martedì 7 aprile 2009

Reggio tende la mano all'Abruzzo - Da Reggio Emilia in marcia verso le zone terremotate


REGGIO. Anche i Vigili del fuoco di Reggio sono entrati a far parte della macchina dei soccorsi attivata per l'emergenza attivata dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.8 della scala Richter che ha colpito l'Abruzzo nella notte tra domenica e lunedì.

Sono circa una ventina gli addetti che sono partiti alla volta dell'Aquila dal Comando provinciale di via della Canalina e che sono arrivati sui luoghi interessati appena dopo l'alba.

Un notevole spiegamento di forze per far fronte ad un evento che con il passare delle ore sta assumendo contorni sempre più drammatici.
Nelle ore appena successive al violento sisma, sono partiti dal comando reggiano dodici uomini ed un'unità cinofila.

La sezione operativa è composta da dieci vigili del fuoco con cinque mezzi, mentre l'unità cinofila di ricerca è costituita da un cane con conduttore e un veicolo fuoristrada. Partito alla volta dell'Abruzzo anche un vigile aereosocorritore che ha raggiunto il nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Bologna per formare l'equipaggio.
Poche ore dopo sono partiti altri cinque uomini: si tratta di quattro specialisti Saf, vigili del fuoco particolarmente addestrati per operare in ambienti impervi con tecniche di derivazione speleo-alpinistica. Insieme ai colleghi partiti contemporaneamente dagli altri Comandi della regione opereranno negli scenari più difficoltosi nel soccorso alla popolazione e nella messa in sicurezza del territorio.
Il quinto elemento partito dal Comando reggiano è un capo reparto esperto in telecomunicazioni che opererà insieme ai colleghi del Nucelo regionale Tlc di Bologna nel garantire il funzionamento e l'incremento delle comunicazioni radio dei vigili del fuoco operanti nelle zone colpite.
Nel tardo pomeriggio di ieri l'impressione dei vigili reggiani all'Aquila era quella «di una città in ginocchio, con moltissime abitazioni distrutte o danneggiate e centinaia di persone che si allontanano dall'abitato con le valige al seguito».

Sono state effettuate inoltre verifiche sulle aree industriali per evitare problemi legati all'inquinamento o allo spandimento di materiali tossici.

Fonte: Gazzetta di Reggio (07 aprile 2009)
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REGGIO. Anche i Vigili del fuoco di Reggio sono entrati a far parte della macchina dei soccorsi attivata per l'emergenza attivata dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.8 della scala Richter che ha colpito l'Abruzzo nella notte tra domenica e lunedì.

Sono circa una ventina gli addetti che sono partiti alla volta dell'Aquila dal Comando provinciale di via della Canalina e che sono arrivati sui luoghi interessati appena dopo l'alba.

Un notevole spiegamento di forze per far fronte ad un evento che con il passare delle ore sta assumendo contorni sempre più drammatici.
Nelle ore appena successive al violento sisma, sono partiti dal comando reggiano dodici uomini ed un'unità cinofila.

La sezione operativa è composta da dieci vigili del fuoco con cinque mezzi, mentre l'unità cinofila di ricerca è costituita da un cane con conduttore e un veicolo fuoristrada. Partito alla volta dell'Abruzzo anche un vigile aereosocorritore che ha raggiunto il nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Bologna per formare l'equipaggio.
Poche ore dopo sono partiti altri cinque uomini: si tratta di quattro specialisti Saf, vigili del fuoco particolarmente addestrati per operare in ambienti impervi con tecniche di derivazione speleo-alpinistica. Insieme ai colleghi partiti contemporaneamente dagli altri Comandi della regione opereranno negli scenari più difficoltosi nel soccorso alla popolazione e nella messa in sicurezza del territorio.
Il quinto elemento partito dal Comando reggiano è un capo reparto esperto in telecomunicazioni che opererà insieme ai colleghi del Nucelo regionale Tlc di Bologna nel garantire il funzionamento e l'incremento delle comunicazioni radio dei vigili del fuoco operanti nelle zone colpite.
Nel tardo pomeriggio di ieri l'impressione dei vigili reggiani all'Aquila era quella «di una città in ginocchio, con moltissime abitazioni distrutte o danneggiate e centinaia di persone che si allontanano dall'abitato con le valige al seguito».

Sono state effettuate inoltre verifiche sulle aree industriali per evitare problemi legati all'inquinamento o allo spandimento di materiali tossici.

Fonte: Gazzetta di Reggio (07 aprile 2009)

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