Secondo indiscrezioni nel "piano Fenice" su cui si muove la nuova cordata che darà vita al nuovo vettore aereo che dovrebbe nascere da una costola di Alitalia e da Air One, gli scali pugliesi sono scomparsi. Il nuovo network prevede invece lo sviluppo di Milano (da cui saranno raggiungibili 73 destinazioni), Roma (44), Napoli (9), Catania (6), Torino (6) e Venezia (6).
ROMA – Lock-up di cinque anni per gli azionisti, accordo preventivo con i le rappresentanze sindacali, sei aeroporti base, flotta di 136 aerei, con aumento delle ore volate. Sono questi, secondo indiscrezioni pubblicata dalla stampa, i punti principali del piano Fenice su cui si muove la nuova cordata per dare vita al nuovo vettore aereo che dovrebbe nascere da una costola di Alitalia e da Air One.
- LOCK-UP: i soci avranno il vincolo di rimanere nel capitale della società fino al 2013. Nell’arco del primo triennio, orizzonte 2011, è previsto il ritorno all’utile della società
- SINDACATI: la realizzabilità del piano è subordinata al preventivo accordo con i sindacati. Condizione presente anche nel corso delle trattative con Air France. Proprio l’assenza del consenso dei sindacati fece saltare l’accordo.
- RINNOVO CONTRATTUALE: Tutti i dipendenti della nuova società dovranno sottoscrivere un nuovo regime contrattuale. Per il personale navigante è previsto un aumento delle ore volate: dalle attuali 550 si passerà a 650 per arrivare a 700 a fine piano.
- AEROPORTI: viene superato il concetto di hub e la strategia multipunto del nuovo vettore si articolerà su sei aeroporti base: Milano (da cui saranno raggiungibili 73 destinazioni), Roma (44), Napoli (9), Catania (6), Torino (6) e Venezia (6). Ogni polo aeroportuale servirà il bacino che è in grado di sostenere.
- FLOTTA: La flotta della nuova società sarà complessivamente di 136 aeromobili, per portarsi al 2013 a 150 unità. Questo sottintende un quantitativo di esuberi anche per il personale volante di Alitalia, quantificabile in circa 700 unità. Non è ancora chiaro a questo proposito se il taglio di personale verrà effettuato a monte (nella «bad company» commissariata) o a valle (direttamente nella nuova società).
- ESUBERI: Nella nuova compagnia transiteranno da Alitalia, oltre al personale viaggiante, seppur parzialmente ridimensionato, anche attività di servizio come la manutenzione leggera, la parte preponderante dell’information technology ed i dipendenti a terra che svolgono mansioni connesse con l'attività di volo. Resteranno nella bad company, che dovra gestire circa 7.000 esuberi, i settori non focali dell’information technology, la manutenzione pesante, i call center, le riparazioni ed i servizi amministrativi generici.
La Gazzetta del mezzogiorno
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