domenica 15 marzo 2009

Reggio Calabria: al Cilea incontro-dibattito “Rapporto a Sud”


Ricevo da Redazione Due Sicilie e posto:




A quasi centocinquanta anni dall’Unità d’Italia, ripartendo dal Sud (da Reggio di Calabria) si cercherà di creare quell’unità del Meridione, per il suo rilancio e la sua affermazione.

Infatti per il 17 marzo è previsto, al Teatro Cilea alle ore 18, un incontro-dibattito (“Rapporto a Sud”) con i Direttori dei principali quotidiani del sud, per fare il punto della realtà meridionale: sarà anche l’occasione per proporre un manifesto.

Il sud si sta svuotando di anime, culture e popolazione, tra emigrati e denatalità.

Nella sua ultima fatica letteraria SUD , Marcello Veneziani scrive un rapporto letterario e civile sul meridione presente e passato che si dipana tra rifiuti e ricordi, tradizioni e degrado, cafonerie e cavallerie rusticane, ragioni e sentimenti, passando per le contrade reali e allegoriche del sud.

Le località toccate diventano location per ambientare temi e personaggi, scorci e denunce, colore e cultura, malavita e folclore.

Nelle sue storie e storielle del sud , Veneziani capovolge l’idea crociana di un paradiso abitato da diavoli e teme che il sud stia diventando un inferno abitato da angeli in fuga, per salvarsi da soli e non dannarsi insieme.

Dalla triade Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta al fatalismo, favoritismo e parassitismo, il viaggio nel sud assume una varietà di registri narrativi, dalle denunce giornalistiche alle nostalgie, dai ritratti parodistici al saggio storico, fino a lambire un sobrio patriottismo terrone e comporre una specie di manifesto sudista.

Rabbiose critiche e appassionate difese, partorite entrambi dall’amore per il sud.

Liberandosi dal fatalismo della decadenza, che porta ad abbandonarlo, il sud ha bisogno di compiere uno strappo e darsi un racconto di identità.

Sulle sponde del mare Nostrum è in corso un declino turistico dovuto al degrado e ai costi crescenti. Invece di avviare forti politiche di risanamento, il degrado è continuato soprattutto in Calabria, che oltretutto è la più arretrata delle regioni meridionali, con tassi di disoccupazione “preoccupanti”.

Gli incentivi economici per il Sud sono sempre stati rilevanti, ma i risultati sono sempre stati inferiori alle attese.

Credo, che la nostra terra abbia tutte le potenzialità per esprimere al meglio le sue capacità per iniziare un “percorso virtuoso” che la possa condurre a vero centro del Mediterraneo.

Il sud rappresenta l’anima del mondo, la parte passionale, sentimentale e pertanto ha in se la forza e la potenza per sviluppare e condurre a termine grandi progetti.

In fondo, uomini del sud hanno creato la fortuna di intere regioni, grazie alle loro capacità ed alla loro intelligenza.

Più che la “fuga dei cervelli” abbiamo assistito, per troppi lunghi anni, alla “fuga dal cervello” ,da parte di “politicanti da strapazzo” che, di tutto si sono preoccupati meno che dello sviluppo economico-sociale della nostra Regione.

E non può servire per il rilancio del sud lo spirito avventuristico di imprenditori che lottano contro il gigante burocrazia e la mafia-mostro-famiglia.

Serve un risveglio della cultura che sradichi un sistema consolidato di corruzione e clientela, di favori e di servilismo, di abusi di potere e di negligenza, tra rassegnazione e fatalità.

Ripartire da sud per il sud, recuperando l’anima e la forza ancestrale dei suoi uomini migliori, per liberarsi dal degrado morale e civile e restituire quella dignità, troppo spesso negata.
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Ricevo da Redazione Due Sicilie e posto:




A quasi centocinquanta anni dall’Unità d’Italia, ripartendo dal Sud (da Reggio di Calabria) si cercherà di creare quell’unità del Meridione, per il suo rilancio e la sua affermazione.

Infatti per il 17 marzo è previsto, al Teatro Cilea alle ore 18, un incontro-dibattito (“Rapporto a Sud”) con i Direttori dei principali quotidiani del sud, per fare il punto della realtà meridionale: sarà anche l’occasione per proporre un manifesto.

Il sud si sta svuotando di anime, culture e popolazione, tra emigrati e denatalità.

Nella sua ultima fatica letteraria SUD , Marcello Veneziani scrive un rapporto letterario e civile sul meridione presente e passato che si dipana tra rifiuti e ricordi, tradizioni e degrado, cafonerie e cavallerie rusticane, ragioni e sentimenti, passando per le contrade reali e allegoriche del sud.

Le località toccate diventano location per ambientare temi e personaggi, scorci e denunce, colore e cultura, malavita e folclore.

Nelle sue storie e storielle del sud , Veneziani capovolge l’idea crociana di un paradiso abitato da diavoli e teme che il sud stia diventando un inferno abitato da angeli in fuga, per salvarsi da soli e non dannarsi insieme.

Dalla triade Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta al fatalismo, favoritismo e parassitismo, il viaggio nel sud assume una varietà di registri narrativi, dalle denunce giornalistiche alle nostalgie, dai ritratti parodistici al saggio storico, fino a lambire un sobrio patriottismo terrone e comporre una specie di manifesto sudista.

Rabbiose critiche e appassionate difese, partorite entrambi dall’amore per il sud.

Liberandosi dal fatalismo della decadenza, che porta ad abbandonarlo, il sud ha bisogno di compiere uno strappo e darsi un racconto di identità.

Sulle sponde del mare Nostrum è in corso un declino turistico dovuto al degrado e ai costi crescenti. Invece di avviare forti politiche di risanamento, il degrado è continuato soprattutto in Calabria, che oltretutto è la più arretrata delle regioni meridionali, con tassi di disoccupazione “preoccupanti”.

Gli incentivi economici per il Sud sono sempre stati rilevanti, ma i risultati sono sempre stati inferiori alle attese.

Credo, che la nostra terra abbia tutte le potenzialità per esprimere al meglio le sue capacità per iniziare un “percorso virtuoso” che la possa condurre a vero centro del Mediterraneo.

Il sud rappresenta l’anima del mondo, la parte passionale, sentimentale e pertanto ha in se la forza e la potenza per sviluppare e condurre a termine grandi progetti.

In fondo, uomini del sud hanno creato la fortuna di intere regioni, grazie alle loro capacità ed alla loro intelligenza.

Più che la “fuga dei cervelli” abbiamo assistito, per troppi lunghi anni, alla “fuga dal cervello” ,da parte di “politicanti da strapazzo” che, di tutto si sono preoccupati meno che dello sviluppo economico-sociale della nostra Regione.

E non può servire per il rilancio del sud lo spirito avventuristico di imprenditori che lottano contro il gigante burocrazia e la mafia-mostro-famiglia.

Serve un risveglio della cultura che sradichi un sistema consolidato di corruzione e clientela, di favori e di servilismo, di abusi di potere e di negligenza, tra rassegnazione e fatalità.

Ripartire da sud per il sud, recuperando l’anima e la forza ancestrale dei suoi uomini migliori, per liberarsi dal degrado morale e civile e restituire quella dignità, troppo spesso negata.

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