sabato 14 novembre 2009

Cnel, i contrasti della politica non frenino il piano per il Sud


(Teleborsa) - Roma, 13 nov - La Consulta per il Mezzogiorno del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, riunitasi ieri in seduta plenaria, esprime forti preoccupazioni per le condizioni economiche e sociali in cui versa il Mezzogiorno e ribadisce la necessità di un rinnovato impegno in favore del Sud, con interventi immediati in funzione anticiclica e misure di più ampio respiro, con valenza strutturale, rivolte allo sviluppo del Paese a partire proprio dal potenziale di crescita di cui il Mezzogiorno dispone. La Consulta per il Mezzogiorno del CNEL, si legge in una nota, evidenzia gli effetti negativi di una contrapposizione frontale tra i livelli istituzionali sui temi dello sviluppo del Sud, tema unificante che necessiterebbe viceversa della più ampia cooperazione interistituzionale e socio economica. Per tale motivo, auspica che si possa pervenire al più presto al varo di un efficace programma di interventi, capace da un lato di esprimere un efficiente ed efficace assetto istituzionale ed amministrativo, dall'altro di favorire la concentrazione delle risorse su progetti e strumenti prioritari. Dal punto di vista del metodo, dovrebbe essere questa l'occasione per precisare le risorse finanziarie a disposizione, dopo interventi che hanno di fatto indirizzato oltre 26 miliardi del FAS (circa il 40% delle disponibilità) verso utilizzi non coerenti con la sua missione originaria. Dovrebbe inoltre essere definito il ruolo di ciascun livello istituzionale, le forme di coinvolgimento delle parti economiche e sociali, ed i modi con i quali assicurare quel coordinamento e quella capacità di guida della politica che spesso hanno costituito in passato un limite alla concreta efficacia degli interventi. La Consulta per il Mezzogiorno ritiene indispensabile che tale metodo si apra al contributo ed alle proposte che possono venire da un diretto coinvolgimento delle Organizzazioni di rappresentanza degli interessi economici e sociali. Dal punto di vista dei contenuti, una azione coordinata di tutti i livelli istituzionali dovrebbe promuovere una maggiore coerenza degli strumenti di programmazione rispetto alle priorità costituite dalla concentrazione delle risorse, dalla strategicità degli interventi, dalla qualità della progettazione, dalla velocità di realizzazione e di spesa (che per i fondi strutturali non raggiunge l'1% del totale), delle condizioni di sicurezza e di legalità: in particolare, nell'attuale congiuntura economica, una attenzione specifica dovrà essere posta al sostegno all'apparato produttivo, e alla difesa dei posti di lavoro, per far fronte ad una crisi economica che ha già prodotto oltre 270.000 nuovi disoccupati al Sud. Nel sostegno al sistema produttivo meridionale, la Consulta per il Mezzogiorno del CNEL attribuisce un ruolo centrale alle politiche ed agli strumenti in grado di favorire la ricerca e le innovazioni di prodotto, che costituiranno sempre più un driver strategico dello sviluppo nel nuovo contesto competitivo.
A tale scopo auspica, in particolare, una maggiore concentrazione ed efficacia degli interventi e l'introduzione di strumenti per rafforzare l'accesso al credito delle PMI e l'occupabilità dei lavoratori. Nel sostegno al sistema produttivo meridionale, la Consulta per il Mezzogiorno del CNEL attribuisce particolare attenzione alle politiche ed agli strumenti in grado di favorire la ricerca e le innovazioni di prodotto, che costituiranno sempre più un driver strategico dello sviluppo nel nuovo contesto competitivo. Fermi restando ruoli e funzioni di tutti gli attori in campo, tali strumenti dovranno essere caratterizzati da una nuova e più ampia cooperazione tra la grande impresa italiana innovativa e l'ampio tessuto di piccole e medie imprese meridionali, costruendo in tal modo le condizioni per un rapporto di rete più stretto e più costruttivo con il sistema della ricerca pubblica e privata del Sud e dell'intero Paese.

Fonte:LaRepubblica
Segnalazione ASDS
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(Teleborsa) - Roma, 13 nov - La Consulta per il Mezzogiorno del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, riunitasi ieri in seduta plenaria, esprime forti preoccupazioni per le condizioni economiche e sociali in cui versa il Mezzogiorno e ribadisce la necessità di un rinnovato impegno in favore del Sud, con interventi immediati in funzione anticiclica e misure di più ampio respiro, con valenza strutturale, rivolte allo sviluppo del Paese a partire proprio dal potenziale di crescita di cui il Mezzogiorno dispone. La Consulta per il Mezzogiorno del CNEL, si legge in una nota, evidenzia gli effetti negativi di una contrapposizione frontale tra i livelli istituzionali sui temi dello sviluppo del Sud, tema unificante che necessiterebbe viceversa della più ampia cooperazione interistituzionale e socio economica. Per tale motivo, auspica che si possa pervenire al più presto al varo di un efficace programma di interventi, capace da un lato di esprimere un efficiente ed efficace assetto istituzionale ed amministrativo, dall'altro di favorire la concentrazione delle risorse su progetti e strumenti prioritari. Dal punto di vista del metodo, dovrebbe essere questa l'occasione per precisare le risorse finanziarie a disposizione, dopo interventi che hanno di fatto indirizzato oltre 26 miliardi del FAS (circa il 40% delle disponibilità) verso utilizzi non coerenti con la sua missione originaria. Dovrebbe inoltre essere definito il ruolo di ciascun livello istituzionale, le forme di coinvolgimento delle parti economiche e sociali, ed i modi con i quali assicurare quel coordinamento e quella capacità di guida della politica che spesso hanno costituito in passato un limite alla concreta efficacia degli interventi. La Consulta per il Mezzogiorno ritiene indispensabile che tale metodo si apra al contributo ed alle proposte che possono venire da un diretto coinvolgimento delle Organizzazioni di rappresentanza degli interessi economici e sociali. Dal punto di vista dei contenuti, una azione coordinata di tutti i livelli istituzionali dovrebbe promuovere una maggiore coerenza degli strumenti di programmazione rispetto alle priorità costituite dalla concentrazione delle risorse, dalla strategicità degli interventi, dalla qualità della progettazione, dalla velocità di realizzazione e di spesa (che per i fondi strutturali non raggiunge l'1% del totale), delle condizioni di sicurezza e di legalità: in particolare, nell'attuale congiuntura economica, una attenzione specifica dovrà essere posta al sostegno all'apparato produttivo, e alla difesa dei posti di lavoro, per far fronte ad una crisi economica che ha già prodotto oltre 270.000 nuovi disoccupati al Sud. Nel sostegno al sistema produttivo meridionale, la Consulta per il Mezzogiorno del CNEL attribuisce un ruolo centrale alle politiche ed agli strumenti in grado di favorire la ricerca e le innovazioni di prodotto, che costituiranno sempre più un driver strategico dello sviluppo nel nuovo contesto competitivo.
A tale scopo auspica, in particolare, una maggiore concentrazione ed efficacia degli interventi e l'introduzione di strumenti per rafforzare l'accesso al credito delle PMI e l'occupabilità dei lavoratori. Nel sostegno al sistema produttivo meridionale, la Consulta per il Mezzogiorno del CNEL attribuisce particolare attenzione alle politiche ed agli strumenti in grado di favorire la ricerca e le innovazioni di prodotto, che costituiranno sempre più un driver strategico dello sviluppo nel nuovo contesto competitivo. Fermi restando ruoli e funzioni di tutti gli attori in campo, tali strumenti dovranno essere caratterizzati da una nuova e più ampia cooperazione tra la grande impresa italiana innovativa e l'ampio tessuto di piccole e medie imprese meridionali, costruendo in tal modo le condizioni per un rapporto di rete più stretto e più costruttivo con il sistema della ricerca pubblica e privata del Sud e dell'intero Paese.

Fonte:LaRepubblica
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