Non è un pesce d’aprile, ma una vera e propria “bomba”: il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, contraddicendo inconfutabilmente le decisioni di questo governo in materia di smaltimento rifiuti e di tutela ambientale, ha inserito la Selva di Chiaiano e tutto il Parco delle Colline di Napoli nel Catalogo del paesaggio rurale storico italiano, cioè l’elenco di quelle aree che vanno tutelate, salvaguardate in quanto parte del patrimonio ambientale e storico nazionale.
Il catalogo, commissionato dalla Direzione generale Sviluppo rurale del Ministero, è frutto delle ricerche e delle valutazioni compiute da circa settanta fra i massimi esperti di colture agricole, storia e discipline territoriali, coordinati dal Prof. Mauro Agnoletti, della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali).
La notizia viene riportata sulla prima pagina de la Repubblica di oggi, 2 aprile 2009, nell’articolo di Francesco Erbani “Paesaggio, cartoline dal Belpaese da salvare“. Nell’articolo (che prosegue nelle pagine interne con dovizia di particolari e corredato di foto e dichiarazioni degli esperti) si pone in particolare risalto proprio la condizione in cui versa attualmente il Parco delle Colline di Chiaiano.
L’area - si afferma inoltre - è saldamente tutelata e valorizzata dal piano regolatore, ma la sua vulnerabilità è massima, soprattutto a causa della decisione di utilizzarne le numerose cave come sversatoio di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti.
Altre informazioni sul catalogo e sul prof. Agnoletti sono reperibili su internet, all’indirizzo web: www.forestlandscape.unifi.it/sito_italiano/catalogo.asp
Lì si scopre ad esempio:
- che il lavoro si iscrive nel Piano Strategico Nazionale di Sviluppo Rurale 2007-13, nell’ottica di conservazione dei valori fondamentali dell’identità culturale nazionale (in vista della costituzione di un osservatorio nazionale del paesaggio rurale);
- che si rende necessario individuare le aree più rappresentative, in termini di significatività, integrità e vulnerabilità del paesaggio agricolo e forestale;
- che il catalogo sarà anche utile alla definizione dei parametri della “condizionalità” per le esigenze delle Politiche Agricole Comunitarie e degli obiettivi della Convenzione Europea del Paesaggio ratificata dall’Italia nel 2006.
Tutto questo, se mai ce ne fosse stato bisogno, pone in ulteriore risalto l’assoluta inidoneità dell’area di Chiaiano all’allestimento di discariche di qualsiasi dimensione, ne rende ancora più urgente la profonda ed accurata bonifica, richiama alla non più procrastinabile necessità di tutela e valorizzazione della zona attraverso la realizzazione del Parco delle Colline, cui era da tempo destinata.
Tra l’altro aggiunge un motivo in più a quelli ambientali, urbanistici e socio-economici che tecnici, scienziati, giuristi e cittadinanza vanno evidenziando da oltre un anno, quello della conservazione dei valori fondamentali dell’identità culturale nazionale.
Si tratta proprio di quei valori verso i quali l’attuale governo si dichiara ad ogni occasione utile particolarmente sensibile: bene, invece di porre in atto politiche antidemocratiche e inumane nei confronti dei migranti, dimostri di esserlo davvero interrompendo lo scempio cui ha dato inizio.
Emilia Santoro, Ettore Latteri
(immagine: parcodellecollinedinapoli.it)
Fonte:ChiaiaNodiscarica
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