Un gruppo di lettori bergamaschi, in viaggio in Sicilia per conoscere le iniziative in atto contro la mafia, ci invia questa bella testimonianza dell'incontro con i giovani di don Ciotti e con Giovanni Impastato.
Ecco il testo della missiva:
«Siamo un piccolo gruppo di bergamaschi che scrive da Palermo. Ci troviamo qui per una breve vacanza per visitare i luoghi di "Libera Terra" e per toccare con mano le iniziative che un gruppo di giovani avviati da Don Ciotti, stanno realizzando contro la mafia.
Ieri sera ci siamo trovati in casa di Peppino Impastato e siamo stati accolti dal fratello Giovanni: "...la vostra visita vale il doppio..." ci ha subito detto, per via dei fatti di Ponteranica. Poi ci ha raccontato, e così abbiamo capito che qualcosa di questa violenza c'è anche da noi. La forma è diversa, il modo di uccidere non è fisico, ma la radice è la medesima.
Crediamo che ricordare Peppino Impastato significhi anche per noi bergamaschi percorrere una strada di non violenza per porci di fronte gli altri con occhio e parola critica, ma mai violenta, mai mortifera. Giovanni ci ha lasciato una dedica sulle pagine del libro di Peppino, che ci piace inviare al nostro giornale, che sappiamo attento e sensibile!».
Giovannelli Fabrizio - Ranica
Cugini Paola - Albino
Bergamelli Giovanni - Albino
Kleiber Anne Marie - Nembro
Rigon Rodolfo - Nembro
Signori Francesca - Nembro
Pulcini Maurizio - Nembro
Carsana Manuela - Fiorano Al Serio
Cavagnis Edoardo - Nembro
Remondini Michela - Villa di Serio
Persico Elio - Nembro
Noris Giuseppina - Nembro
Testa Bruno - Albino
Lecchi Maria Patrizia - Albino
Moretti Paolo - Nembro
Alemanni Elena - Nembro
Benigni Angelo - Nembro
Ghilardi Giacomo - Nembro
Alberti Mariangela - Nembro
Fonte:L'Eco di Bergamo
Ecco il testo della missiva:
«Siamo un piccolo gruppo di bergamaschi che scrive da Palermo. Ci troviamo qui per una breve vacanza per visitare i luoghi di "Libera Terra" e per toccare con mano le iniziative che un gruppo di giovani avviati da Don Ciotti, stanno realizzando contro la mafia.
Ieri sera ci siamo trovati in casa di Peppino Impastato e siamo stati accolti dal fratello Giovanni: "...la vostra visita vale il doppio..." ci ha subito detto, per via dei fatti di Ponteranica. Poi ci ha raccontato, e così abbiamo capito che qualcosa di questa violenza c'è anche da noi. La forma è diversa, il modo di uccidere non è fisico, ma la radice è la medesima.
Crediamo che ricordare Peppino Impastato significhi anche per noi bergamaschi percorrere una strada di non violenza per porci di fronte gli altri con occhio e parola critica, ma mai violenta, mai mortifera. Giovanni ci ha lasciato una dedica sulle pagine del libro di Peppino, che ci piace inviare al nostro giornale, che sappiamo attento e sensibile!».
Giovannelli Fabrizio - Ranica
Cugini Paola - Albino
Bergamelli Giovanni - Albino
Kleiber Anne Marie - Nembro
Rigon Rodolfo - Nembro
Signori Francesca - Nembro
Pulcini Maurizio - Nembro
Carsana Manuela - Fiorano Al Serio
Cavagnis Edoardo - Nembro
Remondini Michela - Villa di Serio
Persico Elio - Nembro
Noris Giuseppina - Nembro
Testa Bruno - Albino
Lecchi Maria Patrizia - Albino
Moretti Paolo - Nembro
Alemanni Elena - Nembro
Benigni Angelo - Nembro
Ghilardi Giacomo - Nembro
Alberti Mariangela - Nembro
Fonte:L'Eco di Bergamo
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