venerdì 5 luglio 2013

ASSICURAZIONI, RC-AUTO, FLESSIBILITA' ZERO


Riceviamo e postiamo:

Di Bruno Pappalardo


Anche a me viene di dirla così come un qualsiasi argomento d’una chiacchierata, ...
Una di quelle al bar tra amici, insomma una idea che rimbalza folle nel vuoto compresso del mio piccolo cranietto .
Ovviamente non ha ne i presupposti di competenza e ne quella di una facile fattualità rispetto alla bella proposta della Gabriella Gambardella, …semmai potrebbe essere considerata una singolare aggiunta.
Quella di Gabriella tenta (meglio) di abbassare proprio i costi delle polizze e renderle eque.
Beh,…leggete!

Si parla tanto e da tantissimo di “flessibilità” in particolare per l’universo-lavoro ma non solo.
Ora è curioso che alcuni pezzi dello Stato si sono resi elastici al punto di accettare contratti di lavoro inimmaginabili una volta (tempo determinato o interminato) promiscui, provvisori, precari ma assolti sia dalla politica complice che da una parte dell’opinione pubblica.
Resta, tuttavia, il principio e la nozione che il lavoro può essere contrattato (nei suoi oggi 108 modalità) anche con e dalle istituzioni.
La RC-auto è obbligatoria … Bene!
Chi gestisce però questo servizio sono società private e presenti anche in Borsa.
(suscettibili quindi di variazioni di capitali, …i nostri)
Ora a maggior ragione le Assicurazioni Auto dovrebbero essere i custodi e promotori della massima espressione della flessibilità!
Se vado dal verduraio compro a seconda delle mie esigenze e della mia tasca!
In fondo è questo il principio!
A seconda della necessità di una azienda, ossia quelle del costo del lavoro e dei costi di produzione al netto degli oneri salariali, si assumono i dipendenti applicando, ad hoc, un tipo di contratto adatto all’impresa.

Ora sei posseggo una macchina ma che non uso, ossia la tengo veramente e letteralmente ferma, allora posso non pagare la polizza assicurativa. Qualora, però, dovessi usarla per un sol giorno, sarei costretto a stipulare un contratto almeno di sei mesi con tutte le applicazioni gravanti e afferenti agli aumenti e stipula del nuovo contratto!
Perché se mi occorre per un sol giorno?
E se fossero due o tre mesi?
Se fossi costretto a raggiungere un posto di lavoro, lontano da casa e irraggiungibile con altri mezzi ma per soli tre mesi per “apprendistato formazione” al lavoro, ebbene, per riattivare l’auto e la relativa RC-auto, sarei costretto, qualora quell’apprendistato mi fosse remunerato, a restituirlo o rimborsarlo forse rifondendoci, alla Assicurazione o rinunciare a quella occasione!
E la flessibilità dove cavolo va a finire?
Certo il manico del coltello e dalla parte degli istituti assicurativi e son loro che decidono non la povera utenza.
Conclusione: premesso che occorre studiare la materia e avere il parere di esperti del settore, pensavo potesse essere interessante ragionare sulla cosa e farne una proposta!
Perché non pensare a frantumare la grossa impresa assicurativa in tante piccole agenzie che governino e seguano solo un modesto numero di auto, curare meglio i propri clienti.
Sarebbe anche più facile e di maggiore interesse per l’agenzia (Paper-Car) appurare la veridicità dei sinistri. Semmai dopo un lungo periodo di collaudo del cliente passare anche ad una assicurazione a chilometri et cetera…!
Beh, l’ho detta,…è ovvio che parliamo di Davide e Golia
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Riceviamo e postiamo:

Di Bruno Pappalardo


Anche a me viene di dirla così come un qualsiasi argomento d’una chiacchierata, ...
Una di quelle al bar tra amici, insomma una idea che rimbalza folle nel vuoto compresso del mio piccolo cranietto .
Ovviamente non ha ne i presupposti di competenza e ne quella di una facile fattualità rispetto alla bella proposta della Gabriella Gambardella, …semmai potrebbe essere considerata una singolare aggiunta.
Quella di Gabriella tenta (meglio) di abbassare proprio i costi delle polizze e renderle eque.
Beh,…leggete!

Si parla tanto e da tantissimo di “flessibilità” in particolare per l’universo-lavoro ma non solo.
Ora è curioso che alcuni pezzi dello Stato si sono resi elastici al punto di accettare contratti di lavoro inimmaginabili una volta (tempo determinato o interminato) promiscui, provvisori, precari ma assolti sia dalla politica complice che da una parte dell’opinione pubblica.
Resta, tuttavia, il principio e la nozione che il lavoro può essere contrattato (nei suoi oggi 108 modalità) anche con e dalle istituzioni.
La RC-auto è obbligatoria … Bene!
Chi gestisce però questo servizio sono società private e presenti anche in Borsa.
(suscettibili quindi di variazioni di capitali, …i nostri)
Ora a maggior ragione le Assicurazioni Auto dovrebbero essere i custodi e promotori della massima espressione della flessibilità!
Se vado dal verduraio compro a seconda delle mie esigenze e della mia tasca!
In fondo è questo il principio!
A seconda della necessità di una azienda, ossia quelle del costo del lavoro e dei costi di produzione al netto degli oneri salariali, si assumono i dipendenti applicando, ad hoc, un tipo di contratto adatto all’impresa.

Ora sei posseggo una macchina ma che non uso, ossia la tengo veramente e letteralmente ferma, allora posso non pagare la polizza assicurativa. Qualora, però, dovessi usarla per un sol giorno, sarei costretto a stipulare un contratto almeno di sei mesi con tutte le applicazioni gravanti e afferenti agli aumenti e stipula del nuovo contratto!
Perché se mi occorre per un sol giorno?
E se fossero due o tre mesi?
Se fossi costretto a raggiungere un posto di lavoro, lontano da casa e irraggiungibile con altri mezzi ma per soli tre mesi per “apprendistato formazione” al lavoro, ebbene, per riattivare l’auto e la relativa RC-auto, sarei costretto, qualora quell’apprendistato mi fosse remunerato, a restituirlo o rimborsarlo forse rifondendoci, alla Assicurazione o rinunciare a quella occasione!
E la flessibilità dove cavolo va a finire?
Certo il manico del coltello e dalla parte degli istituti assicurativi e son loro che decidono non la povera utenza.
Conclusione: premesso che occorre studiare la materia e avere il parere di esperti del settore, pensavo potesse essere interessante ragionare sulla cosa e farne una proposta!
Perché non pensare a frantumare la grossa impresa assicurativa in tante piccole agenzie che governino e seguano solo un modesto numero di auto, curare meglio i propri clienti.
Sarebbe anche più facile e di maggiore interesse per l’agenzia (Paper-Car) appurare la veridicità dei sinistri. Semmai dopo un lungo periodo di collaudo del cliente passare anche ad una assicurazione a chilometri et cetera…!
Beh, l’ho detta,…è ovvio che parliamo di Davide e Golia

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