domenica 16 agosto 2009

Il Diario di Cialdini, il macellaio di Gaeta, di Pontelandolfo, Casalduni , Loefaro, Paranesi ecc ecc


Fonte: AGIM venerdì 7 gennaio 2005

CIALDINI, IL “MACELLAIO DI GAETA”: SCOPERTO IL DIARIO

Cialdini supera ogni immaginazione. Il macellaio di Gaeta, colui il quale dopo aver firmato l’armistizio con i Borbone continuava a gettare bombe sulla mia città voleva portare con sé, nella tomba alcuni documenti scottanti. Tutti possono consultare l’archivio storico dello Stato maggiore dell’esercito allora piemontese in Via Lepanto e possono trovare nella Busta 3 ( 1861-62)

PROVINCIE MERIDIONALI, ZONA MILITARE DI AVELLINO un Diario storico del generale che spietatamente fece poi bruciare Pontelandolfo e Casalduni.

Il Diario storico di Cialdini non proviene dagli archivi del VI dipartimento Militare ma, come avverte una nota, venne rinvenuto nell’abitazione del generale alla sua morte e venne consegnato “in via particolare” all’Archivio il 23 febbraio 1894.

Si segnalano le pagine 1 nella quale è narrata la distruzione di due paesi del Teramano: Paranesi e Leofaro. Entrambi i paesi furono distrutti per ordine del comandante militare della zona.Viene pure descritta la presa di San Marco in Lamis da parte dei nostri partigiani chiamati briganti e poi riconquistata dalla truppa barbara piemontese. alla pagina 39 la reazione borbonica che occupa Mileto e Montefalcione occupata da 300 nostri eroi e poi ripresa dai piemontesi.

E’ pure descritta la rivolta di Auletta da parte dei valorosi partigiani che perdono più di cento uomini e poi incendiata dai piemontesi mentre sono stati fatti imbarcare per il nord e quindi uccisi 520 sbandati a Brindisi, 443 a Bari e sono altresì concentrati altri 200 a Catanzaro e bari, 250 ancora a Brindisi. A Pizzo vengono imbarcati 280 sbandati, 900 a Pescara.

Vengono alla luce anche particolari su Pontelandolfo e Casalduni in cui il criminale di guerra in questione dice che” .. gli assassini sono morti o raminghi”.

Nella stessa Busta a pagina 10 si annotano le perdite dei nostri eroi chiamati briganti: i morti in combattimento nella zona militare di Avellino sono 100, FUCILATI 83, MANURTENGOLI ARRESTATI 200, PRESENTATISI 150…NON SAPPIAMO LA FINE FATTA DA QUESTI ULTIMI, MA COME ERA USANZA TRA LA TRUPPA ASSASSINA PIEMIONTESE SI PUO’ DESUMERE CHE FURONO TUTTI PASSATI PER LE ARMI.
ALLE PAGINE176180 E 193 “COMPENDIO STORICO SUL BRIGANTAGGIO” SI LEGGE CHE I BRIGANTI MORTI IN COMBATTIMENTO FURONO 308, FUCILATI 98…E LA CARNEFICINA CONTINUA…

Caro Alessandro, qualche prefetto vorrebbe fermare la storia impedendo a sindaci coraggiosi di intitolare strade ai nostri eroi, non so con quale ardire questi personaggi osano prendere stipendi pagati da noi cittadini col sangue dei nostri avi. Ma come si permette codesta progenie di dar voce ancora ai personaggi che insanguinarono le nostre contrade?
Questi sono solo dei traditori della nostra patria nata il 2 giugno del 1946 nata nel nome santo di Repubblica.
Ecco perché serve un Partito del Sud, proprio per affermare una volta per tutte la nostra identità nazionale.
Vorrei chiedere a questo sig. Prefetto contro chi ha vinto la Repubblica, se ha vinto contro casa Savoia e il fascismo che si cancellino i nome generati dal risorgimento e dal fascismo e si dia spazio a coloro i quali si sono battuti contro quelle stirpe ed ideologie malefiche per il sud e per l’Italia intera.
Fra un paio di mesi dovrebbe uscire il mio prossimo libro dal titolo ” Le stragi dei savoia-esecutori e mandanti” e stai sicuro che la prima copia sarà regalato al nostro caro Presidente della repubblica Ciampi affinché sappia quali valori fondanti ha regalato il Risorgimento al Sud e all’Italia intera: emigrazione di 30 milioni di italiani, distruzione dell’apparato industriale e finanziario delle Due Sicilie; colonizzazione dei mercati meridionali; cancellazione della nostra identità e la cancellazione delle nostre leggi; cancellazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni oltre alla decapitazione dei cervelli e dei nostri partigiani a centinaia di migliaia.

Un saluto fraterno da Antonio Ciano
Fonte:ReteSud
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Fonte: AGIM venerdì 7 gennaio 2005

CIALDINI, IL “MACELLAIO DI GAETA”: SCOPERTO IL DIARIO

Cialdini supera ogni immaginazione. Il macellaio di Gaeta, colui il quale dopo aver firmato l’armistizio con i Borbone continuava a gettare bombe sulla mia città voleva portare con sé, nella tomba alcuni documenti scottanti. Tutti possono consultare l’archivio storico dello Stato maggiore dell’esercito allora piemontese in Via Lepanto e possono trovare nella Busta 3 ( 1861-62)

PROVINCIE MERIDIONALI, ZONA MILITARE DI AVELLINO un Diario storico del generale che spietatamente fece poi bruciare Pontelandolfo e Casalduni.

Il Diario storico di Cialdini non proviene dagli archivi del VI dipartimento Militare ma, come avverte una nota, venne rinvenuto nell’abitazione del generale alla sua morte e venne consegnato “in via particolare” all’Archivio il 23 febbraio 1894.

Si segnalano le pagine 1 nella quale è narrata la distruzione di due paesi del Teramano: Paranesi e Leofaro. Entrambi i paesi furono distrutti per ordine del comandante militare della zona.Viene pure descritta la presa di San Marco in Lamis da parte dei nostri partigiani chiamati briganti e poi riconquistata dalla truppa barbara piemontese. alla pagina 39 la reazione borbonica che occupa Mileto e Montefalcione occupata da 300 nostri eroi e poi ripresa dai piemontesi.

E’ pure descritta la rivolta di Auletta da parte dei valorosi partigiani che perdono più di cento uomini e poi incendiata dai piemontesi mentre sono stati fatti imbarcare per il nord e quindi uccisi 520 sbandati a Brindisi, 443 a Bari e sono altresì concentrati altri 200 a Catanzaro e bari, 250 ancora a Brindisi. A Pizzo vengono imbarcati 280 sbandati, 900 a Pescara.

Vengono alla luce anche particolari su Pontelandolfo e Casalduni in cui il criminale di guerra in questione dice che” .. gli assassini sono morti o raminghi”.

Nella stessa Busta a pagina 10 si annotano le perdite dei nostri eroi chiamati briganti: i morti in combattimento nella zona militare di Avellino sono 100, FUCILATI 83, MANURTENGOLI ARRESTATI 200, PRESENTATISI 150…NON SAPPIAMO LA FINE FATTA DA QUESTI ULTIMI, MA COME ERA USANZA TRA LA TRUPPA ASSASSINA PIEMIONTESE SI PUO’ DESUMERE CHE FURONO TUTTI PASSATI PER LE ARMI.
ALLE PAGINE176180 E 193 “COMPENDIO STORICO SUL BRIGANTAGGIO” SI LEGGE CHE I BRIGANTI MORTI IN COMBATTIMENTO FURONO 308, FUCILATI 98…E LA CARNEFICINA CONTINUA…

Caro Alessandro, qualche prefetto vorrebbe fermare la storia impedendo a sindaci coraggiosi di intitolare strade ai nostri eroi, non so con quale ardire questi personaggi osano prendere stipendi pagati da noi cittadini col sangue dei nostri avi. Ma come si permette codesta progenie di dar voce ancora ai personaggi che insanguinarono le nostre contrade?
Questi sono solo dei traditori della nostra patria nata il 2 giugno del 1946 nata nel nome santo di Repubblica.
Ecco perché serve un Partito del Sud, proprio per affermare una volta per tutte la nostra identità nazionale.
Vorrei chiedere a questo sig. Prefetto contro chi ha vinto la Repubblica, se ha vinto contro casa Savoia e il fascismo che si cancellino i nome generati dal risorgimento e dal fascismo e si dia spazio a coloro i quali si sono battuti contro quelle stirpe ed ideologie malefiche per il sud e per l’Italia intera.
Fra un paio di mesi dovrebbe uscire il mio prossimo libro dal titolo ” Le stragi dei savoia-esecutori e mandanti” e stai sicuro che la prima copia sarà regalato al nostro caro Presidente della repubblica Ciampi affinché sappia quali valori fondanti ha regalato il Risorgimento al Sud e all’Italia intera: emigrazione di 30 milioni di italiani, distruzione dell’apparato industriale e finanziario delle Due Sicilie; colonizzazione dei mercati meridionali; cancellazione della nostra identità e la cancellazione delle nostre leggi; cancellazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni oltre alla decapitazione dei cervelli e dei nostri partigiani a centinaia di migliaia.

Un saluto fraterno da Antonio Ciano
Fonte:ReteSud

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