lunedì 18 ottobre 2010
Il sindaco di Motta Santa Lucia contro il museo del Lombroso
MOTTA SANTA LUCIA (CZ) – In molte redazioni è giunta la nota del sindaco del paese calabrese, l’avv. Amedeo Colacino, che si scaglia contro “l’obbrobrio” del museo anti-meridionale di Cesare Lombroso a Torino.
Lo scienziato ottocentesco aveva creato la teoria dell’ “atavismo criminale”, che sosteneva che la conformazione fisica ed etnica dell’individuo portava ad una naturale propensione a delinquere.
Di conseguenza le sue conclusioni furono che la gente del Sud Italia era “intellettualmente arretrata” poiché le ossa facciali riconducevano direttamente all’essenza criminale.
I suoi studi si incentrarono sul sezionamento di miglia di corpi di caduti del Sud, che la storiografia chiamò con l’appellativo di Briganti, i quali si opposero all’Unità d’Italia, e tra questi il brigante Giuseppe Villella di Motta Santa Lucia, di cui Lombroso amava tenere il teschio sulla scrivania come ferma carte.
Inutile ricordare che tale teoria razziale fu poi ripresa contro gli ebrei dai nazisti negli anni’ 30.
La nota del sindaco, diffusa dal Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, è molto esplicita:
“Ma che Italia è mai questa? mi chiedo con sgomento. Già molto tempo fa abbiamo deliberato come giunta per la restituzione del teschio del nostro concittadino Villella Giuseppe, orrendamente esposto oggi, nel 2010! nel riaperto Museo di Antropolgia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino. Abbiamo inviato richiesta ufficiale al ministro dell’Interno, al Ministro Pubblica amministrazione e al Direttore del Museo Lombroso di Torino. Silenzio assoluto ad oggi la loro risposta. Allora ancora mi chiedo, con quale diritto quell’assurdo, anacronistico e indegno museo mantiene rinchiusi i resti del mio trisavolo e quelli di svariate centinaia di uomini, donne e bambini, quando è noto a tutto il mondo che le teorie del Lombroso sono state non solo confutate da oltre un secolo poiché prive di ogni fondamento scientifico, ma giudicate unanimamente come fantasie da pura stregoneria. Come è stato possibile spendere cifre milionarie per riaprire un tale inutile museo quando la ricerca universitaria italiana langue nella miseria piú disperata? Perché il mio Paese Motta S. Lucia, la mia Calabria e il SUD intero devono subire questo gratuito oltraggio proprio in occasione del 150 esimo dell’unità d’Italia? Mi risponda Sig. Presidente Giorgio Napolitano, almeno Lei mi risponda!"
Amedeo Colacino, Sindaco di Motta S. Lucia
Più volte la Redazione di Info Oggi si è occupata delle verità storiche sul cosiddetto Risorgimento e la nota del sindaco non fa che aggiungere un altro tassello a tali verità.
Fonte:Infooggi.com
MOTTA SANTA LUCIA (CZ) – In molte redazioni è giunta la nota del sindaco del paese calabrese, l’avv. Amedeo Colacino, che si scaglia contro “l’obbrobrio” del museo anti-meridionale di Cesare Lombroso a Torino.
Lo scienziato ottocentesco aveva creato la teoria dell’ “atavismo criminale”, che sosteneva che la conformazione fisica ed etnica dell’individuo portava ad una naturale propensione a delinquere.
Di conseguenza le sue conclusioni furono che la gente del Sud Italia era “intellettualmente arretrata” poiché le ossa facciali riconducevano direttamente all’essenza criminale.
I suoi studi si incentrarono sul sezionamento di miglia di corpi di caduti del Sud, che la storiografia chiamò con l’appellativo di Briganti, i quali si opposero all’Unità d’Italia, e tra questi il brigante Giuseppe Villella di Motta Santa Lucia, di cui Lombroso amava tenere il teschio sulla scrivania come ferma carte.
Inutile ricordare che tale teoria razziale fu poi ripresa contro gli ebrei dai nazisti negli anni’ 30.
La nota del sindaco, diffusa dal Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, è molto esplicita:
“Ma che Italia è mai questa? mi chiedo con sgomento. Già molto tempo fa abbiamo deliberato come giunta per la restituzione del teschio del nostro concittadino Villella Giuseppe, orrendamente esposto oggi, nel 2010! nel riaperto Museo di Antropolgia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino. Abbiamo inviato richiesta ufficiale al ministro dell’Interno, al Ministro Pubblica amministrazione e al Direttore del Museo Lombroso di Torino. Silenzio assoluto ad oggi la loro risposta. Allora ancora mi chiedo, con quale diritto quell’assurdo, anacronistico e indegno museo mantiene rinchiusi i resti del mio trisavolo e quelli di svariate centinaia di uomini, donne e bambini, quando è noto a tutto il mondo che le teorie del Lombroso sono state non solo confutate da oltre un secolo poiché prive di ogni fondamento scientifico, ma giudicate unanimamente come fantasie da pura stregoneria. Come è stato possibile spendere cifre milionarie per riaprire un tale inutile museo quando la ricerca universitaria italiana langue nella miseria piú disperata? Perché il mio Paese Motta S. Lucia, la mia Calabria e il SUD intero devono subire questo gratuito oltraggio proprio in occasione del 150 esimo dell’unità d’Italia? Mi risponda Sig. Presidente Giorgio Napolitano, almeno Lei mi risponda!"
Amedeo Colacino, Sindaco di Motta S. Lucia
Più volte la Redazione di Info Oggi si è occupata delle verità storiche sul cosiddetto Risorgimento e la nota del sindaco non fa che aggiungere un altro tassello a tali verità.
Fonte:Infooggi.com
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