martedì 9 dicembre 2008

...e ci chiamarono briganti


Ricevo da Antonio Ciano e posto con condivisione questo replica all'intervista a Sergio Boschiero postata da Tele Free:


Ho letto l'intervista in esclusiva del Dott. Sergio Boschiero.

Questa nostra repubblica, grazie alla Costituzione nata il 2 giugno del 1946, ha potuto farlo, ha potuto esprimere la sua opinione. Durante il regno dei Savoia non era possibile farlo, nessun giornale avrebbe dato spazio al Ciano di turno, lo avrebbero fucilato o fatto marcire in uno dei tanti lager sparsi per lo stivale, lo avrebbero fatto processare da un tribunale speciale e lo avrebbero condannato all'ergastolo o alla fucilazione.
Il dott. Boschiro, di cui apprezzo la passione e l'amore per i re che sono fuggiti dall'Italia lasciando la nostra Patria nelle mani della rabbia tedesca per il tradimento dell'8 settembre del 1943.
Mi ricorda che il voto del 1946 è stato nel Sud favorevole ai Savoia, io non ero ancora nato, ma una cosa è certa, a Gaeta, le autorità e i maggiorenti del luogo dicevano di votare per la Monarchia perchè doveva tornare " Gliu re nuoste", traduco per i veneti ed i toschi: Borbone.
Il Sud fu ingannato dalla propaganda ingannevole dei maggiorenti del tempo, ancora in auge, lo sanno tutti.
I plebisciti del 1800 sono stati una pulcinellata orchestrata da Cavour, chi votava contro l'annessione veniva fucilato.
Ma lo sa il Dott. Boschiero quanti gaetani erano morti in guerra e cacciati dall'Italia dopo il 13 febbraio del 1861? Dal 1890 al 1910 lasciarono Gaeta ben 11.000 nostri concittadini, ed altre migliaia negli anni a seguire.
Facciamolo oggi un referendum, vediamo chi vota per la Monarchia e chi per la repubblica, specie dopo le figuracce del Sig. Vittorio Savoia, finito persino in carcere a Potenza, e se son vere le sue dichiarazioni sulla morte di Dirk Hammer, meriterebbe l'ergastolo.
Il dott. Boschiero, amabilmente ci ricorda che il nostro sindaco si è reso protagonista di una rivendicazione su un tema non attuale reclamando i danni di guerra dopo un secolo e mezzo.
Il sottoscritto è stato processato da una legge fascista del 1939, per un fatto accaduto il 5 agosto del 1861. Nessuna l'ha cancellata..
L'esimio nostro interlocutore dichiara che non dovremmo reclamare i danni di guerra dagli eredi di Vittorio Emanuele II perchè la sua era una Monachia costituzionale che godeva della fiducia del parlamento e che nella rivendicazione del Comune di Gaeta non c'è nessun rigore scientifico e storico.
Invece quel rigore c'è, è tutto scritto negli archivi del nostro comune.
I fatti sono questi.
Il parlamento di Torino non ha mai dichiarato guerra al Regno delle Due Sicilie, nè tantomeno alla mia città.
Le truppe savoiarde cominciarono i bombardamenti ai primi di novembre del 1860, la fortezza si arrese a causa del tifo il 13 febbraio del 1861. La proclamazione del Regno d'Italia evvenne il 17 febbraio, ma 19 giorni prima della proclamazione, il Decurionato ( il Consiglio Comunale, per i toschi e i veneti) aveva chiesto alle autorità piemontesi il risarcimento dei danni causati dalle 160 mila bombe che avenano rasa al suolo la città e le campagne.
I danni furono riconosciuti dal prodittatore di Napoli ,Giorgio Pallavicino e che i Ministri delle Finanze e dell'Interno " sono incaricati della esecuzione del presente decreto". "-recita un comunicato del Comando generale del Corpo d'Armata che " ..quando S.A.R. il Principe di Carignano venne ad osservare le opere ed i guastid ell'assedio, tocco da sensi di umanità e di giustizia facea indirizzare dal generale Cialdini al Sindaco di Mola di Gaeta un ordine esemplare in cui riconsoce che " ...a guerra ultimata il Governo di S. M. provvederà all'equo e maggiore possibile risarcimento".
Dott. Boschiero, nè il re sabaudo, nè il parlamento torinese hanno cacciato una lira, nonostante le reiterate richieste dei nostri amministratori a cominciare dal Sindaco Raffaele Ianni del febbraio del 1861 e per finire con il Sindaco Gennaro Migiarra nel 1914. L'amministrazione comunale di Gaeta, liberamente eletta dai propri concittadini, con 7444 voti alle ultime elezioni non hanno fatto altro che richiedere quei danni riconosciuti da S.A.R. il Principe di Carignano e dal generale Cialdini, che conosciamo molto bene: scaraventò 160 mila bombe su Gaeta e devastò 300 ettari di terreni fertilissimi.
I danni ammontarono a 2.047.702,15 lire, somma pari a 274.000.000 milioni di euro, quasi pari a quella reclamata dai Signori Vittorio Savoia ed Emanuele Filiberto,per i danni morali patiti per il dorato esilio subito. Quei soldi sono stati chiesti alla nostra repubblica nata sulle ceneri di casa Savoia e del fascismo.
Noi di gaeta abbiamo chisto solo i danni materiali, quelli morali li lasciamo giudicare dalla storia: un milione di morti per la guerra civile denominata lotta di repressione del Brigantaggio e per i 30 milioni di emigranti.
I fatti sono questi.
Il parlamento piemontese non dichiarò guerra alla mia città e non possiamo chiederli ad uno stato che non ci ha fatto la guerra.
Il capo dell'esercito invasore era Vittorio Emanuele secondo.
Insomma veda Lei chi deve pagarli questi 274 milioni di euro, noi li vogliamo.
Li chiediamo da 147 anni, e siccome l'assedio di Gaeta fu un crimine contro l'umanità e tali crimini sono imprescrivibili, e avendo le prove provate del crimine, qualcuno deve pagare, ma non questa repubblica, alla quale chiediamo solo ciò che il Risorgimento piemontese ci ha tolto: il Demanio, l'economia della città dissanguata, una flotta di 300 navi, cantieri navali che davano lavoro ad oltre 2000 operai specializzati, 300 frantoi, fabbriche di vele, cordami, sapone e tutti gli uffici statali che il regime , per punizione, ci ha tolto.
Inoltre dott. Boschiero, so che Lei si è sempre interessato alla mia attività di ricercatore storico, e di questo La ringrazio cordialmente, ci ha parlato anche dell'inno di Mameli, è molto bello, Goffredo era di Genova ed era repubblicano, ed è stato ricompensato dal Generale La Marmora Alfonso che massacrò la città ligure e 700 suoi abitanti, repubblicani anche essi.
Il Vittorione Secondo li chiamò " vile ed infetta razza di canaglie".
Ho saputo che anche Genova si appresta a chiedere i danni del massacro. Le parole dell'inno nazionale dovrebbero essere cambiate no? Giambattista Perasso ( Balilla) combattè da repubblicano contro le truppe austro- piemontesi e mentre Mameli moriva per la repubblica romana i savoiardi massacravano e violentavano donne e bambini nella città della lanterna.
Dott. Boschiero, ho letto a pag. 11 del libro "Vittorio Emanuele II" di Pier Francesco Gasparetto che "...lo stesso Massimo D'Azeglio sosterrà sempre che era Vittorio Emanuele II era "...figlio di un macellaio di Porta Romana a Firenze" e ne specificherà persino il nome: " certo Tanaca".
Il Gasparetto era uno storico serio,Carlo Alberto era un bell'uomo, alto 2 metri. Il Vittorione era alto 1,54 e non era bello, piuttosto grassoccio.
Faccia fare l'esame del DNA agli eredi, se non corrispondono a quello dell'avo di cui sopra, non pagheranno conti a nessuno, e avremo a che fare con Amedeo D'Aosta che abbiamo conosciuto il giorno della Madonna di Porto Salvo a Gaeta, ha chiesto scusa alla nostra città davanti alll'immagine Sacra, al sindaco dott. Raimondi, al nostro amato Arcivescovo, Don Fabio Bernardo D'Onorio e soprattutto davanti alla città tutta che ha levato un applauso verso il cielo dopo che ci siamo stretti la mano ed abbracciati.
W Gaeta, w la nostra Repubblica nata il 2 giugno del 1946 dopo un vero plebiscito. Chi di spada ferisce di spada perisce.
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Ricevo da Antonio Ciano e posto con condivisione questo replica all'intervista a Sergio Boschiero postata da Tele Free:


Ho letto l'intervista in esclusiva del Dott. Sergio Boschiero.

Questa nostra repubblica, grazie alla Costituzione nata il 2 giugno del 1946, ha potuto farlo, ha potuto esprimere la sua opinione. Durante il regno dei Savoia non era possibile farlo, nessun giornale avrebbe dato spazio al Ciano di turno, lo avrebbero fucilato o fatto marcire in uno dei tanti lager sparsi per lo stivale, lo avrebbero fatto processare da un tribunale speciale e lo avrebbero condannato all'ergastolo o alla fucilazione.
Il dott. Boschiro, di cui apprezzo la passione e l'amore per i re che sono fuggiti dall'Italia lasciando la nostra Patria nelle mani della rabbia tedesca per il tradimento dell'8 settembre del 1943.
Mi ricorda che il voto del 1946 è stato nel Sud favorevole ai Savoia, io non ero ancora nato, ma una cosa è certa, a Gaeta, le autorità e i maggiorenti del luogo dicevano di votare per la Monarchia perchè doveva tornare " Gliu re nuoste", traduco per i veneti ed i toschi: Borbone.
Il Sud fu ingannato dalla propaganda ingannevole dei maggiorenti del tempo, ancora in auge, lo sanno tutti.
I plebisciti del 1800 sono stati una pulcinellata orchestrata da Cavour, chi votava contro l'annessione veniva fucilato.
Ma lo sa il Dott. Boschiero quanti gaetani erano morti in guerra e cacciati dall'Italia dopo il 13 febbraio del 1861? Dal 1890 al 1910 lasciarono Gaeta ben 11.000 nostri concittadini, ed altre migliaia negli anni a seguire.
Facciamolo oggi un referendum, vediamo chi vota per la Monarchia e chi per la repubblica, specie dopo le figuracce del Sig. Vittorio Savoia, finito persino in carcere a Potenza, e se son vere le sue dichiarazioni sulla morte di Dirk Hammer, meriterebbe l'ergastolo.
Il dott. Boschiero, amabilmente ci ricorda che il nostro sindaco si è reso protagonista di una rivendicazione su un tema non attuale reclamando i danni di guerra dopo un secolo e mezzo.
Il sottoscritto è stato processato da una legge fascista del 1939, per un fatto accaduto il 5 agosto del 1861. Nessuna l'ha cancellata..
L'esimio nostro interlocutore dichiara che non dovremmo reclamare i danni di guerra dagli eredi di Vittorio Emanuele II perchè la sua era una Monachia costituzionale che godeva della fiducia del parlamento e che nella rivendicazione del Comune di Gaeta non c'è nessun rigore scientifico e storico.
Invece quel rigore c'è, è tutto scritto negli archivi del nostro comune.
I fatti sono questi.
Il parlamento di Torino non ha mai dichiarato guerra al Regno delle Due Sicilie, nè tantomeno alla mia città.
Le truppe savoiarde cominciarono i bombardamenti ai primi di novembre del 1860, la fortezza si arrese a causa del tifo il 13 febbraio del 1861. La proclamazione del Regno d'Italia evvenne il 17 febbraio, ma 19 giorni prima della proclamazione, il Decurionato ( il Consiglio Comunale, per i toschi e i veneti) aveva chiesto alle autorità piemontesi il risarcimento dei danni causati dalle 160 mila bombe che avenano rasa al suolo la città e le campagne.
I danni furono riconosciuti dal prodittatore di Napoli ,Giorgio Pallavicino e che i Ministri delle Finanze e dell'Interno " sono incaricati della esecuzione del presente decreto". "-recita un comunicato del Comando generale del Corpo d'Armata che " ..quando S.A.R. il Principe di Carignano venne ad osservare le opere ed i guastid ell'assedio, tocco da sensi di umanità e di giustizia facea indirizzare dal generale Cialdini al Sindaco di Mola di Gaeta un ordine esemplare in cui riconsoce che " ...a guerra ultimata il Governo di S. M. provvederà all'equo e maggiore possibile risarcimento".
Dott. Boschiero, nè il re sabaudo, nè il parlamento torinese hanno cacciato una lira, nonostante le reiterate richieste dei nostri amministratori a cominciare dal Sindaco Raffaele Ianni del febbraio del 1861 e per finire con il Sindaco Gennaro Migiarra nel 1914. L'amministrazione comunale di Gaeta, liberamente eletta dai propri concittadini, con 7444 voti alle ultime elezioni non hanno fatto altro che richiedere quei danni riconosciuti da S.A.R. il Principe di Carignano e dal generale Cialdini, che conosciamo molto bene: scaraventò 160 mila bombe su Gaeta e devastò 300 ettari di terreni fertilissimi.
I danni ammontarono a 2.047.702,15 lire, somma pari a 274.000.000 milioni di euro, quasi pari a quella reclamata dai Signori Vittorio Savoia ed Emanuele Filiberto,per i danni morali patiti per il dorato esilio subito. Quei soldi sono stati chiesti alla nostra repubblica nata sulle ceneri di casa Savoia e del fascismo.
Noi di gaeta abbiamo chisto solo i danni materiali, quelli morali li lasciamo giudicare dalla storia: un milione di morti per la guerra civile denominata lotta di repressione del Brigantaggio e per i 30 milioni di emigranti.
I fatti sono questi.
Il parlamento piemontese non dichiarò guerra alla mia città e non possiamo chiederli ad uno stato che non ci ha fatto la guerra.
Il capo dell'esercito invasore era Vittorio Emanuele secondo.
Insomma veda Lei chi deve pagarli questi 274 milioni di euro, noi li vogliamo.
Li chiediamo da 147 anni, e siccome l'assedio di Gaeta fu un crimine contro l'umanità e tali crimini sono imprescrivibili, e avendo le prove provate del crimine, qualcuno deve pagare, ma non questa repubblica, alla quale chiediamo solo ciò che il Risorgimento piemontese ci ha tolto: il Demanio, l'economia della città dissanguata, una flotta di 300 navi, cantieri navali che davano lavoro ad oltre 2000 operai specializzati, 300 frantoi, fabbriche di vele, cordami, sapone e tutti gli uffici statali che il regime , per punizione, ci ha tolto.
Inoltre dott. Boschiero, so che Lei si è sempre interessato alla mia attività di ricercatore storico, e di questo La ringrazio cordialmente, ci ha parlato anche dell'inno di Mameli, è molto bello, Goffredo era di Genova ed era repubblicano, ed è stato ricompensato dal Generale La Marmora Alfonso che massacrò la città ligure e 700 suoi abitanti, repubblicani anche essi.
Il Vittorione Secondo li chiamò " vile ed infetta razza di canaglie".
Ho saputo che anche Genova si appresta a chiedere i danni del massacro. Le parole dell'inno nazionale dovrebbero essere cambiate no? Giambattista Perasso ( Balilla) combattè da repubblicano contro le truppe austro- piemontesi e mentre Mameli moriva per la repubblica romana i savoiardi massacravano e violentavano donne e bambini nella città della lanterna.
Dott. Boschiero, ho letto a pag. 11 del libro "Vittorio Emanuele II" di Pier Francesco Gasparetto che "...lo stesso Massimo D'Azeglio sosterrà sempre che era Vittorio Emanuele II era "...figlio di un macellaio di Porta Romana a Firenze" e ne specificherà persino il nome: " certo Tanaca".
Il Gasparetto era uno storico serio,Carlo Alberto era un bell'uomo, alto 2 metri. Il Vittorione era alto 1,54 e non era bello, piuttosto grassoccio.
Faccia fare l'esame del DNA agli eredi, se non corrispondono a quello dell'avo di cui sopra, non pagheranno conti a nessuno, e avremo a che fare con Amedeo D'Aosta che abbiamo conosciuto il giorno della Madonna di Porto Salvo a Gaeta, ha chiesto scusa alla nostra città davanti alll'immagine Sacra, al sindaco dott. Raimondi, al nostro amato Arcivescovo, Don Fabio Bernardo D'Onorio e soprattutto davanti alla città tutta che ha levato un applauso verso il cielo dopo che ci siamo stretti la mano ed abbracciati.
W Gaeta, w la nostra Repubblica nata il 2 giugno del 1946 dopo un vero plebiscito. Chi di spada ferisce di spada perisce.

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