martedì 18 agosto 2009

Chicago: è bancarotta, uffici pubblici chiusi


Uffici pubblici chiusi per tre giorni di "forzate vacanze", dipendenti lasciati senza stipendio e servizi ridotti al lumicino. Questa è oggi Chicago, la prima tra le grandi città statunitensi a vivere le conseguenze di finanze dissestate, al limite della bancarotta.

E la sensazione è che questo non sia che l'inizio di una nuova catastrofe finanziaria, una catastrofe annunciata, figlia di bilanci pubblici in rosso, in un Paese, gli Stati Uniti, i cui conti pubblici non sono mai stati cosi' disastrati.
Merito della cultura dell'indebitamento cavalcata per oltre un quinquennio a livello federale dall'Amministrazione Bush, ed abbracciata con disinvolura anche dalle amministrazioni locali democratiche.

Uffici amministrativi e assistenza pubblica, vigili del fuoco, ospedali e polizia: non c'è un solo settore della pubblica amministrazione che sarà risparmiato dalle misure d'urgenza adottate dal sindaco democratico Richard Daley, misure finalizzate in primis a risparmiare sui salari, attraverso l'escamotage delle "vacanze forzate non remunerate", misure che pero' paiono minimali rispetto all'enormità dei debiti che gravano sull'amministrazione cittadina.

Quella delle amministrazioni locali americane è una crisi di cui presto si sentirà parlare con crescente frequenza. Oltre ai conti in rosso delle grandi città, ci sono anche quelli degli Stati federati che stanno emettendo cambiali su cambiali per promettere il pagamento di fatture e debiti per i quali i soldi al momento non ci sono e non si sa bene se e quando ci saranno
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Uffici pubblici chiusi per tre giorni di "forzate vacanze", dipendenti lasciati senza stipendio e servizi ridotti al lumicino. Questa è oggi Chicago, la prima tra le grandi città statunitensi a vivere le conseguenze di finanze dissestate, al limite della bancarotta.

E la sensazione è che questo non sia che l'inizio di una nuova catastrofe finanziaria, una catastrofe annunciata, figlia di bilanci pubblici in rosso, in un Paese, gli Stati Uniti, i cui conti pubblici non sono mai stati cosi' disastrati.
Merito della cultura dell'indebitamento cavalcata per oltre un quinquennio a livello federale dall'Amministrazione Bush, ed abbracciata con disinvolura anche dalle amministrazioni locali democratiche.

Uffici amministrativi e assistenza pubblica, vigili del fuoco, ospedali e polizia: non c'è un solo settore della pubblica amministrazione che sarà risparmiato dalle misure d'urgenza adottate dal sindaco democratico Richard Daley, misure finalizzate in primis a risparmiare sui salari, attraverso l'escamotage delle "vacanze forzate non remunerate", misure che pero' paiono minimali rispetto all'enormità dei debiti che gravano sull'amministrazione cittadina.

Quella delle amministrazioni locali americane è una crisi di cui presto si sentirà parlare con crescente frequenza. Oltre ai conti in rosso delle grandi città, ci sono anche quelli degli Stati federati che stanno emettendo cambiali su cambiali per promettere il pagamento di fatture e debiti per i quali i soldi al momento non ci sono e non si sa bene se e quando ci saranno
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