lunedì 14 settembre 2009

No Dal Molin: «Polizia “padana”, ci ha caricati»




«La polizia è intervenuta violentemente caricando le persone che aspettavano a mani alzate di poter spiegare le ragioni della protesta ai giornalisti». È la versione fornita dagli attivisti del Presidio No Dal Molin di quanto accaduto stamane sul Ponte di Rialto, a Venezia.
«Che la polizia fosse diventata ‘padanà è un fatto nuovo: evidentemente il ministro Maroni ha ordinato che ogni voce di dissenso verso il suo partito fosse soffocata - affermano in una nota -. Smentiamo, con i video che abbiamo pubblicato, la versione delle forze dell’ordine secondo cui ci sarebbero state scaramucce tra No Dal Molin e leghisti. Ad aggredire e spintonare sono stati gli agenti». Secondo gli esponenti del movimento contrario all’allargamento della base Usa di Vicenza, «un centinaio di donne e uomini di Vicenza hanno contestato questa mattina il leader leghista Umberto Bossi, il cui partito rappresenta lo scarpone romano che calpesta la comunità locale berica con l’imposizione della nuova base militare statunitense».

Alcuni striscioni con le scritte ‘Lega serva di Roma e ‘Indipendenza dalle basi di guerra sono stati calati dal Ponte di Rialto, ricordano gli attivisti, dove in tarda mattinata è stata convocata una conferenza stampa.


Fonte:L'Altro
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«La polizia è intervenuta violentemente caricando le persone che aspettavano a mani alzate di poter spiegare le ragioni della protesta ai giornalisti». È la versione fornita dagli attivisti del Presidio No Dal Molin di quanto accaduto stamane sul Ponte di Rialto, a Venezia.
«Che la polizia fosse diventata ‘padanà è un fatto nuovo: evidentemente il ministro Maroni ha ordinato che ogni voce di dissenso verso il suo partito fosse soffocata - affermano in una nota -. Smentiamo, con i video che abbiamo pubblicato, la versione delle forze dell’ordine secondo cui ci sarebbero state scaramucce tra No Dal Molin e leghisti. Ad aggredire e spintonare sono stati gli agenti». Secondo gli esponenti del movimento contrario all’allargamento della base Usa di Vicenza, «un centinaio di donne e uomini di Vicenza hanno contestato questa mattina il leader leghista Umberto Bossi, il cui partito rappresenta lo scarpone romano che calpesta la comunità locale berica con l’imposizione della nuova base militare statunitense».

Alcuni striscioni con le scritte ‘Lega serva di Roma e ‘Indipendenza dalle basi di guerra sono stati calati dal Ponte di Rialto, ricordano gli attivisti, dove in tarda mattinata è stata convocata una conferenza stampa.


Fonte:L'Altro

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