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NAPOLI (30 novembre) - Ci sono almeno dieci lapidi, sui muri della città, che raccontano la storia di Napoli intersecata a quella della Spagna: memorie di re e vicerè che hanno lasciato il segno. Quelle lapidi sporche, degradate, a volte inserite in contesti squallidi, potrebbero essere ripulite e restaurate a costo zero, a spese del governo spagnolo. Ma il Comune non riesce a trovare un attimo per ascoltare la proposta e, magari, accettarla.
Questa storia affonda le radici in un passato nemmeno troppo lontano. Febbraio 2009. A Napoli il ministro Bondi incontra l’allora ministro della cultura di Spagna, Cesar Antonio Molina. Quest’ultimo è innamorato di Napoli, e in città ha inviato l’attuale direttore dell’istituto Cervantes, Josè Vicente Quirante Rives che ha scavato nei vicoli e nelle strade tirando fuori storie e ricordi legati alla presenza spagnola. L’incontro di febbraio si conclude con una bozza d’accordo in cui il governo italiano si impegna ......continua su Il Mattino del 30/11/2009
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