giovedì 17 luglio 2008

BELGIO,FINE DEL FALSO FEDERALISMO...


Yves Leterme getta la spugna e per il Belgio è di nuovo notte fonda.

Dopo il fallimento di un possibile accordo su una riforma delle istituzioni, ieri sera, il Primo ministro si è recato dal Re Alberto II per rassegnare le sue dimissioni.
Negli ultimi giorni, Leterme era impegnato in una corsa disperata contro il tempo per convincere i partiti francofoni e fiamminghi ad accettare il suo progetto di riforma delle istituzioni. Il successo dei negoziati tra le due comunità avrebbe consentito al Primo ministro di presentarsi oggi al Parlamento federale e chiedere la fiducia dei deputati sulla divisione dei poteri tra le Fiandre e la Vallonia. Di fronte all’impasse, Leterme ha preferito dimettersi.
Rimasto senza governo per oltre nove mesi, un record, nel marzo scorso il Belgio era riuscito a dotarsi di una squadra governativa incaricata di traghettare il Paese in un percorso di riforme istituzionali. Yves Leterme si era dato fino al 15 luglio per
riconciliare i fiamminghi (maggioritari) e i valloni, ormai ai ferri corti. Da anni, le Fiandre, la regione più ricca del Regno, chiede più autonomia nei confronti di un governo federale a cui i Valloni si aggrappano disperatamente per non sprofondare in una crisi economica irreversibile. Oltre alla possibilità di legiferare autonomamente sulla politica fiscale o la previdenza sociale, la richiesta fatta dai fiamminghi di separare il comune bilingue di Bruxelles-Hal-Vilvorde (BHV) dalla Regione mista di Bruxelles ha spinto i francofoni in trincea. Leterme, di origine fiamminga, sperava di ammorbidire le posizioni della sua comunità.
Lite di maggioranza. Il suo destino, e quello del Belgio, si sono giocati ieri sera nel corso delle riunioni che i due partiti partiti fiamminghi – CD&V (cristiano-democratico) e NVA (nazionalista) – hanno tenuto a porte chiuse. “Sapevamo che l’NVA, minoritario, avrebbe bocciato la proposta di Leterme” fa sapere a Panorama.it la redattrice del quotidiano fiammingo
De Morgen, Lisbeth Van Impe. Ma nessuno avrebbe immaginato che i sostenitori del CD&V facessero irruzione nella sala in cui si era riunita la leadership del partito di Leterme per convincere i loro deputati e sindaci di mandare a casa il Primo ministro. “Sono state ore drammatiche” sostiene Van Impe. “Purtroppo, il cartello che ha consentito a Leterme di vincere le elezioni nel 2007 ha abbandonato il Premier al proprio destino”.
Tocca al Re. Con le dimissioni della massima carica dello Stato, la patata bollente passa ora tra le mani del Re. In una nota diffusa stamane, si apprende che il sovrano “mantiene in sospeso la sua decisione”. Ma per chi sa districarsi nel labirinto politico belga, prevale la sensazione che Alberto II accetterà le dimissioni di Leterme. Una volta accettate, il Re dovrà andare alla ricerca di una “personalità” che possa convincere i partiti fiamminghi e francofoni di formare un nuovo governo. Una missione che molti esperti ritengono estremamente complessa, anche perché Alberto II ha già dimostrato nel passato i suoi limiti nel gestire le crisi. “L’altra possibilità” spiega Van Impe, “è che il Parlamento venga dissolto. In questo caso, ci vogliono un massimo di 40 giorni per organizzare le elezioni. Purtroppo siamo in piena estate, il che significa che non ci sono le condizioni per chiedere ai belgi di recarsi alle urne”. Insomma, lo spettro di una scissione definitiva tra fiamminghi e valloni è più che mai all’ordine del giorno.

http://blog.panorama.it/mondo/2008/07/15/belgio-il-paese-che-non-ce-piu/

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BELGIO: LETERME SI DIMETTE, RE ALBERTO SI RISERVA DECISIONE
Bruxelles, 15 lug. - (Adnkronos) - Il primo ministro belga Yves Leterme si e' dimesso a quattro mesi dall'incarico e re Alberto II si e' riservato una decisione in merito. A riferire che "il re tiene in sospeso la sua decisione" e' una nota di palazzo reale emessa nella notte; questo puo' voler dire che il sovrano spera ancora di convincere il capo del governo cristiano-democratico a restare al suo posto, oppure che re Alberto vuole prendere tempo per le necessarie consultazioni che evitino una nuova crisi politica al Paese. In carica da fine marzo, il 48 enne Leterme ha gettato la spugna dopo il fallimento del tentativo di accordo su una riforma che darebbe piu' autonomia alle Fiandre. Ex leader della regione, Leterme aveva vinto le elezioni politiche del giugno 2007; il suo obiettivo era la riconciliazione sulle riforme costituzionali tra i fiamminghi, che rappresentano il 60% dei 10,5 milioni di abitanti del Belgio, e i francofoni (il 40%).
rarika
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Yves Leterme getta la spugna e per il Belgio è di nuovo notte fonda.

Dopo il fallimento di un possibile accordo su una riforma delle istituzioni, ieri sera, il Primo ministro si è recato dal Re Alberto II per rassegnare le sue dimissioni.
Negli ultimi giorni, Leterme era impegnato in una corsa disperata contro il tempo per convincere i partiti francofoni e fiamminghi ad accettare il suo progetto di riforma delle istituzioni. Il successo dei negoziati tra le due comunità avrebbe consentito al Primo ministro di presentarsi oggi al Parlamento federale e chiedere la fiducia dei deputati sulla divisione dei poteri tra le Fiandre e la Vallonia. Di fronte all’impasse, Leterme ha preferito dimettersi.
Rimasto senza governo per oltre nove mesi, un record, nel marzo scorso il Belgio era riuscito a dotarsi di una squadra governativa incaricata di traghettare il Paese in un percorso di riforme istituzionali. Yves Leterme si era dato fino al 15 luglio per
riconciliare i fiamminghi (maggioritari) e i valloni, ormai ai ferri corti. Da anni, le Fiandre, la regione più ricca del Regno, chiede più autonomia nei confronti di un governo federale a cui i Valloni si aggrappano disperatamente per non sprofondare in una crisi economica irreversibile. Oltre alla possibilità di legiferare autonomamente sulla politica fiscale o la previdenza sociale, la richiesta fatta dai fiamminghi di separare il comune bilingue di Bruxelles-Hal-Vilvorde (BHV) dalla Regione mista di Bruxelles ha spinto i francofoni in trincea. Leterme, di origine fiamminga, sperava di ammorbidire le posizioni della sua comunità.
Lite di maggioranza. Il suo destino, e quello del Belgio, si sono giocati ieri sera nel corso delle riunioni che i due partiti partiti fiamminghi – CD&V (cristiano-democratico) e NVA (nazionalista) – hanno tenuto a porte chiuse. “Sapevamo che l’NVA, minoritario, avrebbe bocciato la proposta di Leterme” fa sapere a Panorama.it la redattrice del quotidiano fiammingo
De Morgen, Lisbeth Van Impe. Ma nessuno avrebbe immaginato che i sostenitori del CD&V facessero irruzione nella sala in cui si era riunita la leadership del partito di Leterme per convincere i loro deputati e sindaci di mandare a casa il Primo ministro. “Sono state ore drammatiche” sostiene Van Impe. “Purtroppo, il cartello che ha consentito a Leterme di vincere le elezioni nel 2007 ha abbandonato il Premier al proprio destino”.
Tocca al Re. Con le dimissioni della massima carica dello Stato, la patata bollente passa ora tra le mani del Re. In una nota diffusa stamane, si apprende che il sovrano “mantiene in sospeso la sua decisione”. Ma per chi sa districarsi nel labirinto politico belga, prevale la sensazione che Alberto II accetterà le dimissioni di Leterme. Una volta accettate, il Re dovrà andare alla ricerca di una “personalità” che possa convincere i partiti fiamminghi e francofoni di formare un nuovo governo. Una missione che molti esperti ritengono estremamente complessa, anche perché Alberto II ha già dimostrato nel passato i suoi limiti nel gestire le crisi. “L’altra possibilità” spiega Van Impe, “è che il Parlamento venga dissolto. In questo caso, ci vogliono un massimo di 40 giorni per organizzare le elezioni. Purtroppo siamo in piena estate, il che significa che non ci sono le condizioni per chiedere ai belgi di recarsi alle urne”. Insomma, lo spettro di una scissione definitiva tra fiamminghi e valloni è più che mai all’ordine del giorno.

http://blog.panorama.it/mondo/2008/07/15/belgio-il-paese-che-non-ce-piu/

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BELGIO: LETERME SI DIMETTE, RE ALBERTO SI RISERVA DECISIONE
Bruxelles, 15 lug. - (Adnkronos) - Il primo ministro belga Yves Leterme si e' dimesso a quattro mesi dall'incarico e re Alberto II si e' riservato una decisione in merito. A riferire che "il re tiene in sospeso la sua decisione" e' una nota di palazzo reale emessa nella notte; questo puo' voler dire che il sovrano spera ancora di convincere il capo del governo cristiano-democratico a restare al suo posto, oppure che re Alberto vuole prendere tempo per le necessarie consultazioni che evitino una nuova crisi politica al Paese. In carica da fine marzo, il 48 enne Leterme ha gettato la spugna dopo il fallimento del tentativo di accordo su una riforma che darebbe piu' autonomia alle Fiandre. Ex leader della regione, Leterme aveva vinto le elezioni politiche del giugno 2007; il suo obiettivo era la riconciliazione sulle riforme costituzionali tra i fiamminghi, che rappresentano il 60% dei 10,5 milioni di abitanti del Belgio, e i francofoni (il 40%).
rarika

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