sabato 22 agosto 2009

Caro Ministro Brunetta, permette una domanda sulla corruzione?


Pochi sanno che tra i primissimi atti del Governo Berlusconi c’è stata la soppressione dell’Alto Commissariato contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Si tratta di un Governo il cui capo non è incriminato per aver corrotto David Mills, il proprio consulente esperto in paradisi fiscali, affinchè testimoniasse in modo da evitargli un mare di guai nei processi che lo vedevano coinvolto, solo grazie al Lodo Alfano.

Sembra un controsenso ma è la tragedia in atto nella scena del teatro politico italiano.

Un governo che promette di sconfiggere la mafia ed è guidato da un partito fondato da due personaggi: uno condannato a nove anni, in primo grado, per mafia, l’altro condannato in via definitiva per corruzione in atti giudiziari.

Anche il dichiarato impegno dello stesso governo contro la corruzione cozza contro decisioni esattamente contrarie ad ogni intervento utile per contrastare e reprimere il fenomeno.

Il dicastero del ministro Brunetta ha ereditato le funzioni dell’anticorruzione ed ha presentato il suo primo atto di analisi e indirizzo del fenomeno corruzione.

Caro Ministro Brunetta, ho accolto con sincero interesse i suoi propositi di migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione.

Interesse che è scemato nel constatare la discrasia tra la risonanza mediatica ed i reali effetti prodotti dal suo “piglio decisionista” che sembra accanirsi contro categorie più deboli del pubblico impiego mentre usa guanti vellutati quando deve agire con le alte sfere che detengono e maggiori responsabilità dell’inefficienza.

Con uno dei primi atti - il Decr. L. n.112 con l’art. 68, comma 6, lettera a) recante "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico" il suo governo ha soppresso l’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto alla corruzione, creato nel 2003, le cui competenze col nome di SAET sono state trasferite al Suo Ministero.

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso, Lei, Ministro Brunetta ha illustrato i contenuti del Primo Rapporto al Parlamento sull’attività del Servizio anticorruzione e trasparenza (SAeT) del Dipartimento per la Funzione pubblica.

Con tutto il rispetto, signor Ministro, considero la relazione (me la sono letta tutta) una COLOSSALE PRESA IN GIRO, oserei dire anche offensiva dei suoi concittadini.

Per sua memoria ne riporto uno stralcio, tratto dal sito del Governo:
(testuale)http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/servizio_anticorruz_trasparenza/

"Nelle conclusioni del Rapporto vengono evidenziati quali sono gli elementi più importanti per combattere la corruzione: la volontà politica, (sic!) la pressione dell’opinione pubblica, e gli strumenti adatti per analizzare, valutare e trattare il rischio corruzione.

Insomma, per sconfiggere la corruzione, secondo Lei non servono strumenti di indagine scientifica (intercettazioni, comparazioni, rigorose statistiche sulle aggiudicazioni, profili dei componenti le commissioni d’appalto, albo dei dirigenti responsabili dei procedimenti, autority regionali presenti nel territorio, sanzioni immediate per coloro che tralignano)

Ma, secondo il Suo Ministero è SUFFICIENTE la VOLONTA’ POLITICA, la PRESSIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA!!!!

Si tratta di azioni per le quali SUO governo non dimostra molta passione, visto che vuole ridurre al 10% le intercettazioni e sta per approvare norme che limitano il diritto di cronaca, l’unico strumento per formare la pubblica opinione.

Mi scusi la franchezza, signor Ministro, da socialista (serio) ad ex socialista (sennò non farebbe ste figuracce) lei pensa che nessuno si sia accorto che della lotta alla corruzione al Suo governo non gliene può fregare di meno?

Come farà a far digerire al Capo del Suo Governo - il quale, glielo rammento nel caso se lo fosse scordato, è sfuggito ad un processo per corruzione solo grazie ad una legge ad personam - qualsiasi iniziativa seria finalizzata a reprimere il fenomeno? Lei è perfettamente conscio della sua impossibilità di praticare quel sano istituto che prende il nome di “buon esempio”

Mi dimostri, se può e se vuole, che Lei vuole combattere questo fenomeno molto più pericoloso e dannoso dei tanto odiati fannulloni.

La corruzione, come ha detto la Corte dei Conti, sta devastando la nostra debole economia ed è permeata in tutti i gangli della P.A. I corrotti ed i corruttori non sono affatto una piccola minoranza ma stanno condizionando le procedure sfruttando l’impotenza degli strumenti repressivi e la pavidità della parte sana del paese che preferisce adeguarsi per sopravvivere o al massimo tacere.

Il Suo rapporto, caro ministro Brunetta, si conclude così - e spero davvero Lei lo abbia presentato senza averlo letto altrimenti sarebbe davvero da preoccuparsi:

Il SAeT, dunque, vuole essere, anche se per il momento solo nelle intenzioni, una struttura all’avanguardia nel panorama europeo ed internazionale. Le premesse per diventarlo ci sono tutte e la volontà di esserlo dovrebbe trasparire con evidenza dal presente rapporto.

Solo per galateo le risparmio, ministro Brunetta, che cosa TRASPARE da questo suo vergognoso "Rapporto" che ha minor peso dell’aria fritta.

Ogni altro commento guasterebbe.

So benissimo che non risponderà. Questa lettera sta nel suo sito dal 16 marzo 2009 e, nonostante vari solleciti, non s’è degnato di rispondere.

Del resto la capisco. All’imbarazzo dell’ammettere che a capo del suo governo c’è chi sulla corruzione ha fondato il suo impero mediatico, e politico, lei preferisce un più igienico silenzio.

Un vero peccato per la sua intelligenza e, mi permetta, per la sua dignità di moralizzatore di cui mena fiero vanto.


Fonte:
Agoravox
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Pochi sanno che tra i primissimi atti del Governo Berlusconi c’è stata la soppressione dell’Alto Commissariato contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Si tratta di un Governo il cui capo non è incriminato per aver corrotto David Mills, il proprio consulente esperto in paradisi fiscali, affinchè testimoniasse in modo da evitargli un mare di guai nei processi che lo vedevano coinvolto, solo grazie al Lodo Alfano.

Sembra un controsenso ma è la tragedia in atto nella scena del teatro politico italiano.

Un governo che promette di sconfiggere la mafia ed è guidato da un partito fondato da due personaggi: uno condannato a nove anni, in primo grado, per mafia, l’altro condannato in via definitiva per corruzione in atti giudiziari.

Anche il dichiarato impegno dello stesso governo contro la corruzione cozza contro decisioni esattamente contrarie ad ogni intervento utile per contrastare e reprimere il fenomeno.

Il dicastero del ministro Brunetta ha ereditato le funzioni dell’anticorruzione ed ha presentato il suo primo atto di analisi e indirizzo del fenomeno corruzione.

Caro Ministro Brunetta, ho accolto con sincero interesse i suoi propositi di migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione.

Interesse che è scemato nel constatare la discrasia tra la risonanza mediatica ed i reali effetti prodotti dal suo “piglio decisionista” che sembra accanirsi contro categorie più deboli del pubblico impiego mentre usa guanti vellutati quando deve agire con le alte sfere che detengono e maggiori responsabilità dell’inefficienza.

Con uno dei primi atti - il Decr. L. n.112 con l’art. 68, comma 6, lettera a) recante "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico" il suo governo ha soppresso l’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto alla corruzione, creato nel 2003, le cui competenze col nome di SAET sono state trasferite al Suo Ministero.

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso, Lei, Ministro Brunetta ha illustrato i contenuti del Primo Rapporto al Parlamento sull’attività del Servizio anticorruzione e trasparenza (SAeT) del Dipartimento per la Funzione pubblica.

Con tutto il rispetto, signor Ministro, considero la relazione (me la sono letta tutta) una COLOSSALE PRESA IN GIRO, oserei dire anche offensiva dei suoi concittadini.

Per sua memoria ne riporto uno stralcio, tratto dal sito del Governo:
(testuale)http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/servizio_anticorruz_trasparenza/

"Nelle conclusioni del Rapporto vengono evidenziati quali sono gli elementi più importanti per combattere la corruzione: la volontà politica, (sic!) la pressione dell’opinione pubblica, e gli strumenti adatti per analizzare, valutare e trattare il rischio corruzione.

Insomma, per sconfiggere la corruzione, secondo Lei non servono strumenti di indagine scientifica (intercettazioni, comparazioni, rigorose statistiche sulle aggiudicazioni, profili dei componenti le commissioni d’appalto, albo dei dirigenti responsabili dei procedimenti, autority regionali presenti nel territorio, sanzioni immediate per coloro che tralignano)

Ma, secondo il Suo Ministero è SUFFICIENTE la VOLONTA’ POLITICA, la PRESSIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA!!!!

Si tratta di azioni per le quali SUO governo non dimostra molta passione, visto che vuole ridurre al 10% le intercettazioni e sta per approvare norme che limitano il diritto di cronaca, l’unico strumento per formare la pubblica opinione.

Mi scusi la franchezza, signor Ministro, da socialista (serio) ad ex socialista (sennò non farebbe ste figuracce) lei pensa che nessuno si sia accorto che della lotta alla corruzione al Suo governo non gliene può fregare di meno?

Come farà a far digerire al Capo del Suo Governo - il quale, glielo rammento nel caso se lo fosse scordato, è sfuggito ad un processo per corruzione solo grazie ad una legge ad personam - qualsiasi iniziativa seria finalizzata a reprimere il fenomeno? Lei è perfettamente conscio della sua impossibilità di praticare quel sano istituto che prende il nome di “buon esempio”

Mi dimostri, se può e se vuole, che Lei vuole combattere questo fenomeno molto più pericoloso e dannoso dei tanto odiati fannulloni.

La corruzione, come ha detto la Corte dei Conti, sta devastando la nostra debole economia ed è permeata in tutti i gangli della P.A. I corrotti ed i corruttori non sono affatto una piccola minoranza ma stanno condizionando le procedure sfruttando l’impotenza degli strumenti repressivi e la pavidità della parte sana del paese che preferisce adeguarsi per sopravvivere o al massimo tacere.

Il Suo rapporto, caro ministro Brunetta, si conclude così - e spero davvero Lei lo abbia presentato senza averlo letto altrimenti sarebbe davvero da preoccuparsi:

Il SAeT, dunque, vuole essere, anche se per il momento solo nelle intenzioni, una struttura all’avanguardia nel panorama europeo ed internazionale. Le premesse per diventarlo ci sono tutte e la volontà di esserlo dovrebbe trasparire con evidenza dal presente rapporto.

Solo per galateo le risparmio, ministro Brunetta, che cosa TRASPARE da questo suo vergognoso "Rapporto" che ha minor peso dell’aria fritta.

Ogni altro commento guasterebbe.

So benissimo che non risponderà. Questa lettera sta nel suo sito dal 16 marzo 2009 e, nonostante vari solleciti, non s’è degnato di rispondere.

Del resto la capisco. All’imbarazzo dell’ammettere che a capo del suo governo c’è chi sulla corruzione ha fondato il suo impero mediatico, e politico, lei preferisce un più igienico silenzio.

Un vero peccato per la sua intelligenza e, mi permetta, per la sua dignità di moralizzatore di cui mena fiero vanto.


Fonte:
Agoravox

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