venerdì 24 maggio 2013

La Locomotiva, il Carbone che non c’è e i vagoni con il freno tirato – #fatequalcosadimerionale


locomotivaFonte: Sud24
Questa mattina in un “accorato” intervento il presidente di Confindustria Squinzi ha detto che l’Italia è sull’orlo del baratro, anzi che il nord, la locomotiva è sull’orlo del baratro.
Ora su temi “ferroviari” ci siamo soffermati più volte e quasi sempre parlando, o dei trasporti che al sud non sono contemplati come opzione, oppure con le regioni del sud nella veste di vagoni riottosi e vecchi difficili da trainare anche per la potente locomotiva settentrionale… “Il nord senza il sud sarebbe la Baviera”… dicono.
Non sono mai stato macchinista o ferroviere, ma la mia casa (di mio padre) al mare in Abruzzo si affaccia sulla ferrovia e da piccolo (e un po’ anche da grande) ho sempre avuto la passione per i treni e ho notato che quanto più il treno è moderno ed efficiente in tutte le sue parti tanto più i treni passavano spediti e senza troppi stridori sulle rotaie.
Ecco, forse Squinzi, e la stragrande maggioranza dei nostri politici non hanno casa su una ferrovia e immaginano una locomotiva che, fortissima, a prescindere dai vagoni, tira questo treno che corre nelle praterie sconfinate.
Una volta nelle stazioni c’era il ferroviere addetto al controllo delle carrozze che, nelle soste, andava a controllare l’efficienza dei freni, se ci fossero problemi e tanti altri piccoli accorgimenti facendo in modo che poi la locomotiva potesse di nuovo sfrecciare libera e veloce.
Se paragoniamo l’Italia a un convoglio ferroviario la pubblicistica vuole sempre il nord locomotiva e il sud vagone… Tutti però dimenticano il carbone.
Si il carbone (i soldi, per capirci) manca, come corre la locomotiva ? Ebbene se i consumi, specialmente a sud sono crollati, come la locomotiva nord può correre ?… E non è solo una questione di carbone (soldi) è una questione di freni. La mancanza di interventi positivi al sud, anzi una continua politica della discriminazione economica e di sviluppo, hanno fatto sì che i “vagoni” sud abbiano in blocco anche i freni. E la locomotiva nord resta al palo, anzi si lascia trascinare nel baratro dove in qualche modo ha fatto già cadere i suoi vagoni.
Eppure nei treni moderni la locomotiva non è detto che sia in testa. Se non ci si convince che non è spingendo sull’acceleratore della locomotiva nord che si riparte, ma rimuovendo i blocchi ai freni del sud che si può avere qualche possibilità di ripartire, non si andrà da nessuna parte.
Il problema è che il coro delle associazioni di categoria e dei politici è sempre lo stesso: la locomotiva deve tirare. Così anche lei andrà nel baratro come i vagoni… E poi sarà seguita dall’amata Baviera…
di Michele Dell’Edera
Fonte: Sud24

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locomotivaFonte: Sud24
Questa mattina in un “accorato” intervento il presidente di Confindustria Squinzi ha detto che l’Italia è sull’orlo del baratro, anzi che il nord, la locomotiva è sull’orlo del baratro.
Ora su temi “ferroviari” ci siamo soffermati più volte e quasi sempre parlando, o dei trasporti che al sud non sono contemplati come opzione, oppure con le regioni del sud nella veste di vagoni riottosi e vecchi difficili da trainare anche per la potente locomotiva settentrionale… “Il nord senza il sud sarebbe la Baviera”… dicono.
Non sono mai stato macchinista o ferroviere, ma la mia casa (di mio padre) al mare in Abruzzo si affaccia sulla ferrovia e da piccolo (e un po’ anche da grande) ho sempre avuto la passione per i treni e ho notato che quanto più il treno è moderno ed efficiente in tutte le sue parti tanto più i treni passavano spediti e senza troppi stridori sulle rotaie.
Ecco, forse Squinzi, e la stragrande maggioranza dei nostri politici non hanno casa su una ferrovia e immaginano una locomotiva che, fortissima, a prescindere dai vagoni, tira questo treno che corre nelle praterie sconfinate.
Una volta nelle stazioni c’era il ferroviere addetto al controllo delle carrozze che, nelle soste, andava a controllare l’efficienza dei freni, se ci fossero problemi e tanti altri piccoli accorgimenti facendo in modo che poi la locomotiva potesse di nuovo sfrecciare libera e veloce.
Se paragoniamo l’Italia a un convoglio ferroviario la pubblicistica vuole sempre il nord locomotiva e il sud vagone… Tutti però dimenticano il carbone.
Si il carbone (i soldi, per capirci) manca, come corre la locomotiva ? Ebbene se i consumi, specialmente a sud sono crollati, come la locomotiva nord può correre ?… E non è solo una questione di carbone (soldi) è una questione di freni. La mancanza di interventi positivi al sud, anzi una continua politica della discriminazione economica e di sviluppo, hanno fatto sì che i “vagoni” sud abbiano in blocco anche i freni. E la locomotiva nord resta al palo, anzi si lascia trascinare nel baratro dove in qualche modo ha fatto già cadere i suoi vagoni.
Eppure nei treni moderni la locomotiva non è detto che sia in testa. Se non ci si convince che non è spingendo sull’acceleratore della locomotiva nord che si riparte, ma rimuovendo i blocchi ai freni del sud che si può avere qualche possibilità di ripartire, non si andrà da nessuna parte.
Il problema è che il coro delle associazioni di categoria e dei politici è sempre lo stesso: la locomotiva deve tirare. Così anche lei andrà nel baratro come i vagoni… E poi sarà seguita dall’amata Baviera…
di Michele Dell’Edera
Fonte: Sud24

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