venerdì 31 maggio 2013

Report grande serata al PAN per presentazione nuova associazione....

Ieri sera c/o il PAN (Museo delle Arti di Napoli) grande serata con rilevante partecipazione di pubblico per l'evento/presentazione della nuova associazione cittadina "AMICI DEL PAN".

Presente e partecipe all'iniziativa anche il PARTITO DEL SUD con il Vice Segretario Nazionale Andrea Balìa, i membri del CDN Nazionale Emiddio de Franciscis di Casanova e Bruno Pappalardo (Responsabile della sez. Guido Dorso di Napoli), nonchè Fabio Pascapè (Direttore del PAN) nostro Socio Onorario.


Intervento (applauditissimo) e saluto del sindaco LUIGI DE MAGISTRIS che ha sottolineato l'importanza del grande ed encomiabile lavoro di Fabio Pascapè e dell'iniziativa che avvicina e rende partecipe la cittadinanza alla cultura.

Presente anche il neo assessore alla cultura NINO DANIELE che in un suo sentito intervento ha voluto etichettare l'iniziativa come chiaro esempio di attuazione di "Cultura Democratica".

Serata effervescente che nella fase iniziale ha visto il racconto e le letture degli eredi delle famiglie che abitarono e vissero il Palazzo Roccella oggi PAN, prestigioso Museo della Arti di Napoli.

Un ricco e "identitario" buffet a chiusura della serata.






Colloquio dei nostri dirigenti con l'assessore DANIELE che ha riconosciuto il ruolo del PdelSUD a sostegno leale e concreto al sindaco e alla sua attività sin dalla prim'ora, e sottolineato come ritiene d'estrema importanza il nostro ruolo nella Commissione Toponomastica di cui è cosciente del suo valore, e delle future iniziative in cantiere da parte nostra con il PAN ed il Comune di Napoli.

Colloquio significativo anche con LUIGI DE MAGISTRIS che ha ricordato che Giovedì 7 Giugno la Commissione Toponomastica vedrà il suo varo, e a tal proposito ha anticipato con grande entusiasmo una gradita novità in merito che porterà all'attuazione di uno degli obiettivi di proposta identitaria già inoltrata dal nostro partito, di cui daremo a breve informazioni al riguardo.


Partito del Sud - Napoli

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Ieri sera c/o il PAN (Museo delle Arti di Napoli) grande serata con rilevante partecipazione di pubblico per l'evento/presentazione della nuova associazione cittadina "AMICI DEL PAN".

Presente e partecipe all'iniziativa anche il PARTITO DEL SUD con il Vice Segretario Nazionale Andrea Balìa, i membri del CDN Nazionale Emiddio de Franciscis di Casanova e Bruno Pappalardo (Responsabile della sez. Guido Dorso di Napoli), nonchè Fabio Pascapè (Direttore del PAN) nostro Socio Onorario.


Intervento (applauditissimo) e saluto del sindaco LUIGI DE MAGISTRIS che ha sottolineato l'importanza del grande ed encomiabile lavoro di Fabio Pascapè e dell'iniziativa che avvicina e rende partecipe la cittadinanza alla cultura.

Presente anche il neo assessore alla cultura NINO DANIELE che in un suo sentito intervento ha voluto etichettare l'iniziativa come chiaro esempio di attuazione di "Cultura Democratica".

Serata effervescente che nella fase iniziale ha visto il racconto e le letture degli eredi delle famiglie che abitarono e vissero il Palazzo Roccella oggi PAN, prestigioso Museo della Arti di Napoli.

Un ricco e "identitario" buffet a chiusura della serata.






Colloquio dei nostri dirigenti con l'assessore DANIELE che ha riconosciuto il ruolo del PdelSUD a sostegno leale e concreto al sindaco e alla sua attività sin dalla prim'ora, e sottolineato come ritiene d'estrema importanza il nostro ruolo nella Commissione Toponomastica di cui è cosciente del suo valore, e delle future iniziative in cantiere da parte nostra con il PAN ed il Comune di Napoli.

Colloquio significativo anche con LUIGI DE MAGISTRIS che ha ricordato che Giovedì 7 Giugno la Commissione Toponomastica vedrà il suo varo, e a tal proposito ha anticipato con grande entusiasmo una gradita novità in merito che porterà all'attuazione di uno degli obiettivi di proposta identitaria già inoltrata dal nostro partito, di cui daremo a breve informazioni al riguardo.


Partito del Sud - Napoli

Mezzogiorno, il governatore Visco: Decisivo per lo sviluppo dell'Italia

Sono anni che lo sosteniamo...ora Visco potrebbe spiegarlo ai suoi amici politici che fingono di non capirlo da sempre...


Il progresso del Mezzogiorno è decisivo per lo sviluppo di tutto il Paese. E’ quanto afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante le “considerazioni finali dell’assemblea generale”. Per il numero uno di Palazzo Koch è necessario rimuovere “tutti gli ostacoli che bloccano la crescita del Paese”. “Progressi immediati, visibili, nella rimozione di questi gravi ostacoli – spiega Visco –potranno stimolare gli investimenti produttivi, attrarli anche dall’estero, in tutte le regioni del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, dove soprattutto è critico il contesto esterno all’attività produttiva e da cui dipende in modo decisivo lo sviluppo equilibrato della nostra economia”.



Fonte: Il Denaro



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Sono anni che lo sosteniamo...ora Visco potrebbe spiegarlo ai suoi amici politici che fingono di non capirlo da sempre...


Il progresso del Mezzogiorno è decisivo per lo sviluppo di tutto il Paese. E’ quanto afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante le “considerazioni finali dell’assemblea generale”. Per il numero uno di Palazzo Koch è necessario rimuovere “tutti gli ostacoli che bloccano la crescita del Paese”. “Progressi immediati, visibili, nella rimozione di questi gravi ostacoli – spiega Visco –potranno stimolare gli investimenti produttivi, attrarli anche dall’estero, in tutte le regioni del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, dove soprattutto è critico il contesto esterno all’attività produttiva e da cui dipende in modo decisivo lo sviluppo equilibrato della nostra economia”.



Fonte: Il Denaro



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giovedì 30 maggio 2013

Evento presentazione associazione al PAN....




Da Partito del Sud - Napoli: Stasera al PAN (Museo d'Arte Moderna di Napoli) evento/presentazione, cui il Partito del Sud invita ad una sentita partecipazione, sia per la meritoria iniziativa associativa e sia perchè riguardante la storia della città di Napoli  :


"AMICI  DEL  PAN"
Presentazione alla cittadinanza

Giovedì 30 Maggio ore 18:00
Pan - Palazzo delle Arti di Napoli, Palazzo Roccella - Sala De Stefano
Via dei Mille n.60 Napoli

Introduzione di Imma Pempinello

Rileggiamo insieme
"LA CASA DEI SOGNI"
di Francesco Canessa, ed. La Conchiglia, 2006
DIARIO DEGLI ANNI DI GUERRA VISSUTI IN UN APPARTAMENTO E NEL RICOVERO
ANTIAEREO DI PALAZZO ROCCELLA, OGGI PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI.
Sarà presente l'autore

Letture di Annie Pempinello
Con l'affettuosa partecipazione di Riccardo Canessa, Susanna Canessa e Monica Doglione, 
Brunello Canessa.

Lettura delle cronache del Palazzo a cura di Francesca Sifola

Fonte : Fabio Pascapè
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Da Partito del Sud - Napoli: Stasera al PAN (Museo d'Arte Moderna di Napoli) evento/presentazione, cui il Partito del Sud invita ad una sentita partecipazione, sia per la meritoria iniziativa associativa e sia perchè riguardante la storia della città di Napoli  :


"AMICI  DEL  PAN"
Presentazione alla cittadinanza

Giovedì 30 Maggio ore 18:00
Pan - Palazzo delle Arti di Napoli, Palazzo Roccella - Sala De Stefano
Via dei Mille n.60 Napoli

Introduzione di Imma Pempinello

Rileggiamo insieme
"LA CASA DEI SOGNI"
di Francesco Canessa, ed. La Conchiglia, 2006
DIARIO DEGLI ANNI DI GUERRA VISSUTI IN UN APPARTAMENTO E NEL RICOVERO
ANTIAEREO DI PALAZZO ROCCELLA, OGGI PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI.
Sarà presente l'autore

Letture di Annie Pempinello
Con l'affettuosa partecipazione di Riccardo Canessa, Susanna Canessa e Monica Doglione, 
Brunello Canessa.

Lettura delle cronache del Palazzo a cura di Francesca Sifola

Fonte : Fabio Pascapè

mercoledì 29 maggio 2013

In memoria di Franca Rame...

Di Marenza De Michele
Partito del Sud - Donne

Il racconto, davanti al pubblico televisivo, dello stupro subito, in tempi in cui le donne subivano in silenzio, denunciare era tabù, trovo che sia stata prova di grande coraggio. Una testimonianza al femminile che non dimenticherò...

  http://video.repubblica.it/dossier/e-morta-franca-rame/franca-rame-quando-racconto-a-celentano-lo-stupro/129922/128439?ref=&ref=fbpr

 Franca Rame, quando raccontò a Celentano ''Lo stupro'' Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti: la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975, a teatro, attraverso il monologo “Lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente. Nel 1987, Franca Rame, chiamata da Celentano, recitò "Lo stupro" in diretta, sulla Rai, il sabato sera, a Fantastico. E sconvolse l'Italia .



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Di Marenza De Michele
Partito del Sud - Donne

Il racconto, davanti al pubblico televisivo, dello stupro subito, in tempi in cui le donne subivano in silenzio, denunciare era tabù, trovo che sia stata prova di grande coraggio. Una testimonianza al femminile che non dimenticherò...

  http://video.repubblica.it/dossier/e-morta-franca-rame/franca-rame-quando-racconto-a-celentano-lo-stupro/129922/128439?ref=&ref=fbpr

 Franca Rame, quando raccontò a Celentano ''Lo stupro'' Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti: la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975, a teatro, attraverso il monologo “Lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente. Nel 1987, Franca Rame, chiamata da Celentano, recitò "Lo stupro" in diretta, sulla Rai, il sabato sera, a Fantastico. E sconvolse l'Italia .



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Le donne di Calabria. La violenza non ha Nord e Sud…


La dirigente di una multinazionale – scappata, a suo dire, dalla Calabria – ha scritto una lettera al Corriere della Sera per denunciare che in Calabria le donne sono atavicamente vittime della cultura maschilista. Lo spunto per tale considerazione le è stato fornito dalla barbara uccisione di Fabiana Luzzi a Corigliano Calabro.



Si signora, è vero. Com’è vero che le donne sono sottomesse ad un’atavica cultura maschilista in Europa, negli Stati Uniti d’America e finanche in Sudafrica. Non se n’è accorta? Eppure le donne hanno tenuto ben cinque conferenze mondiali per denunciare la fenomenologia: Città del Messico (1975), Copenaghen (1980), Nairobi (1985), Pechino (1995) e New York (2000).
Il celebre pugile argentino Carlos Monzon ha ucciso Alicia Muñiz, modella uruguaiana, al culmine di un furioso litigio.
La modella sudafricana Reeva Steenkamp è stata assassinata alle quattro di mattina da Oscar Pistorius, l’atleta “diversamente abile” che ha conquistato le simpatie planetarie a suon di vittorie, con quattro colpi di pistola nella sua casa di Pretoria in Sudafrica.
Christian Brando, figlio dell’attore Marlon, ha ammazzato Leebonny Bakley, moglie dell’attore Robert Blake. Brando era stato fidanzato con la donna prima che lei convolasse a nozze, ma probabilmente la relazione non era ancora finita.
L’atleta O.J. Simpson è responsabile dell’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown e dell’amico di lei Ronald Goldman.
Quattro storie che hanno fatto il giro del mondo. Quattro posizioni geografiche diverse. Quattro femminicidi che alla dirigente di una multinazionale non credo possano essere sfuggiti. Cosa li distingue dall’omicidio di Fabiana Luzzi a Corigliano Calabro? Quattro soprusi maschili nei confronti delle donne. Quattro vicende che esaltano la cultura maschile – globale, nel senso mondiale – della sopraffazione, della risoluzione dei problemi e degli isterismi a suon di colpi d’arma da fuoco o fendenti.



Da sociologo “cum sudata laude” potrei inoltrarmi in dissertazioni e comparazioni che richiederebbero uno spazio infinito, paragonabile ad un’opera enciclopedica, per dimostrare empiricamente come il maschilismo violento non abbia locazione di sorta, ma sarebbe dispersivo e non centrerei l’obiettivo. Per cui, limito le mie osservazioni – ripeto, osservazioni – a poco accademici rilievi.
Se un omicidio viene perpetrato a Milano si tratta di delinquenza. Se un assassinio avviene a Roma si segue la pista politica. Se succede a Corigliano Calabro è sottocultura, sottosviluppo, sotto del più sotto del sotto degli inferi.
Sa cosa c’è signora? Che concordo con le sue tesi, se lei accetta di estenderle ad una territorialità senza confini. Direi che in ogni latitudine c’è da lottare per sconfiggere la sopraffazione, l’impeto irrefrenabile di uomini che credono di risolvere ogni questione alzando la voce, menando le mani o cliccando un grilletto. C’è da lavorare per far capire, a quanti ancora non lo hanno capito, che la dignità di un essere umano prescinde dal sesso. C’è da opporre alla cultura della violenza il culto della pace.
Ma c’è, infine signora, che sono stanco di ascoltare o leggere critiche – luoghi comuni – rivolte alla Calabria gratuitamente, peggio se provengono da qualcuno dei suoi figli. Anch’io, come lei, sono andato via – non scappato – dalla Calabria, perché non trovavo posto per inserirmi nel mondo del lavoro, ma ci torno sempre e guardo alla mia terra natia con assoluta voglia di fare qualcosa per lei, con assoluto orgoglio di sentirmi e dirmi per quello che sono, un calabrese.
Ho lasciato Taurianova (RC), che ho vissuto e finanche amministrato, 23 anni orsono per raggiungere Milano, che dal canto suo mi ha eletto “figlio” conferendomi l’Ambrogino d’Oro – massima onorificenza cittadina – e alla quale guardo come ad una mamma che mi ha permesso di sviluppare le mie idee e le mie capacità. Ma, non ho trovato il paradiso terrestre. Mi scuso per la banalità: tutto il mondo è paese…
Antonio Marziale (sociologo)
Fonte: Calabriaonweb



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La dirigente di una multinazionale – scappata, a suo dire, dalla Calabria – ha scritto una lettera al Corriere della Sera per denunciare che in Calabria le donne sono atavicamente vittime della cultura maschilista. Lo spunto per tale considerazione le è stato fornito dalla barbara uccisione di Fabiana Luzzi a Corigliano Calabro.



Si signora, è vero. Com’è vero che le donne sono sottomesse ad un’atavica cultura maschilista in Europa, negli Stati Uniti d’America e finanche in Sudafrica. Non se n’è accorta? Eppure le donne hanno tenuto ben cinque conferenze mondiali per denunciare la fenomenologia: Città del Messico (1975), Copenaghen (1980), Nairobi (1985), Pechino (1995) e New York (2000).
Il celebre pugile argentino Carlos Monzon ha ucciso Alicia Muñiz, modella uruguaiana, al culmine di un furioso litigio.
La modella sudafricana Reeva Steenkamp è stata assassinata alle quattro di mattina da Oscar Pistorius, l’atleta “diversamente abile” che ha conquistato le simpatie planetarie a suon di vittorie, con quattro colpi di pistola nella sua casa di Pretoria in Sudafrica.
Christian Brando, figlio dell’attore Marlon, ha ammazzato Leebonny Bakley, moglie dell’attore Robert Blake. Brando era stato fidanzato con la donna prima che lei convolasse a nozze, ma probabilmente la relazione non era ancora finita.
L’atleta O.J. Simpson è responsabile dell’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown e dell’amico di lei Ronald Goldman.
Quattro storie che hanno fatto il giro del mondo. Quattro posizioni geografiche diverse. Quattro femminicidi che alla dirigente di una multinazionale non credo possano essere sfuggiti. Cosa li distingue dall’omicidio di Fabiana Luzzi a Corigliano Calabro? Quattro soprusi maschili nei confronti delle donne. Quattro vicende che esaltano la cultura maschile – globale, nel senso mondiale – della sopraffazione, della risoluzione dei problemi e degli isterismi a suon di colpi d’arma da fuoco o fendenti.



Da sociologo “cum sudata laude” potrei inoltrarmi in dissertazioni e comparazioni che richiederebbero uno spazio infinito, paragonabile ad un’opera enciclopedica, per dimostrare empiricamente come il maschilismo violento non abbia locazione di sorta, ma sarebbe dispersivo e non centrerei l’obiettivo. Per cui, limito le mie osservazioni – ripeto, osservazioni – a poco accademici rilievi.
Se un omicidio viene perpetrato a Milano si tratta di delinquenza. Se un assassinio avviene a Roma si segue la pista politica. Se succede a Corigliano Calabro è sottocultura, sottosviluppo, sotto del più sotto del sotto degli inferi.
Sa cosa c’è signora? Che concordo con le sue tesi, se lei accetta di estenderle ad una territorialità senza confini. Direi che in ogni latitudine c’è da lottare per sconfiggere la sopraffazione, l’impeto irrefrenabile di uomini che credono di risolvere ogni questione alzando la voce, menando le mani o cliccando un grilletto. C’è da lavorare per far capire, a quanti ancora non lo hanno capito, che la dignità di un essere umano prescinde dal sesso. C’è da opporre alla cultura della violenza il culto della pace.
Ma c’è, infine signora, che sono stanco di ascoltare o leggere critiche – luoghi comuni – rivolte alla Calabria gratuitamente, peggio se provengono da qualcuno dei suoi figli. Anch’io, come lei, sono andato via – non scappato – dalla Calabria, perché non trovavo posto per inserirmi nel mondo del lavoro, ma ci torno sempre e guardo alla mia terra natia con assoluta voglia di fare qualcosa per lei, con assoluto orgoglio di sentirmi e dirmi per quello che sono, un calabrese.
Ho lasciato Taurianova (RC), che ho vissuto e finanche amministrato, 23 anni orsono per raggiungere Milano, che dal canto suo mi ha eletto “figlio” conferendomi l’Ambrogino d’Oro – massima onorificenza cittadina – e alla quale guardo come ad una mamma che mi ha permesso di sviluppare le mie idee e le mie capacità. Ma, non ho trovato il paradiso terrestre. Mi scuso per la banalità: tutto il mondo è paese…
Antonio Marziale (sociologo)
Fonte: Calabriaonweb



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martedì 28 maggio 2013

IL PARTITO DEL SUD PROSEGUE NEL SUO CAMMINO


Non posso che esprimere soddisfazione nell'analisi dei risultati del nostro Partito in queste ultime elezioni amministrative e ripetermi in alcuni concetti ed evidenze, come nel ribadire che queste elezioni hanno visto il Partito del Sud presente, come unica realtà meridionalista, direttamente o tramite candidati indipendenti, al nord al centro e al sud della penisola. Il grande lavoro che le donne e gli uomini del Partito, dai militanti ai dirigenti locali e nazionali, hanno condotto in questi anni ha portato a risultati più che soddisfacenti anche da un punto di vista percentuale sui territori in cui le locali sezioni hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale.

In un panorama desolante dove la disaffezione per la politica ed il voto raggiunge e supera livelli di guardia, il Partito del Sud cresce in visibilità e consensi, espressi concretamente dagli elettori con il voto, verso le nostre idee e per la dignità con cui queste vengono sempre esposte, così come importante sottolineare la consapevolezza raggiunta da ciascuno di noi sul fatto che si possa partecipare alle elezioni a schiena dritta rivendicando liberamente il proprio orgoglio d'appartenenza, basandosi solo sul proprio impegno e sottolineando che il tutto s'accompagna ad una capacità organizzativa ormai sempre più consolidata, rodata e strutturata negli anni e che ora ci permette di percorrere senza timori una lunga strada.

E' perciò d'obbligo un doveroso ringraziamento ai nostri candidati ed ai nostri elettori, oltre che a doverosi complimenti a tutti quanti, dirigenti, candidati e militanti, hanno fattivamente lavorato a supporto dell’imponente lavoro che ha permesso la partecipazione del Partito alle elezioni.

C'eravamo lasciati, a livello di elezioni amministrative, con l'ottimo risultato ottenuto in Calabria a Condofuri nello scorso ottobre ( 4,25%) e ripartiamo dal risultato di Formia dove la lista Anima Popolare con il Partito del Sud, brillantemente guidata da Augusto Ciccolella, ha raggiunto il 2,10%, con 100 voti personali in più della lista, in un comune che andrà al ballottaggio. Segnaliamo il buon risultato per il nostro Partito anche a Vicenza grazie a Filippo Romeo che ha portato il suo contribuito da indipendente a sostegno del Sindaco Variati, direttamente eletto al primo turno in un'elezione che ha visto il crollo della lega. Infine ottimo anche il comportamento del nostro candidato indipendente Gennaro Riccio a Melito nelle lista "Melito Adesso" (al 5,70%) con la coalizione al ballottaggio che ci auguriamo possa portare alla vittoria il candidato Sindaco da noi sostenuto e ad ulteriori soddisfazioni il nostro Partito ed i nostri uomini che sui territori così validamente hanno figurato.

 Guardando avanti crediamo che importanti sfide siano presto all'orizzonte, come già ribadito all'ultimo congresso di Roma il nostro Partito intende proseguire nella strada tracciata della ricerca di sinergia con quei soggetti che per visione di strategia politica possono essere più vicini ai nostri ideali progressisti e perciò confermiamo la nostra convinta disponibilità a collaborare, così come stiamo già facendo con alcuni movimenti, al fine di creare un fronte popolare meridionalista coeso, serio e credibile, con quei partiti, movimenti e associazioni civiche che si ispirano al meridionalismo identitario, al federalismo cattaneano e all’area progressista, ovviamente insieme alla difesa della legalità, alla lotta senza quartiere a tutte le mafie ed all'opposizione netta allo smantellamento del welfare, richiesto dall'Europa della finanza e delle banche, condotto dall'attuale e dai due precedenti governi.

 Affermiamo altresì che bisogna continuare il radicamento sui territori  in un percorso di crescita che si concretizzi nel numeri degli iscritti, delle sedi, degli attivisti e dell’ azione politica sui territori, in modo da continuare il dialogo con le forze sane del meridionalismo, quello non ascaro, non velleitario e non alleato dei nemici del Sud. A questo proposito il CDN, eletto un mese fa al IV Congresso, sta strutturando una serie di iniziative politiche che sicuramente ci permetteranno di aumentare  la visibilità del Partito sui territori, iniziative che entro breve renderemo pubbliche.

 Natale Cuccurese


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Non posso che esprimere soddisfazione nell'analisi dei risultati del nostro Partito in queste ultime elezioni amministrative e ripetermi in alcuni concetti ed evidenze, come nel ribadire che queste elezioni hanno visto il Partito del Sud presente, come unica realtà meridionalista, direttamente o tramite candidati indipendenti, al nord al centro e al sud della penisola. Il grande lavoro che le donne e gli uomini del Partito, dai militanti ai dirigenti locali e nazionali, hanno condotto in questi anni ha portato a risultati più che soddisfacenti anche da un punto di vista percentuale sui territori in cui le locali sezioni hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale.

In un panorama desolante dove la disaffezione per la politica ed il voto raggiunge e supera livelli di guardia, il Partito del Sud cresce in visibilità e consensi, espressi concretamente dagli elettori con il voto, verso le nostre idee e per la dignità con cui queste vengono sempre esposte, così come importante sottolineare la consapevolezza raggiunta da ciascuno di noi sul fatto che si possa partecipare alle elezioni a schiena dritta rivendicando liberamente il proprio orgoglio d'appartenenza, basandosi solo sul proprio impegno e sottolineando che il tutto s'accompagna ad una capacità organizzativa ormai sempre più consolidata, rodata e strutturata negli anni e che ora ci permette di percorrere senza timori una lunga strada.

E' perciò d'obbligo un doveroso ringraziamento ai nostri candidati ed ai nostri elettori, oltre che a doverosi complimenti a tutti quanti, dirigenti, candidati e militanti, hanno fattivamente lavorato a supporto dell’imponente lavoro che ha permesso la partecipazione del Partito alle elezioni.

C'eravamo lasciati, a livello di elezioni amministrative, con l'ottimo risultato ottenuto in Calabria a Condofuri nello scorso ottobre ( 4,25%) e ripartiamo dal risultato di Formia dove la lista Anima Popolare con il Partito del Sud, brillantemente guidata da Augusto Ciccolella, ha raggiunto il 2,10%, con 100 voti personali in più della lista, in un comune che andrà al ballottaggio. Segnaliamo il buon risultato per il nostro Partito anche a Vicenza grazie a Filippo Romeo che ha portato il suo contribuito da indipendente a sostegno del Sindaco Variati, direttamente eletto al primo turno in un'elezione che ha visto il crollo della lega. Infine ottimo anche il comportamento del nostro candidato indipendente Gennaro Riccio a Melito nelle lista "Melito Adesso" (al 5,70%) con la coalizione al ballottaggio che ci auguriamo possa portare alla vittoria il candidato Sindaco da noi sostenuto e ad ulteriori soddisfazioni il nostro Partito ed i nostri uomini che sui territori così validamente hanno figurato.

 Guardando avanti crediamo che importanti sfide siano presto all'orizzonte, come già ribadito all'ultimo congresso di Roma il nostro Partito intende proseguire nella strada tracciata della ricerca di sinergia con quei soggetti che per visione di strategia politica possono essere più vicini ai nostri ideali progressisti e perciò confermiamo la nostra convinta disponibilità a collaborare, così come stiamo già facendo con alcuni movimenti, al fine di creare un fronte popolare meridionalista coeso, serio e credibile, con quei partiti, movimenti e associazioni civiche che si ispirano al meridionalismo identitario, al federalismo cattaneano e all’area progressista, ovviamente insieme alla difesa della legalità, alla lotta senza quartiere a tutte le mafie ed all'opposizione netta allo smantellamento del welfare, richiesto dall'Europa della finanza e delle banche, condotto dall'attuale e dai due precedenti governi.

 Affermiamo altresì che bisogna continuare il radicamento sui territori  in un percorso di crescita che si concretizzi nel numeri degli iscritti, delle sedi, degli attivisti e dell’ azione politica sui territori, in modo da continuare il dialogo con le forze sane del meridionalismo, quello non ascaro, non velleitario e non alleato dei nemici del Sud. A questo proposito il CDN, eletto un mese fa al IV Congresso, sta strutturando una serie di iniziative politiche che sicuramente ci permetteranno di aumentare  la visibilità del Partito sui territori, iniziative che entro breve renderemo pubbliche.

 Natale Cuccurese


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La Corte dei Conti da ragione a de Magistris....


Da Partito del Sud - Napoli:  Riceviamo dall'Ufficio Comunicazione di Luigi de Magistris, e con enorme soddisfazione postiamo, nell'assordante silenzio dei "demolitori quotidiani" ....

Il Comune di Napoli come esempio di azioni giuste e legali tese al bene pubblico, tra "buche" e agguati...

Il Partito del Sud, come sempre, è vicino al sindaco nelle giuste politiche che col tempo trovano i dovuti riconoscimenti!

AVEVAMO RAGIONE: DIRITTI PRIMA DEL PATTO


La Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania ha ritenuto che non sussistono i presupposti per l'esercizio dell'azione di responsabilità e ha disposto l'archiviazione della vertenza riguardante l'assunzione, effettuata l'anno scorso dal Comune di Napoli, di oltre 300 maestre a tempo determinato, non avendo provocato nessun danno di tipo erariale alle casse pubbliche. 
Si tratta di una decisione che ci conforta e che conforta tutti gli amministratori che, imbrigliati dai vincoli imposti dal Patto di stabilità e dalla spending review, quotidianamente vivono la difficoltà di garantire i servizi e dunque i diritti ai loro cittadini. 
Quegli amministratori sospesi tra la scelta di seguire i parametri del formalismo burocratico contabile e la Costituzione. 
Quegli amministratori che si trovano in una condizione paradossale che vede i diritti compressi dalla morsa dell'attenzione al contenimento della spesa, legittima quando non contrasta con la garanzia dei servizi essenziali che spettano, come democrazia stabilisce, alle persone. 
Questa amministrazione, coraggiosamente, l'anno scorso ha scelto la strada della Costituzione, dei diritti, delle persone decidendo di assumere le insegnanti precarie, per garantire l'apertura delle scuole comunali e i servizi educativi da esse svolti, ed indicando nell'istruzione un diritto infungibile e fondamentale, dunque non sacrificabile su nessun altare di bilancio. 
Noi sapevamo di avere ragione, perchè sapevamo di muoverci entro i confini della Costituzione, così come spiegato alla stessa Procura della Corte dei Conti. 

Oggi questa ragione, la ragione della democrazia, ha trovato una sua conferma importante da parte della magistratura contabile, anche nei riferimenti giurisprudenziali che abbiamo indicato come nostro riferimento e che la Procura della Corte dei Conti ci riconosce come legittimi. 

Sembra aprirsi, finalmente, in modo consapevole e proficuo, una nuova stagione politica che speriamo non venga arrestata e che produca l'apertura di un confronto, fra amministratori locali e Governo, in merito alla necessità di rivedere i vincoli del Patto di stabilità; che faccia emergere la consapevolezza che anche la legge di natura finanziaria, volta giustamente al contenimento della spesa pubblica, deve trovare però un limite invalicabile nella Costituzione e dunque nei diritti da garantire ai cittadini; che riconosca un primato all'azione di governo locale quando questa, oltre le regole finanziarie, agisce in modo trasparente per garantire i servizi della collettività dunque il bene comune, scegliendo le persone e i loro bisogni concreti in settori vitali come la scuola, la sicurezza, l'ambiente. 

Luigi de Magistris

Fonte : Marzia Bonacci


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Da Partito del Sud - Napoli:  Riceviamo dall'Ufficio Comunicazione di Luigi de Magistris, e con enorme soddisfazione postiamo, nell'assordante silenzio dei "demolitori quotidiani" ....

Il Comune di Napoli come esempio di azioni giuste e legali tese al bene pubblico, tra "buche" e agguati...

Il Partito del Sud, come sempre, è vicino al sindaco nelle giuste politiche che col tempo trovano i dovuti riconoscimenti!

AVEVAMO RAGIONE: DIRITTI PRIMA DEL PATTO


La Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania ha ritenuto che non sussistono i presupposti per l'esercizio dell'azione di responsabilità e ha disposto l'archiviazione della vertenza riguardante l'assunzione, effettuata l'anno scorso dal Comune di Napoli, di oltre 300 maestre a tempo determinato, non avendo provocato nessun danno di tipo erariale alle casse pubbliche. 
Si tratta di una decisione che ci conforta e che conforta tutti gli amministratori che, imbrigliati dai vincoli imposti dal Patto di stabilità e dalla spending review, quotidianamente vivono la difficoltà di garantire i servizi e dunque i diritti ai loro cittadini. 
Quegli amministratori sospesi tra la scelta di seguire i parametri del formalismo burocratico contabile e la Costituzione. 
Quegli amministratori che si trovano in una condizione paradossale che vede i diritti compressi dalla morsa dell'attenzione al contenimento della spesa, legittima quando non contrasta con la garanzia dei servizi essenziali che spettano, come democrazia stabilisce, alle persone. 
Questa amministrazione, coraggiosamente, l'anno scorso ha scelto la strada della Costituzione, dei diritti, delle persone decidendo di assumere le insegnanti precarie, per garantire l'apertura delle scuole comunali e i servizi educativi da esse svolti, ed indicando nell'istruzione un diritto infungibile e fondamentale, dunque non sacrificabile su nessun altare di bilancio. 
Noi sapevamo di avere ragione, perchè sapevamo di muoverci entro i confini della Costituzione, così come spiegato alla stessa Procura della Corte dei Conti. 

Oggi questa ragione, la ragione della democrazia, ha trovato una sua conferma importante da parte della magistratura contabile, anche nei riferimenti giurisprudenziali che abbiamo indicato come nostro riferimento e che la Procura della Corte dei Conti ci riconosce come legittimi. 

Sembra aprirsi, finalmente, in modo consapevole e proficuo, una nuova stagione politica che speriamo non venga arrestata e che produca l'apertura di un confronto, fra amministratori locali e Governo, in merito alla necessità di rivedere i vincoli del Patto di stabilità; che faccia emergere la consapevolezza che anche la legge di natura finanziaria, volta giustamente al contenimento della spesa pubblica, deve trovare però un limite invalicabile nella Costituzione e dunque nei diritti da garantire ai cittadini; che riconosca un primato all'azione di governo locale quando questa, oltre le regole finanziarie, agisce in modo trasparente per garantire i servizi della collettività dunque il bene comune, scegliendo le persone e i loro bisogni concreti in settori vitali come la scuola, la sicurezza, l'ambiente. 

Luigi de Magistris

Fonte : Marzia Bonacci


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lunedì 27 maggio 2013

Ilva, la bufala dei 40 mila posti a rischio


Di Alessandro Marescotti

Nella vicenda Ilva troppi giornalisti hanno accettato e rilanciato un numero misterioso: 40 mila. Uno per tutti il Corriere della Sera: “Ilva nel caos: 40 mila a rischio”. E’ un numero non verificato, da nessuna parte c’è uno straccio di documentazione, di disaggregazione attendibile dei dati.Ma alloraquanti sono i posti di lavoro nell’Ilva Spa?
Sono 16.343 in 15 siti produttivi in Italia, Europa e Tunisia.  Di questi a Taranto sono 12.859, a Genova 1.600, a Novi Ligure 800, a Racconigi 80, a Marghera 120, a Patrica 70.
L’indotto a Taranto oggi conta circa 3 mila lavoratori.
Tutto il Gruppo Riva nel mondo ammonta a 21.711 dipendenti.
Alcuni specificano che sono a rischio “24 mila posti di lavoro diretti, 40 mila con l’indotto”. Ma se sommiamo tutti i dipendenti del Gruppo Riva nel mondo ai tremila dell’indotto di Taranto oscilliamo tra i 24 e i 25 mila.Con quali calcoli si arrivi invece ai fatidici 40 mila nessuno lo spiega. Mistero. Eppure 40 mila è la cifra che appare nei titoloni.
Tuttavia la bufala non è solo questo fantomatico numero di 40 mila.
La vera bufala è far credere che i lavoratori siano meglio tutelati lasciando ai Riva la piena libertà di spostamento dei profitti accumulati in anni e anni di produzione che i magistrati ritengono frutto di attività altamente inquinanti e per la qual cosa da tempo è partita una poderosa inchiesta dal nome emblematico: Ambiente Svenduto
L’accusa della magistratura è pesante: ammonterebbe a oltre 8 miliardi il profitto di un’attività ritenuta illecita penalmente.
“La ratio del sequestro – ha spiegato il procuratore Franco Sebastio – è quella di bloccare le somme sottratte agli investimenti per abbattere l’impatto ambientale della fabbrica”.
Sarebbe interessante capire come mai, invece di gioire per la mossa dei magistrati, stuoli di politici e giornalisti si preoccupino ora e non prima. 
Era meglio promettere la realizzazione di un’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) senza un piano industriale e senza quattrini? Che garanzia dava e dà un cronoprogramma di interventi promessi e non mantenuti, dato che le casse dell’Ilva risultavano stranamente vuote?
A Taranto il dubbio che inquietava prima (e non ora) era invece che tutta la storia dell’Ilva finisse con il fallimento dell’azienda e la dichiarazione fatale: non abbiamo più un euro in cassa, arrangiatevi. Avremmo avuto i lavoratori sul lastrico senza paracadute. E in più un deserto pieno di veleni e di rottami.
Questo scenario apocalittico, grazie alla magistratura, non c’è più.
Ora a Taranto lavoratori e cittadini hanno un paracadute, una polizza per il futuro. E una speranza di rinascita basata sulle bonifiche.
Al posto dell’incubo di un futuro non garantito da niente e nessuno, c’è ora la Guardia di Finanza che sta setacciando operosamente conti correnti, titoli e proprietà riconducibili al gruppo Riva e ai protagonisti di questa vicenda.
Perché allora fare allarmismo e parlare di 40 mila persone messe in pericolo se i magistrati stanno cercando proprio ciò che servirà ai lavoratori e ai cittadini, per garantire le bonifiche, il lavoro e un futuro possibile risarcimento?
La storia dell’Ilva di Taranto è contornata da politici e sindacalisti che non si sono preoccupati quando si dovevano preoccupare e che si preoccupano invece ora che dovrebbero al contrario gioire e ringraziare la magistratura. La magistratura ha saputo dimostrare che la legalità paga.
Utilizzando il grimaldello legale del “sequestro per equivalente”, il Gip Patrizia Todisco ha fatto come Robin Hood: toglie ai Riva per dare ai poveri.
Nessuno sembra apprezzare che questa volta Robin Hood agisce nella legalità. Come confondere allora le idee? Facile: capovolgendo tutto e inventando 40 mila persone in preda al panico. Perché solo un’ondata di panico può contrastare l’ondata di giubilo con cui a Taranto è stato accolto il “sequestro per equivalente” di oltre otto miliardi di beni e capitali dell’impero economico dei Riva.




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Di Alessandro Marescotti

Nella vicenda Ilva troppi giornalisti hanno accettato e rilanciato un numero misterioso: 40 mila. Uno per tutti il Corriere della Sera: “Ilva nel caos: 40 mila a rischio”. E’ un numero non verificato, da nessuna parte c’è uno straccio di documentazione, di disaggregazione attendibile dei dati.Ma alloraquanti sono i posti di lavoro nell’Ilva Spa?
Sono 16.343 in 15 siti produttivi in Italia, Europa e Tunisia.  Di questi a Taranto sono 12.859, a Genova 1.600, a Novi Ligure 800, a Racconigi 80, a Marghera 120, a Patrica 70.
L’indotto a Taranto oggi conta circa 3 mila lavoratori.
Tutto il Gruppo Riva nel mondo ammonta a 21.711 dipendenti.
Alcuni specificano che sono a rischio “24 mila posti di lavoro diretti, 40 mila con l’indotto”. Ma se sommiamo tutti i dipendenti del Gruppo Riva nel mondo ai tremila dell’indotto di Taranto oscilliamo tra i 24 e i 25 mila.Con quali calcoli si arrivi invece ai fatidici 40 mila nessuno lo spiega. Mistero. Eppure 40 mila è la cifra che appare nei titoloni.
Tuttavia la bufala non è solo questo fantomatico numero di 40 mila.
La vera bufala è far credere che i lavoratori siano meglio tutelati lasciando ai Riva la piena libertà di spostamento dei profitti accumulati in anni e anni di produzione che i magistrati ritengono frutto di attività altamente inquinanti e per la qual cosa da tempo è partita una poderosa inchiesta dal nome emblematico: Ambiente Svenduto
L’accusa della magistratura è pesante: ammonterebbe a oltre 8 miliardi il profitto di un’attività ritenuta illecita penalmente.
“La ratio del sequestro – ha spiegato il procuratore Franco Sebastio – è quella di bloccare le somme sottratte agli investimenti per abbattere l’impatto ambientale della fabbrica”.
Sarebbe interessante capire come mai, invece di gioire per la mossa dei magistrati, stuoli di politici e giornalisti si preoccupino ora e non prima. 
Era meglio promettere la realizzazione di un’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) senza un piano industriale e senza quattrini? Che garanzia dava e dà un cronoprogramma di interventi promessi e non mantenuti, dato che le casse dell’Ilva risultavano stranamente vuote?
A Taranto il dubbio che inquietava prima (e non ora) era invece che tutta la storia dell’Ilva finisse con il fallimento dell’azienda e la dichiarazione fatale: non abbiamo più un euro in cassa, arrangiatevi. Avremmo avuto i lavoratori sul lastrico senza paracadute. E in più un deserto pieno di veleni e di rottami.
Questo scenario apocalittico, grazie alla magistratura, non c’è più.
Ora a Taranto lavoratori e cittadini hanno un paracadute, una polizza per il futuro. E una speranza di rinascita basata sulle bonifiche.
Al posto dell’incubo di un futuro non garantito da niente e nessuno, c’è ora la Guardia di Finanza che sta setacciando operosamente conti correnti, titoli e proprietà riconducibili al gruppo Riva e ai protagonisti di questa vicenda.
Perché allora fare allarmismo e parlare di 40 mila persone messe in pericolo se i magistrati stanno cercando proprio ciò che servirà ai lavoratori e ai cittadini, per garantire le bonifiche, il lavoro e un futuro possibile risarcimento?
La storia dell’Ilva di Taranto è contornata da politici e sindacalisti che non si sono preoccupati quando si dovevano preoccupare e che si preoccupano invece ora che dovrebbero al contrario gioire e ringraziare la magistratura. La magistratura ha saputo dimostrare che la legalità paga.
Utilizzando il grimaldello legale del “sequestro per equivalente”, il Gip Patrizia Todisco ha fatto come Robin Hood: toglie ai Riva per dare ai poveri.
Nessuno sembra apprezzare che questa volta Robin Hood agisce nella legalità. Come confondere allora le idee? Facile: capovolgendo tutto e inventando 40 mila persone in preda al panico. Perché solo un’ondata di panico può contrastare l’ondata di giubilo con cui a Taranto è stato accolto il “sequestro per equivalente” di oltre otto miliardi di beni e capitali dell’impero economico dei Riva.




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PIU' A SUD - LA VIGNETTA DI FRANCO GALLO


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venerdì 24 maggio 2013

ELEZIONI DEL 26 E 27 MAGGIO 2013: VOTA E FAI VOTARE IL PARTITO DEL SUD !




Mancano pochi giorni alla fine della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.

Il Partito del Sud e' presente come sempre con propri rappresentanti al sud, al centro e al nord della penisola; nel comune di Formia con il Candidato Sindaco Augusto Ciccolella con la lista "Anima Popolare" e con propri candidati indipendenti  a Melito (NA)  con Gennaro Riccio e alle Comunali di Vicenza con Filippo Romeo.

Per maggiori informazioni al riguardo potete visitare i nostri blog o i nostri gruppi e pagine presenti sui principali Social Network, qui alcuni link per saperne di più:





Diffondete la notizia in rete, contattate i Vs. amici e conoscenti presenti sui territori invitandoli a votare per i candidati del Partito del Sud che anche questa volta, con enorme sacrificio personale e con coraggio, portano la fiaccola dell'ideale meridionalista al voto.

Vota e fai votare per il Partito del Sud ed i suoi candidati!


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Mancano pochi giorni alla fine della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.

Il Partito del Sud e' presente come sempre con propri rappresentanti al sud, al centro e al nord della penisola; nel comune di Formia con il Candidato Sindaco Augusto Ciccolella con la lista "Anima Popolare" e con propri candidati indipendenti  a Melito (NA)  con Gennaro Riccio e alle Comunali di Vicenza con Filippo Romeo.

Per maggiori informazioni al riguardo potete visitare i nostri blog o i nostri gruppi e pagine presenti sui principali Social Network, qui alcuni link per saperne di più:





Diffondete la notizia in rete, contattate i Vs. amici e conoscenti presenti sui territori invitandoli a votare per i candidati del Partito del Sud che anche questa volta, con enorme sacrificio personale e con coraggio, portano la fiaccola dell'ideale meridionalista al voto.

Vota e fai votare per il Partito del Sud ed i suoi candidati!


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Articolo sul meridionalismo e il PdelSUD su "il Giornale del Sud" di Venerdì 24 Maggio 2013


Riportiamo l'editoriale de "il Giornale del Sud" e ringraziamo per l'attenzione ...



Il Giornale del Sud

L’EDITORIALE/ Rimpasto a Napoli, la guerra del meridionalismo (per ora) è vinta dal Partito del Sud

balia esposito de magistris riccio
Da sinistra Andrea Balia, Marco Esposito, Luigi De Magistris e Enzo Riccio

Il Partito del Sud, con l’uscita dalla giunta di Marco Esposito, resta l’unica formazione identitaria che rappresenta il Sud in una sede istituzionale. Il risultato positivo è frutto della lunga trattativa tra i vertici del partito e il Sindaco di Napoli ma anche delle scelte strategiche del PdSud all’interno del fronte meridionalista. Ma la battaglia è ancora lunga.
NAPOLI - Chapeau agli amici del Partito del Sud. Senza girarci troppo intorno mi sento di dire che i veri vincitori della partita politica che si è giocata tra il fronte meridionalista e il primo cittadino di Napoli, sono proprio i vertici del partito del Sud, in primo luogo Andrea Balia e Enzo Riccio che hanno guidato il partito fino al congresso dello scorso mese. Vincono per aver condotto in modo brillante una sottile trattativa e per essersi mossi nel modo giusto tra l’ex assessore alle Attività Produttive Marco Esposito e Luigi De Magistris. Una sottile trattativa che, ad un certo punto, si è di molto ingarbugliata. Ripercorriamo brevemente la vicenda. Eravamo agli inizi dell’avventura di Unione Mediterranea, la creatura politica meridionalista lanciata dallo stesso Esposito e voluta fortemente da decine di associazioni e movimenti meridionalisti per metterla nelle mani del giornalista Pino Aprile. I presupposti furono ottimi. A Bari, era l’8 settembre 2012, il processo identitario meridionalista godé della benedizione del Sindaco Michele Emiliano. A Napoli, il 23 novembre dello stesso anno, ci fu la nascita ufficiale del movimento e la benedizione di De Magistris. Il Partito del Sud partecipò e fu tra i principali protagonisti di quella stagione ottenendo una vasta rappresentanza nel coordinamento provvisorio che ha gestito il movimento in questi mesi e che porterà il 22 e 23 giugno al I Congresso di Um, quello fondativo che si celebrerà nella simbolica località di Casalduni. Poi, ad un certo punto, le tensioni sotterranee minarono lo stretto legame che si era creato e il PdSud uscì, di fatto, dal fronte meridionalista di Esposito-Aprile-Patruno. Non si comprese bene il perchè anche se i rapporti personali sembrarono, e sembrano tutt’ora (come dimostrano le attestazioni di stima e affetto registrate sui social network a Marco Esposito proprio in queste ore), cordiali. Non si afferravano però, le motivazioni “politiche” di quella scelta di distacco. Non le conosciamo e forse non le conosceremo mai, fatto sta che la scelta di separare i destini del Partito del Sud, da quelli di Unione Mediterranea ha pagato, e qui sta la giustezza delle mosse della dirigenza del partito. Il PdSud rivendicò la propria essenza politica e si spese per le politiche di febbraio, unica formazione politica ad essere presente alla competizione (nella sola regione Lazio per il Senato). Poco si disse. Abbastanza per un mondo, quello meridionalista, abituato al niente. Da quel momento il PdSud riprese a trattare, anche con Luigi De Magistris, da sempre sostenuto per la lotta alla conquista di Palazzo San Giacomo. Da quella “trattativa” è uscita fuori la nomina di Andrea Balia, membro del Consiglio Nazionale del partito, a delegato diretto del Sindaco nella commissione toponomastica di Napoli. Un incarico importante e, soprattutto, significativamente utile per la battaglia identitaria che il PdSud e il fronte meridionalista da anni stanno portando avanti. La nomina risale al 13 aprile. Nel frattempo, come già detto, il percorso di Unione Mediterranea è andato avanti e punta al congresso. Marco Esposito ha rimarcato il suo impegno meridionalista con il libro “Separiamoci” che sta portando in giro smarcando, di fatto, la sua posizione (al vertice di Um) da quella del movimento arancione del primo cittadino che, senza troppi complimenti, profittando della richiesta di “maggiore responsabilità” venuta dai partiti (così De Magistris ha definito la fame di poltrone dei suoi sostenitori in consiglio comunale), l’ha accompagnato fuori dalla giunta sacrificandolo agli “alti interessi” della politica partenopea. Con l’uscita di scena di Esposito il meridionalismo perde il suo rappresentante più istituzionale a vantaggio del Partito del Sud che resta l’unica formazione politica ad avere due piedi ben saldi all’interno della principale amministrazione comunale del sud continentale. Da lì, se la dirigenza uscita dal congresso di aprile saprà ben giocare le sue carte, il PdSud può restare sulla breccia e rafforzare la sua posizione anche nei confronti del resto del meridionalismo politico. Insomma, la sottile guerra (politica) del Sud, per il momento, è vinta dal PdSud ma tutto lascia supporre che siamo solo agli inizi.
ROBERTO DELLA ROCCA

Fonte: Il Giornale del Sud


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Riportiamo l'editoriale de "il Giornale del Sud" e ringraziamo per l'attenzione ...



Il Giornale del Sud

L’EDITORIALE/ Rimpasto a Napoli, la guerra del meridionalismo (per ora) è vinta dal Partito del Sud

balia esposito de magistris riccio
Da sinistra Andrea Balia, Marco Esposito, Luigi De Magistris e Enzo Riccio

Il Partito del Sud, con l’uscita dalla giunta di Marco Esposito, resta l’unica formazione identitaria che rappresenta il Sud in una sede istituzionale. Il risultato positivo è frutto della lunga trattativa tra i vertici del partito e il Sindaco di Napoli ma anche delle scelte strategiche del PdSud all’interno del fronte meridionalista. Ma la battaglia è ancora lunga.
NAPOLI - Chapeau agli amici del Partito del Sud. Senza girarci troppo intorno mi sento di dire che i veri vincitori della partita politica che si è giocata tra il fronte meridionalista e il primo cittadino di Napoli, sono proprio i vertici del partito del Sud, in primo luogo Andrea Balia e Enzo Riccio che hanno guidato il partito fino al congresso dello scorso mese. Vincono per aver condotto in modo brillante una sottile trattativa e per essersi mossi nel modo giusto tra l’ex assessore alle Attività Produttive Marco Esposito e Luigi De Magistris. Una sottile trattativa che, ad un certo punto, si è di molto ingarbugliata. Ripercorriamo brevemente la vicenda. Eravamo agli inizi dell’avventura di Unione Mediterranea, la creatura politica meridionalista lanciata dallo stesso Esposito e voluta fortemente da decine di associazioni e movimenti meridionalisti per metterla nelle mani del giornalista Pino Aprile. I presupposti furono ottimi. A Bari, era l’8 settembre 2012, il processo identitario meridionalista godé della benedizione del Sindaco Michele Emiliano. A Napoli, il 23 novembre dello stesso anno, ci fu la nascita ufficiale del movimento e la benedizione di De Magistris. Il Partito del Sud partecipò e fu tra i principali protagonisti di quella stagione ottenendo una vasta rappresentanza nel coordinamento provvisorio che ha gestito il movimento in questi mesi e che porterà il 22 e 23 giugno al I Congresso di Um, quello fondativo che si celebrerà nella simbolica località di Casalduni. Poi, ad un certo punto, le tensioni sotterranee minarono lo stretto legame che si era creato e il PdSud uscì, di fatto, dal fronte meridionalista di Esposito-Aprile-Patruno. Non si comprese bene il perchè anche se i rapporti personali sembrarono, e sembrano tutt’ora (come dimostrano le attestazioni di stima e affetto registrate sui social network a Marco Esposito proprio in queste ore), cordiali. Non si afferravano però, le motivazioni “politiche” di quella scelta di distacco. Non le conosciamo e forse non le conosceremo mai, fatto sta che la scelta di separare i destini del Partito del Sud, da quelli di Unione Mediterranea ha pagato, e qui sta la giustezza delle mosse della dirigenza del partito. Il PdSud rivendicò la propria essenza politica e si spese per le politiche di febbraio, unica formazione politica ad essere presente alla competizione (nella sola regione Lazio per il Senato). Poco si disse. Abbastanza per un mondo, quello meridionalista, abituato al niente. Da quel momento il PdSud riprese a trattare, anche con Luigi De Magistris, da sempre sostenuto per la lotta alla conquista di Palazzo San Giacomo. Da quella “trattativa” è uscita fuori la nomina di Andrea Balia, membro del Consiglio Nazionale del partito, a delegato diretto del Sindaco nella commissione toponomastica di Napoli. Un incarico importante e, soprattutto, significativamente utile per la battaglia identitaria che il PdSud e il fronte meridionalista da anni stanno portando avanti. La nomina risale al 13 aprile. Nel frattempo, come già detto, il percorso di Unione Mediterranea è andato avanti e punta al congresso. Marco Esposito ha rimarcato il suo impegno meridionalista con il libro “Separiamoci” che sta portando in giro smarcando, di fatto, la sua posizione (al vertice di Um) da quella del movimento arancione del primo cittadino che, senza troppi complimenti, profittando della richiesta di “maggiore responsabilità” venuta dai partiti (così De Magistris ha definito la fame di poltrone dei suoi sostenitori in consiglio comunale), l’ha accompagnato fuori dalla giunta sacrificandolo agli “alti interessi” della politica partenopea. Con l’uscita di scena di Esposito il meridionalismo perde il suo rappresentante più istituzionale a vantaggio del Partito del Sud che resta l’unica formazione politica ad avere due piedi ben saldi all’interno della principale amministrazione comunale del sud continentale. Da lì, se la dirigenza uscita dal congresso di aprile saprà ben giocare le sue carte, il PdSud può restare sulla breccia e rafforzare la sua posizione anche nei confronti del resto del meridionalismo politico. Insomma, la sottile guerra (politica) del Sud, per il momento, è vinta dal PdSud ma tutto lascia supporre che siamo solo agli inizi.
ROBERTO DELLA ROCCA

Fonte: Il Giornale del Sud


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Formia (LT): Itri Tv - Countdown - Confronto tra i candidati a Sindaco alle prossime elezioni amministrative

Online la puntata dedicata al confronto tra i candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative.
In studio: Erasmo Picano, Augusto Ciccolella, Sandro Bartolomeo, Paola Senza Bavaglio Villa, Gennaro Varriale .

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Online la puntata dedicata al confronto tra i candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative.
In studio: Erasmo Picano, Augusto Ciccolella, Sandro Bartolomeo, Paola Senza Bavaglio Villa, Gennaro Varriale .

La Locomotiva, il Carbone che non c’è e i vagoni con il freno tirato – #fatequalcosadimerionale


locomotivaFonte: Sud24
Questa mattina in un “accorato” intervento il presidente di Confindustria Squinzi ha detto che l’Italia è sull’orlo del baratro, anzi che il nord, la locomotiva è sull’orlo del baratro.
Ora su temi “ferroviari” ci siamo soffermati più volte e quasi sempre parlando, o dei trasporti che al sud non sono contemplati come opzione, oppure con le regioni del sud nella veste di vagoni riottosi e vecchi difficili da trainare anche per la potente locomotiva settentrionale… “Il nord senza il sud sarebbe la Baviera”… dicono.
Non sono mai stato macchinista o ferroviere, ma la mia casa (di mio padre) al mare in Abruzzo si affaccia sulla ferrovia e da piccolo (e un po’ anche da grande) ho sempre avuto la passione per i treni e ho notato che quanto più il treno è moderno ed efficiente in tutte le sue parti tanto più i treni passavano spediti e senza troppi stridori sulle rotaie.
Ecco, forse Squinzi, e la stragrande maggioranza dei nostri politici non hanno casa su una ferrovia e immaginano una locomotiva che, fortissima, a prescindere dai vagoni, tira questo treno che corre nelle praterie sconfinate.
Una volta nelle stazioni c’era il ferroviere addetto al controllo delle carrozze che, nelle soste, andava a controllare l’efficienza dei freni, se ci fossero problemi e tanti altri piccoli accorgimenti facendo in modo che poi la locomotiva potesse di nuovo sfrecciare libera e veloce.
Se paragoniamo l’Italia a un convoglio ferroviario la pubblicistica vuole sempre il nord locomotiva e il sud vagone… Tutti però dimenticano il carbone.
Si il carbone (i soldi, per capirci) manca, come corre la locomotiva ? Ebbene se i consumi, specialmente a sud sono crollati, come la locomotiva nord può correre ?… E non è solo una questione di carbone (soldi) è una questione di freni. La mancanza di interventi positivi al sud, anzi una continua politica della discriminazione economica e di sviluppo, hanno fatto sì che i “vagoni” sud abbiano in blocco anche i freni. E la locomotiva nord resta al palo, anzi si lascia trascinare nel baratro dove in qualche modo ha fatto già cadere i suoi vagoni.
Eppure nei treni moderni la locomotiva non è detto che sia in testa. Se non ci si convince che non è spingendo sull’acceleratore della locomotiva nord che si riparte, ma rimuovendo i blocchi ai freni del sud che si può avere qualche possibilità di ripartire, non si andrà da nessuna parte.
Il problema è che il coro delle associazioni di categoria e dei politici è sempre lo stesso: la locomotiva deve tirare. Così anche lei andrà nel baratro come i vagoni… E poi sarà seguita dall’amata Baviera…
di Michele Dell’Edera
Fonte: Sud24

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locomotivaFonte: Sud24
Questa mattina in un “accorato” intervento il presidente di Confindustria Squinzi ha detto che l’Italia è sull’orlo del baratro, anzi che il nord, la locomotiva è sull’orlo del baratro.
Ora su temi “ferroviari” ci siamo soffermati più volte e quasi sempre parlando, o dei trasporti che al sud non sono contemplati come opzione, oppure con le regioni del sud nella veste di vagoni riottosi e vecchi difficili da trainare anche per la potente locomotiva settentrionale… “Il nord senza il sud sarebbe la Baviera”… dicono.
Non sono mai stato macchinista o ferroviere, ma la mia casa (di mio padre) al mare in Abruzzo si affaccia sulla ferrovia e da piccolo (e un po’ anche da grande) ho sempre avuto la passione per i treni e ho notato che quanto più il treno è moderno ed efficiente in tutte le sue parti tanto più i treni passavano spediti e senza troppi stridori sulle rotaie.
Ecco, forse Squinzi, e la stragrande maggioranza dei nostri politici non hanno casa su una ferrovia e immaginano una locomotiva che, fortissima, a prescindere dai vagoni, tira questo treno che corre nelle praterie sconfinate.
Una volta nelle stazioni c’era il ferroviere addetto al controllo delle carrozze che, nelle soste, andava a controllare l’efficienza dei freni, se ci fossero problemi e tanti altri piccoli accorgimenti facendo in modo che poi la locomotiva potesse di nuovo sfrecciare libera e veloce.
Se paragoniamo l’Italia a un convoglio ferroviario la pubblicistica vuole sempre il nord locomotiva e il sud vagone… Tutti però dimenticano il carbone.
Si il carbone (i soldi, per capirci) manca, come corre la locomotiva ? Ebbene se i consumi, specialmente a sud sono crollati, come la locomotiva nord può correre ?… E non è solo una questione di carbone (soldi) è una questione di freni. La mancanza di interventi positivi al sud, anzi una continua politica della discriminazione economica e di sviluppo, hanno fatto sì che i “vagoni” sud abbiano in blocco anche i freni. E la locomotiva nord resta al palo, anzi si lascia trascinare nel baratro dove in qualche modo ha fatto già cadere i suoi vagoni.
Eppure nei treni moderni la locomotiva non è detto che sia in testa. Se non ci si convince che non è spingendo sull’acceleratore della locomotiva nord che si riparte, ma rimuovendo i blocchi ai freni del sud che si può avere qualche possibilità di ripartire, non si andrà da nessuna parte.
Il problema è che il coro delle associazioni di categoria e dei politici è sempre lo stesso: la locomotiva deve tirare. Così anche lei andrà nel baratro come i vagoni… E poi sarà seguita dall’amata Baviera…
di Michele Dell’Edera
Fonte: Sud24

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giovedì 23 maggio 2013

Sicilia, cerimonia per ricordare i centoventi anni del congresso dei Fasci dei lavoratori e del Partito Socialista isolano - E’ nato il Partito Socialista dei Siciliani

Il Partito del Sud saluta con piacere la nascita del Partito Socialista dei Siciliani, Partito con cui abbiamo aperto un tavolo politico in vista di eventuale futura collaborazione sui territori e che ha partecipato, portando un saluto, alla nostra ultima riunione regionale. In bocca al lupo !!




imagesHanno partecipato un centinaio di persone al sit-in organizzato dalla Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia” e dal Comitato promotore del Partito Socialista dei Siciliani, svoltosi in via Alloro 97, nel pomeriggio di martedì 21 maggio, per ricordare i centoventi anni del congresso dei Fasci dei lavoratori e del Partito Socialista isolano. Sono intervenuti Antonio Matasso, Fabio Cannizzaro, Franco Gioia, Ignazio Coppola, Nino Gennaro e Turi Lombardo, trai promotori dell’evento, ma anche l’ex presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Piero Fagone, Placido Rizzotto (nipote omonimo del sindacalista socialista ucciso dalla mafia a Corleone), Armando Melodia del Partito del Sud ed il segretario del Fronte Nazionale Siciliano Giuseppe Scianò. Al termine della manifestazione, è stato costituito un comitato per gestire il processo costituente del rifondato Partito Socialista dei Siciliani, che intende riattivare l’esperienza politica del soggetto politico costituito dai Fasci Siciliani e dai circoli socialisti di tutta la Sicilia nel 1893.

Fonte: Strettoweb

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E’ nato il Partito Socialista dei Siciliani

Di Riccardo Gueci



Dopo un intervallo storico di 120 anni, è rinato il Partito Socialista dei Siciliani. Ieri sera, a Palermo, nella sala “Mauro Rostagno” del Palazzo delle Aquile ha visto la luce il nuovo Partito socialista per iniziativa di un gruppo di promotori, tra i quali spiccano i nomi di Antonio Matasso, Ignazio Coppola, Turi Lombardo, Fabio Cannizzaro ed altri.
autonomia siciliana cartaIl nuovo Partito ha assunto quale simbolo un quadrato rosso entro il quale spicca in bianco la scritta Psd e l’aggiunta finale in giallo della ‘S’. Sotto la scritta sei pallini bianchi a forma di grappolo d’uva a significare l’aggregato unitario dei suoi componenti.
Il comitato eletto è composto da nove membri, in rappresentanza dei territori delle Province di Catania, Messina, Palermo e Trapani. Sono in corso contatti con altri ambienti della sinistra diffusa nei restanti territori siciliani.
Entro l’anno il neo Partito celebrerà il suo congresso costituente che avrà come riferimento strategico l’Autonomia siciliana. I componenti che provvisoriamente gestiranno tutto il processo costituente sono Antonio Matasso, Fabio Cannizzaro, Ignazio Coppola, Ignazio Buttitta, Turi Lombardo, Giuseppe Coniglione, Nino Gennaro, Franco Gioia e Leonardo D’Angelo.
L’assemblea costituente ha avuto luogo a seguito della celebrazione, davanti al portone, al numero civico 97 di via Alloro, Palazzo Cefalà, dove il 21 e 22 maggio del 1893 si tenne il congresso fondativo del Partito Socialista Siciliano il cui comitato centrale vide la presenza di nove membri composto da Giacomo Montalto, Nicola Petrina, Giuseppe De Felice Giuffrida, Luigi Leone, Antonio Licata, Agostino Lo Piano Pomar, Rosario Garibaldi Bosco, Nicola Barbato e socialismo 2Bernardino Verro.
La commemorazione del 120° anniversario di quello storico evento è stata tenuta dal professore Antonio Matasso che, socialismo 3oltre a ricordare la storica alleanza tra i socialisti del tempo e le associazioni dei Fasci dei Lavoratori, ha avanzato la proposta di impegnare l’amministrazione comunale di Palermo a recuperare i locali dove si svolse quel congresso ed a mettere in sito una targa a ricordo di quell’evento. (a destra, foto tratta da altomolise.net)
Alle celebrazioni hanno aderito numerose associazioni autonomiste ed hanno preso la parola e portato la loro formale partecipazione i rappresentanti del Partito del Sud, per il quale ha preso la parola Armando Melodia, nonché Pippo Scianò, per il Fronte Siciliano.
La manifestazione ha visto una larga partecipazione di militanti dell’ex Partito socialista e tanti militanti della sinistra che non trovano più alcun riferimento dei loro valori politici e culturali nelle attuali forze che in qualche misura provengono dalla sinistra che fu.
 Fonte: Link Sicilia

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Il Partito del Sud saluta con piacere la nascita del Partito Socialista dei Siciliani, Partito con cui abbiamo aperto un tavolo politico in vista di eventuale futura collaborazione sui territori e che ha partecipato, portando un saluto, alla nostra ultima riunione regionale. In bocca al lupo !!




imagesHanno partecipato un centinaio di persone al sit-in organizzato dalla Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia” e dal Comitato promotore del Partito Socialista dei Siciliani, svoltosi in via Alloro 97, nel pomeriggio di martedì 21 maggio, per ricordare i centoventi anni del congresso dei Fasci dei lavoratori e del Partito Socialista isolano. Sono intervenuti Antonio Matasso, Fabio Cannizzaro, Franco Gioia, Ignazio Coppola, Nino Gennaro e Turi Lombardo, trai promotori dell’evento, ma anche l’ex presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Piero Fagone, Placido Rizzotto (nipote omonimo del sindacalista socialista ucciso dalla mafia a Corleone), Armando Melodia del Partito del Sud ed il segretario del Fronte Nazionale Siciliano Giuseppe Scianò. Al termine della manifestazione, è stato costituito un comitato per gestire il processo costituente del rifondato Partito Socialista dei Siciliani, che intende riattivare l’esperienza politica del soggetto politico costituito dai Fasci Siciliani e dai circoli socialisti di tutta la Sicilia nel 1893.

Fonte: Strettoweb

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E’ nato il Partito Socialista dei Siciliani

Di Riccardo Gueci



Dopo un intervallo storico di 120 anni, è rinato il Partito Socialista dei Siciliani. Ieri sera, a Palermo, nella sala “Mauro Rostagno” del Palazzo delle Aquile ha visto la luce il nuovo Partito socialista per iniziativa di un gruppo di promotori, tra i quali spiccano i nomi di Antonio Matasso, Ignazio Coppola, Turi Lombardo, Fabio Cannizzaro ed altri.
autonomia siciliana cartaIl nuovo Partito ha assunto quale simbolo un quadrato rosso entro il quale spicca in bianco la scritta Psd e l’aggiunta finale in giallo della ‘S’. Sotto la scritta sei pallini bianchi a forma di grappolo d’uva a significare l’aggregato unitario dei suoi componenti.
Il comitato eletto è composto da nove membri, in rappresentanza dei territori delle Province di Catania, Messina, Palermo e Trapani. Sono in corso contatti con altri ambienti della sinistra diffusa nei restanti territori siciliani.
Entro l’anno il neo Partito celebrerà il suo congresso costituente che avrà come riferimento strategico l’Autonomia siciliana. I componenti che provvisoriamente gestiranno tutto il processo costituente sono Antonio Matasso, Fabio Cannizzaro, Ignazio Coppola, Ignazio Buttitta, Turi Lombardo, Giuseppe Coniglione, Nino Gennaro, Franco Gioia e Leonardo D’Angelo.
L’assemblea costituente ha avuto luogo a seguito della celebrazione, davanti al portone, al numero civico 97 di via Alloro, Palazzo Cefalà, dove il 21 e 22 maggio del 1893 si tenne il congresso fondativo del Partito Socialista Siciliano il cui comitato centrale vide la presenza di nove membri composto da Giacomo Montalto, Nicola Petrina, Giuseppe De Felice Giuffrida, Luigi Leone, Antonio Licata, Agostino Lo Piano Pomar, Rosario Garibaldi Bosco, Nicola Barbato e socialismo 2Bernardino Verro.
La commemorazione del 120° anniversario di quello storico evento è stata tenuta dal professore Antonio Matasso che, socialismo 3oltre a ricordare la storica alleanza tra i socialisti del tempo e le associazioni dei Fasci dei Lavoratori, ha avanzato la proposta di impegnare l’amministrazione comunale di Palermo a recuperare i locali dove si svolse quel congresso ed a mettere in sito una targa a ricordo di quell’evento. (a destra, foto tratta da altomolise.net)
Alle celebrazioni hanno aderito numerose associazioni autonomiste ed hanno preso la parola e portato la loro formale partecipazione i rappresentanti del Partito del Sud, per il quale ha preso la parola Armando Melodia, nonché Pippo Scianò, per il Fronte Siciliano.
La manifestazione ha visto una larga partecipazione di militanti dell’ex Partito socialista e tanti militanti della sinistra che non trovano più alcun riferimento dei loro valori politici e culturali nelle attuali forze che in qualche misura provengono dalla sinistra che fu.
 Fonte: Link Sicilia

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mercoledì 22 maggio 2013

FORMIA (LT) : QUESTA SERA PER "ANIMA POPOLARE" COMIZIO IN PIAZZA E PRESENZA IN TV



 oggi alle 18.30 comizio in piazza sant'erasmo 
...se non piove alle 20.45 diretta Lazio TV
..domani alle 16.00 vi aspetto al comune sala ribaud
.. orte 16.00 ospiti di Latina Oggi


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 oggi alle 18.30 comizio in piazza sant'erasmo 
...se non piove alle 20.45 diretta Lazio TV
..domani alle 16.00 vi aspetto al comune sala ribaud
.. orte 16.00 ospiti di Latina Oggi


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martedì 21 maggio 2013

Antonio Lento (Partito del Sud) sul Ponte pericolante sulla SS 106 a Villapiana


Ponte di trebisacce 300x225 Antonio Lento (Partito del Sud) sul Ponte pericolante sulla SS 106 a Villapiana
Ponte-di-trebisacce
Fonte: NtàCalabria
“Si continuano a inaugurare tratti dell’ A3 Salerno Reggio Calabria, come se si trattasse di un evento speciale, il solito piatto di lenticchie a una terra in cui tutti gli atti dovuti diventano casi eccezionali”. A sostenerlo è il portavoce del Partito del Sud Antonio Lento in una nota in cui si legge: “ Festeggiamenti e tagli di nastro non curanti delle vere pericolosità che invece da anni presenta l’attraversamento della Stata Ionica 106.
L’ 8 maggio il Giro d’Italia è passato da Trebisacce – continua il rappresentante di Patto del Sud – I ciclisti non si saranno accorti, concentrati sulle ruote dei colleghi (o magari distratti dallo spettacolo prodigioso offerto quel giorno dal mare) di aver attraversato un ponte in precario stato di manutenzione.
E’ l’ultimo dei ponti a capriata rovescia che si attraversano provenendo da Villapiana sul vecchio tracciato della S.S. 106. Il “copri ferro” è saltato quasi interamente e in alcuni punti si può notare la mancanza di un’idonea staffatura”.
E’ necessario intervenire al più presto prosegue Lento: “Occorre che questo ponte venga al più presto sostituito integralmente con un ponte di carreggiata normale, considerato l’elevato numero di persone che hanno perso la vita a causa del restringimento della carreggiata di un ponte risalente a prima della seconda guerra mondiale, non ultimo il vigile del fuoco di Villapiana Cosimo Antonio Amoroso, di cui il 18 maggio è ricorso il secondo anniversario della morte avvenuta durante lo svolgimento del proprio servizio. Quanti lutti ancora dovranno sopportare le comunità locali prima che qualcuno prenda gli idonei provvedimenti?” . L’allarme lanciato dal Portavoce del Partito del Sud Antonio Lento, è chiaro è preciso, la politica locale intervenga, là dove ne ha competenza senza tentennamenti e con lo spirito di assicurare la salvaguardia dei cittadini che utilizzano quella importante arteria di collegamento.
Fonte: NtàCalabria

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Ponte di trebisacce 300x225 Antonio Lento (Partito del Sud) sul Ponte pericolante sulla SS 106 a Villapiana
Ponte-di-trebisacce
Fonte: NtàCalabria
“Si continuano a inaugurare tratti dell’ A3 Salerno Reggio Calabria, come se si trattasse di un evento speciale, il solito piatto di lenticchie a una terra in cui tutti gli atti dovuti diventano casi eccezionali”. A sostenerlo è il portavoce del Partito del Sud Antonio Lento in una nota in cui si legge: “ Festeggiamenti e tagli di nastro non curanti delle vere pericolosità che invece da anni presenta l’attraversamento della Stata Ionica 106.
L’ 8 maggio il Giro d’Italia è passato da Trebisacce – continua il rappresentante di Patto del Sud – I ciclisti non si saranno accorti, concentrati sulle ruote dei colleghi (o magari distratti dallo spettacolo prodigioso offerto quel giorno dal mare) di aver attraversato un ponte in precario stato di manutenzione.
E’ l’ultimo dei ponti a capriata rovescia che si attraversano provenendo da Villapiana sul vecchio tracciato della S.S. 106. Il “copri ferro” è saltato quasi interamente e in alcuni punti si può notare la mancanza di un’idonea staffatura”.
E’ necessario intervenire al più presto prosegue Lento: “Occorre che questo ponte venga al più presto sostituito integralmente con un ponte di carreggiata normale, considerato l’elevato numero di persone che hanno perso la vita a causa del restringimento della carreggiata di un ponte risalente a prima della seconda guerra mondiale, non ultimo il vigile del fuoco di Villapiana Cosimo Antonio Amoroso, di cui il 18 maggio è ricorso il secondo anniversario della morte avvenuta durante lo svolgimento del proprio servizio. Quanti lutti ancora dovranno sopportare le comunità locali prima che qualcuno prenda gli idonei provvedimenti?” . L’allarme lanciato dal Portavoce del Partito del Sud Antonio Lento, è chiaro è preciso, la politica locale intervenga, là dove ne ha competenza senza tentennamenti e con lo spirito di assicurare la salvaguardia dei cittadini che utilizzano quella importante arteria di collegamento.
Fonte: NtàCalabria

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SU "IL MESSAGGERO" - FORMIA - LA SFIDA DI CICCOLELLA: BILANCIO SOCIALE E TURISMO - IL CANDIDATO SINDACO E' SOSTENUTO DALLA LISTA ANIMA POPOLARE


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domenica 19 maggio 2013

PIU' A SUD - LA VIGNETTA DI FRANCO GALLO


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Napoli - Giovedì 23 Maggio: Riunione iscritti Sezione G. Dorso


In prossimità di importanti accadimenti per noi, per il nostro Partito, assai rilevanti e finalizzati ad una estensione della nostra idealità nonché d’ estremo valore culturale e di rilievo ma anche per l’informazione e discussione di altre attività, work in progress, su cui necessitava un costruttivo confronto con tutti Voi, ebbene, questa segreteria del Partito del Sud, sezione napoletana G. Dorso, indice riunione di tutti i responsabili e gli iscritti e anche volgere un saluto ai nuovi aderenti di quest’anno.

L’incontro si terrà per il giorno Giovedì 23 Maggio, alle ore 18.15 presso Caffetteria “Chez mo’” Via del Parco Margherita n.13 (piazzetta funicolare) 081- 407526 – Napoli 

ritenendo di facile raggiungimento per i partecipanti. O.d. G.:

1. Evento giugno 
2. Attività Associazione Onlus e altre; 
3. Incremento Iscritti 
4. SEDE del partito; 
5. Varie 

PS: Per motivi logistici delle attività e di organizzazione, si invitano tutti ad essere presenti; tuttavia. è assolutamente necessario inviare conferma della partecipazione.

Bruno Pappalordo
Sezione G. Dorso - Napoli


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In prossimità di importanti accadimenti per noi, per il nostro Partito, assai rilevanti e finalizzati ad una estensione della nostra idealità nonché d’ estremo valore culturale e di rilievo ma anche per l’informazione e discussione di altre attività, work in progress, su cui necessitava un costruttivo confronto con tutti Voi, ebbene, questa segreteria del Partito del Sud, sezione napoletana G. Dorso, indice riunione di tutti i responsabili e gli iscritti e anche volgere un saluto ai nuovi aderenti di quest’anno.

L’incontro si terrà per il giorno Giovedì 23 Maggio, alle ore 18.15 presso Caffetteria “Chez mo’” Via del Parco Margherita n.13 (piazzetta funicolare) 081- 407526 – Napoli 

ritenendo di facile raggiungimento per i partecipanti. O.d. G.:

1. Evento giugno 
2. Attività Associazione Onlus e altre; 
3. Incremento Iscritti 
4. SEDE del partito; 
5. Varie 

PS: Per motivi logistici delle attività e di organizzazione, si invitano tutti ad essere presenti; tuttavia. è assolutamente necessario inviare conferma della partecipazione.

Bruno Pappalordo
Sezione G. Dorso - Napoli


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sabato 18 maggio 2013

MELITO (NA): ELEZIONI COMUNALI 26/27 MAGGIO - VOTA "MELITO ADESSO" - PREFERENZA RICCIO




IL PDSUD presente sui territori!

 Il PARTITO DEL SUD nella lista "MELITO ADESSO" a Melito (Na) per le prossime comunali 
(assieme agli amici Verdi, il PD dei giovani e indipendenti) con il nostro valido iscritto GENNARO RICCIO della sez. Guido Dorso di Napoli. 
GENNARO RICCIO è ricercatore scientifico universitario e giovane e valido iscritto del PdelSUD a Napoli della prima ora!


GENNARO RICCIO, 34 ANNI, BIOLOGO  E RICERCATORE.

Meridionalista convinto, si è candidato alle scorse comunali di Napoli nelle fila del Partito del Sud a sostegno di Luigi De Magistris. Ha sposato il progetto di “Melito ADESSO” per essere partecipe a questo momento di cambiamento.
 
Per Melito, adesso, vorrei???
“Legalità e trasparenza, auspicio per l’intera area a nord di Napoli”.


















GENNARO RICCIO, 34 ANNI, BIOLOGO E RICERCATORE. 

 Meridionalista convinto, si è candidato alle scorse comunali di Napoli nelle fila del Partito del Sud a sostegno di Luigi De Magistris. Ha sposato il progetto di “Melito ADESSO” per essere partecipe a questo momento di cambiamento. Per Melito, adesso, vorrei??? “Legalità e trasparenza, auspicio per l’intera area a nord di Napoli”.


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IL PDSUD presente sui territori!

 Il PARTITO DEL SUD nella lista "MELITO ADESSO" a Melito (Na) per le prossime comunali 
(assieme agli amici Verdi, il PD dei giovani e indipendenti) con il nostro valido iscritto GENNARO RICCIO della sez. Guido Dorso di Napoli. 
GENNARO RICCIO è ricercatore scientifico universitario e giovane e valido iscritto del PdelSUD a Napoli della prima ora!


GENNARO RICCIO, 34 ANNI, BIOLOGO  E RICERCATORE.

Meridionalista convinto, si è candidato alle scorse comunali di Napoli nelle fila del Partito del Sud a sostegno di Luigi De Magistris. Ha sposato il progetto di “Melito ADESSO” per essere partecipe a questo momento di cambiamento.
 
Per Melito, adesso, vorrei???
“Legalità e trasparenza, auspicio per l’intera area a nord di Napoli”.


















GENNARO RICCIO, 34 ANNI, BIOLOGO E RICERCATORE. 

 Meridionalista convinto, si è candidato alle scorse comunali di Napoli nelle fila del Partito del Sud a sostegno di Luigi De Magistris. Ha sposato il progetto di “Melito ADESSO” per essere partecipe a questo momento di cambiamento. Per Melito, adesso, vorrei??? “Legalità e trasparenza, auspicio per l’intera area a nord di Napoli”.


 
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