentre i privati cittadini, lavoratori, agricoltori, commercianti, PMI... sono gravati da tasse altissime e spesso inique in un ginepraio ormai inestricabile, folle ed esplosivo di regole, scadenze, obblighi e balzelli che non potranno che aumentare.
Il Partito del Sud rilancia la proposta , come da programma discusso in rete ed approvato nell'ultimo Congresso Nazionale di Roma, di una rinegoziazione della nostra permanenza nell'euro, che sta producendo danni incalcolabili alla nostra economia, oltre allo stop immediato, fra le altre, alle cosiddette privatizzazioni e alla rinegoziazione del fiscal compact .
Ci auguriamo quindi che venerdì prossimo il provvedimento venga bocciato perchè rappresenterebbe un'altro colpo, l'ennesimo, alla nostra sovranità economica svenduta ai potentati finanziari.
Resta poi una domanda : Quali sono le priorità di questo governo e perchè deve restare in vita a prescindere dai danni che sta combinando ?
Fonti linkate nel post: articoli in rete Fatto Quotidiano.it
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Di Natale Cuccurese
Il governo quest'oggi ha posto la questione di fiducia alla Camera sul cosiddetto decrto Imu- Bankitalia, il provvedimento si voterà venerdì 24 gennaio. Si tratta , come detto fra le proteste di alcuni parlamentari, dell'ennesima rapina ai danno del popolo italiano e del tentativo di mettere le mani sulla Banca d’Italia per fare l’ennesimo regalo alle banche private e forse anche a quelle straniere perché, nonostante le norme introdotte in Senato, manca il controllo di fatto e si rischia la perdita di italianità.
Per capirci, ed attingendo da alcuni articoli comparsi in questi ultimi due mesi sul Fatto Quotidiano, si tratta per Intesa San Paolo e Unicredit di una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro paracadutata dal cielo. L’ultima mossa del governo Letta in tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevede infatti una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia, cioè ad acquistare le quote in un primo momento sarà la stessa Banca d’Itali, la quale, al fine di favorire il rispetto dei limiti di partecipazione al proprio capitale, può acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione e stipulare contratti aventi ad oggetto le medesime, come si nel decreto. In pratica, quindi, Bankitalia dalla ricapitalizzazione in poi avrà facoltà di versare ai suoi unici due azionisti sopra il 5 per cento, Intesa e Unicredit appunto, una somma complessiva compresa tra 2,7 e 4 miliardi di euro.
Allo Stato in cambio arriverebbero i proventi della tassazione al 12% (contro il 16% inizialmente ventilato) del guadagno in conto capitale (capital gain) stimati in meno di 900 milioni di euro, ma la rivalutazione delle quote azionarie della banca centrale creerà un buco nelle casse dello Stato.Il governo sta facendo pagare alle banche 900 milioni per regalargli sette miliardi e mezzo, spostando i soldi da riserva a capitale, dunque saccheggiando un salvadanaio che appartiene a tutti i cittadini. Finora gli azionisti incassavano sugli attivi di Bankitalia circa 70 milioni all’anno, ora ne incasseranno 450, sottratti alla quota che di norma va allo Stato.
Il testo approdato in Cdm, poi, individua una serie di soggetti che possono detenere le quote e che possono cedersele fra loro: fondazioni bancarie, enti e istituti previdenza italiani e fondi pensione oltre a banche e assicurazioni italiane o con sede nell’Ue. Non esclusa, quindi, la stessa Banca Centrale Europea.
Il Partito del Sud non può che essere contrario a questa operazione di privatizzazione a favore delle banche private italiane e straniere, trattandosi di un vero e proprio colpo a danno della sovranità economica nazionale, del popolo tutto e quindi anche del già derelitto Sud, un vero e proprio saccheggio ai danni dell'erario, l'ennesimo dopo quello delle concessionarie di slot, a favore dei soliti noti che riceveranno benefici miliardari, mentre i privati cittadini, lavoratori, agricoltori, commercianti, PMI... sono gravati da tasse altissime e spesso inique in un ginepraio ormai inestricabile, folle ed esplosivo di regole, scadenze, obblighi e balzelli che non potranno che aumentare.
Il Partito del Sud rilancia la proposta , come da programma discusso in rete ed approvato nell'ultimo Congresso Nazionale di Roma, di una rinegoziazione della nostra permanenza nell'euro, che sta producendo danni incalcolabili alla nostra economia, oltre allo stop immediato, fra le altre, alle cosiddette privatizzazioni e alla rinegoziazione del fiscal compact .
Ci auguriamo quindi che venerdì prossimo il provvedimento venga bocciato perchè rappresenterebbe un'altro colpo, l'ennesimo, alla nostra sovranità economica svenduta ai potentati finanziari.
Resta poi una domanda : Quali sono le priorità di questo governo e perchè deve restare in vita a prescindere dai danni che sta combinando ?
Fonti linkate nel post: articoli in rete Fatto Quotidiano.it
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